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Autore: _Girella_    22/08/2017    2 recensioni
-Va bene, Atsuya. Hai vinto. Puoi tornare sulla Terra, tuo fratello ha ancora bisogno di te.
Vivrai ancora per un po’. Ma ci sono dei limiti, e tu li conosci bene.
E soprattutto, non potrai restarci per sempre. Arriverà il momento in cui la tua anima terrena si consumerà
e sarai costretto a dire addio una volta per tutte a Shirou. Sei sicuro di volerlo fare?-.
Dal cap. 13
-Non manca molto ormai-.
-Cosa? Di già?-
-Atsuya sta per fare la sua scelta. E il suo destino si compirà-.
Gabriel non rispose. Semplicemente, si ritrovò a sperare che facesse la scelta giusta.
Ben sapendo che non sarebbe stato così. 
Genere: Angst, Generale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo
____________________________________________________________________________________________________________________________
 
-Shirou! Vieni o no?-.

Poso la penna e mi stiro. Sento le ossa scricchiolare. Quanto diamine di tempo è passato?

Dalla finestra, un caldo raggio di sole mi illumina in pieno volto. Maggio è arrivato, finalmente, e con lui la fioritura del ciliegio di fronte casa mia.

-Arrivo!- grido, impilando i fogli in ordine sulla scrivania e urtando come al solito il portapenne, che rovescia tutto il suo contenuto per terra. Dovrei decidermi a fare pulizia, magari smetterei di perdere continuamente le matite.

Gouenji mi sta aspettando in corridoio, assieme a un altro ragazzo che batte nervosamente il piede a terra.

-Ti sbrighi?-.

-Endou, sei spossante- sbuffo afferrando le chiavi di casa con lui che saltella impaziente davanti all’ascensore. Sospiro, lancio uno sguardo alla foto sul mobiletto e chiudo la porta. Prima stava su uno scaffale in camera mia, ma poi ho pensato: perchè una cosa così importante dovrebbe stare a prendere la polvere su una mensola dimenticata? Così, ora eccola qui.

-Cosa stavi facendo?- indaga sospettoso Endou.

Mio malgrado, mi sento arrossire. Non sono ancora pronto a dirglielo.

-Niente- rispondo in fretta. Lui mi lancia un’altra occhiata dubbiosa, poi decide di lasciar perdere, distratto dall’arrivo di Hiroto e Midorikawa. Il bello di avere un amico come Endou è che è facile distrarlo.

Solo Gouenji sa che sto tenendo un diario dove ho riportato la nostra storia. Chissà, forse gli altri lo troverebbero strano. Però mi fa sentire bene il fatto che tutto sia nero su bianco. E’ come una prova che sembra gridare “Non vi siete inventati tutto! E’ successo davvero, oh si”.

Passiamo a prendere Kidou, di nuovo in depressione, dato che Fudou è partito di nuovo per Okinawa. Questa volta, però, però so come consolarlo.

-Dai, le vacanze cominciano tra poco più di un mese- esclamo quando lo vedo apparire assieme alla sua nuvoletta nera di depressione. -Andremo ad Okinawa quest’estate e  passerete insieme un sacco di tempo!-.

-Un mese?- mormora lui. –Non sopravvivrò un’altra ora-.

-Lo dici da settimane, ormai- sbuffa Hiroto.

Kidou si limita a lanciargli uno sguardo abbattuto e lui cambia argomento. –Siamo in tempo?- chiede a Endou, che guarda l’orologio ogni quattro-cinque secondi.

-Dovrebbe atterrare proprio in questo momento- esclama lui, scorrendo per la diciassettesima volta la lista degli orari di arrivo degli aerei.

La persona che Endou sta aspettando con tanta ansia è ovviamente il suo fidanzato, Kazemaru Ichirouta, che, dato che il Football Frontier è finito, ha deciso di ricominciare a gareggiare con la squadra di atletica e oggi torna dopo un torneo due settimane in Italia.

Abbiamo seguito ogni sua gara in televisione. Non so se siano stati gli allenamenti intensivi o il tifo indiavolato di Endou, ma Kazemaru ha vinto più gare di tutti i suoi compagni di squadra e tutti ci aspettiamo di vederlo comparire con una bella medaglia d’oro appesa al collo.

Non appena lo intravede all’uscita del check-in che si trascina dietro il trolley e si guarda intorno,  Endou fa voltare mezzo aeroporto, correndogli incontro al grido di –Ichi-kuuuun!!-.

-Voi lo conoscete?- domanda Hiroto distogliendo lo sguardo dal ragazzo moro che ha praticamente fatto cadere Kazemaru col sedere sul pavimento dell'aereoporto, mentre una signora dall'aria antipatica e con un barboncino in braccio ci scansa infastidita. Come sempre, ci siamo fatti riconoscere.

-Assolutamente no- risponde Midorikawa, per poi correre a sua volta verso il suo migliore amico e saltargli addosso. Hiroto sospira scoraggiato.

Come sono belli gli incontri agli aeroporti. Ho sempre adorato l’aria elettrizzata che si respira mentre si aspetta qualcuno che è importante per te e il tuo unico desiderio è riabbracciarlo e assicurarti che stia bene.

Io convivo con questa sensazione praticamente tutti i giorni.

Ma non mi lamento. Sarebbe potuta andare molto peggio no?

Per esempio… bhe, per esempio…

Oh, insomma, Atsuya sarebbe potuto non venire proprio sulla Terra, no?

Rabbrividisco al pensiero di cosa sarebbe successo se mio fratello non fosse stato un tale testardo e non avesse praticamente costretto gli angeli ad accordargli il permesso di vestire i panni del caro vecchio Tayou.

-Hai freddo?- chiede Gouenji. Mi scopro a chiedermi stupidamente se voglia un abbraccio.

Sorrido, mentre mi stringo a lui.

Lui sa che ogni sera passo molto tempo a fissare il cielo, e una stella in particolare, con un sorriso ebete sulla faccia. Lui sa che scrivere cosa è successo mi aiuta ad andare avanti. Lui sa che non potrei mai dimenticare.

Lui sa, e mi capisce. Mi ama, e io amo lui.  Cosa potrei desiderare di più del vero amore?

Cosa potrei desiderare di più di avere amici che si abbracciano all’aeroporto gridando come bambini e che ridono del fatto che Endou abbia appena proposto a Kazemaru di giocare assieme a calcio?

E cosa potrei desiderare di più del tocco di mio fratello che ogni mattina mi sfiora la fronte e mi riscalda il cuore, ricordandomi che lui c’è, e che ci sarà sempre?

 
E stavolta, devo davvero chiudere.

Questi ultimi mesi sono stati fantastici.

Sono successe più cose di quante avrei mai potuto immaginare.

Adesso so che sempre, in qualunque occasione, lui sarà al mio fianco.

Avrò bisogno spesso di ricordarmi questa semplice verità.

Per il momento, non mi resta che mettere a questa storia la parola

 
Fine
 
 [Shirou]





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