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Autore: Writer96    10/04/2017    4 recensioni
Dopo aver dimenticato un telefono per tre ore all'interno del freezer, Lily Evans - vent'anni, studentessa di chimica, fotografa per hobby e disordinata cronica- sa che nulla potrà salvarla da Alice e dallo spettacolo teatrale a cui l'amica vuole assolutamente trascinarla in veste di "fotografa ufficiale".
Quello che ancora non sa è che da quello spettacolo in poi, la sua vita è destinata a subire una svolta improvvisa.
Perché è giunto il momento, per Lily, di dimenticare Fabian e lasciare andare un passato doloroso che ancora la tormenta e non le da pace, esattamente come James Potter, artefice di buona parte delle sue disgrazie ed idiota patentato che continua a spuntare ovunque con quella sua solita e immutata aria da pallone gonfiato.
Tra felpe forse un po' troppo estrose, piccoli quaderni di appunti, spettacoli teatrali e continui e mai definitivi addii, si susseguono i drammi quotidiani e sinceri di una generazione che cerca solamente di imparare come essere adulta.
E magari, anche come amare.
I personaggi appartengono a JKR ma le vicende narrate sono originali e di mia invenzione
Presente anche la copia non-fanfiction su Wattpad!
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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2. Quaranta giorni per arrivare dall'America


« Spiegami perché sono qui »
Alice Prewett si lasciò andare ad un sorrisetto divertito e lanciò un’occhiata di finto rimprovero a Lily che, seduta accanto a lei, stava guardando la propria forchetta con l’intento, probabilmente, di suicidarsi con essa. 
« Perché hai lasciato il cordless nel freezer per due ore » le rispose, per poi girarsi verso Frank e posargli una mano sul braccio, reclamando la sua attenzione.
« Amore, lasciatelo dire, sei stato un De Guiche favoloso! »
«E’ la terza volta che lo dice. La terza! » si lamentò Lily con nessuno in particolare. Davanti a lei, un piatto fumante di patatine fritte le stava facendo venire l’acquolina in bocca, ma mangiarne anche una sola avrebbe comportato il venir meno al proprio sciopero della fame in protesta alla decisione di Alice.
« Dobbiamo aspettarci di trovare mia cugina morta, un giorno o l’altro di questi? » chiese una voce pacata che fece sobbalzare Lily così tanto che la forchetta volò sotto al tavolo. Il cuore prese a batterle talmente forte che dovette appellarsi a tutto il proprio autocontrollo per non alzarsi e scappare via prima che fosse troppo tardi.


« Se non l’ho uccisa in tutti questi anni, non vedo perché dovrei farlo adesso… » si costrinse invece a rispondere, sorridendo forzatamente a Fabian, che la osservava con curiosità dal posto davanti a lei. Era lo stesso di sempre, con i capelli rossi tagliati in maniera sbarazzina e gli occhi blu che apparivano quasi troppo grandi per il suo viso, eppure a Lily sembrava un Fabian completamente diverso da quello che lei aveva sempre conosciuto.
«Del resto, dev’esserci un tacito patto tra te e lei, sai, tu con il tuo disordine, lei con il suo entusiasmo… » le disse, sorridendo in maniera controllata e cortese. Lily si accorse che in quel momento lo stava odiando, con tutto quel suo essere sempre gentile, posato e controllato. Non un guizzo che tradisse un certo imbarazzo, non una piccola macchia di rossore che indicasse un po’ di agitazione, niente di niente, solo il solito Fabian-Il-Perfetto.
« Infatti, la nostra è un’ottima convivenza - fece una pausa e i suoi occhi perlustrarono il tavolo per qualche secondo – Mmh, complimenti per lo spettacolo, comunque. L’ho apprezzato molto »
« Cosa odono le mie orecchie? Un complimento allo spettacolo! » esclamò una voce gioviale che fece rimpiangere a Lily i momenti in cui pensava a infilzarsi con la forchetta.
Perché non l’aveva fatto? Perché non si era uccisa subito?

« Spero che il tuo ego sovrumano, Potter, possa accettare il fatto che io stessi parlando dello spettacolo in generale senza riferirmi espressamente alla tua performance » ribatté Lily, sorridendo in maniera tanto falsa che persino il controllatissimo Fabian dovette lasciarsi andare ad una risatina. James Potter, d’altro canto, le stava sorridendo in maniera ugualmente falsa e sembrava trovare particolarmente divertente l’intera situazione. I capelli erano tornati ricci solo per metà e ora lui esibiva una bizzarra pettinatura che lo faceva sembrare un pulcino appena uscito dall’uovo –senza, ovviamente, tutto il corredo di pensieri teneri e sdolcinati che la visione di un pulcino vero avrebbe potuto provocare .
« Ah, Evans, adoro quando fai così. E’ bello vedere la cura che riservi alle tue risposte per me, tutte così studiate e perfettamente bilanciate. Sembrano quasi versi trasposti in prosa, non trovi anche tu, Pad, vecchio amico mio? » domandò James a Sirius Black, apparso senza che nessuno se ne accorgesse alle sue spalle. Accanto a lui stava una ragazza dai capelli biondicci che aveva interpretato prima una delle dame e poi anche uno dei guasconi. Aveva un sorriso felino impresso sulle labbra e tutto, in lei, appariva perfettamente studiato, a partire dalla mano posata con falsa casualità sulla spalla di James, quasi a renderne evidente il possesso.

« Evans, devo farti i complimenti, non ti smentisci mai. Le tue risposte sono sempre un passo avanti a quelle degli altri » le disse Sirius con un sorriso sornione che le fece immediatamente venire voglia di prenderlo a pugni. Lily sbuffò teatralmente e si sporse in avanti, desiderosa di trovare Alice o Emmeline e scappare a parlare con loro, invece che trovarsi invischiata in una conversazione con le persone che più al mondo avrebbe voluto evitare.
« Lily, hai mai preso in considerazione l’idea di prendere parte anche tu ad un corso di teatro? Le tue risposte melodrammatiche sarebbero perfette, davvero. Hai delle doti da non sottovalutare!» 
Detto da chiunque altro sarebbe potuto sembrare un commento scherzoso e sagace, ma espresso dalla ragazza biondiccia –che Lily nella sua testa soprannomino Mano-Arpionante – sembrava una sorta di dichiarazione di guerra unità alla volontà di insultarla senza mezzi termini. 
« Hestia, questa conversazione non ti comprendeva inizialmente o mi sbaglio? » le domandò seccamente James, senza neanche voltarsi a guardarla. Certo, si disse Lily, sarebbe potuto risultare più credibile se si fosse sottratto alle carezze che la ragazza profondeva generosamente alla sua spalla, ma del resto dalla vita non era possibile avere sempre tutto.
« Questa bevuta non comprendeva neanche persone esterne alla compagnia inizialmente, o mi sbaglio? » gli fece il verso lei, lanciando occhiate eloquenti a Lily e al gruppetto che comprendeva Emmeline, Alice, Gideon e Frank, immersi in una profonda conversazione. Lily alzò gli occhi al cielo e fece per allontanare la sedia dal tavolo, ma fu bloccata da una mano che la costrinse a rimanere dov’era.



« Teoricamente, Hes, anche Lily fa parte della compagnia, visto che è la nostra fotografa ufficiale» esclamò la voce di una ragazza alle spalle di Lily. Prima che qualcuno potesse dire qualcosa, la nuova arrivata aveva preso posto su una delle sedie lasciate libere dagli altri clienti del locale e l’aveva trascinata accanto a quella di Lily, che non aveva smesso neanche per un istante di guardarla con gli occhi fuori dalle orbite.
Non solo perché quella tizia l’aveva chiamata per nome e aveva parlato del suo ruolo di fotografa quando nemmeno lei stessa ne era stata pienamente a conoscenza fino a qualche ora prima, ma anche perché, sotto ad una chioma terribilmente riccia e scura indossava il capo d’abbigliamento più bizzarro che Lily avesse mai visto.
« Sono zebre con le strisce arcobaleno e gli occhiali da sole, quelle stampate sulla tua felpa? » chiese Hestia, con un’espressione particolarmente scettica e in parte anche disgustata. James Potter, al contrario, era ipnotizzato dal disegno stampato sulla felpa della nuova arrivata e lo guardava con un sorriso talmente grande che Lily pensò, per un istante, che si sarebbe slogato la mascella senza più riuscire a tornare ad avere un’espressione normale.
Immaginandosi la scena, si ritrovò a sorridere sadicamente.
« Sì, Hestia, e non sai quanto io sia felice del fatto che non ti piaccia. Ci ha messo quaranta giorni ad arrivare dall’America, capite, quaranta!, e ora se trovo qualcuno che ce l’ha uguale giuro che lo uccido. Sissignore, lo faccio fuori all’istante, parola mia! » disse la ragazza, annuendo così tanto che i capelli ricci le rimbalzarono sulla testa come tante piccole molle. 

« Trovo che sia decisamente originale, sai? »

« Ah, Macca, non che la voglia anche io ma ha un che… »

James e Lily avevano parlato nello stesso momento e per qualche secondo, subito dopo essersi zittiti, si guardarono con un lieve imbarazzo negli occhi. James si schiarì la voce e mosse gentilmente una mano, invitando Lily a parlare per prima. Aveva gli occhi divertiti e in quel momento a Lily sembrò particolarmente spensierato, ben lontano dal solito e tronfio Potter che lei era solita vedere in giro per le aule dell’Università. Poi però parlò e subito Lily si costrinse a pensare che, inevitabilmente, quello era sempre il solito, stupido Potter e nulla avrebbe potuto cambiare le cose.
« Prego, Evans, preferisco parlare per ultimo così da uscirmene con una delle mie meravigliose frasi ad effetto. Sai… - si girò e fece un occhiolino in direzione di Lily, che per poco non spalancò la bocca per l’indignazione - … Dopo anni e anni di teatro si ha quasi naturalmente una certa tendenza all’essere melodrammatici! »
« Parla pure, allora, visto che ti diverti tanto, Potter. Non vedo perché confrontare ciò che dirò io con ciò che dirai tu, vista l’evidente e netta superiorità delle tue future parole » sibilò Lily in risposta, incrociando le braccia al petto e guardandolo con gli occhi quasi ridotti ad una fessura. James la studiò per qualche istante, fissandola così intensamente che Lily iniziò a sentirsi terribilmente a disagio, prima che lui distogliesse lo sguardo e si lasciasse andare ad un sorriso amaro.



« Così mi togli tutto il divertimento, Evans » le disse e prima che potesse aggiungere altro, la ragazza seduta accanto a Lily riportò l’attenzione generale su di sé

« Comunque, al di là della mia felpa stupenda, non mi sono ancora presentata. Io sono…»

«… Macca »

« Sta’, zitto, Sirius, solo tu continui a chiamarmi con quell’inutile soprannome! »

« Vuoi davvero che riveli a tutti il tuo vero nome? »

« Stavo cercando di presentarmi da sola, brutto esibizionista! »





Sirius si lasciò andare ad una sonora risata, seguito immediatamente da James, che sembrava aver recuperato tutto il buonumore precedente. Lily si guardò intorno senza capire cosa stesse succedendo e per un istante i suoi occhi incrociarono quelli di Fabian, che sorrideva bonariamente come al solito.
Prima che Lily potesse essere sopraffatta per l’ennesima volta dall’irritazione che tutta quella compostezza le provocava –e prima, anche, che potesse dimenticarsi di essere irritata dopo aver incrociato nuovamente lo sguardo di Fabian- Sirius Black si schiarì la voce e concentrò tutta l’attenzione nuovamente su di sé.
« Evans, permettimi di presentarti la nostra favolosa Servetta di Roxanne, nota anche con il nome di… James, mi serve il rullo di tamburi, prego – esclamò, rivolgendosi all’amico che immediatamente prese a percuotere con insistenza il tavolo –Dicevamo, nota anche con il nome di Marylin Suzanne McDonald! »

Il silenzio si diffuse su quella parte della tavolata, mentre la ragazza in questione guardava Sirius con un odio tale impresso negli occhi che Lily non si sarebbe stupita nel vedergli esplodere la testa.
« Io credo che sia un nome molto interessante, ma poco pratico. Che ne dici se ti chiamo semplicemente Mary e la facciamo finita così? » esclamò poi Lily, girandosi verso la ragazza e sorridendole in maniera complice. Mary si lanciò su di lei e la strinse in un abbraccio che, insieme alla massa di capelli, rischiò di farla soffocare una volta per tutte.
« Oh, grazie al Cielo, qualcuno di intelligente a questa tavolata! Voi banda di bestioni siete appena stati surclassati, nel mio cuore, dall’adorabile e fantastica Lily Evans! » disse Mary, con un sorriso talmente grande che Lily non poté proprio trattenersi dallo scoppiare rumorosamente a ridere, coinvolgendo subito dopo anche tutti gli altri presenti, eccezion fatta per Hestia che alle parole banda di bestioni se n’era andata sdegnata.
James Potter lanciò uno sguardo a Lily, troppo impegnata a ridere e a farsi coccolare da Mary per accorgersene, e istintivamente pensò di non aver mai incontrato in vita sua una persona così sfacciatamente interessante.






Writ's Corner

Alla fine sono riuscita ad essere anche decente come tempi di pubblicazione. Dovete perdonarmi, ma -lo dicevo sulla pagina facebook e sull'account instagram- non voglio aggiornare se prima un nuovo capitolo non è pronto. Questo è molto carino e positivo, se non fosse che ovviamente non ho uno straccio di tempo per scrivere e di conseguenza i tempi si dilatano.
Anyway, che ne pensate di questa carrellata di nuovi personaggi?
Ditemi che amate Mary, vi prego, perchè lei sarà importante e fondamentale e molto presente, soprattutto. E sì, sorpresi da un Potter scorbutico e antipatico?
Vi mando un bacio, voi fatemi sapere, recensite e commentate
Love Ya
W
 
   
 
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