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Autore: Cacciatrice di Risate    15/08/2016    3 recensioni
Tutto scorre, panta rei.
Vi presento la mia prima storia. Non parlerà di sogni, principesse che sposano principi, ma di una storia del tutto realista.
Di come una storia del tutto realista può finire ad effetto. Di come un solo cielo si trova sopra un solo destino.
(Dal capitolo 18 compare Grace, per conoscere la sua storia leggere "ODI ET AMO")
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Capitolo 18. Ibiza


Sono passati due mesi dall’ultima volta in cui ho visto Luke. Mi sembra quasi un’eternità. L’unica informazione che ho su di lui è che per problemi tecnici, il suo concorso è destinato a durare più del dovuto, ma circa un altro paio di giorni e anche lui è libero.
Io l’ho concluso quasi un mese fa. Sono arrivata quinta, ma mi aspettavo questo risultato in fondo. Voglio dire, con tutto lo stress per il mio fidanzato lontano, è già tanto se sono riuscita a classificarmi al quinto posto.
“Giusy, mi è venuta in mente un’idea grandiosa” dice Evelyn sorridente, entrando in casa. Spengo la musica e mi metto in ascolto, curiosa di sapere quale magnifica utopia tormenta i pensieri della mia migliore amica.
“Andiamo in vacanza. Al mare. Io, te, Christian e Luke”
La fisso con occhi sgranati mentre saltella sul posto.
“Dove diamine ti è venuta quest’idea talmente stupida?”
Il suo sorriso si spegne improvvisamente, facendomi quasi sentire in colpa.
“Cioè no, non volevo dire questo. Insomma. Sai che io non sopporto il mare. Mi piace tantissimo come posto, è che non mi sento a mio agio. Io in costume, poi LUKE in costume! Ti rendi conto, passerò tutto il tempo a guardare lui sbavando! Non è una cosa utile. Invece molto meglio la montagna, tutti coperti, l’unica cosa che vedrei del mio ragazzo sarebbe la faccia. Così non mi rovino la reputazione”
“Dai Giusy, ti prego con tutto il cuore. Ti lascio pure scegliere la destinazione, basta che sia al mare. In tutti questi anni sono sempre stata io ad accontentarti, siamo sempre andate in montagna perché tu hai questo problema di bava con i ragazzi. Stavolta accontenta tu me! Vediamo nuovi posti, ti abitui ad un nuovo clima…”
“Un nuovo clima in cui mi scioglierò dal caldo…” commento sbuffando, ma poi mi convinco. Insomma, non può essere così male! “Ok, va bene tutto sommato, ci sto. Hai ragione. Il posto però lo scelgo io. E credo già di sapere dove andremo” spiego, dirigendomi a fare una ricerca su Google col mio computer portatile.
“Stabilimento balneare Matthews di Ibiza, in Spagna? Non è tua madre che fa Matthews di cognome?” domanda Evelyn, osservando quello che scrivo sullo schermo del pc.
“Proprio così, questo stabilimento è diretto da mio zio, fratello di mia madre. Ci lavora anche mia cugina Grace, un amore. Un motivo anche per salutarla e vedere come va lì. Ci sono andata soltanto una volta, a due anni, Grace ancora non era nata. So che ci sono anche le piscine per chi non ha molta confidenza con l’acqua salata, come me” spiego, soddisfatta. “Scommetto che lo zio e la zia, sua moglie che gestisce il tutto con lui, ci faranno anche qualche sconto”
“Giusy, cosa aspetti a chiamare e prenotare?” mi sprona la mia migliore amica.
“Voglio prima parlarne con Luke e Panettone” rispondo, pensando a quei due che potrebbero non essere d’accordo.
“Christian” mi corregge lei.
“Panettone” ripeto, ridendo.
 
Vengo svegliata improvvisamente da delle voci che provengono da fuori la porta dell’appartamento. Sbuffo, cercando Evelyn con lo sguardo. Vado in cucina ancora mezza addormentata, ma vedo soltanto la colazione che con cura ha preparato anche questa mattina, dato che quella che si alza presto è sempre lei.
Non vedendo nessuno, mi dirigo verso la porta, che è socchiusa. Mi sembra di sentire la voce di Luke, ma credo sia un effetto collaterale per averlo sognato ripetutamente pure stanotte.
Esco dall’appartamento e sulle scale vedo Evelyn e Mr. Panettone che stanno parlando pacificamente con… No. Non è possibile. Luke è qui? Allora la voce che sentivo non era nella mia testa!
Resto pietrificata finché non è lui che, dopo avermi vista in questo aspetto orripilante appena svegliata, corre ad abbracciarmi. Senza dire niente, allaccio le mie braccia dietro il suo collo e inspiro profondamente. Non mi ricordavo che un suo abbraccio potesse essere così rilassante ma allo stesso tempo da far venire il batticuore.
 
“E allora quando partiamo?” domanda Luke.
Abbiamo spiegato ai due ragazzi ciò che avevamo in mente di fare io ed Evelyn. Sembrano essere stati contenti e felici all’idea.
“Ho chiamato mio zio e mi ha detto che nell’hotel dello stabilimento c’è una stanza libera per quattro persone dalla prossima settimana, per un mese intero. Quindi ho prenotato dato che siamo tutti d’accordo e beh… tra tre giorni partiamo” spiego, sedendomi sul divano, accoccolata a Luke.
“Oh no, io adesso vado in panico. Le valige. Il mio peggior nemico” bisbiglia la mia migliore amica, seduta davanti al computer. È sul sito dello stabilimento balneare Matthews che guarda le foto e legge le informazioni.
“Non cominciare” la rimprovera dolcemente Christian, passandole un braccio attorno alle spalle.
 
Tre giorni dopo
Mi ricordavo che Ibiza fosse bellissima, ma lo stabilimento balneare più l’hotel dei miei zii è una cosa stupenda. Si vede che l’hanno rinnovato e credo che migliori ogni anno. Alla reception c’è mia zia, che appena mi vede mi abbraccia e si presenta ai miei amici.
Ci consegna la chiave della stanza e ci dirigiamo con le valige in ascensore.
“Qui è tutto bellissimo, vorrei viverci per sempre” mormora Evelyn. “Sarà un mese da sogno, ragazzi!”
Abbiamo tutti gli occhi sgranati e osserviamo qualsiasi cosa. Non ho visto ancora niente fuori posto, polveroso o incasinato. Sembra tutto perfetto.
Si aprono le porte dell’ascensore che abbiamo chiamato circa trenta secondi fa e non faccio neanche in tempo a fare un passo che mi sento travolta dall’abbraccio di mia cugina Grace.
“Giusy! Nessuno mi aveva detto che saresti venuta! Non sai che bello vederti!” esclama. Mi sorprendo che alle sei del mattino sia già sveglia.
“Ciao Grace! Fai la pasticcera?” le domando, osservando il suo grembiule con scritto Quando ho incontrato il cioccolato è stato amore a prima pasticceria e sorridendo.
“Sì, ma ho sbagliato a scegliere questo lavoro. Brian è con me”
“Brian? Intendi il ragazzo che odiavi da bambina? Ce l’hai ancora con lui?” le chiedo scoppiando a ridere.
Lei non sembra essere minimamente allietata. “Certo. E sarà così fino alla morte. Non la mia, la sua” risponde, seria.
“I ragazzi sono così, non puoi farci nulla” le risponde Evelyn, lanciando un’occhiata eloquente a Christian.
Mentre noi ci sistemiamo con le valige nell’ascensore, lei esclama: “Ci vediamo in giro! E tu Luke, trattami bene mia cugina!” e corre verso la cucina.
“Questa ragazza è peggio di te” commenta il mio ragazzo ridacchiando.
Gli tiro un orecchio divertita, nessuno può sparlare di mia cugina alle spalle.
 
Una volta arrivati al secondo piano, raggiungiamo la camera numero 51 e spalanchiamo la porta.
“Questa stanza è..” la mia migliore amica non trova le parole giuste per descrivere la stanza.
Innanzitutto è spaziosa, due pareti sono bianche con qualche sfumatura di azzurro chiaro, una è tutta decorata da quadri e l’altra, la più bella, è composta da un’intera vetrata che porta a una terrazza, con tanto di vista sul mare.
Mi precipito subito fuori e un’ondata di aria salmastra subentra nelle mie narici. Sorrido. Era da anni che non mi trovavo in un posto del genere, sono sempre stata occupata con le passeggiate nei boschi e le scalate sulle cime delle montagne.
Mi siedo su una delle sedie che sono sistemate attorno ad un tavolino in legno.
“Fantastico, no?” dice Luke, sedendosi accanto a me. “Tutto il tempo che abbiamo perso lo recuperiamo, non ti preoccupare. So che avrei potuto contattarti, come ti ho già detto, ma..”
“Non importa, io mi sono fidata di te. E tu non hai fatto niente con nessuna, vero? Vero?!”
“È la quarta volta che me lo chiedi, Giusy. Non è successo niente” risponde, con un sorriso.
“Mh, va bene”
“Piuttosto, tu che hai combinato?”
“Ho aspettato te” dico, con un tono annoiato.
“Un bel passatempo aspettare uno come me” replica lui, fiero.
Mi alzo leggermente per sfilare il cuscinetto appoggiato sulla sedia sotto di me e non aspetto un attimo a lanciarlo addosso a Luke, che ricambia col suo cuscino.
Non so se sia Ibiza a farmi tornare una bambina innamorata oppure tutto questo tempo lontano da lui, ma non cerco una risposta, mi va già benissimo così.

























ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutti, come stanno andando le vacanze? A me tutto benissimo!!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e che non contenga troppi errori :) volevo riferire, ai più accaniti lettori di Panta Rei, che ho creato una "serie", dove conterrò appunto questa storia e un'altra, su Grace, la cugina di Giusy. Non importa leggere entrambe, le storie continuano a sé e non è necessario che si seguano tutte e due! In ogni caso, si chiama "ODI ET AMO" e la trovate tra le mie storie :)
Grazie mille per le recensioni che lasciate, mi spronate a continuare! Un abbraccio a tutti♥
Cacciatrice di Risate
   
 
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