Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: _Nimphadora_    01/07/2016    3 recensioni
Raccolta di one shot ambientata nel periodo dei Malandrini, in particolare di genere “Wolfstar”.
Dalla storia:
«Basta!»
Sirius sentiva ancora il sapore del sangue contro il palato, le dita gonfie e il petto colpito da fitte atroci al termine di ogni respiro mozzato.
Remus ora era fermo, non si muoveva di un centimetro nonostante fosse ridotto anche peggio di Sirius. Adesso la rabbia sembrava sparita, rimpiazzata dall'elettricità che impregnava l'aria tutt'intorno a loro.
Si erano pestati, ricoperti di graffi e lividi dentro e fuori.
«Basta...»
Aveva ripetuto ancora Remus, il tono strascicato a causa del labbro gonfio e violaceo.
Nel vederlo ridotto in quello stato a causa sua Sirius si sentiva morire dentro eppure tornando indietro non lo avrebbe cambiato, sentiva ancora la rabbia viva fluirgli nel sangue inisieme alla fame.
Una fame che non si spegneva mai.
Così l'aveva preso, afferrato per il colletto sporco della divisa da Grifondoro.
«Sei un mostro»
Gli aveva sussurrato sulle labbra, specchiandosi in quegli occhi verdissimi, ora arrossati.
Non sapeva più se parlava a Remus o a se stesso.
Gli morse le labbra, forte, fino a farle sanguinare ancora e poi lo baciò, con la stessa forza.
Ancora.
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James Potter, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Ninfadora, Remus/Sirius
Note: AU, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Più contesti
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'When Love Hurts'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic

Tutto inizia e tutto finisce. 
Tu, Remus, sei stato sia il mio inizio che la mia fine.
È solo grazie a te, al tuo ricordo sbiadito, che non impazzisco qui, dietro le sbarre.
Azkaban è il mio inferno personale, io sono stato il tuo.
 
 
Sirius si affacciò alla finestra col vetro spaccato da cui entrava un vento freddo, il cielo era nuvoloso e preannunciava pioggia.
Ci sarebbe voluta proprio una pioggia purificatrice per lavare tutto il marcio che aveva iniziato a riempire il mondo, quel mondo che adesso sembrava andare a rotoli.
Appoggiò le spalle al muro umido e tornò a guardarlo, era sveglio e avvolto fra le coperte logore.
Bello, bellissimo.
Gli sorrise stanco e Sirius ebbe quasi voglia di tornare a letto e di farlo sua ancora, e ancora, per tutta la vita.
Sarebbe bastato quello per renderlo felice.
Poi però un pensiero inaspettato fece capolino nella sua mente, urgente.
Pretendeva di essere condiviso.
«James mi ha chiesto di fare da padrino a Harry»
Al suono di quelle parole Remus si drizzò a sedere e il sorriso sul suo volto si aprì ancora di più.
In quei mesi Remus era cambiato così tanto, o forse ormai si vedevano così poco che aveva dimenticato i tratti più particolari del suo volto.
Alla sola idea gli venne voglia di prendersi a pugni da solo.
E adesso non faceva altro che guardarlo, voleva imprimerlo a fuoco nella sua memoria.
Voleva poterlo vedere ancora quando chiudeva gli occhi.
Chissà quando l'avrebbe rivisto.
«Ma questa è una notizia meravigliosa Sirius! È... È fantastico»
Sirius alzò le spalle, non sembrava così entusiasta. Non che non volesse bene al bambino, dalla prima volta che l'aveva visto se n'era innamorato, uno scatenato come i genitori. Era identico a James, sputato, ma gli occhi... gli occhi erano quelli di Lily.
«Non lo so Moony... Io non ci sono quasi mai, per nessuno. Sono stato in giro per l'Inghilterra per quasi un anno, senza vedere nessuno. Tu sei la prima faccia amica che vedo da mesi e... Insomma, probabilmente sono la persona meno adatta»
Lo sguardo di Remus si fece incerto, lui aveva sentito la sua mancanza più di tutti in quei mesi così difficili.
Voldemort stava diventando ogni giorno più potente, James e Lily ogni giorno più spaventati e a Remus non era rimasto nessuno, se non Peter.
Era stato uno dei periodi peggiori della sua vita.
E adesso Sirius di punto in bianco era tornato, bussando senza preavviso alla vecchia porta diroccata di casa sua, e lui non si era sentito pronto.
Non era pronto a riaverlo accanto per poi sentirlo scappare dopo qualche giorno passato a letto.
Non era pronto ad esporsi ancora una volta come carne da macello, per la sua fame.
Il fatto era che Sirius non riusciva proprio ad accettare quel modo di vivere, a renderlo reale.
Lui che era così forte, così duro, non accettava di dipendere tanto da qualcun altro ed era ancora più difficile ammettere che quel qualcuno fosse un uomo.
Dopotutto era sempre stato quello il problema di fondo.
Resisteva e fuggiva, cedeva e tornava per un po' poi fuggiva e resisteva ancora.
Però Remus doveva ammetterlo, questa volta non accadeva da un po' e si era concesso di sperare che forse, tutto quel dolore, fosse finito.
Mi sei mancato Moony, gli aveva detto Sirius sull'uscio di casa e Remus non aveva saputo come rispondere, sul filo del rasoio e più confuso che mai, se non impadronendosi delle sue labbra con un trasporto tale da lasciarli entrambi senza fiato.
E con eguale rabbia.
Alla fine Lupin era debole almeno quanto lo era Black, o almeno lo era stato per lungo tempo.
Sirius, egoista come sempre, ora era tornato e pretendeva tutto da Remus.
Il suo corpo, i suoi baci, le sue lacrime e tutto il suo amore.
Come ogni volta.
Per Remus diventava sempre più difficile dare qualcosa che non aveva più, che aveva perduto, come la sua innocenza.
«Non dirmi che Padfoot, il coraggioso e tenebroso Sirius Black, ha paura di fare da padrino a un lattante?»
Tentò di sdrammatizzare alla fine, scacciando pensieri scomodi.
Remus si scostò le lenzuola di dosso e si alzò, andandogli incontro con un sorriso malandrino.
«Non usare questi giochetti con me, Moony. Non funzionano»
Borbottò lui in risposta, avvolgendogli i fianchi con le braccia possenti. Remus era così magro...
Doveva costringerlo a mettere su peso, pensò.
«E poi James tiene a queste cose, lo sai...»
«Avrebbe dovuto chiederlo a te, tu saresti perfetto per questo ruolo»
Sirius rispose convinto, per poi baciargli la punta del naso.
«Ma tu per lui sei come un fratello»
Lo rimbeccò Remus, poggiando la testa sulla sua spalla.
«Già proprio come me e te no? Mhm...»
Ridacchiò Padfoot facendolo voltare verso la finestra malconcia e lasciando una scia di baci sul suo collo niveo, provocandogli una serie di brividi su tutta la schiena.
Non aveva intenzione di ammetterlo ma qualcosa nello sguardo di Remus lo faceva sentire... strano.
«I-Idiota»
«Ma è così che ti piaccio di più, no?»
Gli sussurrò all'orecchio, per poi mordergli il lobo.
«Ti odio, lo sai?»
Borbottò lui in risposta.
«Tu mi ami»
E negli istanti che seguirono alle parole di Sirius Remus non poté fare a meno che irrigidirsi.
Chiuse gli occhi e si allontanò di qualche centimetro in cerca d'aria da respirare che magari non fosse così piena dell'odore di Black.
Sirius percepì quella distanza, quel peso improvviso.
Mesi di lontananza non si potevano scrollare di dosso con una notte di sesso.
E poi tutto era cambiato.
Erano meno giovani, uomini, in un'epoca buia.
Non c'era più la stessa spensieratezza, non c'era più quell'innocenza...
Il mondo era cambiato e loro con lui.
«Non lo so, Sirius... Io non lo so se ti amo ancora»
La voce di Remus gli sembrò un sussurro lontano, quasi finto, eppure Sirius non poté non sentire quel dolore, al centro del petto, insieme allo stomaco che si stringeva.
Dio, non ne era nemmeno sorpreso.
Attrasse il corpo del licantropo contro di se' con prepotenza, forse con una punta di disperazione.
La schiena nuda di Remus sembrava combaciare alla perfezione al petto e all'addome di Sirius.
L'ennesimo scherzo del destino.
Gli avvolse i fianchi in una stretta ferrea, senza trovare resistenza.
«Visto, amore mio? Lo sapevo che non avresti resistito. Lo sapevamo entrambi dopotutto...»
Alla fine la corda si era spezzata.
L'attesa, la solitudine, le bugie, e la stanchezza, loro era la causa.
Dov'era Sirius quando Remus si sentiva un povero disgraziato, dimenticato dall'universo?
Dov'era quando non riusciva nemmeno a camminare a causa dei dolori dopo le trasformazioni?
Remus sentì un grosso nodo alla gola che quasi gli impediva di parlare.
Quasi.
Rise amaro, sentendo le mani di Sirius scottare contro la sua pelle.
«Amore mio? È la prima volta che mi chiami così, lo sai? Perché solo adesso? Perché solo ora che non so nemmeno più di cosa ho bisogno? Sono prosciugato, davvero, e non so se ormai quello per te è amore o un'ossessione e sinceramente non so nemmeno se lo voglio. Qualsiasi cosa sia»
Sirius già piangeva.
Piangeva.
Lui, che le sue emozioni usava nasconderle dietro maschere maliziose e divertite.
Un pianto silenzioso, più interiore che visibile all'esterno, più profondo del paio solitario di lacrime che gli rigavano il volto.
«Lo sapevi, lo sapevi che non sarei restato»
Remus ebbe l'istinto di posare le mani sulle sue, ma si trattenne.
«Sapevo anche che saresti tornato, prima o poi. Sognavo, credevo, che fosse per restare»
«E adesso hai smesso?»
Remus sospirò, e ringraziò il cielo di avere nubi grigie davanti a se' e non gli occhi di Sirius.
«Adesso non credo più in niente»
Sirius si staccò da lui, velocemente.
Aveva bisogno di pensare, di coprirsi, di farsi forza, di riuscire a creare frasi di senso compiuto, di respirare in modo pieno e proprio non ci riusciva con il panico che si impadroniva del suo corpo così velocemente.
Quando Remus si voltò verso di lui si accorsero di sembrare terribilmente persi, l'uno negli occhi dell'altro, terribilmente persi e insensati.
Sirius si poggiò sul vecchio materasso attorcigliando le gambe fra le lenzuola come un bambino. 
«E se resto?»
Mormorò guardando il pavimento scrostato, con la voce tremante.
Remus si avvicinò a lui incerto, per poi prendergli le mani con una tenerezza immensa.
«Non resti, non resti mai»
Sirius si asciugò gli occhi con dorso della mano di Remus, così da non doversi staccare da lui.
«Io però ti amo, lo sai? Lo sai, sì? Che ti amo, che ti amo anche se non te lo dico... che adesso muoio, muoio qua, perché sono certo di star dimenticando come si respira, perché non so come si vive se non posso tornare da te e...»
Fu allora che Remus se lo tirò fra le braccia, baciandolo fra i capelli, sul viso, sulle labbra... mentre lo cullava.
Lo stringeva, lo baciava, lo cullava e piangeva.
Era la prima volta dopo anni che glielo sentiva dire, che sentiva che lo amava.
Una piccola parte del suo cuore ritrovò la voglia di combattere una battaglia forse persa in partenza.
Si odiò per aver ceduto ancora una volta, ma cosa poteva farci?
Che fosse amore o ossessione, non era comunque mai riuscito a stare lontano da Sirius.
Adesso però lo sapeva bene: se mi fai cadere ancora, se mi spezzi un'altra volta, non riuscirò più a rimettere insieme i pezzi, mai più.
Era come i giocattoli vecchi e rattoppati troppe volte.
«Fammi innamorare di nuovo. Resta e insegnami, fammi innamorare di nuovo di te»
Sirius non rispose, non ne aveva la forza.
Voleva solo sentirlo, sentirlo in modo profondo, mentre adesso Remus cercava di guarire le ferite di entrambi.
Ferite profonde quanto crateri immensi, le ferite di anni interi.
Inutile dirlo, Sirius fece ciò che doveva fare, lo fece per entrambi.
Restò veramente.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice/SHIPPER COMPULSIVA: wow, Moonlight è finita. Finita davvero. Devo dire che un po' mi dispiace ma allo stesso tempo sono felice di chiudere questo ciclo. Continuerò a scrivere riguardo ai Wolfstar, ovviamente, ma non so quando tornerò a pubblicare.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, non sono il massimo in fatto di happy ending (questo può essere considerato un happy ending? Bah, forse solo per i miei standard xD) ma alla fine mi è piaciuto far finire quei due poveri disgraziati insieme, haha! Anche se poi tutti sappiamo quello che di lì a poco succederà... Mhm... E magari, se tutto va bene, potrei decidere di pubblicare un continuo a questa storia nel periodo post-Azkaban di Sirius.
Tenete d'occhio il mio profilo! ;)
Baci,
-Nimph
 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: _Nimphadora_