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Autore: Kano_chan    21/04/2017    2 recensioni
Selenis Lucis Caelum, nipote di Re Regis e cugina di Noctis, accompagnerà quest'ultimo nel suo viaggio assieme ai suoi amici di sempre: Gladiolus Amicitia, Prompto Argentum e Ignis Stupeo Scientia. Assieme affronteranno i nuovi pericoli che si metteranno sul loro cammino.
Se avete voglia di ripercorrere la trama di FFXV con l'aggiunta di qualche novità, Something Wild fa per voi!
~~~~~
Dall'Epilogo:
"Fine"
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gladiolus Amicitia, Ignis Stupeo Scientia, Noctis Lucis Caelum, Nuovo personaggio, Prompto Argentum
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Selenis osservava l'oscurità premere contro il finestrino; sembrava che il mondo lì fuori fosse finito, e un pò era davvero così.
La principessa era stata caricata sopra un’auto differente da quella dove viaggiava Noctis. Il taglio sul viso le era stato curato e aveva smesso di sanguinare, così come i palmi scorticati delle mani. Seppure non fosse in gravi condizioni e il dolore fosse tollerabile, la ragazzina non riusciva lo stesso a respirare. Stretta contro il fianco di suo padre seguiva la corsa delle vetture verso la capitale. Nonostante si fosse lasciata il pericolo dei Deamons alle spalle, il terrore non l’aveva ancora abbandonata, e non bastavano le parole rassicuranti di Revis a calmarla.

Noct era gravemente ferito, aveva perso conoscenza e non si era più risvegliato. Non voleva perdere suo cugino... la sola idea le risultava intollerabile e il pensiero di essere stata lei ad averli portati a quella situazione, la faceva quasi impazzire.

-    Selis mi stai ascoltando? –

La ragazzina alzò lo sguardo verso il padre, che con la fronte corrugata la osservava.

-    Quando arriveremo ad Insomnia dovrò occuparmi di quello che è successo. – le disse molto seriamente – Pensi di potertela cavare per un pò? Io tornerò appena mi sarà possibile – aggiunse.
-    Sì, ma certo. – rispose meccanicamente Selenis – Fai quel che devi. –
-    Brava la mia bambina. – rispose Revis baciandole la testa.

Qualcuno potrebbe pensare che fosse da egoisti lasciare la figlia da sola dopo quello che era appena successo, ma Revis aveva delle grosse, grosse responsabilità. Scoprire il motivo che aveva permesso ad un Deamon di arrivare così vicino alla città, era una necessità impellente.
L'uomo si sentiva responsabile; dopotutto era lui a capo della prima linea di difesa di Insomnia e quella creatura gliel’aveva fatta sotto il naso, con il risultato che a pagarne le conseguenze erano stati Noctis e la sua Selis.
Il convoglio di auto, lanciato a tutta velocità, impiegò la metà del tempo normale per fare ritorno a Palazzo, tempo che sembrò lo stesso infinito. Quando le vetture si fermarono davanti l'ingresso principale, ad attenderle c'era una squadra di medici. Selenis li vide circondare immediatamente la figura minuta di Noctis, che sparì ben presto dalla sua vista assieme al Re, inghiottito dall'entrata dell'edificio illuminato a giorno.

-    So che vorresti andare con lui - esordì Revis osservando lo sguardo preoccupato della figlia - ma ho bisogno che tu vada dritta nel mio studio a riposarti; non appena avrò notizia di Noct verrò a comunicartele – le disse.
-    Va bene – rispose la ragazzina rivolgendogli uno sguardo distratto - ma adesso vai, hanno bisogno di te - aggiunse.

Il comandante si chinò ancora una volta a darle un bacio e poi, con uno svolazzo del mantello, imboccò il corridoio che portava agli ascensori.
Selenis rimasta sola, si guardò intorno. Nel palazzo regnava la più totale confusione. Nonostante fosse ormai tardi, tutti erano affaccendati e nessuno dormiva.
In una sorta di stordimento, Selenis s'incamminò per i famigliari corridoi dell'edificio; ma invece di dirigersi verso lo studio del padre, involontariamente si diresse verso la stanza di Noctis. Una volta raggiuntala, si fermò fuori dalla soglia con la mano posata sul pomello della porta.
Era inutile entrare... suo cugino non l’avrebbe accolta come suo solito con un gran sorriso stampato in faccia e con la richiesta di giocare pronta sulle labbra. La principessa rimase immobile a fissare la maniglia con sguardo assente per diverso tempo, finchè una voce non la riscosse.

-    Selis! –

La ragazzina alzò lo sguardo e si voltò. Ignis era comparso nel corridoio, il viso segnato di preoccupazione e il fiato grosso. Era senza cravatta e con i capelli scompigliati; probabilmente la notizia di ciò che era successo lo aveva sorpreso quando era già rincasato.

-    Ti ho cercata dappertutto! – esordì avvicinandosi.

All’improvviso, nella mente di Selenis, tutto fu incredibilmente chiaro.
Era a palazzo, era a casa, al sicuro, e anche se tutto quello che si ricordava era successo per davvero e non era solo frutto di un brutto incubo, apparteneva ormai al passato...
Come se qualcuno le avesse dato uno schiaffo in pieno volto, la giovane si riscosse dallo stato di torpore che l’aveva colta.

-    Ignis... – mormorò guardando l'amico, prima di corrergli incontro e buttarsi fra le sue braccia.

Il ragazzo, ancora frastornato dalla situazione, si stupì di sentirla tremare contro di lui. Selenis non era il tipo da farsi consolare.

-    Va tutto bene, stai tranquilla – la rassicurò, stringendola delicatamente in un abbraccio e cercando di frenare i singhiozzi che la scuotevano.
-    Tu non dovresti essere qui! – esclamò invece la ragazza scostandosi per guardarlo in viso – Devi andare da Noct! Lui ha… -
-    E' stato tuo padre a mandarmi, mi ha chiesto di non lasciarti sola e non intendo farlo – replicò il ragazzo interrompendola.
-    Ignis…-

Selenis tornò a nascondere il viso nell’incavo del suo collo. Era contenta che lui fosse lì, era contenta che suo padre lo avesse mandato da lei. Si rendeva conto di essere incredibilmente egoista, ma ne era felice.

-    Vieni, ti faccio una tazza di tè – propose il giovane dopo un momento, quando il pianto dell'amica si attenuò.
-    Volentieri  – assentì lei con voce roca.

Ignis la accompagnò fino allo studio del padre, lasciandola sola il tempo necessario per tornare con una teiera fumante e un paio di tazze.    

-    Grazie –

Selenis afferrò tra le mani il bicchiere che sprigionava un intenso profumo di bergamotto, il suo tè preferito, e si accorse solo in quel momento di avere le dita congelate nonostante facesse tutto fuorchè freddo. Mentre prendeva un sorso, osservò Ignis versarsi a sua volta una tazza, prima di prendere posto di fronte a lei sul piccolo tavolino rotondo dalla superficie di marmo bianco.

-    Mi hanno detto che avete incontrato un Lamia, è vero? – le domandò il ragazzo dopo qualche minuto di silenzio.
-    È corretto – affermò Selenis.
-    Com’è possibile...? – mormorò Ignis incredulo.
-    Non lo so – la ragazzina scosse la testa – Eravamo sulla strada del ritorno, quando all’improvviso l’auto davanti a noi è semplicemente esplosa – raccontò – Quel mostro è apparso dal nulla.. – disse, osservando come ipnotizzata la bevanda scura vorticare nella sua tazza.

Avvertiva ancora addosso il calore delle fiamme che l'avevano aggredita appena fuori dall'auto.

-    Abbiamo tentato di scappare, ma ci ha raggiunto subito..  – proseguì ancora con gli occhi bassi – Camelia è…- al pensiero della donna le si formò un nodo in gola che le mozzò il respiro – Ignis c’era così tanto sangue! Io… -

Le mani presero a tremarle così violentemente che rischiò di scottarsi con il tè, ma Ignis, prontamente, le tolse il bicchiere per poi afferrarle saldamente entrambe le mani.

-    Non è colpa tua – affermò il ragazzo con decisione.

Selenis non ebbe il coraggio di alzare lo sguardo, ostinandosi a fissare i polsini immacolati della camicia dell’amico. Come al solito aveva centrato subito il punto.

-    Guardami – la esortò allora lui scuotendola leggermente – non prenderti colpe che non hai – le ripetè fissandola con i suoi occhi chiari.
-    Non avrei dovuto portarlo fuori da Insomnia, avevate ragione.. – replicò la principessa.
-    No, avevi ragione tu a voler tirare su di morale Noct! Quello che è successo è stata una tragica fatalità – ribattè Ignis.

La ragazzina voleva convincersene, ma per ora non riusciva proprio a sentirsi in pace con sè stessa.

–   Adesso devo uscire per un istante – proseguì Ignis, lasciandola e tirandosi in piedi.

Per un riflesso involontario, Selenis allungò una mano e gli afferrò il braccio; poi, rendendosi conto del gesto, la ritrasse imbarazzata. Per una che affermava di voler diventare più forte quello era un pessimo inizio.

–  Non ci metterò molto, tu nel frattempo cerca di riposare un pò – le suggerì il ragazzo prima di uscire.


Quando Selenis rimase sola, andò a sedersi sul grande divano in broccato davanti ad una piccola libreria stracolma di volumi. Nonostante si sentisse spossata non voleva dormire. Ogni qual volta chiudeva gli occhi, rivedeva quel ghigno ferino e il luccichio dell'acciaio.
Sentiva il gorgoglio della gola di Camelia mentre le si riempiva di sangue, soffocandola, e il bagliore dell’incendio salire nel cielo.
Non poteva dormire anche perché voleva sapere come stesse Noct; il pensiero che potesse non farcela era un chiodo fisso che la riempiva di angoscia.


-    Tu non ascolti mai i consigli –

Ignis riapparve nella stanza, come promesso era stato via poco più di mezz’ora. Si era assentato per andare a parlare prima con il comandante Revis per aggiornarlo sulle condizioni della figlia, e poi dal Re per avere notizie di Noctis.

-    Come sta? –

Selis scattò a sedere più dritta sul divano: aveva quasi ceduto alla stanchezza.

-    E' ancora sotto cura dei medici di corte – rispose Ignis celando la sua agitazione dietro un tono calmo e tranquillo – Verrà qualcuno ad avvisarci non appena avranno finito – aggiunse andando a sedersi di fianco alla ragazzina.
-    Ho pregato tutti gli Dei di cui conosco il nome, non so più che fare... – disse Selenis passandosi una mano sul viso e facendo una smorfia di dolore.

Lo zigomo si era gonfiato leggermente e il taglio al labbro e quello alla schiena, bruciavano al minimo movimento.

-    Hai bisogno di riposo – asserì di nuovo Ignis con tono perentorio.
-    Voglio aspettare di avere notizie  – replicò Selenis testarda.

La vicinanza di Ignis però, stava sciogliendo la sua tensione, e la ragazzina finì per lasciar scivolare il capo sulla sua spalla.

-    Iggy, se Noct dovesse non farcela… - la principessa non ebbe la forza di concludere la frase.
-    Si riprenderà – ribattè il giovane senza quasi lasciarle finire la frase.
-    Ho avuto paura – ammise Selenis.
-    Lo so – commentò semplicemente Ignis afferrandole la mano scorticata.
-    Sono così debole...- mormorò lei mentre cullata dal tepore dell'amico veniva vinta dalla stanchezza, addormentandosi.

Contrariamente a quanto previsto, nessuna scena terrorizzante si presentò ai suoi occhi, forse merito del fatto che non fosse sola. Nonostante però il sonno profondo, quando qualcuno la prese in braccio la sua coscienza si riscosse quel tanto da mantenerla nel dormiveglia.

-    Grazie per averle tenuto compagnia –

La voce di Revis arrivò alle orecchie della ragazzina piuttosto ovattata.

-    È stato un piacere – rispose Ignis – è molto scossa da quello che è successo e se ne da la colpa – aggiunse guardando la figura abbandonata tra le braccia dell'uomo.
-    Lo immaginavo... – sospirò il comandante – Quest'incidente è capitato nel peggiore dei momenti – disse tra i denti.
-    Avete idea di come possa essere successo? –
-    No, ancora nessuna.. la Lamia è sparita; ma abbiamo trovato un container vuoto non troppo lontano, il che ci fa presupporre che sia stato portato lì volutamente. – rispose Revis sistemando meglio la figlia tra le braccia.
-    Che sia opera degli imperiali? – domandò Ignis prendendosi meditabondo il mento tra le dita.  
-    Non ne ho idea, ma non mi stupirebbe – ammise l’uomo avviandosi verso la porta dello studio.
-    Questo vuol dire che sapevano che Noctis sarebbe uscito dalla città..- ragionò il ragazzo preoccupato dalla sua stessa affermazione.
-    Troverò il responsabile, questo è certo – asserì Revis guardando il viso tumefatto della figlia.


La conversazione divenne improvvisamente troppo indistinta per Selenis, e la ragazzina ripiombò nel sonno finchè non si sentì adagiare sopra una superficie morbida e fresca.

-    Papà? –

Revis, che si stava ritraendo dopo averla posata sul soffice materasso della stanza degli ospiti, si chinò di nuovo sulla figlia che lo guardava attraverso la fessura delle ciglia.

-    Sono qui tesoro – le rispose l’uomo.
-    Noct? –
-    Sta bene, non si è ancora svegliato ma non è più in pericolo di vita –
-    Voglio vederlo! –

Selenis lottò invano con la spossatezza che sembrava non volerla lasciare.

-    Domani, ora devi riposare – la bloccò il padre mettendole una mano sui capelli.
-    Papà? –
-    Sì? –
-    Puoi restare qui? – mormorò la ragazzina – sempre se non hai da fare… - aggiunse con una punta di vergogna.
-    Certo bambina mia, resto –

In realtà c’erano centomila cose che avrebbe dovuto fare, ma adesso non gli importavano. Sua figlia aveva bisogno di lui e il regno poteva passare in secondo piano per qualche ora.



Campeggio dell'autrice:

Salve a tutti lettori!

Scusate il ritardo nel postare il capitolo, ma l'ufficio mi ha reclamato più del necessario oggi ^^"
Si è notato che Ignis è nella rosa dei miei personaggi preferiti? xD Mi piace tantissimo scrivere di lui e sono ansiosa di farvi scoprire come il rapporto con Selenis si evolve con il passare del tempo.
Sto cercando, piano piano, di farvi conoscere la principessa, aggiungendo sfaccettature del suo carattere man mano che si trova ad affrontare certe situazioni. Spero di riuscire, con il passare dei capitoli, a farvi capire quanto lei sia legata ai suoi amici e alla sua famiglia.
Selenis si porterà dietro il peso di questo incidente per molto tempo... e in qualche modo influenzerà determinate scelte che dovrà prendere.
Un ringraziamento particolare ai Lettori che continuano a seguirmi!

Al prossimo venerdì!
Marta
  
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