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Autore: Gioiss76    10/10/2016    1 recensioni
Seconda storia sulla coppia Nami/Zoro, stavolta ci saranno tanti capitoli e colpi di scena. Non so se riuscirò a pubblicare con frequenza i capitoli a causa degli impegni, ma prometto che la finirò al più presto. Fatemi sapere se vi piace!
Un bacio
Genere: Erotico, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro, Trafalgar Law, Un po' tutti, Z | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Nami era in camera sua e stava decidendo cosa mettersi quella sera, il giorno prima lei e Robin avevano fatto del sano shopping e quindi aveva l’imbarazzo della scelta sui vestiti. Aveva comprato anche due vestiti da sera, uno rosso e uno nero, quest’ultimo particolarmente sexy e due paia di décolleté. Quella sera voleva osare e quindi dopo almeno un’ora optò per l’abito nero e un paio di scarpe rosse con tacco 15, si mise davanti lo specchio e provò entrambi. Wow, si disse, sembrava molto più grande, il vestito era cortissimo e le risaltava tutte le forme e le scarpe spiccavano per il loro colore rosso acceso, nell’insieme era davvero bellissima, ma molto provocante. Chissà forse Zoro così l’avrebbe notata…

 

Nel frattempo in cucina, i ragazzi si erano radunati per discutere dei loro piani sulla serata.

“Chissà quante belle ragazze ci saranno, non vedo l’ora di andare alla festa e magari portarmene a letto qualcuna…” disse Sanji con aria sognante.

“Ma che devi fare tu cuoco da strapazzo, parli tanto ma non concludi mai niente” gli rispose Zoro. Sanji lo fulminò con lo sguardo.

“Ah si? E tu invece, hai mai concluso qualcosa? Non mi pare”

“Saranno cazzi miei cuoco”

“Facciamo una cosa, stasera il primo che si abborda una ragazza e riesce a concluderci qualcosa vince, così staremo a vedere chi è il migliore tra noi due in questo campo”

“Mmm… va bene tanto io vinco sempre”

“Ragazzi, scusate se mi intrometto, ma non mi sembra una buona idea” disse Usop a entrambi, ma ormai era fatta, la sfida era stata lanciata.

 

Dall’altra parte della nave Nico Robin raggiunse Nami.

“Nami sei bellissima! Ma come mai questo look così sexy, vuoi fare colpo su qualcuno?”

“No, voglio solo essere diversa per una sera…”

“Non mi convinci, secondo me c’è sotto qualcosa, anche perché è un po' di tempo che sei pensierosa e ho notato che spesso guardi una persona su questa nave”

“Io?! Ma non è vero”

“Vabbè, lo sai che il tuo segreto è al sicuro con me”

Niente, era inutile replicare, Robin si accorgeva sempre di tutto. Anche quest'ultima si cambiò ed entrambe cominciarono a truccarsi e sistemarsi i capelli. Nami si mise un po' di eyeliner e mascara e stese uno strato di rossetto rosso sulle labbra, Robin invece si truccò un po' di meno, solo con mascara e gloss.

Entrambe le ragazze scesero sotto e trovarono i ragazzi già pronti ad aspettarle.

“Yohohohohho ma chi sono queste due, le conosciamo?” disse Brook.

“NAMI, ROBIN SIETE BELLISSIME, LE MIE DEE MERAVIGLIOSE” esclamò Sanji andando a baciare le mani delle due ragazze.

Zoro, che era messo un po' in disparte, non poté non guardare Nami, era stupenda e molto sexy, fin troppo. Per la prima volta la guardava davvero, rendendosi conto di quanto fosse cresciuta e cambiata, era molto più donna, in quel contesto la parola “mocciosa” non le si addiceva.

Tutta la ciurma si diresse verso la città di vetro, che era tutta illuminata e arrivarono di fronte al Glass Hotel, dove ci sarebbe stato il party. L’Hotel, infatti una volta la settimana si trasformava in una discoteca.

C’era molta confusione già all’ingresso, ma riuscirono a entrare quasi subito. Nonostante fosse poco illuminato all’interno, era possibile distinguere le sagome dei vari arredamenti, al centro di questa infinita stanza c’era una fontana (rigorosamente in vetro) con sopra una statua di uomo sconosciuto, il cui volto sembrava loro vagamente familiare, i banconi ai lati della stanza erano in vetro, ma di diversi colori, che riprendevano un po' le luci del locale.

I vari componenti della ciurma si divisero, alcuni andarono a bere e altri a ballare, Nami e Robin andarono a sedersi al bancone e ordinarono da bere, poco dopo il barista portò loro due cocktail.

“E’ davvero bello questo posto” disse Robin all’amica, sorseggiando il drink.

“Si, hai ragione.” le rispose Nami pensierosa.

“A che pensi?”

“A niente perché?"

“Dai Nami, ti conosco troppo bene, perché non mi…” ma fu interrotta dall’arrivo di un uomo alle loro spalle.

“Buonasera fanciulle, come mai due belle ragazze come voi sono sole?” chiese il tizio.

Quell’uomo poteva avere una trentina d’anni ed emanava un forte odore di alcool, il classico individuo che cerca di rimorchiare le donne in discoteca.

“Veramente non siamo proprio sole, quindi gira al largo” gli rispose freddamente Nami.

“Ehi rossa, lo sai che sei davvero sexy? Potresti farmi compagnia dopo… ” continuò l’uomo.

La navigatrice stava per dargli uno schiaffo, ma Zoro, sbucato dal nulla, si intromise.

“Qualche problema?” chiese lo spadaccino, guardando male l’uomo che aveva di fronte.

I due si guardarono un attimo e poi l’uomo se ne andò borbottando qualcosa, sicuramente la stazza di Zoro lo aveva intimorito.

“Non avevamo bisogno del tuo aiuto”

“Ah si? La prossima volta fatti stuprare, mocciosa irresponsabile”

“Idiota, come ti permetti”

“ZORO!” lo chiamò Sanji. “Mi sa che stasera vincerò io ahah”

“Maledetto cuoco, devo rimediare…” disse Zoro allontanandosi.

“Di cosa stanno parlando quei due? Non mi convincono”

“Non ne ho idea, andiamo a ballare?”

Le due ragazze raggiunsero la pista e cominciarono a ballare, ma nemmeno il tempo furono circondate da un gruppo di ragazzi, così decisero di andare a vedere che facevano gli altri. Videro Sanji al settimo cielo, circondato da un bel gruppo di ragazze, poi trovarono tutti gli altri che ballavano e scherzavano in un angolo della pista, ma all’appello ne mancava uno e si trattava di Zoro. Nami lo cercò con lo sguardo, ma niente, forse, pensò, si era perso. Ma come accidenti potrebbe perdersi dentro un locale?! Vabbè che lì dentro era molto grande, ma comunque era impossibile, continuò a guardarsi intorno, ma ad un tratto preferì non averlo fatto; Zoro era lì, seduto su un bancone a bere con due ragazze, e sembrava anche molto felice di condividere il tempo con loro. Una delle due ragazze gli stava letteralmente addosso. Ma Nami cosa poteva fare, andare lì e prenderle a schiaffi? No, non ne aveva nessun diritto, ma non riusciva nemmeno a guardare quella scena. La ciliegina sulla torta fu quando quella ragazza cominciò a baciargli il collo. Non poteva guardare ancora, chissà a che punto sarebbero arrivati, così Nami, con le lacrime agli occhi si diresse verso il bancone, il più lontano possibile da lui, per bere il più possibile e non pensare più a niente. Era sbagliato, lo sapeva benissimo, ma in quel momento le sembrava l’unica cosa da fare.

 

Nel frattempo Zoro, qualche metro più in là, si faceva coccolare per bene dalle due ragazze, ma lo faceva solo per la scommessa con Sanji, voleva vincere ad ogni costo. Per un attimo si girò e vide Nami che si scolava interi bicchieri di alcolici, aveva un’aria triste, molto diversa da quella che aveva prima, chissà cosa le era successo… Una delle due ragazze gli chiese di accompagnarla in bagno con tono malizioso e lui pensò subito a come vincere la sfida, si alzò, fece segno a Sanji e fu trascinato dalla ragazza in direzione bagno.

 

Quando Zoro le passò accanto mano nella mano con quella tizia e scomparve nel nulla, Nami si sentì morire e chiese al barista di portarle altri due bicchieri, che le annebbiarono completamente la ragione. Si alzò e andò a ballare in maniera decisamente troppo provocante e si ritrovò appiccicata a un ragazzo che cominciò a toccarla.

“Nami, che cavolo stai facendo!” le urlò Robin, prendendola per un braccio e portandola dagli altri. “Ma si può sapere che stai combinando?”

Nami cercò di rispondere, ma svenne e per fortuna fu presa da Franky.

Decisero di tornare alla nave e andarono a recuperare Sanji e Zoro; usciti dall’hotel i due ragazzi chiesero loro che era successo e il perché Nami fosse in quello stato. Quest’ultima riprese i sensi e si diresse verso Zoro barcollando.

“Tu… mi hai rovinato la serata, spero almeno che ti sia divertito” gli disse a bassa voce Nami

“Perché ti avrei rovinato la serata?”

“Sai non pensavo di reagire in questo modo, non avrei dovuto essere così debole, ma tu mi rendi così buzzurro antipatico, quando ti ho visto andar via mano nella mano con quella puttana non ho capito più nulla… perché tu mi piaci, non sai quanto” disse sussurrando la navigatrice, talmente piano che Zoro dovette avvicinarsi fino a sfiorarle il viso.

L’alcool si era impossessato di Nami, l’aveva costretta praticamente a dichiararsi. Il danno era fatto e lei in quel momento non se ne poteva rendere conto.

“Nami io…”

“Non importa, sono abituata a soffrire, solo che non pensavo di poter star male per uno come te. La verità è che non solo quest’isola è fatta di vetro, anche il tuo cuore è di vetro”

“Fammi spiegare, non è come sembra” ma Nami svenne di nuovo e lui la prese in braccio.

“Zoro, che sta succedendo?” gli chiese il capitano.

“Niente, è ubriaca fradicia e si è messa a dire cose insensate. Direi che è ora di tornare sulla Sunny.”

Si diressero verso la spiaggia, dove era ancorata la nave.

“Zoro, a proposito della sfida, lasciamola stare. Lo so che hai vinto tu perché sei riuscito a farti quella ragazza, ma mi sono reso conto di aver sbagliato, avrei dovuto tener d’occhio Nami” gli disse Sanji a bassa voce per non farsi sentire dagli altri.

“Sanji io in verità non ho fatto proprio nulla, mi sono fatto trascinare da quella in bagno solo per farti vedere che ero in vantaggio, ma arrivato lì l’ho lasciata stare. Io non mi abbasserei mai a quei livelli.”

Era vero, sapeva di essere un bel ragazzo e di fare un certo effetto sulle donne, ma non riusciva ad approfittarsene così. In passato era successo qualche volta, ma era diverso, non voleva più fare gli stessi sbagli. Ora era lì, con Nami in braccio, che gli aveva dichiarato di essere cotta di lui e si sentiva uno schifo.

Arrivato sulla nave poggiò la navigatrice sul suo letto, spense la luce e andò a dormire insieme agli altri.

 

Qualche ora più tardi Nami si svegliò in preda al panico, le girava la testa e non ricordava quasi nulla. Guardò il letto accanto, con Robin addormentata e si alzò, aveva bisogno di aria, quindi aprì la porta e si diresse fuori. Era l’alba, il sole cominciava ad alzarsi nel cielo e illuminava ogni singolo granellino di sabbia, facendolo brillare. Decise di farsi una passeggiata in spiaggia e mentre camminava cominciarono a riaffiorarle i ricordi… Aveva visto Zoro con quella, si era ingelosita, si era ubriacata in infine gli aveva dichiarato i suoi sentimenti. Oddio, no… Non poteva essere, ma cosa diamine aveva combinato?

Un rumore di passi dietro di lei la fece ritornare alla realtà.

“Ehi bambolina, perché quell’aria triste?”

“Scusa, ma chi saresti?”

“Piacere, mi chiamo Trafalgar Law”

   
 
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