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Autore: Tifawow    16/05/2009    3 recensioni
”Senza Nome essi Sono, Devastatori dal Fato scelti. Vite e Regni insieme mietono, più della Morte Sono svelti”. Un'antica ballata, una profezia vecchia come il mondo, canta ciò che l'umanità teme e aspetta da secoli: il Devasto senza nome profetizzato, i seguaci del Caos leggendario che lotta per riemergere dalla Luce della Sfera. E nella notte, Lancaster, un Cavaliere del Vento, viene portato laggiù, dove il Devasto nasce...e sottoposto alla prova peggiore, per qualcuno che è nato libero.
Seconda classificata al concorso di Eylis "la Sfera e...il Matto"
Genere: Dark, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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..::.EPILOGO.::..


I sei Devastatori Senza Nome si ergevano insieme, alteri e fieri, in cima alla collina al di là del loro terrificante castello, le figure appena percettibili nell'arancio intenso del tramonto.
Il Demone.
La Veggente.
Il Piromane.
Il Mutaforme,
Il Matto.
La Regina.
Sei figure avvolte nei propri mantelli, in attesa di qualcosa, in procinto di scagliarsi contro il mondo intero per realizzare quel futuro presente da secoli nelle loro menti, per portare la Sfera nel mondo, per liberare il potere caotico del Cubo, per far si che il pianto si levasse eterno dall'umanità in fuga.
Per loro, con loro, in loro.
-E' il momento...- la voce di Nathirra si alzò, infantile ma chiara nei suoi propositi.
Un sommesso coro di assensi venne portato dal vento.
- Senza Nome essi Sono, Devastatori dal Fato scelti. Vite e Regni insieme mietono, più della Morte Sono svelti- cantilenante, la voce del Matto fece da eco alle parole della Regina -Ecco al Mondo si presentano,come il Morbo e la Pazzia. Sei Individui che tormentano, Sei Poteri di razzia- nenia infinita, senza senso ma colma di significato.
Nathirra, lenta ma implacabile, portò entrambe le mani al cappuccio abbandonato sulle sue spalle, coprendosi con esso il capo -Fire...- chiamò, distintamente – A te che sei sfuggente come le fiamme di cui sei padrone, do l'arduo compito di prendere possesso delle Terre dei Ladri...-.
-Non padrone...- mormorò lui, quasi impercettibilmente -Fratello...-.
-Sì, fratello...- concordò il Matto, unico a non aver mai scoperto il volto -Le Fiamme son il suo Castello,del Calor Paura non ha. Del Fuoco è Fratello,nell' Inferno più Caldo sta-.
-La famiglia reale della Regina Belial, signora di Edlesh e Regina dei Ladri è il tuo obiettivo...- ancora ignorò le parole del Matto -Puoi farlo?-.
-Sì, Regina- concluse Fire, stringendo le redini del cavallo.
-Damon...- ancora la voce della bambina si alzò.
-Ordina, Regina-.
-Tu, che dall'alto della tua potenza chiunque asservi e spaventi, dovrai sottomettere l'orgoglioso popolo dei Nani. Alle Caverne di Brillante dovrai recarti e lì, portare il nostro Devasto-.
-Il Demone senza Cuore,nella Scura Ombra risiede. Le sue Mani son Dolore, nella Distruzione solo crede- cantava il Matto, la sua profezia senza fine.
-Sensitive...-.
La figura velata della Veggente quasi non fece accenno di accorgersi di essere stata nominata. Non era sua abitudine parlare quando non vedeva.
-I tuoi occhi vedono più lontano di quelli di chiunque altro e il tuo intuito ti permette di evitare ogni pericolo, per questo tu ti occuperai del popolo dei Mari, astuto e pericoloso come nessun altro. Sottometti Orphen, il Signore dei Pirati, e dimostragli quanto il mare in tempesta sia calmo a nostro confronto...-.
Un leggero cenno di capo, quasi impercettibile.
Sensitive già sapeva.
Il Matto ridacchiò, stringendosi nel mantello -Vi è la Dama senza Volto,i cui Occhi lontan vedono. La Verità mostran allo Stolto,il Destino lor presiedono-.
Nathirra volse il capo, sorridente e accondiscendente in direzione del Matto, lasciando che poi i suoi occhi si portassero sul Mutaforme -Mimic, tu possiedi l'arte delle mille forme e sei in grado di poter passare per chiunque. Il popolo umano della Regina Dite, signora del Sud, è il tuo obiettivo. Distruggila e rendila degna schiava da sacrificare al Cubo-.
-Come ordini- i mille toni si confusero tra le sue labbra, mille voci e mille volti si mischiarono in quelle due semplici parole, mentre il capo senza volto si chinava , umile, in attesa del via.
-C'è chi Identità non trova, e Forma non desidera. Ciò che è Fisso disapprova, ciò che Muta Lui considera-.
-Insaniac...- lo sguardo della Bambina cadde subito sul matto- La tua imprevedibilità e le tue cinque arti sono il tuo punto di forza. Qualsiasi nemico da te rimarrebbe spiazzato, qualsiasi razza non saprebbe come comportarsi. Re Jeinkis delle terre del Nord e i suoi sudditi saranno le tue vittime. Distruggili Insaniac... annientali...-.
Il Matto, rise. Una risata strana, contorta, come la sua mente -Nel suo Animo attendono, non si sa Dietro chi c'è. Sei Volti lo contendono, Attenzione, è dietro di Te!- parole nuove, nuovo essere che sul podio finalmente rivelava la sua natura.
Per un secondo, Nathirra rimase quasi senza fiato nel sentire la profezia, quella ballata che tanto li aveva decantati, cambiare nella strofa dedicata al Matto, colui che appena aveva fatto il suo ingresso nel gruppo.
Poi ogni dubbio fu dissipato.
L'aveva detto Sensitive... lui era il più imprevedibile, ed ora le arti non erano più cinque, ma sei.
-E infine io, la Regina Bambina, mi occuperò del popolo che ovunque vede il buono...- una pausa, un sorriso di trionfo capeggiò sull'infantile bocca -Gli elfi. Divorerò i loro figli, uno per uno, fino a quando non mi doneranno il regno su un piatto d'argento...-.
-E seduta nella sua Dimora, la sadica Regina sta. La Bambina che divora, Tutto ciò della sua Età- per un secondo la voce cantilenante parve abbassarsi, remore di umanità ormai perduta.
-Siete pronti, miei fedeli?- domandò infine Nathirra.
Di nuovo, più alto e squillante di prima, il coro di assensi si perse nel vento, che spirava forse in direzione di colui che un tempo era stato Lancaster, colui che un tempo si era battuto per ciò che era giusto,e che ora gli dava il suo addio.
-Andiamo dunque, amici miei... che il devasto abbia inizio!-.
Cinque cavalli, sul far della sera, sfrecciarono a tutta velocità in direzioni diverse, verso un futuro segnato dal Caos.
Insaniac, il Matto, ancora esitò qualche attimo -La Sfera essi accoglie, in un trepido Futuro. Il Devasto che il Mondo coglie, per i Senza Nome imperituro- ultima strofa, ultimo attimo ancora per sentire il vento che spirava sempre più forte.
Per lui.
Per l'ultima volta.
Poi, colui che un tempo fu Lancaster, spronò il cavallo verso le Terre del Nord.
Incontro al Devasto Senza Nome.


FINE

Ed eccoci arrivati alla fine^^
Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno letto e commentato questa storia, ringranziando ancora Eilys che mi ha permesso di scriverla!
Un bacio a tutti,
Tifa.
   
 
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