Fanfic su attori > Robert Pattinson
Segui la storia  |       
Autore: RiceGrain    17/06/2009    9 recensioni
Da quando lui se ne era andato avevo deciso di chiudere i ponti con la famiglia Pattinson. Avevo creduto che avrebbe fatto meno male, forse, far finta che quella parte della mia vita non fosse mai esistita.
Stupida illusa.
"-Forse è stato meglio che tu non sia venuto, altrimenti avresti trovato il tuo posto occupato-
L’azzurro dei suoi occhi si fece improvvisamente più scuro.
-Forse è così che devono andare le cose, Rob. Non vedi? Non riusciamo mai a trovare il momento giusto. Gli passiamo accanto e non lo cogliamo mai.-
"
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie '๑Maybe Memories๑'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Image Hosted by ImageShack.us
-Lei è Sugar- la voce gentile di Clare anticipò il mio ingresso nella camera dove un bambino dagli occhi più azzurri che avess

2

 

 

-Lei è Sugar- la voce gentile di Clare anticipò il mio ingresso nella camera dove il bambino con gli occhi più azzurri che avessi mai visto stava leggendo un libro.

-Robert!- continuò Clare, alzando un po’ il tono di voce dal momento che il figlio non le aveva prestato la benchè minima attenzione.

-Ah ah- aveva semplicemente fatto lui, senza neanche sollevare lo sguardo dal libro.

-Si è appena trasferita nella casa accanto con la nonna-

A quel punto Robert aveva finalmente diretto lo sguardo su di noi e impercettibilmente mi aveva sorriso.

-Ciao- avevo fatto io, sentendomi talmente in imbarazzo da non riuscire a spiccicare altre parole.

-Ciao- mi aveva risposto, continuando a guardarmi leggermente più interessato.

-Avete la stessa età- fece Clare, passandomi affettuosamente un braccio attorno alle spalle e accarezzandomi.

Mi piaceva quella camera, mi sentivo un po’ come a casa mia.

Quella casa da cui ero stata strappata via pochi giorni prima, quando avevo appreso che i miei genitori dal loro viaggio in India non sarebbero più tornati.

-Sono sicura che andrete molto d’accordo. Adesso torno di là con la tua nonna- mi guardò dolce negli occhi e mi sorrise –Per qualsiasi cosa, noi siamo in giardino.-

-La merenda, mamma- si era intromesso Robert

Clare sorrise –Latte e biscotti arrivano subito…ti piace il latte con i biscotti, Sugar?-

-Sì, signora Pattinson.- avevo balbettato.

-Chiamami Clare, tesoro. Faccio in un attimo- e poi si era dileguata.

Io ero rimasta lì in piedi, incapace di dire o fare qualunque cosa, mentre Robert aveva continuato a studiarmi per un altro po’.

-Così hai 7 anni- fece poco dopo.

-Domani saranno 7.-

-Beh auguri-

-Non lo sai che porta sfortuna fare gli auguri prima del compleanno?-

-No, non lo sapevo. Scusa tanto, allora-

-Non importa, adesso lo sai.-

 

 

Il tempo si fermò in quell’istante, ero sicura che non fosse solo una mia sensazione. I minuti, i secondi, non scorrevano più o perlomeno avevano perso il loro significato.

Per me non c’era altro che Robert.

Ed ero sicura che per lui fosse assolutamente lo stesso.

Tentai un sorriso, ma mi resi ben presto conto quanto mi risultasse difficile qualsiasi movimento, ero paralizzata.

-Allora, Edward Cullen- lo apostrofò allegramente Lizzy, poi gli corse incontro e lo abbracciò –Mi sei mancato, fratellino.-

Robert la abbracciò, ma il suo sguardo era ancora fisso su me, come ipnotizzato.

-Ciao, Robert- riuscii finalmente a dire, quando Lizzy si staccò da lui lasciandolo libero.

Tentai di soffocare sul nascere l’ondata di flashback che la sua presenza tangibile lì di fronte a me mi aveva provocato, ma era praticamente impossibile.

Quello sguardo mi aveva trapassato da parte a parte, quelle labbra avevano lasciato lava su me, quelle mani avevano marchiato ogni centimetro della mia pelle, inciso il suo nome dappertutto.

Mi girava la testa.

-Sugar-

Disse solo quella parola, il mio nome ed io mi chiesi come fosse possibile che detto da lui diventasse improvvisamente la parola più bella di tutta la lingua inglese, e poi mi avvicinai, non so come ma lo feci.

Eravamo entrambi impacciati, insicuri su dove guardare o cosa dire il che era una novità, perché in 16 anni che ci conoscevamo mai una volta eravamo stati imbarazzati dalla reciproca presenza.

Nemmeno quando l’avevo beccato nudo in camera a 15 anni, o quando al mio 18esimo compleanno mi aveva retto la fronte tutta la notte mentre vomitavo anche l’anima per colpa della mia prima vera sbronza.

Poi, senza preavviso, lasciò cadere la borsa di pelle nera e mi strinse in un abbraccio, uno di quelli che ti tolgono il fiato e che hanno tutto il dolce sapore di casa.

Perché era proprio così, la mia casa era con lui, dovunque lui fosse.

Non so per quanto tempo restai ferma lì, fra le sue braccia forti che profumavano delle giornate estive nella sua casa al mare, sapevano di storie di pirati e di tutti i giochi della nostra infanzia.

Ancora, il tempo non aveva senso per noi.

Mi dette un bacio sulla fronte e sorrisi anche io quando avvertii le sue labbra curvarsi dalla felicità.

-Sei cresciuta-

-A te è cresciuta la barba invece-

Rise e si allontanò un po’ per guardarmi –Non va, eh?-

Stavolta fui io a ridere –Pizzica un po’, ma potrei farci l’abitudine.-

Lo guardai negli occhi e in quel mare sconfinato non vi trovai neanche un’onda a turbare la sua espressione felice.

Sembrava tutto perfetto, le paure che per un anno mi avevano fatto passare notti insonni adesso mi sembravano soltanto sciocche, eppure c’era una piccola parte di me che continuava a ripetere che in realtà non era così.

Avremmo dovuto farci i conti, prima o poi.

-Sugar!- esclamò a quel punto la voce di Victoria, entrata anche lei in cucina.

-Non posso crederci! Fatti abbracciare- e mi strattonò via da Robert per stringermi a sé.

Beh, mi era mancata anche lei mi trovai a pensare.

Tutta la dannata famiglia Pattinson mi era mancata, terribilmente.

Erano stati molto più che una famiglia per me, tutti quanti, nessuno escluso.

E me ne rendevo conto solo adesso che ce li avevo di nuovo tutti lì riuniti, ad abbracciarmi come se fossi la loro piccola sorellina che era tornata a casa.

 

-Beh, mamma è in tua trepidante attesa- esclamò Lizzy, finendo di pulire le tazze con le quali avevamo appena preso un tè.

-Andiamo?- continuò poi.

-Sono tre giorni che prova ricette su ricette per rendere “la prima cena del mio bambino indimenticabile”- fece a quel punto Victoria, mimando con le dita il gesto delle virgolette.

Robert scoppiò a ridere e scosse la testa ed io non potei fare a meno di provare una fitta di nostalgia ripensando ai giorni in cui ero un’ospite fissa alle cene della famiglia Pattinson.

Quando Robert se n’era andato ogni volta che Clare chiamava per invitarmi, avevo sempre qualche scusa pronta e il tono freddo e distaccato della mia voce l’aveva fatta desistere presto dai tentativi.

-Quando se la sentirà, sarà lei a chiamare- aveva molto probabilmente pensato. La conoscevo bene.

-Sugar…- cominciò poi Lizzy, guardandomi un po’ tristemente.

-Oh, non preoccuparti.- sapevo cosa stava per dirmi, non saresti invitata, ma se ti va di venire….

-Ho già un impegno per cena-

-Cosa?- sbottò Robert, voltandosi istantaneamente a guardarmi.

-Che significa?-

-Esattamente quello che ho detto-

-Sì, ho capito, ma che significa che hai già un impegno?- vidi la sorpresa dipingersi sul suo volto, concentrarsi fra le sue sopracciglia corrugate in una smorfia di incredulità.

-Quale parte della frase “ho già un impegno” non ti è chiara?- sorrisi, tentando di fargli capire che era tutto ok, quando invece non lo era affatto.

Quella situazione stava presto cominciando a fare acqua da tutte le parti, come era prevedibile.

-Beh..pensavo solo che..- smise presto di parlare, quando si accorse del silenzio fastidioso che era calato fra di noi.

Gli sorrisi mesta –Alcune cose cambiano, Rob- abbassai lo sguardo e mi portai una ciocca di capelli dietro l’orecchio, improvvisamente imbarazzata.

Ero sicura che avesse colto il significato nascosto delle mie parole.

-Già- ok, aveva colto. Il tono era inequivocabile.

-Lizzy accompagnami in macchina- proruppe Victoria e a quel punto seppi, seppur non avendo compreso la totalità della situazione, che lei comunque aveva capito.

Si alzò repentinamente dalla sedia e trascinò fuori dalla cucina una confusa Lizzy.

Nel giro di un secondo, eravamo soli.

-Sugar…- cominciò lui, e nonostante avessi tenuto lo sguardo abbassato sapevo che non aveva distolto gli occhi da me.

-No. No, Robert fermati- lo guardai e vacillai per un istante.

-Non incasiniamo ancora di più le cose. Tu sei qui, ed è l’unica cosa che conta. Basta.-

Annuì e si schiarì la voce –Amici, quindi?-

-Amici- risposi velocemente, forse troppo.

Ma d’altronde non potevamo essere altro che quello, io e lui. Non ci poteva essere spazio per altro. Non importava un accidente quello che ogni singola fibra del mio corpo voleva.

Il mio cervello sapeva benissimo quello che l’istinto non voleva accettare.

-Vai dalle tue sorelle, o farete tardi. Tua madre ci tiene alla puntualità-

annuì ancora, alzandosi e tuttavia non mollandomi un secondo con lo sguardo.

-Quindi hai un impegno?-

-Sì, con un paio di amici-

-Li conosco?- sorrise leggermente, facendomi strada verso la porta d’ingresso.

-No, sono del corso di fotografia.-

-Ah-

-Già, adesso sono un’aspirante fotografa, Pattz-

Sapevo quanto odiasse quel soprannome, così come sapevo di essere l’unica ad avere il permesso di usarlo senza danni.

-Dovrai aggiornarmi su un bel po’ di cose, zuccherino-

-Ah, per favore! Basta con quell’odioso soprannome- gli detti una pacca affettuosa sul braccio, e nonostante ciò avvertii distintamente tutta la tensione che si era creata fra noi in quegli ultimi minuti.

Non era più come prima.

Forse aveva potuto esserlo in quei primi istanti, quelli dove i nostri occhi si erano finalmente ritrovati, ma sapevo troppo bene che non potevamo mentire così bene a noi stessi e a quello a cui eravamo andati incontro quella maledetta notte.

-Cos’è tu hai il permesso di usare il mio odioso soprannome e io no?- mi tenne la porta aperta ed uscimmo insieme sotto la pioggerellina fitta di Londra.

Lizzy e Victoria erano in macchina, ma non ci guardavano. Quasi mi venne la nausea quando mi resi conto che lo facevano per lasciare a me e a Rob un po’ di privacy.

Da quando io e lui avevamo bisogno di privacy?

Da quando siete andati a letto insieme disse una vocina nella mia testa.

-Allora…ci vediamo?- mi chiese, fermandosi di fronte alla macchina, coprendosi la testa con le braccia dalla pioggia che cominciava a farsi sempre più fitta.

-Adesso ti spaventa un po’ di pioggia, Rob?- lo apostrofai io.

-Già, beh sai non ci sono più abituato. A Los Angeles non se ne vede molta- sorrise, un sorriso un po’ stiracchiato a dire la verità.

-Immagino-

Restammo a fissarci un altro istante, uno solo. Probabilmente i nostri sguardi si stavano comunicando ciò che a parole noi non avevamo il coraggio di fare.

-Ci vediamo- feci, prima di voltarmi e allontanarmi velocemente.

Fu solo quando fui sicura di essere completamente scomparsa alla sua vista che alle gocce di pioggia fredde e dolciastre iniziarono a mescolarsi il calore e il sale delle lacrime.

 

 

Bene, eccoci qui allo spazio dei ringraziamenti (:

Innanzitutto grazie mille alle 7 persone che hanno messo questa fanfiction fra i preferiti e a Vulnerable Claire che l’ha messa fra le seguite. Grazie, grazie, grazie davvero!

Siccome oggi ero abbastanza ispirata sono riuscita a buttare giù anche il secondo capitolo, vi giuro che è un record per me :D

Il merito è comunque vostro che mi avete dato la spinta per mettermi subito al lavoro!

Purtroppo, mi è uscito un po’ uno schifo ç__ç perdonatemi, vi giuro che i prossimi saranno migliori, più interessanti e più densi di cose, ve lo giuro!

Ok e adesso passiamo a ringraziare le mie commentatrici, non so nemmeno dirvi quanto mi abbiate fatta contenta, tutte voi *__*

 

Clodiina85: Grazie mille, sono contentissima che ti piaccia il mio modo di raccontare e la trama di questa ficcy! Solo una cosa, non è Kri la protagonista! Spero ti piaccia lo stesso, un bacione!

Frytty: Grazie davvero! Spero ti piaccia anche questo! A presto :*

Piccola Ketty: Ma io ti adoro di già! Io invece quando ho letto il tuo commento sono sprofondata :D ahahaha! Spero anche questo sia stato di tuo gradimento J

Dark Angel 1935: Grazie infinite per tutti i complimenti che mi hai fatto! Spero davvero di non deludere le tue aspettative anche per il seguito [:

P.s. non ti ho fatto aspettare troppo, hai visto?

KikyCullen: l’ho continuata subito, visto? Ahahahha grazie mille per i complimenti! Farò sicuramente un salto da te! A presto! Kiss

 

Bene, alla prossima fanciulle :D

Ah già, prima che me ne scordi…Rob non mi appartiene, non lo conosco e non ho nessuno scopo di lucro, tutto ciò è opera solo dei miei neuroni impazziti.

A presto ^^

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Robert Pattinson / Vai alla pagina dell'autore: RiceGrain