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Autore: ARed    09/04/2016    3 recensioni
"Illusione" è stata scritta interamente dal punto di vista di Bella, ma Edward come si è sentito, cosa ha provato nel stare lontano dalla sua amata? È ora di scoprirlo! Buona lettura..
"Io sarei stato il mostro che avrebbe spento il suo sorriso"
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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BUON COMPLEANNO

Quando mi svegliai mi sentì vuoto, Bella non era accoccolata a me, probabilmente si era spostata, cominciai a tamponare con la mano il letto, ma non la trovai.
<< È inutile che cerchi io sono qui!>>, aprì gli occhi e la vidi, bellissima come non mai portava un vassoio con la colazione.
Perchè la colazione a letto?
<< Non stavo cercando te>>, dissi prendendola in giro.
<< Mi scusi signore, credo di aver sbagliato stanza! Che cosa cercava?>>, disse facendo qualche passo indietro.
<< La mia colazione!>>, risposi ovvio.
<< Oh, lei per caso compie gli anni oggi?>>, oh diamine, era il mio compleanno, me ne ero dimenticato. Che  dolce che era il amore,  posò il vassoio sul comodino, e si avvicinò a me. Io raccolsi il suo splendido volto tra le mani e cominciai a baciarlo in ogni sua parte, lasciando per ultime le sue labbra. Poco dopo la feci salire a cavalcioni su di me ed approfondimmo la cosa.
<< Buon compleanno amore mio!>>, mi disse prima di stringermi forte a se.
<< Potrei abituarmi alla collazione a letto!>>, mi piacevano molto quei risvegli.
<< Non lo fare!>>, mi rimproverò prima di alzarsi.
Mangiai tutto quello che c'era sul vassoio per poi farmi un doccia e prepararmi per andare sul set, nonostante fosse il mio compleanno dovevo lavorare.
A malincuore la salutai, avrei mille volte preferito festeggiare con lei, facendo l'amore tutto il giorno.
Appena raggiunsi il set incontrai  Luke; << Auguri!>>
<< Shhh, grazie. Ma vorrei che non si sapesse>>, odiavo essere al centro dell'attenzione.
<< Troppo tardi>>, mi fece uno di quei sorrisi da chi la sa lunga.
<< Cosa?>>
<< Tanti auguri!>>, saltai in aria quando voltandomi vidi tutta la troup del film venirmi in contro con una torta di compleanno.
Festeggiammo tutti assieme per qualche minuto, poi mi spedirono in sala trucco e cominciai a lavorare
La giornata passò in fretta, poco dopo le quattro il regista mi diede il via libera, mi cambiai e mi feci stuccare prima di mettermi in macchina e raggiungere Bella a casa.
Una macchina scura mi stava seguendo, quando mi fermai ad un semaforo rosso, mi accorsi che erano dei paparazzi, diamine. Appena si accese il verde accelerai, volevo depistarli. Possibile che non mi lasciassero mai in pace? Andai avanti per un paio di chilometri ma loro erano sempre dietro, ad un certo punto mi sorpassarono, non avevano, però, visto che un’altra macchina stava arrivando dalla parte opposta. Per evitare l’incidente frenai di colpo e per poco non uscì di strada. Per fortuna non avevo altre macchine dietro, i paparazzi scomparirono ed io, arrabbiato più che mai con loro, tornai a casa. Entrai in casa e la vidi più bella che mai, solo la sua presenza faceva nascere sul mio volto un dolce sorriso.
<< Amore che succede?>>, mi chiese quando guardò il mio viso, mi conosceva troppo bene.
<< Nulla!>>, non volevo farla preoccupare.
<< Edward?!>>, mi conosceva troppo bene, sapeva che non era la verità.
<< I paparazzi mi stavano facendo uscire di strada!>>, le confessai e lei cominciò subito ad agitarsi.
<< Amore tranquilla, va tutto bene>>, dissi prendendole il volto tra le mani. Il solo contatto mi provocava una serie di brividi, stessa cosa per lei.
<< Potevi farti male>>, disse con gli occhi lucidi.
<< Sto bene>>, la rassicurai prima di posare le mie labbra sulle sue in dolce e passionale bacio, un bacio che sapeva di casa, di noi. Solo dopo che ci staccammo per mancanza d’ossigeno notai delle piccole letterine sul pavimento, << Amore che cosa sono?>>, le chiesi curioso, che cosa ci facevano? Sembravano quelle che utilizzano i bambini per giocare.
<< Boh io proverei a raccoglierle>>, seguì il suo consiglio e prendendola per mano raccolsi la prima lettera; una “B”.
Alzai lo sguardo e notai verso le scale una “U” e sui gradini trovai una“O” Ed una “N” 
<< Buon..>>, speravo nel mio profondo che non avesse organizzato una festa a sorpresa, le odiavo.
Salì al piano superiore e lungo il corridoio trovai altre lettere: C, O, M, P, L. 
Ero sempre più confuso, non ci stavo capendo nulla. Ma una strana emozione stava crescendo dentro di me, ma non capivo cosa fosse. Davanti alla porta di una delle stanze vuote della casa trovai la lettera “E”. 
Comple: le ultime lettere formavano quella parola, ma non capivo cosa ci fosse dietro quella porta, che per quanto ne sapevo era vuota.  << Ma..>>, chiesi ormai confuso.
<< Vai avanti>>, mi suggerì posando una sua delicata mano sulla mia schiena. 
Aprì la porta e mi ritrovai dentro ad una stanza completamente bianca arredata da un semplice tavolino bianco al centro. Sul pavimento raccolsi altre lettere: A, N, N, O.
<< Buon compleanno>>, non capivo il perché ma sentivo i battiti del mio cuore accelerare, dopo aver notato al centro del tavolo bianco una scatolina con un fiocco blu.
<< Aprila>>, mi sussurrò all’orecchio, facendomi rabbrividire.
La aprì ed il mio cuore si bloccò per poi scoppiare di gioia quando lessi con voce tremante dall’emozione: << Papà>>. Il test con due linee me ne dava la conferma, sarei diventato papà!
Mi voltai e la presi tra le mie braccia, non ci potevo credere, dentro di lei nasceva il frutto del nostro amore.
<< Sei incinta!>>, dissi ancora incredulo.
<< Si, più o meno da dodici settimane>>, mi aveva davvero colto alla sorpresa.
<< Da quanto lo sai?>>, domandai posando una mano sul suo ventre ancora piatto, era normale che lo fosse ancora?
<< Da ieri, credo che il vomito, la stanchezza e la nausea siano opera sua>>, ora ricollegavo tutte le sue stranezze, posai entrambe le mani sui suoi fianchi e m’inginocchiai a lei alzandole la maglietta fin sotto il seno. M’incantai ad osservare la sua pancia prima i cominciare a baciarla in ogni suo punto. 
<< Hey piccolina non fare star male la tua mamma!>>, la mia bambina già faceva la birbante.
<< Chi ti dice che è una lei?>>, chiese con voce emozionata e gli occhi lucidi.
<< Amore di papà fa la brava!>>, dissi alla mia piccolina baciandola, prima di tornare al viso della sua stupenda mamma.
<< Me lo sento, tutto qui!>>, gli risposi sincero, lei in risposta mi buttò le braccia al collo e all’orecchio mi disse; << Non hai finito di leggere>>, mi staccai da lei e presi il biglietto all’interno della scatola.
<< Giralo>>, lo girai e dietro lessi: “Il ciuccio che hai in tasca è mio!”
<< Cosa?>>, mi domandai confuso, mettendomi le mani in tasca dove trovai qualcosa, o meglio un ciuccio, che era rimasto li dentro tutto il giorno.
Ovviamente io non me ne ero accorto. 
Sorrisi emozionato non riuscendo a trattenere le lacrime di gioia che cominciarono a scorrere sul mio viso. Bella cominciò ad asciugarle << Dimmi che sei felice!>>, domandò a pochi centimetri dalle mie labbra.
<< Felice? Tu oggi mi hai reso l’uomo più felice del mondo!>>, dissi prima di prenderla tra le braccia e cominciando a volteggiare con lei.
<< Amore mettimi giù, potrei vomitare>>, giusto dovevo evitare certe cosa per i prossimi sette/otto mesi. Perciò cominciai a baciarla, con tutto l’amore che provavo per le mie donne.
<< Buon compleanno papà!>>, a quelle parole mi emozionai ancora di più, sarei diventato papà, che bella parola. Io papà, e se non ne fossi stato capace?
La presi in braccio con delicatezza e la portai in camera nostra, la posi sul letto e alzai nuovamente la sua maglietta, cominciai a venerare quel ventre che ospitava il nostro piccolo miracolo, perché la vita era un miracolo, bellissimo. 
<< Non vedo l’ora di prenderla tra le braccia, di insegnarle a suonare il piano e andare i bici, poi la mia bambina si innamorerà e qualcuno le spezzerà il cuore, ed io spaccherò la faccia a quel qualcuno. Anzi, le proibirò di uscire di casa fino ai diciotto anni!>>, l’avrei protetta sempre, da tutto e da tutti, Bella mi fissava allibita.
<< Non mi guardare così, lei è la mia piccola>>, dissi accarezzandole la pancia.
<< Fate pure come se io non ci fossi!>>, mi rimproverò facendo l’offesa.
<< Non essere gelosa>>, Bella cominciò a ridere nascondendosi il volto tra le mani, tutta quella agitazione, non faceva bene alla mia piccola perciò per fermarla mi sdraiai su di lei, poggiandomi sui gomiti, e cominciai a baciarla. Bacio che volentieri ricambiò.
<< Grazie, amore mio, è il miglior compleanno della mia vita>>, le confidai continuando a baciarla.
Potevo essere più felice? Tra pochi mesi sarei diventato papà di un bellissima bambina, il solo sentire il suo dolce battito durante l'ecografia mi aveva fatto commuovere, Bella con la pancia che cresceva giorno dopo giorno era uno spettacolo. Amavo chiaccherare con la pancia, darle il buongiorno e la buonanotte, amavo vedere la mia Bella felice, ed amavo far parte di quella felicità.
Bella mi aveva perdonato, ci eravamo vendicati con stile facendo chiedere scusa pubblicamente a Jessica e ai fratelli Volturi.
Avevo le carte in regola per essere felice, per sempre.

THE END

Siamo giunti alla fine di questa avventura, ringrazio tutti coloro che hanno letto la storia. Chi la messa tra le preferite, tra quelle da ricordare e da seguire. Ringrazio in particolare Paride, per avermi seguita fino alla fine.

PS. Vi aspetto martedì con il quarto capitolo di "End?".
   
 
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