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Autore: _Dafne Johnson_    04/07/2016    4 recensioni
(In collaborazione con cassieDragon2002)
La magia non ha portato con se´ solo progressi, ma anche oscuri e antichi pregiudizi. Il sangue è ciò che conta...o almeno per le famiglie più vetuste.Ma i bambini non hanno preconcetti e vivono cercando libertà e compagnie per i giochi:proprio per questo due bambine appartenenti a due mondi distinti impareranno a fidarsi l´una dell´altra e a ricucire, nel loro piccolo, l´antica frattura. Andy, una bimba ribelle e sempre piena di energie, spesso scappa dall' orfanatrofio in cui vive alla ricerca di avventure; Layla, sottoposta a quei pregiudizi fin da piccola e a un rigido schema di vita, che trova conforto nella sua amica, sebbene molto diversa da lei.
-La vita non è un gioco. Non puoi avere amicizie che non puoi coltivare, sopratutto quelle. Devi scegliere.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Lestrange, Famiglia Malfoy, Harry Potter, Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: Draco/Pansy, Harry/Ginny, Rodolphus/Bellatrix, Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Più contesti
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-Andy, svegliati! Sono già tutti in piedi!-. Una bambina di appena tre anni si alzò dal letto. -Brutta vecchiaccia.- pensò lei. Perché dovevano svegliarla presto tutti i giorni? Non andava a scuola ed era pure estate! -Dai, che la colazione si raffredda.- concluse la donna di cinquant'anni che l'aveva svegliata. -Arrivo subitissimo Mrs. Parker!- trillò la bambina con una voce più mielosa di una meringa con la Nutella. La donna scese le scale. Dimostrava molto più dei suoi cinquant'anni: era bassa, minuta, con capelli biondo cenere e il volto solcato da rughe. Indossava un vestito a quadri che avrebbe potuto tranquillamente essere una tovaglia. Andy, appena Mrs. Parker se ne fu andata, si gettò di nuovo sul letto. Era un piccolo letto di legno chiaro con una trapunta di Doraemon e un cuscino azzurro. In quel momento la bambina indossava un pigiama grigio con un disegno di Winnie The Pooh vestito da Darth Vader. Se lo tolse e cominciò a vestirsi: scelse dei pantaloncini di jeans azzurro chiaro, una maglietta delle Tartarughe Ninja e un paio di scarpe da ginnastica blu. Non molto femminile per una bambina, ma a lei andava bene così. Era sempre stata un maschiaccio. Principesse? Puah. Fatine dei boschi? Bleah! Prendere il tè con le bambole? Ma manco morta!!! Così scese le scale e arrivò alla mensa dell'orfanotrofio.

Ci era nata in quel posto. Mrs. Parker le aveva raccontato che sua madre, Kathleen Collins, l'aveva abbandonata lì subito dopo il parto. Ma, prima di lasciarla per sempre, le aveva dato un nome del tutto insensato e fuori da ogni calendario: Andromeda. Andromeda? Andromeda... Andromeda! In qualunque modo lo dicevi era comunque un nome stupidissimo. Perciò lei fin da piccolissima si era fatta chiamare Andy. -Ehi Andy!!!- la salutò un bambino con i capelli castani e una maglietta arancione senza scritte né niente. -Ciao Drake!- lo salutò Andy sedendosi vicino a lui. Drake era il migliore amico di Andy da quando era arrivato lì, quando aveva due anni. I due avevano legato fin da subito. Passavano tutti i giorni a giocare a MarioKart e a Just Dance (in cui Drake era disastroso e Andy si divertiva a vederlo muoversi come una scimmia) e a scambiarsi le carte dei Pokemon. Le altre bambine passavano i giorni a giocare alle principesse fatate, una roba che ad Andy faceva venire il voltastomaco. Una volta una bambina, Kelly, l'aveva obbligata a giocare con le Barbie ma dopo un po' la bambina si era stufata e aveva incominciato a giocare all'incidente d'auto con la Cinquecento rosa di Barbie, facendo piangere a dirotto l'altra giocatrice. Mrs. Parker allora le aveva detto che aveva una “pessima influenza” sulle sue compagne, quindi Andy aveva ripreso a giocare con i bambini. -Allora? Oggi MarioKart con Jack e Christian?- chiese Drake ridacchiando. Jack e Christian erano altri treenni amici di Drake e Andy. -Certo!- rise Andy, sorridendo a trentadue denti. -Mi dispiace, Andy. È il tuo turno di pulire la cucina e riordinare il salone.- le disse Mrs. Parker pocciando un biscotto nel caffè mentre leggeva il giornale. -Di nuovo???- pensò la bambina. Sempre a lei toccavano i lavori più pesanti! Era come se in un certo senso Mrs. Parker ce l'avesse con lei. Ma perché?

Poche ore dopo Andy si trovava nella cucina lercia dell'orfanotrofio ad eliminare delle deliziose (si fa per dire) macchie di muffa dai cassetti e a incerare il tavolo pensando a cosa avrebbe potuto fare appena finito di pulire. Probabilmente avrebbe giocato a Super Mario Bros con i suoi amici per tutto il giorno. Se Mrs. Parker le avesse dato il permesso. Cosa altamente improbabile. Così finì di pulire la cucina e si avviò verso il salone. Sembrava che fosse stato colpito da un tornado. -Probabilmente Judy e Carlos avranno giocato alla Battaglia dei Jedi- pensò Andy. Quando Judy e Carlos giocavano alla Battaglia dei Jedi facevano sempre un bordello assurdo. Judy faceva Luke Skywalker e Carlos faceva Darth Vader. Una volta anche Andy aveva provato a giocare con loro ma si era beccata due spadate in faccia. Detto questo si mise a riordinare. -Vuoi una mano?- chiese Drake, che era entrato nel salone proprio in quel momento. -Sì, grazie, Drake.- disse Andy. Così si misero a riordinare insieme. Mentre la bambina appoggiava le Barbie sulla mensola Drake le chiese, togliendo la polvere da un tavolino -Hai mai pensato che qualche membro della tua famiglia possa essere ancora vivo?-. A dire il vero Andy pensava spesso a questa cosa. Pensava sempre che ci fosse ancora qualche suo familiare vivo e quindi rispose, sicura -Sì. E quando uscirò da qui andrò a cercarli e li troverò!-. Drake la appoggiò -Brava! Io invece non so se ce la farò. Probabilmente resterò qui per sempre...- ma l'amica lo incoraggiò -No, non dirlo neanche! Tu non resterai qui, te ne andrai anche tu! Puoi venire con me se vuoi!-. Il bambino sorrise e rispose -Sarebbe stupendo! Però ora meglio se riordiniamo questo salone del piffero.-. -Sono d'accordo!- rispose Andy ridacchiando.

-No, no, rallenta! Attento alla banana!- gridò Jack. Troppo tardi. Christian era già andato a schiantarsi contro il muro. -Ma bravo!- lo prese in giro Andy, ridendo. -Non è così facile pilotare una moto con sopra Bowser!- si giustificò Christian arrabbiato. -Eh bravo furbo, allora perché l'hai scelto?- rise Drake. Stavano giocando a MarioKart da mezz'ora, divertendosi come matti. Andy aveva scelto Yoshi, Drake Mario, Jack Toad e Christian Bowser. -Oh, no! Il guscio blu, il guscio blu!- gridò Andy, poco prima di saltare in aria. -NOOOOOO, ero prima!- si lamentò, mentre Jack tagliava il traguardo e lei arrivava seconda. -HO VINTO! HO VINTO! Ma chi è un supergenio????- gridò lui, facendo una specie di danza della vittoria. Tutti si misero a ridere. Poi cominciarono a chiacchierare. -Voi cosa vorreste di strabello che c'è nei film?- chiese ad un certo punto Drake -Io le ragnatele di Spiderman!-. -Io invece vorrei una spada laser!- rispose Jack -Per combattere i cattivoni!-. -Io invece vorrei che esistessero le Tartarughe Ninja! Così potrei diventare il loro aiutante!- rispose Christian, sognando ad occhi aperti. -E tu, Andy?- chiese Jack alla bambina. -Già, tu cosa vuoi di bello?- gli fece eco Christian. Andy rifletté un po', poi rispose -Una bacchetta magica per cambiare con la magia tutte le cose che non mi piacciono!- e fece un megasorriso. Già. Una bacchetta magica.   

Scritto da cassieDragon2002
   
 
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