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Autore: Enrico    20/08/2003    0 recensioni
Un nuovo grande torneo per i personaggi di Toshinden.
Genere: Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CLASH OF THE TITANS

Autore: Enrico


TOSHINDEN - CLASH OF THE TITANS

CAPITOLO 7: L'AMARO SAPORE DI UN SALUTO


8 Aprile 1995, nel complesso in cui si era tenuto il torneo Toshinden.

Ormai quasi tutti coloro che avevano partecipato come spettatori erano partiti, così come tutti i combattenti che erano stati battuti nelle eliminatorie. Ma qualcuno era rimasto…

Eiji, Kayin, Ellis e Sofia si erano ritrovati davanti alla porta del bungalow di Eiji. Tutti erano vestiti nei loro abiti "civili", e avevano già pronte le loro valigie e i loro bagagli, e in quel momento si stavano scambiando gli ultimi saluti. Ora, dopo essersi presi un po' di riposo per recuperare dai combattimenti che li avevano impegnati, i quattro combattenti erano nel bel mezzo degli arrivederci di rito.
Saluti che lasciavano in bocca a diversi di loro un sapore amaro. Ognuno di loro aveva scoperto qualcosa nel grande torneo, ma nello stesso tempo, avevano tutti perso qualcosa.

"Beh, ragazzi… direi che la situazione è questa." Concluse Eiji, scuotendo la testa e cercando di nascondere la propria delusione "Purtroppo, non siamo riusciti a fare ciò che ci eravamo proposti. Tuttavia, è chiaro che non finisce qui…"
"Mi sembra ovvio." Rispose Sofia annuendo "La Himitsu Kessha è ora sulle nostre tracce, oltre che su quelle di Gaia. E, a quanto sembra, vorranno fare sì che noi non li possiamo ostacolare nei loro progetti. Beh, non importa. A quanto pare, li incontreremo nel prossimo torneo, e lì, forse, potremmo fare un po' più di chiarezza." Si interruppe per un attimo, facendo vagare il suo sguardo nel vuoto. "E, forse, avrò la possibilità di ritrovare la mia memoria."
Ellis rimase pensosa per qualche secondo, poi disse anche lei la sua: "Se mio padre ha avuto davvero a che fare con la Himitsu Kessha in passato, questo significa che anche io sono coinvolta. E non mi voglio tirare indietro proprio adesso. Finchè quella dannata organizzazione ci minaccia, non mi potrò rilassare." La ragazzina alzò lo sguardo e strizzò l'occhio destro. "Ci sarò anch'io. Userò quest'anno per allenarmi e prepararmi bene. La Himitsu Kessha vedrà con chi ha a che fare!"
Eiji le sorrise e annuì una volta. Poi, riassumendo un'espressione seria, si volse verso Kayin, che per tutto quel tempo era rimasto là, lo sguardo cupamente rivolto verso il suolo.
"Kayin…" mormorò Eiji, capendo che il suo amico non era, come si suol dire, dell'umore giusto.

Il giovane cacciatore di taglie scosse la testa. "No, ragazzi, mi dispiace. Io mi chiamo fuori." Mosse qualche passo, allontanandosi dal gruppetto. "Ormai, cosa me ne può fregare della Himitsu Kessha e di ciò che hanno in mente di fare? Ho atteso un anno perché il momento di fare vendetta arrivasse, ho desiderato con tutto me stesso il giorno in cui avrei ucciso l'assassino di mio padre… per poi scoprire che cosa? Che era un vecchio amico, oltre che il mio ex-mentore. E così, quando ho avuto la possibilità…" si interruppe un attimo, scuotendo la testa "…mi sono lasciato sopraffare dalla mia debolezza. Per quanto io volessi ucciderlo, un 'qualcosa'… non riesco a spiegarmi meglio… mi ha impedito di farlo. E, assieme a tutti i miei sforzi di un anno, tutte le illusioni su cui, fino a questo momento, si era retta la mia vita sono crollate con quella orrenda scoperta." Mosse ancora qualche passo, senza voltarsi verso i suoi amici.

"No, ragazzi…" mormorò infine "Il mio combattimento finisce qui. Combattere porta solo tragedia e disperazione. Voglio ritornare alla mia vita e tentare di sembrare una persona normale. Con questo torneo, ho già visto abbastanza da aver deciso di rinfoderare per sempre la mia spada." Per un attimo, il suo tono si addolcì, e si voltò verso i suoi amici, con un triste sorriso sul viso.

"Ad ogni modo, Eiji, Ellis, Sofia… grazie per avermi dato il vostro appoggio. Non dimenticherò mai la vostra amicizia, e sono proprio sicuro che un giorno ci rivedremo. Sapete, in una vita come la mia, le cose sicure sono molto poche…"

Kayin rimase lì, per qualche secondo, ad osservare i volti malinconici di Eiji, Ellis e Sofia, poi si voltò e iniziò ad allontanarsi, tenendo in mano la sua valigia e portando a tracolla la custodia, ben chiusa a chiave, dove teneva Excalibur. I tre amici tennero gli sguardi fissi su di lui mentre si allontanava, poi Eiji cercò di raggiungerlo con la voce: "KAYIN! Arrivederci, e grazie anche a te!"

Senza nemmeno voltarsi, Kayin sollevò la mano e ricambiò il saluto, continuando a camminare verso l'uscita del complesso…

"Kayin…" mormorò Ellis, facendo qualche passo come a volerlo seguire, ma Eiji la trattenne per la spalla.
"No, lascialo andare, Ellis-chan…" disse il ragazzo dai capelli all'insù, mentre la ragazzina si voltava, con aria piuttosto incredula. "E' stato difficile per lui scoprire che una persona di cui si fidava non era più la stessa… ed è stato difficile anche per me…" Il ragazzo sospirò, mettendosi una mano sul fianco e abbassando lo sguardo. "Mio fratello, la persona che più stimavo al mondo… era all'improvviso così gelido, distante… sembrava in un altro mondo. Sicuramente, né io né Kayin potremo più provare gli stessi sentimenti per lui…"

Sofia sospirò, guardando in lontananza. "Sì, hai ragione. La mia unica speranza è che la prossima volta si riesca a far luce su questi misteri… e che poi, sia davvero tutto finito…"

********************************************************************************

Il sole stava già scendendo verso le montagne, mentre Eiji ed Amy, tenendosi per mano, uscivano dal doppio portone che aveva dato loro accesso, appena una settimana prima, al luogo che avrebbe significato così tanto per loro e i loro vecchi e nuovi amici. Amy, in maglietta bianca, pantaloni e sandali, mise in spalla il proprio zaino, poi volse lo sguardo verso il suo ragazzo, che la stava guardando con aria malinconica.

"Allora, Eiji…" incominciò lei, guardandolo fisso con i suoi splendidi occhi castani. "Hai preso la tua decisione? Partirai di nuovo, giusto?"
Eiji fece una pausa, guardandola intensamente, cercando le parole per risponderle. Poi, prese lui la parola: "Purtroppo… non potrò fare a meno di presentarmi per il prossimo torneo, e devo cercare di fare quanta più esperienza possibile… e diventare più forte… anche se mi dispiace doverti salutare così… soprattutto dopo ciò che è successo…"
Il ragazzo si avvicinò alla sua fidanzata e le pose una mano sulla spalla per rincuorarla. Amy sorrise debolmente, mentre una lacrima le rigava il viso. Con un gesto amorevole della mano, Eiji le asciugò la lacrima, sorridendo per quanto possibile. I due ragazzi rimasero là, senza dire una parola, poi si abbracciarono, scambiandosi un bacio, sotto la calda luce del sole calante.
"Amy-chan… mi mancherai."
"Anche a me…"

Pochi minuti dopo, Eiji non era altro che una sagoma all'orizzonte, che continuava a rimpicciolire mentre camminava, sempre più lontano, sempre più distante… finchè non sparì completamente, sotto lo sguardo di Amy, che aveva tenuto lo sguardo fisso su di lui fino alla fine.
Amy abbassò lo sguardo, sentendo le lacrime riempirle nuovamente gli occhi. Venne scossa all'improvviso dalla voce infantile di Ellis che la chiamò da dietro:
"Amy-san…"

Amy rialzò lo sguardo, passandosi il dorso della mano sugli occhi. Non le andava di farsi vedere mentre piangeva da una ragazza più giovane di lei. Poi, si voltò verso la sua amica: "Sì, Ellis-chan? Mi vuoi dire qualcosa?"
Ellis sospirò, avanzando lentamente verso Amy. "Pensavo che ti avrebbe fatto piacere parlare con qualcuno…" cominciò, un po' indecisa, poi continuò: "Sapevo che sarebbe stato triste per te veder ripartire Eiji-san… Non avresti voluto trattenerlo?"
Amy sospirò e scosse la testa: "Sì, in effetti è piuttosto triste vederlo andare via così, da solo… ma è una cosa che ho accettato il giorno in cui io ed Eiji siamo diventati fidanzati." Si interruppe, scostandosi dal viso i capelli castani scurissimi. "Eiji ha scelto la sua strada, e io ho scelto la mia. E non ho alcun diritto di interferire con le sue decisioni… Per quanto mi dispiaccia."
"Sì, capisco cosa vuoi dire…" rispose la piccola danzatrice, poi afferrò la sua valigia "Tra poche ore partirà il mio volo per l'Ungheria… temo di dover andare. Sofia è già partita, e noi siamo le uniche due rimaste…"
Amy annuì. "Sì, Sofia è passata a salutarmi… ah, a proposito, se vuoi posso accompagnarti all'aeroporto! Vado a prendere le mie cose e arrivo, ci metterò cinque minuti!"
"D'accordo!" rispose Ellis, mentre un sorriso tornava a brillare sul suo bel viso.

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La notte era scesa, e il complesso era caduto nel silenzio. Tutta la zona attorno ad esso sembrava deserta. Ormai tutti erano partiti. Il torneo si era concluso, definitivamente.
Ma ancora una figura era rimasta, ad osservare da lontano l'edificio in cui si era svolta la grande battaglia, una battaglia la cui importanza sarebbe stata inimmaginabile per tutti. La figura era una giovane dai corti capelli viola, profondi e stupendi occhi violetti, che portava un completo blu con sopra un mantello rosso e paramano dello stesso colore. L'alabarda dorata che teneva in mano sembrò brillare alla luce della luna, mentre Cupido teneva fisso lo sguardo sul complesso.

Lo scontro si è concluso… ma la prossima volta non sarà così facile. Ammesso che arriviamo alla prossima volta senza essere scoperti. E per quanto riguarda i guerrieri… beh, anche loro avranno il loro da fare. Per il momento posso solo tornare alla base e sperare che Gaia-sama e Sho-sama riescano nel loro intento. E devo tornare prima che gli altri abbiano sospetti…

La giovane donna voltò le spalle al complesso, e la sua esile figura iniziò ad ondeggiare, per poi svanire, scomparendo nell'aria senza fare un suono, come un fuoco fatuo che fluttuava per poi spegnersi. Cupido ebbe il tempo di pensare un'ultima cosa.

Eiji Shinjo, Ardente Spirito… su di te e sui tuoi amici sono poste molte speranze…

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Un'altra misteriosa e solitaria figura si stava allontanando, lasciando dietro di sé un'ombra di mistero e di ambiguità. I suoi lunghi capelli e il suo mantello ondeggiarono nel vento, mentre Sho, lo Straniero del Vento, si allontanava dal luogo che aveva significato e avrebbe continuato a significare molto per lui e per molti altri. Il suo viso era ancora gelido come il ghiaccio, ma nel suo cuore, varie emozioni si agitavano.

Quante cose avrei voluto dire… e non ho potuto, nemmeno per rendere chiaro il perché del mio comportamento. Sarebbe stato troppo presto, e se l'avessi fatto avrei potuto interferire con quello che sarà il loro destino. So che ci vorrà tempo, ma un giorno tutto questo sarà finito… ogni mistero verrà a galla, ogni nodo al pettine… anche se il prezzo da pagare sarà alto per molti di noi.
Beh, ora non c'è più tempo per essere sentimentali. Devo tornare anch'io, e continuare il mio gioco. Sperando che non ci sia stato un imprevisto… il minimo errore nei nostri piani metterebbe in pericolo ogni cosa…

Buona fortuna a tutti voi, Eiji, Kayin, Ellis, Sofia… e a tutti gli altri che il destino ha prescelto. Questo era solo un assaggio di ciò che vi aspetta.

Che gli dei siano con voi.


TOSHINDEN: CLASH OF THE TITANS - FINE…

CONTINUA IN:
TOSHINDEN URA: SPREADING TERROR !!!

  
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