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Autore: quirke    12/06/2016    0 recensioni
Kotodama (言霊): spirito della parola, si credeva che la parola potesse esercitare benefici influssi sulle persone, sulle divinità, sul corso della vita.
Sei bozze di poesia libera, sei il numero che esprime equilibrio e armonia sia dal punto di vista fisico che spirituale.
Spero.
E sei brevi capitoli.
Genere: Generale, Poesia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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questi cambi di stagione mi danno la testa e tu me la squarci con un'occhiata
anelito*: soffio vitale, aspirazione, forte desiderio
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Kotodama

5.  Anelito


"ti sei rinchiusa dentro una casa
con la paura di rovinare tutto
perchè i tuoi sogni
non ti somigliano più" 
 

 

E’ che lui riesce a dire tutto quello che voglio sentire.
Un artigiano di sogni, durante qualche lezione privata, può fare tante cose. Lo dico per esperienza ed esperienze. Un utopico scultore di trentasette anni saprebbe fare quelle tante cose anche bene. Ma se hai le guerre dentro, può pure farti urlare, ma i mostri ammuffiti non se ne vanno. Restano.
Io li chiamo rimorsi e delusioni.
E tutto quello che mi fa morire.
Ho sulla pelle tutto il fuoco che brucia, e non mi basta ancora. Allora ho caldo, mi copro e mi scopro. Io ho paura che non ci sarà nel mio futuro.
Mia madre non lo sa. Lei ci parla tre volte all’anno con lui, questo è il secondo anno. Ha detto che è un bravo pittore. Io l’ho visto bravo solo sotto un altro punto di vista.
E sa sentire i miei respiri anche se siamo a chilometri.
Mio padre mi ha detto che quest’anno, io e la matematica, siamo diventati finalmente amici. Sono stata zitta. Mi vergogno a dirgli che io e i numeri non siamo soltanto amici.
Mia sorella dice che gli uomini con le mani grandi, spesso, sono degli apatici stronzi. L'artista è freddo solo quando lo facciamo, il sesso intendo, però poi diventa dolce e mi riempie le orecchie dei viaggi che faremo insieme.
Una settimana fa mi sono fermata ad origliare. L’ho sentito parlare con un collega di aver perso una montagna di soldi ad azzardo.
Io sono sicura che il viaggio che ha in mente è qualcosa tipo bohémien. Magari vuole ripulirci dallo smog quotidiano e portarmi a vivere tra la natura. Ho sempre voluto un’avventura del genere, soprattutto con un
uomo più grande. Come se fossimo l’unica cosa.
Lui non fuma perché dice che fa male. Nemmeno io lo faccio. Cioè, ho smesso solo quando l’ha detto mercoledì a lezione. Voglio essere pulita per lui.
Elliot è un modello ed è il mio migliore amico. Quando gli ho rivelato il mio segreto, sto parlando della relazione clandestina che ho col professore, eravamo in uno studio in periferia. Stava posando e mi stava ascoltando. Degli altri non c’importava.
Io mi ricordo la sua reazione solo perché è rimasto indifferente. I muscoli si sono un po’ tesi perché era a torso nudo, ma non ha spiccicato parola.
Però, poi, mi ha baciata. Capite? Ha incollato le sue labbra contro le mie con fervore ed impazienza, mi ha stretto il cranio tra le sue mani tozze e sentivo la sua lingua bruciarmi la gola.
Non andava bene, è il mio migliore amico.
Cioè, di amici ce ne ho tanti ma lui è il migliore. Solo che quella volta si è lasciato guidare dall’istinto. Ma siamo tutti animali ed è normale. L’ho perdonato subito.
Un mese fa io ed il professore siamo andati in un Lunapark. Nella ruota panoramica ho sentito nelle gambe nude subito la sua mano calda e ruvida.
L’ho allontanato, ad Elliot dico, e gli ho detto che avevo una relazione da rispettare, che amavo il mio professore. Poteva baciarmi quanto voleva, lui, ma non avrei sentito nulla. Non mi dispiaceva.
Dovrebbe dispiacerci solo quando mentiamo. Io non l’ho fatto.
Però forse mi sto accerchiando solo di persone sbagliate, una. Magari la più sbagliata. Ma ci amiamo, giuro.
Ho visto i suoi occhi brillare contro l’enorme quantità di luce. Voglio solo restare chiusa in campane di vetro e riflettere su quanti errori sto commettendo ed a quanti chilometri dovrei essere lontana da chiunque.
La settimana dopo, durante una lezione del mio amato professore, quest’ultimo è rimasto con un paio d’occhiali da sole per tutte le due ore. Ha detto che l’oculista gli ha messo delle gocce, e gli occhi gli bruciavano se la luce gli arrivava troppo forte.
La sera, quando abbiamo fatto sesso, aveva l’occhio destro viola e le nocche rossissime. Non gli ho domandato cos’era, già lo sapevo. E’ per questo che odio i dottori, se sbagliano, a loro, tanto, non succede mai niente.
Elliott non l’ho più rivisto e mi sta cominciando a mancare. Ma c’è il signor Norton ad aiutarmi, vero? Vero?

 

 

art and drawing image

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