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Autore: Prongs4    16/09/2016    2 recensioni
Dal prologo:
"Man mano che ripercorreva i passi che lo avevano portato lontano, i connotati della sua vita andavano delineandosi nuovamente.
Il ricordo avrebbe perso la sua essenza di passato, e tutto si sarebbe concretizzato, attualizzato.
Il Lucius Malfoy che era stato fino a qualche anno prima sarebbe tornato. Più adulto, più deciso, più affascinante, ma pur sempre lui.
Era già per strada, e stava arrivando.
[...]
Narcissa Black desiderava che il suo cuore si fosse fermato.
Avrebbe dato qualunque cosa, qualunque, pur di morire con la consapevolezza che il suo desiderio più intenso si era avverato.
Lucius era tornato.
Forse per lei c’era ancora speranza.
Forse non era tutto perduto.
Forse il suo cuore avrebbe ripreso a battere, e forse avrebbe continuato a pompare felicità allo stato puro invece del sangue."
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Nuovo personaggio | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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                                                     CAPITOLO XI


 
 “Anita… mi chiedevo dove foste finita”
Nel silenzio della stanza, rotto solo da ovattati rumori che provenivano dalla sala adiacente, la voce di un uomo squillò con particolare veemenza. La camera era avvolta nel buio, fatta eccezioni per i pochi metri su cui si affacciava la finestra, che faceva trasparire la luce lunare.
Il giovane attraversò le tenebre, e il suo viso e il suo corpo presero forma lentamente quando si pose sotto i flebili raggi della luna.
I suoi capelli apparivano di una surreale sfumatura argentea, e i suoi occhi fluidamente liquidi.
Anita Burke, mollemente appoggiata su un divano davanti alla finestra, ricambiò il suo sguardo con occhi inquieti e chiaramente eccitati.
“Lord Malfoy” lo salutò dopo attimi di esitazione, “vi serve qualcosa?”
“Mi sto solo rilassando tra una danza e l’altra. Ma vi prego, chiamatemi Lucius. Infondo a breve saremo parenti”
La donna acconsentì compiacente, e dopo poco lo invitò ad accomodarsi a sua volta. Malfoy prese subito posto accanto a lei sull’ampio divano dalla tappezzeria blu notte. Tacquero per qualche istante, osservandosi a vicenda.
“In realtà” cominciò Lucius, “ammetto di essere qui anche per voi. Non vedendovi più, ci siamo tutti allarmati. Forse vi sentite poco bene?”
“No, non temete. Avevo semplicemente bisogno di una pausa anche perché…” si zittì all’improvviso, ma lo sguardo indagatore del giovane la spronò a continuare. “Beh, è bene che sappiate che mia sorella sa essere spesso isterica ed infantile. Poco fa abbiamo avuto un brutto litigio e non mi sono ancora ripresa”.
“Me ne dispiaccio, tuttavia è normale che avvengano scontri all’interno di una famiglia. Io stesso in questo periodo ho avuto non pochi dibattiti con mio padre”
Anita annuì con aria comprensiva e solidale, e Lucius proseguì.
“Tende a prevaricarmi senza tener conto delle mie aspirazioni. Lo ha fatto anche con questa unione”
La Burke trattenne il fiato, sorpresa. Malfoy balzò in piedi, inquieto.
“Perdonatemi! Non avrei dovuto farvene accenno, visto che si parla di vostra sorella. E’ solo che seduto qui con voi, sentendo le vostre confidenze, non mi sono saputo frenare dal parlare francamente”
Anita si alzò a sua volta, ponendogli una mano sul braccio. “Vi prego, non scusatevi. E ditemi pure, confidatevi con me!”
Lucius la fissò negli occhi con sguardo intenso ed ammaliante.
“Vostra sorella è una piacevole donna, e la famiglia Burke vanta antiche origini. Tuttavia è proprio per questo che avrei voluto essere consultato per la scelta”
“Oh.. volete dire che potendo non avreste scelto lei?”
L’uomo le si avvicinò ulteriormente, abbassando di poco il suo viso.
“Forse no” mormorò.
A quella distanza poteva percepire l’emozione della Burke, il suo respiro irregolare e la sua sorpresa.
Si allontanò di scatto, scuotendo la testa.
“Ma davvero non è giusto dirvi ciò. D’altronde, non mi è concesso dedicarmi ad altre donne. Non fino a quando al mio fianco ci sarà Cassandra...”
Anita sprofondò nello sconforto a quelle parole, ma un dubbio si era insinuato in lei ineluttabilmente.
Che Lucius Malfoy preferisse avere lei – Anita – al posto della sorella?

                                                             ***
Ormai quasi del tutto guarito dal recente scontro con un crudele Lucius Malfoy, il rampollo di casa Fawley era accomodato sotto un gazebo, nella sua tenuta in Irlanda.
Il suo colorito era ancora vagamente pallido e portava sporadici graffi rossastri sul collo e sulle mani. Tuttavia, appena vide la figura di Narcissa Black comparire all’orizzonte sembrò riprendere colore sulle guance, e immediatamente si sistemò sulla sedia in modo più composto.
Più si avvicinava a lui, più gli appariva diversa. La sua espressione sembrava quasi apprensiva, compassionevole: dacché si erano fidanzati non era mai successo che non gli rivolgesse occhiate di scherno!
“Stephen!” lo salutò calorosamente quando fu abbastanza vicina. “Come ti senti?”
Vedendo che si alzava per salutarla, lo sospinse delicatamente al suo posto.
“Non scomodarti per me, infondo sei ancora convalescente.”
“Che sorpresa vederti, Narcissa. Sono ormai del tutto guarito, e a questo punto non mi aspettavo una tua visita”
La Black assunse un’espressione seria. “Mi sarei dovuta far viva subito dopo aver appreso del tuo incidente, lo so bene. Ma mi sentivo addolorata, visto l’amareggiante modo in cui ci siamo divisi l’ultima volta.”
Più parlava, più Fawley non riusciva a credere alle sue orecchie.
“Mi pare di capire che tu sia venuta con propositi più concitati, oggi! Anche solo questo mi sarebbe di grande conforto”
“E’ così!” rispose prontamente Narcissa. “Sempre se non è troppo tardi per rimediare. Dopotutto saremo preso marito e moglie… dovremmo essere complici e sostenerci”
Stephen, sorpreso, si alzò e le porse lentamente una mano, affinché l'afferrasse. Lei lo fece, mascherando perfettamente il suo disappunto. 
La condusse nel suo giardino, illustrandole con voce carezzevole le ben poche bellezza della villa, e concedendosi di accarezzare - di tanto in tanto - un fianco di Narcissa. 
Sorrideva apparentemente senza mai stancarsi: era certo di aver vinto quella battaglia.
 
                                                              ***

 
                                             Ancora l’innamorata

Perché mi rivolgo di nuovo alla carta?
Questo, amato, non chiedere così reciso:
in realtà non ho niente da dirti;
ma verrà alfine fra le tue care mani.

Io non posso venire e quello che ti mando
te lo deve portare il mio cuore indiviso,
con gioie, speranze, estasi, tormenti:
tutto questo non ha inizio, non ha fine.

Di oggi non posso confidarti niente,
con quante idee, desideri, volontà, illusioni
si volta a te il mio cuore fedele.
                                                                  Così stetti un giorni, dinanzi a te, guardandoti,
                                                                                 e non dissi niente. Cosa dovevo dirti?
                                                                                    Tutto l’essere mio in sé era perfetto.

                                                                                                                                Goethe


“I miei più sentiti complimenti, Malfoy! 
Una delle tue recite meglio riuscite, non v’è dubbio!  Talvolta ho la sensazione che ingannare gli altri e far apparire loro la finzione come realtà sia la tua migliore qualità.  Devo ancora decidere, tuttavia, se questo tuo tratto mi compiace di più o mi preoccupa. Te lo farò sapere.
Di certo tuttavia mi ha colpito la conclusione della tua ultima lettera: "Dovremo essere accorti e discreti, Narcissa. Soppesare le parole ed i nostri nemici; far intendere il necessario senza sbilanciarci. Dovrà essere un gioco di simulazioni e dissimulazioni". Questo complotto comincia davvero ad intrigarmi...

Da parte mia, sappi che procede tutto nel migliore dei modi. Non sono meno capace di te quanto a bugie, nonostante siano anni che tu sostenga il contrario!
Fawley non è minimamente sospettoso riguardo i cambiamenti nel nostro rapporto.
L’altro giorno, per esempio, stavamo passeggiando nel suo giardino (assai poco curato, credimi!), e lui era a dir poco entusiasta. Si è detto contento della premura che gli ho dimostrato, e avresti dovuto vedere il suo viso tronfio e soddisfatto! Mi crede perdutamente innamorata e devota. Quanto a me, recito magnificamente la parte, con una serie di sospiri ed espressioni sognanti che ti farebbero rabbrividire.
D’altra parte, ho notato che neanche tu ti sei risparmiato: Anita Burke pendeva dalle tue labbra l’altra sera, alla festa nella loro tenuta.
Spero che per incantarla a tal punto tu non ti sia spinto oltre la tua brillante arte oratoria; se dovessi scoprire che così non è stato, ti avverto che la mia ira potrebbe superare addirittura quella leggendaria di Bellatrix.
A proposito di lei, credo che abbia iniziato a sospettare qualcosa, anzi, ne sono certa: dopo il ricevimento mi ha rimproverata, sostenendo che ti sorrido e ti guardo con troppo calore. Comunque non penso che tenterà di ostacolarci in alcun modo, ho la sensazione che disprezzi Fawley ancora più di me (se possibile).
E, sebbene la tua forzata gentilezza con quella sciocca della Burke mi abbia nel complesso dilettata, non vi è dubbio che il nostro incontro dopo la festa sia stato decisamente più piacevole. Sembra che infondo starmi lontana ti giovi. Dovrei farmi desiderare di più, se questi sono i risultati.
Ad ogni modo, ho divagato. Volevo semplicemente confermare il nostro appuntamento di domattina. I miei genitori saranno, da quel che ho capito, entrambi impegnati, ma per sicurezza potremmo passeggiare in giardino o nel bosco, così da non correre il rischio che ci veda qualcuno.
Ti lascio: sembrerebbe che i miei cuscini abbiano conservato ancora il tuo profumo dall’altro ieri, il che rende il richiamo del sonno ancora più seducente.
     
                                                                                                     La tua bellissima Narcissa"                                                                                         
                                                                                                                                                                                                                                                             


Dopo aver elegantemente firmato la lettera, Narcissa la ripiegò con cura e la chiuse con la ceralacca, forgiata col timbro dei Black, e subito dopo la consegnò alla sua elfa.
La Black si alzò con eleganza dalla scrivania, e con la stessa leggiadria si diresse verso il letto a baldacchino: scostò le coperte e vi si sistemò sotto.
Il suo viso, affondato nei morbidi cuscini, godeva di una fragranza raffinata e inebriante. Fu il profumo dei capelli e del corpo di Lucius, e il ricordo della dolcezza dei suoi baci, a cullarla teneramente quella notte.

*Angolo autrice*
Per quei pochi pazzi che hanno letto il capitolo, consolatevi: mi sono autoflaggellata per il mio comportamento. Ebbene sì, sono circa ventuno mesi che non aggiorno questa fanfiction, e mia discolpa non posso dire altro se non che - al di là dell'impegno - non mi veniva davvero nulla da scrivere. Ovviamente un blocco dello scrittore del genere non si può perdonare ad una mediocre sbribbachina come me, e merito di certo di essere gettata nel dimenticatoio e basta. Non nutro grandi aspettative riguardo al fatto che qualcuno dei miei vecchi lettori avrà voglia di seguire ancora la storia o addirittura lasciare un commento (anche se ci spero come non mai). Ma sappiate che dovessi rendermi conto che c'è ancora qualcuno a cui importa di questa fic, questa volta cercherò di arrivare fino in fondo. 
Spero mi scuserete anche per questo capitolo, inutile e ridicolo.
Prongs4

 
  
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