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Autore: micchan91    13/10/2016    5 recensioni
TakuRan - AU
temi delicati/violenza
...< E' sempre così, verso le tre di notte lei compare, canta, si fa desiderare e poi sparisce. Nessuno sa il suo nome, nessuno l'ha mai vista fuori di qui. In molti hanno provato a cercarla, ma non sono mai arrivati oltre quella porta >...
Genere: Angst, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kirino Ranmaru, Shindou Takuto, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Il mondo era bello, ma niente poteva paragonarsi a casa. Ran e Shindou avevano viaggiato fino ai loro ventinove anni, si erano visitati ogni posto che loro ritenevano interessante e si erano fatti un enorme bagaglio culturale che non li avrebbe mai abbandonati. Si erano fatti crescere i capelli, la loro pelle era abbronzata, le cicatrici di Ran erano scomparse quasi del tutto grazie a creme miracolose trovate qua e la nel mondo e i loro occhi avevano visto ogni tipo di bellezza esistente. Shindou aveva letto tutto ciò che era possibile leggere, trascrivendolo spesso sui suoi quaderni e Ran aveva imparato balli e canzoni che non esitava a ripetere ovunque stesse e a chiunque glielo chiedesse. A volte avevano viaggiato da soli e a volte in compagnia, ma mai si erano separati l'uno dall'altro.

In quel momento erano per la seconda volta in India, Ran si era totalmente innamorato di un paesino sperduto e avevano deciso che quella sarebbe stata la loro ultima meta prima di mettere radici, probabilmente vicino casa del dottor Shindou.

< Emozionato ? > ridacchiò una ragazza mentre acconciava i capelli di Ran, intrecciandoli con dei meravigliosi fiori bianchi e Ran sorrise felice, lì non c'erano specchi, ma sapeva che agli occhi di Shindou sarebbe sempre risultato meraviglioso, così come lo stesso valeva per lui.

< Solo un po' > rispose giocherallando con un fiore che aveva tra le mani, portandoselo al naso per sentirne il buonissimo odore mentre si lasciava coccolare dalle mani gentili della ragazza dietro di lui.

< Sei bellissimo Ran > si sentì dire e il suo sorriso si allargò.

< Me lo dici sempre, ogni giorno > ridacchiò alzando lo sguardo dal fiore per incontrare gli occhi del suo compagno, in piedi all'ingresso della casetta.

< Lo so, ma è la verità > rispose il castano, sistemandosi il suo bel vestito color panna.

< Sei bellissimo anche tu > gli disse Ran senza smettere di giocherellare con il fiore per poi passarlo alla ragazza, che glielo appuntò nei capelli dopo aver legato anche l'ultima ciocca di quella chioma ribelle che oramai gli arrivava al sedere.

< E comunque...non porta sfortuna vedere la sposa prima delle nozze? > ridacchiò con dolcezza, vedendo Shindou sorridere divertito.

< Non temo più la sfortuna > disse felice, allungando una mano verso il ragazzo seduto a terra che la afferrò per alzarsi, spolverandosi poi il vestito dalla polvere.

< E poi questo è un rito nuziale indiano, quindi non so le tradizioni quali siano > aggiunse facendo ridere Ran, che lo abbracciò forte e lo baciò delicatamente sulle labbra.

Quando uscirono dalla capanna chiusero un momento gli occhi, lasciandosi cullare dal tepore del sole di mezza giornata e dalla brezza calda che lì non mancava mai.

< Pronto? > soffiò Shindou e Ran annuì, poi camminarono insieme fino al luogo dove si sarebbe tenuta la loro piccola cerimonia privata, una cerimonia che avrebbe legato le loro anime per sempre, scambiandosi promesse d'amore eterne, ben consapevoli che non le avrebbero mai tradite...

Il caos della città li aveva storditi appena scesi dalla stazione, dopo aver viaggiato per piccoli paesi sperduti per quasi cinque anni i due non erano più abituati al viavai della gente indaffarata a lavorare o a vivere la propria vita, ma entrambi si risentirono a casa. Si presero qualche settimana per decidere, non volevano fare niente di affrettato e poi erano abituati ai loro ritmi lenti, tanto il dottor Shindou sembrava felicissimo di riaverli a casa, diceva sempre che la riempivano ogni volta che tornavano con i loro bagagli, i libri e sopratutto con i loro racconti e la voce di Ran quando cantava.

Videro diverse case in città, ma nessuna gli piaceva e diverse volte ragionarono se non fosse il caso di tornare a vivere in India, dove oramai erano abituati a stare. Fu solo quando presero il treno per girarsi le città nei dintorni che entrambi capirono cosa dovevano fare, e lo fecero, eccome se lo fecero...

Il libro di Shindou Takuto uscì quando il castano compì trent'anni. "Moulin Rouge", uno dei libri più venduti al mondo fece schizzare il ragazzo nei primi posti di tutte le classifiche in meno di un mese. Si mosse tutta la popolazione per chiedere più controllo nelle case chiuse, una volta aperti gli occhi su un argomento che oramai non poteva più essere nascosto tutti si indignavano e cercavano di fare qualcosa per quanto potevano e i governi non potevano che rispondere positivamente alla cosa per evitare rappresaglie. La storia del ragazzo costretto a vestirsi da ragazza, dell'amore meraviglioso tra lui e lo scrittore, delle violenze subite e del Moulin Rouge continuò a sentirsi ovunque e per molti anni, ci fecero film e rappresentazioni teatrali e in molti cercavano di rintracciare e contattare i due protagonisti della storia, ma chiunque bussasse alla porta della loro vecchia abitazione si trovava davanti solo un vecchio dottore che sorrideva con aria cordiale.

< Ran e Takuto? Loro sono in un sogno > rispondeva ogni volta, lasciando a chiunque chiedeva un misto di delusione e mistero, chiedendosi cosa volesse dire quell'uomo e dove fossero i due.

E loro due, lontano da tutte le ripercussioni che aveva scatenato quel libro, lontani dai curiosi, dai giornalisti, dalla gente che non faceva che domandarsi che fine avessero fatto stavano vivendo davvero in un sogno.

Si erano costruiti una casa abbastanza grande nella periferia della città degli artisti, trasferendosi lì sotto il cognome Kirino, così che nessuno li potesse raggiungere o riconoscere, solo poche persone sapevano della loro identità.

Avevano deciso di dedicare quei loro anni a venire ad una cosa che a Ran era sempre stata a cuore, salvavano i bambini abbandonati dalle prostitute nei vicoli e aiutavano chiunque volesse scappare da quella vita. E così, in quella casa sempre più piena di amore, di calore e soprattutto di voci che cantavano in coro la ballerina delle tre di notte e lo scrittore di altri tempi realizzarono il loro sogno, vivendo fino alla fine dei loro giorni felici, consapevoli del fatto che anche la vita peggiore può migliorare se solo si vuole e ricordando sempre che la cosa più importante che uno possa imparare è amare ed essere amato.

 

 

 

 

Angolino dell'autrice

Eeeeed è finita <3

L'ultima frase è una citazione del film..la mia preferita in assoluto <3 <3 <3

E niente, devo dire che questa è la fict che mi è piaciuta di più di tutte, ho amato scriverla, rileggerla e migliorarla, ma soprattutto ho amato condividerla con voi, ricevendo molte risposte positive e di questo sono felicissima.

Quindi grazie, grazie a chi l'ha messa tra le preferite/seguite/ricordate e grazie alle mie 4 muse che hanno sempre commentato, mi avete sempre spronata ad anadre avanti (e soprattutto a sbrigarmi a pubblicare XD ). Grazie anche a chi mi ha contattata privatamente per farmi sapere quanto gradiva la storia...insomma...grazie a tutti <3

Ci saranno i capitoli extra più avanti, ma non avendoli ancora scritti non ve lo so dire...

E...oddio non voglio terminare l'angolo perchè poi sarà definitivamente finita ç_ç

Spero che il finale vi sia piaciuto, a presto e grazie ancora <3 <3 <3 <3

 

Visto che sembra che avete apprezzato l'altra cosa con you tube vi lascio con un altro mio flash XD Immaginatevi Shindou, al pianoforte, che suona e canta questa versione a mo di "finale della storia" o al loro matrimonio <3

https://www.youtube.com/watch?v=5wcDS5hpxnU&index=21&list=PLRv3gDQwqfcbvuw0sw8eSKaXChxSAEBcR

  
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