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Autore: BloodGirl    16/07/2016    2 recensioni
Ohlà ragazzi/e!
Vi sono mancata?
Voce interiore: a me non sei mancata per niente!
Zitta tu! Dicevo... ah si! Ecco a voi il seguito tanto atteso (?) de "Il Secondo FFI-Pieno di Sorprese"!
Questa volta vedremo i due piccioncini alle prese con la loro vita di coppia e scolastica, inoltre ci sarà qualche colpo di scena!*magia*
Spero di avervi incuriosito e spero che i seguirete!^-^
Ricordo che ogni recensione, anche negativa, è ben accetta u.u
Buona lettura!
Ps: una cosa che ho dimenticato perché ho una mente bacata: aggiornerò ogni 09 del mese.^^ A volte potrei aggiornare prima o dopo, dipende dagli impegni, ma si parla di massimo due giorni prima/dopo u.u
Genere: Commedia, Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Shawn/Shirou, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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RAIMON HIGH SCHOOL
 

EPILOGO
 
Shawn entra in classe, senza farsi né vedere né ascoltare. Non ha voglia di sentire discorsi futili e divertenti, poiché il suo umore non è dei migliori.
Non è arrabbiato, solo molto deluso. Si aspettava una vita scolastica rosea come i fiori di ciliegio. Invece in una sera, con una semplice lettera, il suo mondo “roseo” divenne grigio all’improvviso.
Forse era un po’ eccessivo per un trasferimento.
Ci sono i mezzi di comunicazione moderni per permettere una relazione a distanza. Ma non è la stessa cosa vedere la persona amata attraverso uno schermo o sentirne solo la voce.
Inoltre, nonostante i telefoni e Internet, una relazione a distanza sarebbe stata difficile da portare a termine. Soprattutto per la sua dolce metà.
Camminando piano si siede al suo posto, guardando fuori dalla finestra.
È una bella giornata quella di oggi. Peccato che non lo sia per lui e Aida. Non dopo quella lettera.
 
Una macchina con una nostra collaboratrice verrà a prenderla il giorno 16/02 alle ore 8:30 per riportarla all’orfanotrofio da cui proviene. La prego di essere puntuale come la nostra disciplina le ha imposto.
 
Quelle ultime due righe gli avevano cambiato in un attimo la serata e non poteva ancora credere che Aida, la sua Aida, se ne sarebbe andata la mattina seguente. Solo altre ventiquattro ore per stare con lei.
Mentre è immerso nei suoi pensieri, sente distrattamente un discorso abbastanza importante per un suo compagno.
-Ragazzi ho una brillante notizia da darvi: mi hanno preso nei campionati nazionali di atletica leggera! -
-Ma Nathan, è una notizia sensazionale! - esulta Mark.
-Sarai al settimo cielo! -osserva Axel, felice per il suo amico.
-Si, moltissimo! - dice quasi piangendo di gioia.
-Ecco perché hai lasciato il club di calcio…! - piagnucola il portiere.
Shawn si sente in debito. Deve andare a dargli le sue più sentite congratulazioni, anche se in quel momento non è esattamente su di morale.
Raccoglie tutte le forze e la buona volontà, nello stesso tempo in cui tutti gli altri vengono a conoscenza della notizia e si congratulano con l’azzurro.
Si alza dalla sedia e si dirige verso Nathan. Con il sorriso più sincero che possa fare, nascondendo dietro la sua maschera tutta la tristezza, gli mise una mano sulla spalla.
-Congratulazioni Nathan. Spero che vincerai l’oro ai campionati-
-Grazie Shawn! - molto felice.
Rimane lì ad ascoltare i suoi compagni, cercando di non far trasparire nessun sentimento negativo.
Ma qualcuno purtroppo lo nota.
Quando l’entusiasmo generale si attenua, Axel prende Shawn da parte e gli chiede: -C’è qualcosa che non va? -
-Nulla, va tutto bene…- gli risponde, cercando di rassicurarlo. Ma non ha recitato in modo impeccabile.
-Non me la bevo- sospira- che succede? Hai litigato con Aida? -
L’albino scuote la testa abbassando il viso. Prende un grosso respiro, e rivela in un sussurro: -Aida domani se ne va… per sempre-
-Cosa?!-
La (s)fortuna volle che in quel momento vi era silenzio in classe e così tutti i suoi compagni udirono le sue parole, anche se appena accennate.
Mark, subito preoccupato, fu il primo ad avvicinarsi all’albino: -Come sarebbe a dire che se ne va per sempre?!-
-Proprio così…- rispose Shawn, con gli occhi che gli pizzicavano. Non credeva di potercela fare a ripeterlo un’altra volta. Era stato pesante anche per lui, oltre che per la ragazza, la sera precedente, mandar giù quel boccone tanto amaro.
-Non è possibile che di punto in bianco decida di andarsene…- fece osservare Jude, poi gli venne in mente la lettera del preside –E’ per via della lettera vero? -
-Quale lettera? - chiese confuso il portiere. Jude si spalmò cinque dita in fronte e lo prese da parte per spiegarglielo.
Nathan, che fino a qualche minuto prima era immensamente felice, ora si ritrovava dispiaciuto per l’amico e compagno. Quindi il minimo che potesse fare era mettergli una mano sulla spalla e sussurrargli: -Mi spiace…-
Come tutti del resto.
 
 
Quel giorno Aida non si presentò a lezione e i professori non parvero preoccuparsene. Non segnarono l’assenza nemmeno sul registro. E ciò mandò Shawn nella depressione più totale, senza contare l’insistente banco vuoto al suo fianco.
Le mancava già.
Le mancava il suo profumo, i suoi occhi diversi e curiosi, la sua risata e la sua voce. Al sol pensare che non l’avrebbe mai più rivista volle scappare.
Finite le lezioni se ne andò in camera, sbattendo fragorosamente la porta alle sue spalle. Buttò la borsa a tracolla con i libri in un angolo della camera, per poi stendersi sul letto e guardare in alto, con la mente completamente vuota. Sembrava come se fosse un manichino senza più una ragione di vita.
Si diede persino dell’idiota: non poteva reagire così se quella che stava male più di tutti era Aida. Però al sol pensiero di vederla solo per poche ore, lo faceva raggomitolare ancora di più su se stesso.
Rimase ancora nel suo angolino depressivo per un po’, finché Hayden non entrò in camera.
-Ecco dove ti eri cacciato! - chiude la porta dietro di sé –Ti stanno aspettando tutti per gli allenamenti. Il mister mi ha mandato a chiamart-
-Riferiscigli che non sto molto bene…-interrompe l’albino, voltandosi su un fianco rivolgendosi al muro, onde evitare di guardare il fratello.
Questi, d’altro canto, sospira e gli si siede accanto a gambe incrociate: -Ho saputo di Aida e mi dispiace tanto… ma pensa come sta lei ora. Sarà ancora più distrutta-
-Lo so però… se la vedo di nuovo rischio di impazzire… non voglio dirle addio…- mugugna guardando il muro.
-E infatti non le dirai addio, ma arrivederci! - esclama il gemello con un sorriso.
Shawn si volta e si mette a sedere, guardandolo confuso e interrogativo, un tacito invito ad andare avanti a parlare.
-Certo, ci saranno sempre i telefoni! Vi potrete contattare via mail, messaggi e quant’altro! - lo sguardo dell’albino pare accendersi di una strana felicità appena sentite le parole del fratello –non dirmi che non ci avevi pensato?- lo guarda basito Hayden.
-Per niente! - dice abbastanza motivato ora, alzandosi dal letto. Poi prese il cellulare e se lo mise in tasca, andando ad aprire la porta.
-Dove vai ora? - chiede sorridente il fratello.
-Da lei! - per poi correre via verso la sua amata Aida.
 
 
Dalle sue piccole labbra esce un ennesimo sospiro, mentre ripone nella sua valigia un’altra maglietta, la decima. Per impegnarsi la mente e non pensare a cose dolorose, conta quanti singoli indumenti mette via, per portarli via per sempre da quella stanza.
Si avvicina di nuovo all’armadio e prende un altro indumento. Uno degli ultimi.
“Per fortuna” cominciò a pensare “non ho molti vestiti, così posso finire velocemente”. Sospira di nuovo, come se stesse patendo un profondo dolore interiore che le attanaglia le viscere dal profondo, facendo chiudere il suo stomaco e pesare i polmoni.
Sembra quasi che sia in procinto di piangere.
Ma nessuna lacrima ancora scende lungo le sue guance.
Finché i suoi pensieri non furono interrotti da un violento bussare alla sua porta.
Aida ripone malamente la maglia che stava cercando di piegare sul letto, accanto alla valigia e si dirige verso la porta. Appena la accosta un poco vede gli occhi di Shawn e la spalanca totalmente, sentendo le lacrime premerle sugli occhi.
-Shawn…? - chiese con un fil di voce.
-Scusa, non sono riuscito a venir prima…- rispose con il fiatone, evidentemente aveva corso parecchio per arrivar lì il prima possibile.
-Perché sei qui? - gli chiese con voce atona.
-Volevo stare gli ultimi istanti con te. Non voglio sprecare nemmeno un minuto…- spiega e le sorride, nell’unico modo in cui le fa battere forte il cuore per l’emozione. E ­quelle lacrime minacciarono ancora di rigarle gli zigomi. Ma ricaccia indietro tutto e accennando un sorriso dice: -Puoi aiutarmi a fare la valigia allora-
Shawn annuisce, sorridendo triste questa volta. Entra nella camera di lei, richiudendosi la porta alle spalle. All’improvviso la camera gli pare subito vuota. Tutti i suoi quaderni, che di solito erano malamente sparsi sulla scrivania, non vi sono più. E anche tutte quelle matite colorate che ad Aida piacciono tanto, sono come sparite, come se non sono mai esistite.
Scuote la testa per non farsi prendere dallo sconforto e aiuta la ragazza albina a riporre le ultime cose nella sua abbastanza piccola valigia.
 
Passarono forse un paio di ore, nel silenzio più totale, interrotto solo poche volte per consigli di Aida rivolte al ragazzo, come “metti questo qui, così non si stropiccia” e cose del genere, di nessuna importanza.
E così la camera della ragazza fu completamente svuotata di ogni suo avere personale.
Chiusero insieme la valigia e Shawn la ripose sul pavimento vicino alla porta della camera.
Dopo di che si sedettero entrambi sul letto in silenzio. Un silenzio carico di tensione e sentimento, prevalentemente tristezza.
Finché non fu Shawn a spezzarlo.
-Senti… se vuoi possiamo scambiarci gli indirizzi e-mail, così possiamo tenerci in contatto anche mentre sarai…- non riesce a concludere la frase, sperando che sia meglio lasciarla sospesa, piuttosto che dire qualche parola in più, che certamente ad Aida farebbe male.
Questa sospira, guardando in basso. L’albino la guarda interrogativo.
Gli occhi diversi di Aida si rivolgono subito in quelli color del ghiaccio del ragazzo. Questi ci legge solo una tristezza infinita.
-Ascolta Shawn, devo parlarti seriamente- dice seria mentre si tocca il dorso di una mano con il pollice.
-Dimmi, ti ascolto-
-Io… vorrei che smettessimo con questa relazione…- continua guardando in basso, sentendo il suo petto farle male.
Il cuore di Shawn perse un battito. E dopo qualche secondo ne perse un altro.
-C-come? Vuoi… dire che ci stiamo lasciando…? - domanda l’albino, insicuro e con gli occhi lucidi. Aida annuisce.
-Secondo me è la cosa… migliore- anche se si poteva capire benissimo, che non ci credesse nemmeno lei nelle sue stesse parole. L’unica cosa in cui lei crede è che non vuole far soffrire la persona che ama: e una relazione a distanza e così forzata non era esattamente la cosa migliore.
Tutto questo Shawn poteva capirlo benissimo. Eccome se lo capiva.
Abbassa lo sguardo sulle coperte andando involontariamente a sfiorare le dita di Aida. Dopo di che annuisce.
-D’accordo…lo capisco… posso solo farti un’ultima richiesta? - disse con gli occhi sempre più colmi di lacrime. La ragazza annuisce.
-Posso baciarti un’ultima volta? -
Aida non se lo fece ripetere due volte e gli prese il colletto della camicia, attirandolo in un profondo bacio. Chiusero gli occhi e subito sul volto di entrambi scivolarono le prime di infinite lacrime.
 
 
La mattina seguente non vi è scuola dato che è domenica. Una terribile domenica 16 febbraio.
Tutti i suoi compagni di calcio, nonché di classe andarono a salutarla e a dirle addio. A capeggiare il gruppo vi è naturalmente Shawn, la persona che ama di più al mondo.
Mentre lei dà le spalle a tutti, guardando il cancello di ingresso della scuola e tenendo in mano la sua valigia, la stessa che l’ha portata in quella scuola due anni prima.
La macchina, nera come la pece, arriva puntuale alle 8.30, l’ora scritta sulla lettera maledetta. Per un attimo pensa che se non avesse mai letto quella comunicazione, ora non sarebbe lì in piedi a dire addio a tutti.
Il mezzo si ferma davanti ai ragazzi e ne esce un signore sulla quarantina che Aida riconosce come il vicedirettore del suo orfanotrofio. Subito la aiuta a caricare il bagaglio in macchina.
Infine Aida si rivolge verso i suoi amici con un sorriso tirato sulle labbra.
-Grazie mille a tutti per le avventure che abbiamo trascorso in questi due anni- e mentre dice queste parole guarda negli occhi ognuno di loro, soffermandosi poi su quelli di Shawn, lucidi e ancora un poco arrossati. Come i suoi del resto.
A turno ognuno di loro la saluta con parole gentile e di incoraggiamento.
Quando arriva il turno dell’albino, l’ultimo, questi l’abbraccia di slancio. Aida ricambia dolcemente, poggiando le sue mani sulla schiena di Shawn. Poi gli sussurra in orecchio: -Ti prego, non dimenticarmi…-
-Non potrei mai, ti amo tantissimo…- sussurra in risposta, lasciandola poi andare.
Aida subito, senza mai voltarsi indietro, sale sulla macchina nera. Il vicedirettore chiude il bagagliaio e si va a sedere al posto del guidatore. Dopo di che parte piano, attraversando il cortile della scuola.
 
-Addio Aida…-
 

 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice
Ed eccoci qui alla fine anche di questa long. In un certo senso mi spiace che sia finita così, ma pensandoci meglio era la soluzione più logica tra tante ^-^
Lo so che siete arrabbiati con me, ma mi dispiace! *si nasconde in un rifugio nucleare*
Ringrazio tutti quelli che hanno recensito tra cui, in particolare:
Lily_ Rose_Potter
Elisachan
risep4
Charlotte Jones_
Shine2002
Poi ringrazio anche pandoraart che ha inserito la mia storia tra le “preferite”, ringrazio ancora risep4 che l’ha inserite nelle “ricordate” e ringrazio Dreamer_10, kettaeli130020MatsuokaRin e Pandina9 che l’hanno inserite nelle “seguite”.
Grazie a tutti di cuore!!!
 
BloodGirl
 
 
   
 
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