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Autore: body_ko    22/05/2009    2 recensioni
Non c'è niente che Harry non farebbe pur di incastrare Draco Malfoy.
Genere: Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 2 I bambini giocavano nel giardino, la bella casa dal tetto verde sorgeva su una collinetta e tutt’intorno c’erano prati coperti da un manto di margherite. Hermione sparecchiava la tavola, mentre Ron si faceva aiutare da Harry a montare quel curioso manufatto babbano che era un’altalena. I due uomini leggevano le istruzioni con espressioni parimenti perplesse.
“Non è cambiato di una virgola da quando era un bambino”, disse Ron, in mano un martello con cui non sapeva bene che fare. Ogni tanto tirava un colpetto all’altalena, forse sperando funzionasse come una bacchetta magica.
“E’ sempre il solito stronzo”, confermò Harry, “ma non mi torna che lo abbia fatto di persona. Non è il tipo da sporcarsi le mani, quando può permettersi di pagare qualcuno per farlo al posto suo”.
Ron guardò Harry pensieroso.
“Magari ha sviluppato una vena sadica del tutto nuova”.
Harry gli rispose con un sorriso scettico, neanche Ron pareva molto convinto di quel che diceva.
“Però hai ragione, è strano: Malfoy è, fondamentalmente, un vigliacco. Non ce lo vedo come sicario”.
Harry fece una smorfia: in qualche modo, il Malfoy che aveva rivisto il giorno prima era un’incognita. Il bambino borioso era diventato un uomo sfuggente, ambiguo, capace di avere segreti. Il solo vederlo gli faceva venir voglia di svelare quei segreti, di scavare dentro quell’uomo fino a scoprire la verità nascosta sotto il chiacchiericcio e le buone maniere.
Hermione li aveva raggiunti e si fumava una sigaretta, seduta al sole che andava oscurandosi.
“Chi avrebbe mai potuto immaginare un Malfoy a gestire un pub”, disse la donna.
“Sembra del tutto inadatto per un uomo che credeva di essere il padrone del mondo. Senza contare l’altra questione”.
“Quale altra questione?” sbottarono insieme Ron e Harry, che pendevano dalle sue labbra come al solito.
Hermione li guardò seria.
“Malfoy è gay. Non si può dire che sia stato discreto a riguardo”.
“Che cosa c’entra il fatto che sia gay, col fatto che è un criminale?” domandò Ron piccato.
“Stavo solo pensando che il mondo magico non la prese molto bene all’epoca, l’ha portato di bocca in bocca come la peggior puttana di Nocturne Alley, e Malfoy – nonostante questo – ha continuato a scopare come un riccio con chiunque gli capitasse a tiro”.
“Il che, pensandoci bene, è molto da Malfoy”, concluse Ron, “Fa quello che gli pare, senza curarsi di nessuno”.
“Le uniche persone di cui gli è mai importato veramente sono i suoi genitori”, disse Harry. “Immagino che, una volta avuto il loro appoggio, il resto non sia stato un gran problema. E’ comunque un Malfoy: il suo nome lo protegge”.
“O almeno così crede lui”, aggiunse dopo qualche secondo con una luce determinata negli occhi.
Il tempo si era guastato definitivamente, il sole era stato coperto dalle nubi e si stava rivoltando il vento. Hermione richiamò i bambini, Ron ed Harry abbandonarono l’altalena al suo destino, e tutti entrarono in casa.

Quella donna gli sgusciava via di mano con una regolarità tale da farlo dubitare della casualità della cosa. L’aveva cercata a casa sua, ed era appena uscita. Era tornato il giorno dopo e aveva scoperto che era partita, per andare a trovare degli amici in Scozia. Arrivato in Scozia, lei se n’era già andata. L’aveva seguita a Digione, in Francia, e a Roma l’aveva mancata di una settimana. Adesso Norah Banks aveva messo un oceano tra loro, era andata a New Orleans, e Harry l’aveva inseguita come un normale mago, perché la regolamentazione delle competenze territoriali degli Auror non gli consentiva di agire liberamente in territorio americano. A meno di non richiedere tutte le necessarie autorizzazioni, che ci avrebbero messo dei mesi ad arrivare, e per allora quella donna sarebbe svanita come una nuvola di fumo.
Ron ed Hermione gli avevano chiesto se era diventato pazzo tutto d’un colpo. Ad occhi inesperti, poteva sembrare un po’ ossessionato, ma Harry sapeva qual’era la verità.
Draco Malfoy aveva ragione. La parola di Richard Clooney non sarebbe bastata per incastrarlo, il buon Richard aveva un fedina penale lunga un miglio, reati contro la persona e contro il patrimonio, in gioventù aveva perfino tentato l’assalto alla Gringott. Il che, Harry lo sapeva meglio di chiunque altro, significava che non ci stava con la testa.
Aveva bisogno di un movente che collegasse Malfoy a Clooney ed il suo istinto, nonché la frequenza con cui quella donna gli sfuggiva, gli faceva pensare che Norah Banks – fidanzata di Clooney -  fosse la chiave di tutto.
Arrivò a New Orleans alle 4 del pomeriggio, faceva un caldo micidiale, occhiali da sole e maglietta a mezze maniche, Harry poteva passare per un qualsiasi turista. Se non che la zona battuta dall’uomo non era d’interesse turistico. Dopo l’uragano che aveva distrutto la città, il quartiere francese e tutte le attrazioni erano stati ricostruiti più antichi e più belli di prima, ma la periferia era degradata ed abbandonata. Tanta gente se n’era andata da quella città: dovendo ripartire da zero, aveva preferito farlo in una zona più ricca, e che magari offrisse qualche possibilità in più.
Fuori dal centro cittadino, New Orleans era una città fantasma.
Harry si ritrovò in una strada dove tutte le case parevano abbandonate, vecchie costruzioni di legno sporche e danneggiate, una senza tetto, un’altra aveva porte e finestre divelte, costeggiavano una strada dove un paio di bambini di colore giocavano a nascondino. Non era un quartiere da bianchi neanche prima di Katrina.
Proprio da una di quelle case, sentì giungere le note di Liliac Wine. Si avvicinò correndo verso la casa, formulando mentalmente un incantesimo di disillusione, e dall’enorme vetrata guardò dentro senza timore di essere visto.
Draco Malfoy suonava un piano a muro, lunghe dita sottili si muovevano con eleganza sui tasti e la donna, che non riusciva a vedere in volto, cantava con voce fumosa del male di vivere. Harry rimase immobile ad ascoltare, sentendosi come qualcuno che assiste ad una scena che avrebbe dovuto rimanere privata.
Quando la canzone finì, Draco prese due bicchieri da un vassoio e ne porse uno alla signora che era con lui. Senza dire una sola parola, come colto da un pensiero improvviso, il giovane purosangue inglese le prese la mano e, con la consumata eleganza di un lord, la baciò con rispetto e affetto.
Fu allora che Harry vide, per la prima volta, il volto di Norah Banks.
  
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