Sì,lo so. Ho altre due ff da
continuare,e una da postare,ma non ho resistito.
Questa storia mi piaceva
troppo,così me ne sono infischiata,e l’ho postata.
Scodatevi una Bella timida e
gentile. Scordatevi un Edward dolce e romantico.
Qui avrete a che fare con una
Bella diversa: menefreghista,altezzosa.
E Edward? Bhè,lui sarà tutto da
scoprire…
Buona lettura… E commentate,ci
tengo!
PUNIZIONE AMARA.
Appoggiai la testa al vetro della macchina ,osservando il
paesaggio freddo e grigio ,che si presentava ai miei occhi,fuori dall’auto.
Sapere di dover passare cinque settimane in
quell’inferno,chiamato Forks High School,mi dava una certa nausea.
E soprattutto,mi dava la nausea Charlie,mio padre. Mi
avrebbe ospitata in casa sua,per quel tempo,a mio parere troppo lungo.
Ma,non potevo tornare indietro. Non me lo avrebbero
permesso.
“Imparerai cosa vuol
dire Educazione e disciplina,Isabella”
Stupida Reneè.
L’auto si fermò di colpo,facendomi alzare gli occhi:ma a
questo qui,la patente chi gliela aveva data?Topo Gigio?
<< Eccoci arrivati,miss >> m’informò la voce del guidatore.
<< Yuppie >> commentai sarcastica,uscendo sotto la pioggia.
Ignorai il signore
davanti a me,che mi porgeva un ombrello lilla,per ripararmi dalla pioggia che
scendeva abbondante,ed entrai nel vialetto della casa di Charlie.
Avevo ancora gli occhiali da sole sul viso. Come se qui mi
fossero serviti a qualcosa…Alzai lo sguardo,incontrando…una specie di reggia.
E bravo Charlie:Non se la passava mica male.
La casa era a tre piani,molto vasta e circondata da un
giardino a mio parere veramente immenso.
Davanti a me troneggiava una fontana ghiacciata,di marmo
grigio,e il terreno sotto di me era fatto di sassolini.
La casa era dipinta di giallo chiaro,e la forma era
arrotondata,formava come un cerchio nella natura. Il balcone sopra il
portico,quello del secondo piano,era quello della mia futura camera. Lo sapevo
già.
Le colonne all’entrata erano anch’esse dello stesso marmo
della fontana,ed erano lucide,pulite. immaginavo le trenta persone che
servivano mio padre,e che gironzolavano per casa,come marionette nelle sue
mani.
<< Miss,Suo padre l’attende >> mi avvertì il tizio di prima,con i miei…mmm… dieci bagagli firmati Louis Vuitton .
<< Certo … >> dissi stancamente,entrando nella grande hall della casa.
Sospirai,osservando la casa. Tutta di marmo e colonne,con una scala sul lato.
<< Suo padre è nello studio. In alto a destra >> mi avvertì un maggiordomo ,dalla faccia lugubre.
Stancamente raggiunsi la stanza in questione,bussando alla porta. Un “Avanti “ appena accennato,ed entrai nel regno di Charlie Swan,proprietario della “Lord Secretary Hospital”.
<< Oh,Bella! >> mi accolse mio padre,alzandosi dalla sedia,e tendendomi la mano. La strinsi ,mentre ritornava già alla sua fidata scrivania.
<< Charlie >> lo salutai,rimanendo in piedi.
<< Benvenuta a Forks. La tua camera è all’ultimo piano,Dorota ti farà vedere. Nella tua camera troverai tutto quello che ti serve >>
Annuì,voltandomi e dirigendomi verso l’uscita.
<< Ah Bella >> mi chiamò mio padre,mentre aprivo
la porta << In questa casa,non tollero comportamenti malsani e disdicenti
. sono stato chiaro?Ricordati che questo non è un soggiorno di cortesia
>>
Lo guardai,prima di uscire. Ci mancava solo la predica.
Trovai Dorota in fondo alle scale. Mi accompagnò nella mia
camera e avvertendomi che la cena mi sarebbe stata recapitata tra pochi
minuti,i camera. Perfetto,non mangiavo neanche in sala da pranzo,ora? Mio padre
si vergognava di me a tal punto da tenermi segregata ?
<< Ci sono ospiti importanti >> mi avvisò lei. Ah,ecco perché.
Chiusi la porta della mia camera,osservando la stanza.
Era molto grande,e il letto rotondo si trovava contro il
muro ovest,mentre la scrivania era vicino alla finestra con il balcone. La
cabina armadio era molto grande,e avevo un bagno privato.
Sul letto,era appoggiata una uniforme scolastica.
Ci mancava solo questa.
Era provvista di una minigonna a pieghe nera,una camicia
bianca e un golfino blu,con il logo della scuola. Le scarpe erano nere,e
avevano una tacchetto basso. Le calze parigine erano anch’esse nere.
Ah,c’era anche la cravatta a righe!
<< Cazzo di scuola. Anche l’uniforme,adesso? >>
commentai disgustata,mentre spostavo l’uniforme,appoggiandola su un divanetto
di pelle nera,situato lì vicino.
I miei bagagli erano stati messi nella cabina armadio,e già
svuotati. Che velocità!
Entrai nel bagno,per farmi una doccia,e rimasi per un attimo
sulla porta. Era azzurro ,ed era provvisto sia di doccia e di vasca idromassaggio. Una cabinetta per
la sauna e una vasta gamma di prodotti per il corpo.
<< Wow >>
Sembrava una reggia. Bella punizione,sotto questo punto di
vista.
Finita la doccia,indossai una camicia da notte nera,lunga
fino a mezza coscia,e trovai sulla scrivania un vassoio,con un piatto di patate
e bistecca.
Mangiai tutto e accesi il computer portatile.
Dorota entrò,prendendo il vassoio,e se ne andò,silenziosa.
Stava diventando abbastanza irritante.
Lessi le notizie del giorno,i gossip e scoprì di esserci.
Ancora. Dopo una settimana dall’accaduto,molti si chiedevano che fine avessi fatto.
Impiccioni
Chiusi il computer,esasperata e m’infilai sotto le
coperte,con il mal di pancia.
Da domani,la vera e propria tortura sarebbe cominciata.
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Eccovi il primo capitolo!
È un po’ cortino,ma come presentazione può andare…almeno
credo.
Il secondo cap è già pronto,ed è mooolto più lungo di
questo.
Spero che l’idea vi piaccia:Dopotutto,W Edward
Bastardo!Ops,l’ho detto?
Bè,se siete almeno un po’ curiosi,commentate e scoprirete!
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Presto tra noi :
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