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Autore: syila    14/04/2017    8 recensioni
“Io pensavo che voi sapeste sempre qual è la cosa giusta da fare”
“Siamo Immortali, non divini! Tu poi hai messo in crisi anche quelle poche certezze accumulate negli anni, perciò, se ti chiedi il motivo per cui evito di usare i miei doni su di te è perché...”
“Perché?” Yuuri sgranò gli occhi e trattenne il fiato, il suo tono accusatorio non lasciava presagire niente di buono.
“Perché ti amo Glupyy, ti amo troppo”
“Oh, Victor” da quel momento Yuuri decise d'infischiarsene delle regole di Sergej, socchiuse le palpebre e lo fissò a lungo prima di afferrarlo per il bavero del giaccone attirandolo a sé per baciarlo.
“Avrei dovuto farlo mesi fa quando mi hai offerto quel passaggio” e approfittando dello stupore suscitato dalla sua dichiarazione cominciò a liberarlo dalla sciarpa e dai primi bottoni.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Otabek Altin, Victor Nikiforov, Yakov Feltsman, Yuri Plisetsky, Yuuri Katsuki
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Il Sole a Mezzanotte'
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Capitolo II°

“Madame Baranovksya non me lo aveva detto...” sussurrò sorpreso l'attimo prima di accorgersi che l'uomo alle spalle di Victor era passato dal colore paonazzo al cianotico pre-infarto.
“L-lui ha parlato con...”
“Ops! Questa era l'altra notizia importante, ma dovevo riferirla a te!” trillò giulivo il suo allievo “Magari prima che voi due vi conosceste...”
“Ho fatto qualcosa di male?” azzardò Yuuri notando il palese cambiamento di stato del loro ospite, cambiamento che nell'istante successivo coinvolse tutti, con Yakov pronto ad afferrare il giapponese minacciando sfaceli e Victor in mezzo a fare da cuscinetto.
“Yakov non è come pensi! Lui non c'entra!”
“Allora se lui non c'entra il merito suppongo sia tuo! Dovevi startene tranquillo e invece hai voluto mettere in mezzo perfino Lilia! Ma io ti...”
“Madame era alla cena di beneficenza!” strillò Yuuri che uscì dal suo rifugio dietro le spalle di Victor preoccupato all'idea che la lite potesse degenerare, Yakov, sorpreso da una reazione tanto energica, si allontanò di un passo e fissò lo sguardo torvo su di lui in attesa della prossima mossa “La cena dei ballerini e degli artisti, la fanno tutti gli anni, io sono venuto con la mia insegnante e Madame si è ricordata di me, cioè... Di quando sono andato in televisione al Gala dell'anno scorso...”
“Yebena mat'! Quindi alla fine è sempre colpa tua!”
“Dovrebbe pensare a come sta Lilia invece di arrabbiarsi con me!” fu la risposta piccata di Yuuri, al quale l'idea di aver abbandonato madame Baranovskaya senza uno straccio di spiegazione era andata di traverso e, per così dire, ci aveva fatto il proverbiale nodo al fazzoletto.
“Oh tu! Tu brutto moccioso con gli occhi a mandorla!” sbraitò l'uomo “Hai la bocca ancora sporca di latte e viene a fare la morale a me!”
Di lì in avanti la situazione prese una piega curiosa: Victor si era seduto e aveva allungato le gambe in una posa estremamente rilassata, mentre i due si misuravano in una specie di duello verbale, dato che Yakov era troppo lento per poter mettere le mani sul giovane e lui troppo impaurito per lasciarsi acchiappare, perciò continuavano a girare in tondo attorno al divano.
“Victor fa qualcosa!”
“Oh Yuuri stai andando alla grande!” lo incoraggiava sorridendo sornione.
“Guarda che appena ho finito con lui tocca a te!”
“Si, si... Tranquillo sono qui”
Tutto alla fine si risolse con un nulla di fatto, Yakov si era stancato di correre e si accasciò ansimando sul puff imbottito.
“Dannati giapponesi...”
“Io vi facevo più resistenti e veloci però...”
“Ma lo senti?”
“Certo! E anche tu dovresti ascoltarlo, da quanto tempo ti sto dicendo le stesse cose? Vuoi davvero che Lili'enka passi i suoi ultimi anni con quel rimorso e si tormenti nell'incertezza di non sapere cosa ne è stato di noi?”
“Voi giovani credete di avere sempre la risposta per tutto, tks! Maledizione...” bofonchiò l'uomo con un tono che proprio non riusciva ad essere arrabbiato.
“Dovrebbe trovare un modo di farglielo sapere” suggerì Yuuri avvicinatosi cauto a lui reggendo in mano un bicchiere di vodka, in segno di pace.
“Pensate davvero che l'abbia abbandonata? Conosco ogni singolo momento buio della sua vita e credetemi ne ha avuti tanti, come lo so? Perché ogni volta ho cercato di aiutarla a rialzarsi e andare avanti senza darle modo di sospettare di nulla.”
Gli altri due si scambiarono uno sguardo perplesso.
Yakov di solito non lasciava trapelare niente della sua vita privata e nemmeno il suo allievo era al corrente di certi retroscena.




“Abbiamo vissuto da esuli fino al crollo del Muro, spostandoci continuamente da un posto all'altro, senza punti fermi, senza sicurezze per il domani, prendendo quanto ci serviva e mettendo da parte gli scrupoli morali, che razza di vita avrei potuto offrirle? Poi quando siamo tornati lei era già un'autorità nel campo della danza, aveva la sua scuola, decine di allievi, quale diritto avevo di toglierla al suo mondo?”
L'uomo sentì il peso degli sguardi di Victor e Yuuri su di lui e scrollò le spalle infastidito “Cosa c'è? Non sono come te Vitya, non sono tagliato per lanciarmi in nobili imprese cavalleresche solo per conquistare il fazzoletto della mia dama! Chert voz'mi! Forse non l'ho amata abbastanza”
“Madame la ama ancora invece” si arrischiò a dire il giovane giapponese prendendosi una leggera gomitata da parte di Victor, che non gl'impedì di proseguire col suo ragionamento “O non mi avrebbe parlato di voi in quei termini, credo... Che la stia aspettando, nonostante tutto”
“Ah è arrivato il Cupido della situazione!” brontolò il russo “Quindi cosa suggerisci? Suono il campanello di casa sua e mi presento con un mazzo di rose e una scatola di cioccolatini dicendo: scusami cara sono solo in ritardo di sessant'anni!”
Yuuri annuì contento “Qualcosa del genere!”
“Voi due vi siete proprio trovati!” esclamò esasperato guardandoli “E solo per farmi morire di crepacuore! Dannazione, mi farete ammattire, sono troppo vecchio per queste cose...”
“È tutta scena...” bisbigliò il suo allievo all'orecchi del giapponese “Ovviamente noi non moriamo di crepacuore!”
E poiché continuavano a fissarlo speranzosi Yakov aggiunse brusco“Che volete ancora?!”
“Ci penserà?”
“Assolutamente no!”
Pausa.
Di nuovo lo sguardo turchese e quello castano puntati su di lui, carichi d'ingenua aspettativa, dio poteva capirlo dall'imbranato mangiariso, ma Vitya...
Yakov si lasciò andare ad un pesante sospiro rassegnato.
“Mi prenda un accidente, sono appena finito in minoranza...”
“Questo vuol dire che ci penserà!” Victor abbracciò il suo amato nel solito eccesso di felicità incurante di essere davanti a terzi.




“Andate al diavolo! Insieme!” sbottò l'altro, che fece per alzarsi e abbandonare quella gabbia di matti; tuttavia, infilando la mano nella tasca del cappotto, trovò ciò per cui era andato da loro quella sera, prima che il giapponese mandasse i suoi piani a gambe all'aria.
“Tieni” bofonchiò scontroso nel porgergli una scatolina di velluto nero, ma prima che Yuuri potesse prenderla Victor la intercettò con uno scatto rapidissimo e la alzò trionfante verso il soffitto.
“Te ne sei ricordato!”
“È Chiaro! Tu come al solito non dimentichi la testa in giro solo perché ce l'hai attaccata al collo!”
Yuuri li guardava e non capiva.
“Nemmeno *quello* gli hai spiegato?” chiese l'uomo notando lo sguardo perso del più giovane.
“No, ma sto per farlo ora!”

Victor con tutta la solennità e la faccia tosta di cui disponeva si mise in ginocchio davanti a lui e aprì la scatolina dichiarando “Questo è il tuo anello di fidanzamento Yuuri, la promessa che staremo insieme per sempre e se accetti diventerai il Sole che illuminerà tutte le mie notti a venire”
“Cos...?” a Yakov prese davvero un colpo “Non è u-un anello di fidanzamento! Smettila idiota!”
Nessuno dei due ovviamente lo stava ascoltando, a loro importava poco o nulla di avere un terzo incomodo a fare da testimone alla surreale proposta; Yuuri commosso e sorpreso aveva le lacrime agli occhi, mentre le sue mani coprivano le labbra atteggiate ad una rotonda esclamazione di stupore; era emozionato e senza parole come l'occasione richiedeva, mentre Victor sembrava il ritratto della contentezza.
“Io... Io non so che dire...”
“Mi basta un piccolo si e sarò il più felice degli uomini!”
“Allora... Si”
“Basta lo dico io! Me ne vado, a tutto c'è un limite!” dichiarò il più anziano alzando le mani in segno di resa, ma nonostante ciò dal suo tono trapelava più serena rassegnazione che rabbia.
“Oh, Yakov ti chiamo più tardi” gli disse distrattamente l'allievo, perso negli occhi di Yuuri.
“No! Anzi dimentica il mio numero! Dimentica che esisto! Mi venga un colpo...”
“Impossibile, abitiamo nello stesso palazzo...”
“Bah! Cambierò casa, città, continente, pianeta!”
“Anche io ti voglio bene Yakov!”



Yuuri contemplò il gioco di riflessi sulle sottili spire di platino e sorrise sfiorandolo con le dita, le due creature unite in un nodo inestricabile erano insieme l'Eterno e l'Attimo, l'Alfa e l'Omega, Eros e Agape.
Aveva ragione Yakov, non si trattava di un anello di fidanzamento, ma il fatto che Victor avesse voluto attribuirgli quel significato lo rendeva infinitamente prezioso ai suoi occhi.
Quella sera, dopo aver fatto l'amore, mentre guardavano la luna inabissarsi nel mare dalle finestre del soggiorno gli aveva rivelato che il disegno dei due serpenti armoniosamente intrecciati era il simbolo degli Evoluzionisti, del gruppo di Immortali di cui lui e Yakov facevano parte; qualunque altro vampiro riconoscendolo come un loro protetto si sarebbe tenuto alla larga da lui.
Era davvero tanto pericoloso il suo mondo, da rendere necessario un segno di appartenenza?


“Quanti ce ne sono?” stavolta Yuuri gli aveva posto una domanda diretta a cui fu impossibile sottrarsi.
“Ignoro il numero esatto, talvolta è difficile perfino per noi riconoscere un nostro simile, forse tu ne hai già incontrato qualcuno in passato, senza intuire nulla della sua vera natura, pensa quanto siamo discreti!”
“Tu non sei tanto discreto signir Nikiforov”
“Adesso raccontami che avevi dei sospetti su di me... Ouch!” il russo scoppiò a ridere dopo essersi preso in testa il morbido onigiri gigante e diede inizio ad un'epica battaglia di cuscini.


Forse un giorno gli avrebbe spiegato tutto di sé e delle creature che si muovevano tra le pieghe della notte, delle loro leggi, del modo in cui si confondevano nella società umana, di quanto antica fosse la loro origine e di quali incredibili poteri fossero dotati; ma per ora doveva accontentarsi di notizie centellinate, dosate con la parsimonia con cui si davano le medicine ad un bambino.
Serviva pazienza.
E lui aveva imparato ad essere paziente.


Fine Seconda parte



† La voce della coscienza †

Le coronarie del povero Yakov sono e saranno costantemente a rischio infarto con l'arrivo del dolce giappino.
Non che i vampiri possano morire d'infarto, come dice Victor, ma per chi è abituato alla sua tranquilla routine vampirica uno come Yuuri rappresenta una mina vagante!
Se poi il fascinoso signor Nikiforov ci mette del suo piegando le regole degli Immortali ad una stravagante proposta di fidanzamento la convivenza del trio rischia di diventare una baraonda :D
Ma! E sottolineo MA! questa è solo la punta dell'iceberg! Nel prossimo capitolo è in arrivo una minaccia ben più grave alla pace domestica della nostra coppietta!
Yebena mat'! Come sotto: esclamazione che dovrebbe significare all'incirca "Che mi prenda un accidente!"
   
 
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