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Autore: A r o h a    17/06/2016    8 recensioni
|AU| Ennesima Storia a OC xD | Iscrizione aperte fino a Lunedì 20/06 |
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Il villaggio di Akuma è poco conosciuto e non è segnato sulle cartine, ma i pochi turisti lo amano per l'ospitalità dei suoi abitanti e le milioni di leggende che circolano nelle strade.
Nessuno sa che quel villaggio in realtà è protetto dalla dea della caccia Hanta, la quale ha disperato bisogno d'aiuto.
Momoro è un vecchio il cui destino ha imposto il ritrovamento del suo castello, Haru il figlio con in mano il destino della scuola. Un nemico si sta risvegliando, tutti sono all'oscuro della verità.
Toccherà alla futura generazione di cacciatori salvare la loro dea e cercare di non morire.
_*_
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

"La nuova generazione di cacciatori"
 

"You are thunder and I'm the lightning,
You're good and I'm evil 
You're the princess and I'm your prince, 
Fight until the end for our goddeness"

 

 




Il villaggio di Akuma* si trovava nella parte più antica del Giappone ed era quel tipico villaggio conosciuto solo dai suoi cittadini e i piccoli sobborghi. Non era segnato sulle cartine, ma contava una grande tradizione storica alle spalle che lo rendeva, agli occhi dei pochi turisti, molto curioso se non spaventose. Molte leggende solcavano quelle strade e avevano radici nei secoli prima, per rari e bizzarri episodi che erano avvenuti.
I cittadini si conoscevano tutti, erano gentile e ospitali e accoglievano qualsiasi forestiero come se fosse da sempre, stato loro amico. Questo modo di fare era molto apprezzato, anche se i sorrisi nelle facce di tutti inquietavano non poco.
Akuma si trovava tra le montagne, immersa in fitti e rigogliosi boschi verdi pieni di animali selvatici e pozzi e tempi abbandonati.
La famiglia più ricca e importante, il cosi detto sindaco, diremo noi, aveva radici millenarie ed era sempre stata rispettata da tutti gli abitanti. Anche la storia che sto per raccontarvi è antica e tutto comincia da un vecchio signore, discendete di questa famiglia, il suo nome era Momoro.
Era un uomo di rispettoso lignaggio, anche per quanto riguardava il carattere. Basso, cicciottello, dai capelli grigi e i baffetti impomatati.
Era un amante della gioventù, perciò adorare giocare con i bambini del villaggio nella sua grande villa sulla montagna, un luogo che agli occhi dei più piccoli era avvolto nella magia.
Adorava anche la caccia, un attività di svago molto popolare, a cui molto volentieri i turisti che passavano di lì, prendevano parte, in cui si cacciavano in gruppo piccoli facoceri o volpi.
Fu proprio questa sua grande passione, che un giorno lo spinse troppo oltre nel bosco, in una zona che ai giorni nostri diremmo “di proprietà privata”.
Tra la fitta vegetazione sorgeva un castello, costruito in mattoni marroni, ma dall'aspetto molto antico e trascurato. Aveva molteplici torri e un grande portone in legno scuro, le milioni di finestre, alcune rotte altre no, erano come tanti piccolissimi occhi.
Quell'edificio così nascosto rapì il vecchio Momoro, che subito contattò i proprietari di quella terra per negoziare il castello. Con sua grande sorpresa, quest'ultimi furono molto felici di darlo via, anzi, non si ricordavano nemmeno di averlo nelle loro terre.
Momoro tornò felice a casa, con un nuovo vecchio castello nelle mani, ancora non sapeva cosa nascondeva quell'edificio così antico.
Gli anni passarono e il vecchio Momoro si faceva sempre più vecchio, aveva però conservato quel suo sorriso e la voglia di vivere. Un giorno la moglie, una donna dall'aspetto delicato e raffinato, decise di porgergli la tanto attesa domanda che si era appuntata da quando, anni prima, gli aveva raccontato del nuovo acquisto.
-Tesoro – esordì dolcemente a cena – Cosa pensi di fare con quel castello?-
L'uomo si toccò i baffi, mentre portava alle labbra un calice di vino – Sono anni che ci penso cara...e tra le milioni di idee a cui ho pensato, nessuna sembra convincermi!-
-Perché non lo trasformi in una scuola?- propose la donna ingenuamente.
Momoro saltò sulla sedia, in effetti, quella sarebbe stata una bella cosa da fare.
Il suo villaggio era troppo piccolo, non possedeva scuole, tutti i ragazzi dovevano recarsi fuori per andare alle elementari, il che per molti richiedeva molti soldi. Sembrava un 'idea fantastica e sopratutto realizzabile! Sì, perché tra le sue idee c'era quello di un covo per gli alieni, ma aveva subito appallottolato il pezzo di carta su cui l'avevo scritto.
Cominciarono così i lavori per la ristrutturazione e la messa a nuovo del maniero.
Dopo ben tre anni di duro lavoro e riparazione, tutto era pronto e la scuola sarebbe stata inaugurata.
L'unico inconveniente che si presentò era davvero, del tutto inaspettato.
Una figura femminile viveva in quel castello, una figura forse in grado di rendersi invisibile, perché nessuno l'aveva mai notata, ma lei, aveva notato loro. Aveva seguito tutti i lavori, osservando i muratori dalla finestra, come un ombra. Era rimasta molto colpita da Momoro, tant'è che un giorno decise di fare il suo ingresso in scena.
Per fortuna, nonostante la vecchia età, Momoro non rischiò un infarto, quando la vide comparire insieme a una leggera nebbia.
-Momoro -parlò lei – Avvicinati, non voglio farti del male – la voce era candida e gentile e il solo ascoltarla rendeva una persona più felice e tranquilla.
Anche l'aspetto aiutava di sicuro, la donna era giovane, avvolta in un vestito di seta bianca, stretto in vinta da un cinturino di cuoio. Sulle spalle lattee aveva una faretra, ma non aveva l'arco, forse lo aveva lasciato a casa, pensò Momoro. I capelli erano lunghi e ramati, adornati da una corolla di foglie dorate. Sorrise e i suoi occhi verdi si illuminarono.
-Chi sei? O ho bevuto troppo vino o...- balbettò l'uomo.
-Sono Hanta, la dea che da millenni e oltre, protegge questo piccolo villaggio. Sono la dea della caccia e la natura ed ho urgente bisogno del tuo aiuto – spiegò.
Momoro fece per inchinarsi, aveva sentito tante leggende sulla dea e capiva la sua importanza.
-Sapevo che eri un uomo buono e intelligente, ti ho osservato sai, e mi è piaciuta la tua idea di trasformare il mio castello in una scuola...-
-In realtà è di mia moglie l'idea...- si scusò Momoro grattandosi la nuca.
-Comunque sia apprezzo i tuoi sforzi e ora sono qui per chiederti un favore – il suo sguardo si fece serio – Devi trasformare questa scuola...in un istituto per cacciatori -
-Ca...cacciatori? Intende forse...- ingoiò un rivolo di saliva – Assassini?-
-Non direttamente, ma le persone che studieranno qui saranno molto importanti per me...-
-Mia Signora, non posso accettare la sua proposta, cosa penserebbero le famiglie nel vedere i propri figli allevati per diventare assassini? Mi dispiace ma non...- cercò di inchinarsi, ma la dea lo fermò.
-Capisco davvero le tue parole, infatti voglio che questa sia una scuola normale, con materie normali...ma vorrei anche che insegnaste la caccia, come sopravvivere e altre materie che li facciano diventare bravi discepoli – aggiunse.
-Se posso chiedere...perché?-
Hanta sospirò – Non posso risponderti ora, sappi solo che contro di me c'è un potente nemico e che io ora sono troppo debole per lottare da sola, ho bisogno di discepoli!-
-D'accordo!- Momoro drizzò la schiena e gonfiò il petto – Sarò davvero molto vecchio...ben presto me ne andrò...quindi non credo di...-
-Questo terreno avrà la mia benedizione, sarà tuo figlio a portare avanti il lavoro, benedirò anche lui!- l'uomo impallidì pensando al piccolo figlioletto di sei anni che aveva – Haru...-
-Crescerà sano e forte, sarà lui un giorno ad inaugurare la scuola e custodirla! - disse Hanta.
Agitò la mano e la terrà fu avvolta da una luce dorata per pochi secondi.
-A questa scuola potranno prendere parte solo gli studenti di Akuma, la nuova generazione che verrà avrà il compito di proteggermi – aprì le bracci verso il cielo – Io, Hanta, consacro questa terra e tutti i suoi abitanti, che il sangue del cacciatore possa nascere nei prossimi bambini!-
Un rombo di tuono squarciò il cielo, nonostante fosse terso e privo di nuvole.
E quello fu solo uno degli avvenimenti strani che avrebbero visto tutti gli abitanti del villaggio di Akuma.



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 ~Angolo della Prima cacciatrice: 

Salve a tutti! Bhe, che dire? Benevenuti nella mia ennesima storia ad OC. Si lo so, ne ho già 3 in corso, ma mi sono detta che c'è gente che ne ha tremila, quindi perché no? Ecco qui il prologo.  Credo che ormai sia chiaro a tutti che io amo la scuola (prima di preparare i pomodori aspettate) nel senso che adoro scrivere di scuola, usare milioni di personaggi tutti in una volta e creare fitti intrecci. Chi ha già letto la mia scorsa storia Sports Academy, mi darà con rammarico ragione. ^^"
Quindi eccomi qui, cominciamo subito con le spiegazioni. 
Inanzitutto Hanta* significa in giapponese cacciatrice (secondo google traduttore, non mi prendo responsabilità se è sbagliato) e Akuma* demone.
Il vostro personaggio sarà accettato SOLO se sarà mandato via MP (messaggio privato). NO schede via recensione.
Lì come al solito, potete prenotare il ragazzo tra i personaggi della serie IE  (NO go o galaxy).
Vi prego di mandare Oc completi e dettagliati, che attirino la mia attenzione per essere scelti e per favore non i soliti Oc che si vedono sempre, cercate qualcosa di nuovo! ^^. I numeri sono indefiniti, quindi non abbiate fretta di prenotarvi nella recensione, datemi un parere sincero del prologo che ho pensato nella doccia, eh già .
Ah! Perfavore nella recensione scrivete minimo 2 ragazzi, così nel caso l'altro è già occupato predente la seconda scelta ;)
E ora senza indugi, cominciamo! 

Nome:
Cognome
:
Età: ( 13 o 14, ma accetto anche pg di 12)
Aspetto
Carattere: (siate creativi, dato che saranno cacciatori non mandatemi personaggi assassini xD #yanderetime)
Hobby/like/dislike:
Storia
: (anche qui niente di scontato o noioso, mi raccomando signori!)
Ragazzo: 
Arma: (Dunque, questo punto è importante. Chiedo solo un arma, ma che sia rudimentale. NON voglio ne pistole, o bazooka o robba del futuro. 
SI ai coltelli, ai pugnali, alle spade, agli archi e qualsiasi altra arma che riuscite ad immaginare!)

Credo di aver detto tutto, aspetto le recensioni e grazie ancora per aver letto tutto ciò.

_Elisachan

 

   
 
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