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Autore: Paddy    02/04/2005    3 recensioni
Sono fondamentalmente una persona piuttosto equilibrata. Nella mia vita, ho saputo dare la giusta misura a lavoro ed amicizia. Non erano alla stessa altezza sulla mia bilancia personale, ma credo di avere fatto davvero un buon lavoro.
*Una vita perfetta, un lavoro perfetto. Manca solo il matrimonio, il secondo... e se l'ex-marito non volesse concedere il divorzio? Hermione è costretta a tornare al suo paese natale per convincerlo... come finirà?*
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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FLURRY FLUSH

FLURRY FLUSH

 

 

5.

 

 

Chap romance, it’s all just a crutch

You don’t want nothin’ that anybody can touch

You’e so afraid of beign somebody’s fool

Not walkin’ tough baby, not walkin cool

You walk cool, but darlin’, can you walk the line

And face the ties that bind

The ties that bind

Nown you can’t break the ties that bind

 

Un amore da poco, tutto è solo un pretesto

Tu non vuoi nulla che ognuno possa avere

Hai così paura di essere il giocattolo di qualcuno

Non comportandoti con durezza, non comportandoti con freddezza

Ti comporti con freddezza ma puoi mantenerti sul filo

E affrontare i legami che ti vincolano?

I legami,

ora non puoi spezzare i legami che ti vincolano.

 

“I legami che vincolano”, Bruce Springsteen

 

 

__________________________________________________________________________

 

“Mamma?”

 

 

Chiusi con delicatezza la porta di casa. Gli unici rumori presenti erano il fruscio del mio cappotto e le chiavi che leggermente premevano contro la serratura.

 

 

Mi rigirai la fede attorno al dito. Rilessi ancora una volta le iniziali. R&H. Come era stato dolce Ron ad intagliarle per me.

 

 

“Mamma?” chiamai di nuovo. “Ci sei?”

 

 

Sentii un colpo di tosse provenire dalla camera di fronte. Mi diressi verso là, il cuore leggermente palpitante.

 

 

“Mamma...?”

 

 

Era lì, accasciata sul letto, le coperte fino alla spalle, il corpo come buttato a forza sul materazzo, gli occhi vitrei, pallida. Una bottiglia di vino era appoggiata sul comò.

 

 

“Sono venuta il più presto possibile, dopo aver saputo.”

 

 

Non rispose, limitandosi a fissarmi.

 

 

“Mamma, sarò franca. So che stai male.Da quando papà è morto continui a bere e fumare... sembra che la vita non ti interessi più, ma devi cercare di essere forte. Ci sono ancora io. Posso aiutarti.”

 

 

Strinse le labbra, ma senza cambiare espressione.

 

 

“Sei in terapia intensiva. Ma non ti sei voluta muovere dal letto. L’infermiera e il dottore mi hanno lasciato entrare. Comunque, Ron arriverà tra poco. Lo sai che mi sono sposata, no? Ora che so che il problema si è accentuato capisco perchè non sei venuta al mio matrimonio, di qualche settimana fa. Ma non devi mollare, mamma, puoi...”

 

 

“Hermione!” La sua voce era roca, ansante.Mi fissò improvvisamente dura e secca. Strinse i pugni, le nocche bianche. “Cosa sono queste sciocchezze?”

 

 

“C-come? A che ti riferisci!”

 

 

“Non puoi esserti sposata! Non con Weasley!”

 

 

“Cosa stai dicendo?”

 

 

“Adesso ascoltami, ascoltami bene!” Si tirò su a sedere, austera e severa come una volta. In questo, non era cambiata. “Non ho mai approvato questa cosa della magia, dello studio a quella scuola come-cavolo-si-chiama. Ma tuo padre sì, e allora va bene. Ma adesso esageri! Non puoi sposare un mago, diventare parte di quella famiglia!”

 

 

Mi sentii male. “Cosa? Mi sembra di sentir parlare Malfoy!”

 

 

“Ecco!” gesticolò, le guance rosse. “Ma ti ascolti quando parli? Malfoy, Weasley, Potter... ti stai rincretinendo! Tu non fai parte di quel mondo!”

 

 

“Mamma!”

 

 

“Mamma un corno! E, cosa più importante, hai sposato uno squattrinato! Cosa può offrire Ronald Weasley ad Hermione Granger! E’ un poveraccio senza un soldo e senza un futuro!”

 

 

“Non ti permettere di parlare così di Ron, perchè...”

 

 

“Hermione” era incredibile come riuscisse a cambiare sguardi da un attimo all’altro. “Io mi preoccupo per te. Ti voglio bene. Sei la sola cosa che mi è rimasta, anche se per poco. Lo sento, sai? Non ce la farò. A volte fatico a respirare, non mangio nulla, rigetto. Ho ancora pochi giorni di vita. Ma voglio lasciare questo mondo con la sicurezza che mia figlia abbia una vita solida e stabile, un futuro sicuro.”

 

 

“E ce l’avrò! Io e Ron ci stiamo organizzando per diventare Auror con Harry, ma la cosa più importante è che lo amo e...”

 

 

“Piantala con queste ciance sull’amore. In un matrimonio, ciò che conta veramente non è l’amore, ma la sicurezza. Sicurezza economica e per la salute, se devo essere più precisa. E un mago sbandato non te la darà”.

 

 

“Dove vuoi arrivare?” sbottai con le lacrime agli occhi. La persona che più amavo odiava la persona per la quale vivevo.

 

 

“Non capisci? Vieni qui, tesoro mio.”

 

 

Mi avvicinai al suo capezzale. Notai che anche lei aveva gli occhi rossi.

 

 

“Guardati. Deliri su sogni e aspirazioni sciocche, le guanche luccicanti e i capelli in disordine. Piccoli dettagli importanti; ti sta rovinando. Io non lo permetterò. Ti faccio un’ultima richiesta, da madre a figlia. Da colei che ti ha messo al mondo. Un’ultimo desiderio. Sto per morire. Voglio morire sicura che tu vivrai bene. Ma questo sarà possibile solo accanto a qualcun altro, non a Ronald Weasley. Beh... Harry Potter potrebbe andare, in fondo.”

 

 

Mi lasciai sfuggire un gemito strozzato. Cosa voleva dire?

La risposta mi arrivò pochi attimi dopo.

 

 

“Lascialo, Hermione. Divorzia da Ronald Weasley. Non vederlo più. Mai più. Promettimelo. Promettimelo...!”

 

 

“NO!”

 

 

Mi alzai in piedi barcollando, le lacrime che scendevano copiose dal volto.

 

 

“Se mi vuoi davvero bene, Hermione... fallo.”

 

 

Esitai. Stava per morire...

 

 

“Promettimelo.”

 

 

“Io...” tremavo tutta. Non era possibile, non stava accadendo.

 

 

“PROMETTIMELO!”

 

 

“...te lo prometto, mamma.”

 

 

L’avevo fatto. Mi accasciai al suolo, singhiozzando. Solo pochi minuti dopo mi resi conto che mia madre non respirava più.

 

 

Una promessa è una promessa.

 

__________________________________________________________________________

 

Stringo leggermente gli occhi. Poi li apro. Il raggio del sole che filtra dalla finestra mi brucia alle palpebre.

 

 

Però non ho caldo. Sento che sono sdraiata sotto le coperte. Non ricordo molto di come ci sono arrivata. Ieri sera...

 

 

...ieri sera...

 

“ODDIO!”

 

 

Mi tirò su a sedere di scatto, improvvisamente sconvolta. Fa che mi sia sognata tutto, fa che mi sia sognata tutto...

 

 

Ma non è così. Vicino a me c’è...

 

 

Io... dò un’occhiata veloce sotto le coperte e mi sento avvampare. Sono...

 

 

“Mio dio!”

 

 

Ron fa un grande sbadiglio, strofinandosi gli occhi.

 

 

“Hm...ehi, che c’è? Mi hai... yaawhn...svegliato...”

 

 

“Che c’è? CHE C’E’? Tu mi chiedi... dovrei essere io a... oh, no, no, no...” mi metto la testa fra le mani, gemendo.

 

 

“Smaltita la sbronza, eh?” Ron resta a guardarmi a disagio mentre faccio il punto della situazione, schockata.

 

 

Ricordo poco, con confusione, ma pian piano si fanno luogo nella mia mente immagini... sensazioni... no...

 

 

“Cos’è successo... esattamente?” riesco infine a farfugliare.

 

 

“Hermione...” Ron sorride. “Su, non ricordi?”

 

 

“Io... io... NO!” scoppio in lacrime. Non è possibile... non riesco a pensare, a parlare... troppo sbigottimento. E rabbia. RON!

 

 

“Cosa mi hai fatto? Perchè sono qui? Oh, dio, dio...” mi alzo tirando con me parte della coperta e allungo le mani verso i miei vestiti, gettati malamente a terra... io non lo farei mai, li ripongo sempre a posto e in ordine, solo in circostanze remote io...

 

 

...ma forse non tanto remote...

 

 

Inizio ad infilarmi la biancheria intima senza smettere di tremare.

 

 

Lo sento che sospira, una, due, tre volte, sommensamente, disperatamente, rassegnato. Perché? PERCHE’? Lo odio!

 

 

“Me lo sentivo che avresti reagito così... ma non ho potuto, non sono riuscito, a impedirlo...”

 

 

“Che stai dicendo? Voglio sapere cosa è successo, perchè siamo qui, perchè i miei abiti sono a terra, perchè con te, perchè tu!!” le lacrime iniziano a scendere sulle guance. No, non davanti a lui. Non piangere.

 

 

“E così...” Ron mi guarda fisso. “Ieri sera, Hermione... sarò breve... ti sei ubriacata. Non so perchè. Ginny, quando ci ha fatti baciare... tu volevi, non so,... ma hai bevuto. Troppo. Infatti non sei stata più in grado di controllarti. E... sai, secondo me quando si è ubriachi si rendono visibili anche i sogni più nascosti...”

 

 

Pian piano, ricordo.

 

 

“Tu...” gli punto un dito contro, la cannottiera che svolazza per via della finestra aperta. “Tu... tu...” non riesco a dire altro. Non lo accetto.

 

 

Lui china la testa. “Perdonami Hermione, ma...”

 

 

“Sono andata a letto con te!” Ecco, l’ho detto. Mi tappo la bocca con le mani, e sento le lacrime scorrermi fra le dita.

 

 

Non è possibile.

 

 

“Oh, no... no... no!”

 

 

“Hermione... lo volevi anche tu! Lo so!” adesso grida anche lui.

 

 

“NO!” strillo, infilandomi i pantaloni con tale violenza che mi segna le gambe. “No, io non volevo! Come hai potuto.... mi hai ubriacata!”

 

 

Beh, in effetti sono io che ho bevuto. Ma Ron china la testa a questa mia affermazione. Non risponde. Non... nega.

 

 

Oddio. Ora capisco.

 

 

“Avete organizzato tutto...” dico lentamente. “Tu e Ginny... voi... lo avete fatto apposta... tu sapevi che Ginny ti avrebbe fatto quella penitenza... sapeva, in qualche modo, che avrebbe avuto su di me un effetto devastante. E poi... dopo che io mi fossi ubriacata... tu avresti approffittato di me!”

 

 

“NO!” si alza dal letto violentemente, tirando la coperta fin sul collo.

 

 

“Sì... era tutto organizzato, deciso fin dall’inizio... e anche Albert... era d’accordo, in modo che tu facessi la bella figura del cavaliere che salva la principessa!”

 

 

“Questo no!” Ron mi si avvicina, dopo essersi infilato una lunga camicia e i boxer. “Non avrei mai accettato che tu soffrissi in alcun modo. Non ci aspettavamo la reazione di Albert, non volevo che tu subissi alcuna violenza, mai...”

 

 

“Beh, invece è successo! Adesso soffro e sto male, per causa tua! E per quale scopo? Eh?”

 

 

“Quello di farti rendere conto che tu non ami Harry!” piange anche Ron, ora. “Tu appartieni a questa vita, a me, e io ti appartengo! Noi siamo fatti l’uno per l’altra!”

 

 

“Sciocchezze!”

 

 

“Invece sì! Io ti amo, e anche tu mi ami, solo che non vuoi rendertene conto! Non so perchè mi lasciasti anni fa, ma ti posso assicurare che non ho mai smesso di pensare a te e...”

 

 

Trasalisco. Ora ho davvero capito tutto.

 

 

“Avete progettato tutto fin dall’inizio... da quando ti ho chiamato...”

 

 

Si morde il labbro. “Io... sì, è così.”

 

 

“Farabutto!” scoppio.

 

 

“No! Ascoltami, ti prego! Ti amo da sempre, e quando ho saputo che stavi per sposarti non sono riuscito a resistere! Sapevo che saresti venuta, e speravo in un tuo ripensamento...”

 

 

“Anche Ginny... ha fatto l’amica solo per aiutarti!” singhiozzo, senza riuscire a fermarmi.

 

 

“No, lei... i suoi sentimenti erano sinceri! E anche i miei lo sono! E’ vero, siamo stati meschini e mi rendo conto che ora soffri... ma speravo che per questo tu capissi, Hermione. Stai facendo uno sbaglio, puoi tornare indietro...”

 

 

Lo interrompo, infilandomi la giacca con mani tremanti. Al dolore è subentrata la rabbia e il rancore.

 

 

“Io ti odio, Ron Weasley. Per ciò che mi hai fatto, per ciò che mi stai facendo. Se prima non mi andavi a genio, ora ti odio sul serio. Mi hai mentito, ingannata, fatta ubriacare e tutto ciò non è servito a nulla. Io amo Harry, e tornerò da lui. Tu dici di amarmi... ma chi ama davvero sa lasciare andare colei che ama.”

 

 

Ron stringe le coperte. Il labbro gli trema e mi guarda scosso.

 

 

“Io... io ti amo...”

 

 

“Non basta dire così! Se prima potevo comunque capirti, ora no. Ora non ti perdonerò mai. Me ne vado. Ti infilerò sotto la porta i fogli con la procedura per il divorzio, con un incantesimo per controllare se li firmi. Se non lo fai, sporgerò denuncia. Non mi hai deluso, tranquillo. Però non mi aspettavo un colpo basso da te. Dopotutto, siamo stati amici una volta. Ora nemmeno quello. Ti odio. E questo l’hai voluto tu.”

 

 

Aprii la porta, le lacrime ormai asciugate e l’espressione gelida. Lo odio. E’ quello che si merita. Mi ha ingannata.

 

 

“Hermione!” mi afferra la mano, piangendo, senza più armi. “Oddio, scusa,.. quello che ho fatto è imperdonabile...”

 

 

“Sì. Esatto.” Mi divincolo e arretro di un passo. “Firma quelle carte. E non osare farti più vedere.”

 

 

Sbatto la porta. Mi allontano, sentendo stranamente le tempie pulsanti e altre lacrime bollenti sotto le palpebre. Ma le scaccio via, duramente.

 

 

Non lo voglio più vedere. Lo odio. Devo... Mi scorderò di lui. Lo prometto a me stessa.

 

 

E una promessa è una promessa.

 

Lo so... che barba, eh? ‘sti due! Non so se la storia finirà bene... comunque ditemi cosa ne pensate! Ora non posso ringraziarvi tutti ma la prossima volta dedicherò un ampio spazio alle dediche! Ho tradotto la canzone perchè inizialmente volevo inserirla nelle parole di Ron, ma così non sarebbe sembrato realistico, così... comunque è quello che lui vorrebbe dire a Hermione. Ciao, e a proposito...

Recensite!!

 

 

 

  
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