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Autore: Elfa sognatrice    02/06/2009    4 recensioni
clima di pace, intrattenere buoni rapporti con tutti... e se un altro licantropo avessi l'imprinting, e se bisognasse raccontare le storie...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le storie < Ciao, ci vediamo presto! > mi disse zia Rosalie, voltandosi una volta ancora.
Tutta la mia famiglia era in sala. il clima sembrava quasi di separazione. certo sarebbero andati a caccia per due giorni, mica se ne andavano per secoli! < Ciao! > risposi, sorridente. mi piaceva tanto la mia zia Rose, come tutta la mia famiglia.
< Allora andiamo. Fai la brava > disse Emmett, lui era sempre così. Sorridente e spensierato. L'ultima parte del discorso però era un po' troppo apprensiva. piacevo anche a lui!
lentamente, sfiorandomi la testa con un bacio, tutti uscirno. Tranne naturalmente mamma, che mi teneva in braccio.
< Ho il telefono acceso. Per qualsiasi cosa chiama. > io le posai una mano sulla guancia, mi capiva molto meglio quando facevo così, e poi mi piaceva tantissimo.
Le mostrai io e Jake che giocavamo nel prato, qualche settimana prima. < Va bene, ho capito. Non mi devo preoccupare. > disse sorridento e scoccandomi un bacio sulla guancia.
< Adesso è il mio turno. Bella, vai a cacciare, su! > disse Jacob entrando in quel momento. Poco prima papà lo aveva portato fuori. Avevo chiesto il perchè a zio Jasper, mi aveva preso in braccio per salutarmi, ma lui aveva detto che doveva spiegargli delle cosa.
Mamma sbuffò, passandomi a papà. Anche lui doveva salutarmi. Un bacio sulla fronte. Poi sentii le braccia calde di Jake prendermi. Lui seguì mamma e papà fino alla porta. Salutai con la mano la mia famiglia che si perdeva nel bosco. Rimasi lì a fissare il giardino e gli enormi alberi.
Emmett non vedeva l'ora di cacciare qualche animale grande, non i soliti erbivori di Forks, quindi avevo acconsentito alla partenza di tutta la famiglia. Mamma avrebbe volto portarmi con se ma Jasper gli aveva fatto presente che sarebbe stato un casino fermarsi tutte le notti per farmi dormire. A malincuore, a papà e mamma non piaceva che stessi con Jake, mi avevano lascita con lui.
< Ora Nessie, ci si diverte! > comunicò quest'ultimo. sentivo che stava sorridendo.
< E cosa facciamo? > chiesi curiosa. Aveva sempre delle idee fantastiche, il mio Jake.

< Andiamo a La Push! > disse entusiata. < Ho bisogno di cambiare aria. Sono asfissiato da questa terribile puzza di succhiasangue >.  non mi interessava il linguaggio che usava Jacob, tanto tentare di cambiare le sue abitudini era tutto inutile. ci avevo provato con l'appoggio di tutta la mia famiglia, ma niente, continuava per la sua strada!
La Push, riserva dei Quileutes. Protetta da un branco di licantropi, quello di Sam. Quello di Jake invece bazzicava anche casa Cullen. Porteggeva la sua popolazione, anche se secondo me non era necessario, grazie ad un patto. quest'ultimo permetteva che i licantropi e la mia famiglia non scendessero in guerra. anche se adesso non lo avrebbero più fatto. Jacob era stato stregato da me. Mi piaceva molto mettere in quel modo il suo imprintig per me. Mi faceva sentire più importante!
< Jake, io non posso. > come aveva fatto a dimenticarsi una cosa del genere? voleva lascirmi a casa da sola?
< No, tu puoi. Non sei un succhiasangue. >
< Per metà> controbattei. Però adesso che lo diceva, mi sembrava fattibile. avrei visto il mare, la casa del mio Jake,... ero felicissima.
<  Il tuo cuore batte. E questo è quello che basta, che ti differenzia. poi anche il tuo odore è molto meno dolciastro. non è fastidioso > disse lui, annusandomi.
< neanche quello dei vampiri. E' buono, sa di sole, lillà è indescrivibile > dissi, difendendo quello che ero per metà.
< E' nauseante... sono discorsi inutili. Andiamo? > era piuttosto speranzoso. sorrisi e annuii.
quando però si avvicinò alla sua moto nera, mi proccupai. < Papà non vuole che ci vada > dissi, inoltre avevo anche paura, ma non lo avrei mai detto.
< Mica glielo diciamo > rispose lui, salendo e iniziando ad accenderla. la teneva con una sola mano, mentre con l'altra mi abbracciava.
< Non possiamo andare di corsa? > ero molto più sicura delle mie gambe che della moto.
< Devo riportarla a casa. > mi sembrava di capire che non avrebbe desisitito tanto facilmente.
< Almeno tienila con due mani > dissi infine. non volevo che si facesse male, e soprattutto che se ciò fosse accaduto mamma e papà mi avrebbero proibito di stare con il mio Jake.
< E tu dove stai? > mi chiese
< Ehm... come si stà normalmente? > non avevo neanche mai visto andare in moto in due. Solo due volte Jacob che se ne andava, quando non pioveva.
< Qua dietro. ma devi tenerti forte > disse indicandomi la sella dietro il suo corpo enorme.
mi spostò, sempre con una mano sola, fino a farmi sedere dove aveva indicato. < Tieniti forte! > abbracciai il mio Jacob, chiusi gli occhi e affondai il viso nella sua maglietta. non avevo proprio voglia di vedermi attorno.
con un rombo forte la moto prese vita, mi sembrava di tremare poi si avviò. non potei trattenermi dal guardere. rimasi tirste, andavamo alla velocità, più o meno, uguale alla mai corsa, quella media, dove non davo il massimo. Non avevo idea di che cosa avesse paura papà.


  
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