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Autore: Elly_46    18/09/2017    5 recensioni
Cosa accadrebbe se Silente fosse stanco delle continue lotte tra grifondoro e serperverde e decidesse come punizione di far scambiare di casa due ragazze ? Cosa succederebbe se il principe delle serpi passasse più tempo a contatto con una Weasley ? Soprattutto,se hanno già una guerra tutta loro in corso. La storia inizia dopo la fine della II guerra magica,unica differenza,Silente non è morto. Paring: DracoxGinny
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Ginny
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Prima che iniziate, un piccolo avviso per il quale mi odierete dopo tutto questo ritardo. Questo è l'ultimo capitolo di questa storia. Seguirà un epilogo. Ci vediamo giù, se non mi avrete uccisa con qualche maledizione senza perdono. Perchè lo sono, senza perdono intendo.

 

 

 

 

 

<< Dovevate vederla – sbuffò Harry dal naso – era lì e rideva con quello stupido bradipo >>

<< Amico, non serve agitarsi. Vai lì e riprenditi la tua ragazza >> gli disse Ron per l'ennesima volta. Gli faceva quasi strano dirlo, ma lui e Malfoy erano a dir poco esauriti, stavano ascoltando le ingiurie di Harry da più di un'ora. E il moro non pareva intenzionato a smetterla.

<< No, Ron. E' tutto un fottuto casino >> disse ancora il salvatore del mondo magico.

<< Beh, se vogliamo proprio dirla tutta, sei tu che hai complicato le cose >> sbottò Draco roteando gli occhi al cielo.

<< Come potrebbe essere colpa mia? >> sbuffò quello. E stavolta a Ron sembrava un drago che stesse per cacciare fuoco dal naso.

<< Se tu non avessi fatto tante storie e avessi detto a Pansy che capivi e che era tutto ok, a quest'ora quel biondo da strapazzo sarebbe andato via perchè Pansy avrebbe di sicuro fatto venire il finimondo per fargli capire che voleva stare con te. Ma tu no. Dovevi fare l'idiota >> spiegò il serpeverde, mentre Ron annuiva non potendo che dargli ragione. Dare ragione a Malfoy. Merlino, stava per venirgli un ictus.

<< Perchè nessuno è dalla mia parte? >> disse Harry amareggiato.

<< Noi siamo dalla tua parte – fece il rosso – ma Malfoy ha ragione >>

<< Voi dite così perchè non avete problemi con Ginny ed Hermione >> sbottò quello.

<< No, Potter. Noi parliamo così perchè sappiamo che a volte devi dare ragione alle donne per evitare un terzo conflitto mondiale >> sospirò il biondo.

<< Quindi dovrei fare buon viso a cattivo gioco? >>

<< Una specie. Puoi chiederle scusa e risolvere la situazione prima che sia troppo tardi. Perchè in questo momento, quel tizio ha il gioco in mano >> disse il rosso.

<< Pansy non è un gioco >> disse Harry lasciandosi cadere sul divano.

<< Allora dimostraglielo >> fece Draco alzandosi.

<< Dove vai? >> chiese Ron inarcando un sopracciglio.

<< Dovevo vedermi con tua sorella più di un quarto d'ora fa, Weasley. E se faccio tardi potrebbe linciarmi >> disse il serpeverde dirigendosi verso l'uscita, mentre Ron emetteva un verso soffocato che fece sorridere Harry.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

<< Ciao, bellissima >> gli disse Sebastian appena palesò la sua presenza. Pansy emise uno sbuffo divertito alla sua entrata in scena. Non poteva certo negare di non ridere in sua presenza. Anzi, era una cosa che faceva spesso da quando il biondo era arrivato. La distraeva, e non sapeva valutare con esattezza se fosse un bene o un male. Mancavano solo due settimane alla fine della scuola, e Harry era completamente sparito nel nulla, o perlomeno, cercava di evitarla.

<< Seb >> rispose lei alzando gli occhi scuri al cielo e facendolo sorridere.

<< Allora? Come va? >> chiese lui camminando al suo fianco lungo il corridoio che dava sul giardino.

<< Esattamente come andava stamattina >> sbuffò lei rivolgendogli un'occhiata. Lui la stava guardando. Lui la guardava sempre, a dire il vero. A volte la metteva in soggezione quasi a inchiodarla con quegli occhi azzurri che potevano sembrare innocenti a chi non li conosceva bene. Altre volte la faceva solamente arrossire e sentire preziosa. Perchè anche se l'aveva sempre ritenuta una cosa stupida, alla fine finivi per crederci se qualcuno spendeva il suo tempo a guardarti. Come in quel momento. Anche Harry lo faceva, ma non sapeva se avrebbe voluto farlo per sempre, e Pansy una cosa di cui era certa la sapeva. Voleva qualcuno che non si sarebbe annoiato a guardarla, anche quando sarebbe passato molto tempo dalla prima volta.

<< Speravo in qualche bella novità >> fece il biondo riportandola coi piedi a terra.

<< Del tipo? >> chiese lei.

<< Del tipo che mi dicessi che vuoi partire con me >> sorrise a trentadue denti.

<< Seb, te l'ho già detto. Ho bisogno di tempo >> rispose Pansy con un sospiro.

<< Lo so. Non voglio metterti fretta, ma . . .in realtà vorrei, perchè l'unica cosa che mi andrebbe sarebbe sentirti dire sì. Alla fine è questo, devi solo dire sì >> disse Sebastian fermandosi in mezzo al corridoio e sbarrandole la strada. Pansy sbarrò gli occhi a corto di parole.

<< Il problema è quello che c'è dietro a quel sì >> disse lei passandosi una mano tra i capelli.

<< E sarebbe così orribile quello che c'è dietro? >> domandò allora lui con gli occhi azzurri accesi di speranza e aspettativa.

<< No. E' questo il problema – cercò di spiegargli lei – non sarebbe affatto orribile, ma . . .non posso ignorare quello che provo per un'altra persona. Quello che ero sicura di volere fino a qualche settimana fa >>

<< Non sempre quello che vogliamo coincide con quello di cui abbiamo bisogno, Pan – le disse Sebastian facendole seccare la gola – potrai anche volere lui, tenere a lui più di quanto tu tenga a me, ma non è detto che lui sia ciò di cui hai bisogno nella tua vita >>

<< Io ho . .>>

<< Tempo. Lo so >> le sorrise dolce riprendendo a camminare al suo fianco.

 

 

 

 

 

 

 

 

<< Harry, devi darti una mossa >> lo riprese Hermione appena entrò in sala comune. Aveva il suo classico sguardo di quando li obbligava a studiare.

<< Una mossa per cosa? >> chiese lui alzando un sopracciglio.

<< Con Pansy. Sebastian la sta convincendo che lui sia la scelta giusta, ma sappiamo benissimo che non è così. Sei tu la sua scelta giusta >>

<< Beh, se lei ci crede allora vuol dire che è lei a non essere la scelta giusta per me >> sbottò il moro.

<< Harry, non devi pensarlo. Non puoi dargliela vinta. Sono passate due settimane e tu ti comporti come se lei non esistesse. Cosa credi che dovrebbe pensare? >> disse la riccia incrociando le braccia al petto.

<< Dovrebbe capire che non ho bisogno di stupide parole per convincerla a scegliermi. Le ho detto che la amo, Hermione. Che dovrei dirle di più? Io più che amarla non posso fare, mi sono già annullato abbastanza per provare a stare con lei. E' bastato un tizio che le ha fatto del male ritornato all'improvviso per vederla tornare ad essere la dispotica che era prima che ci mettessimo assieme >> rispose il grifone. La ragazza si morse il labbro indecisa sul da farsi, ma non aveva idea nemmeno lei di come aiutare quei dei due.

<< A volte . . – provò Hermione – a volte bisogna dirle più volte le cose,Harry. Per far si che le persone ci capiscano e ci prendano sul serio, non basta dirle una volta sola certe cose >>

<< L'ho vista ridere con lui oggi, Herm. Io questo non posso reggerlo. Va contro ogni mia possibilità di comprensione, e mi rendo conto che ci saranno cose che non capirò mai di lei >> fece il moro.

<< Nessuno di noi capirà mai davvero la persona che ama. Servono anni per capirsi, conoscersi. A volte non bastano nemmeno, ma è la fiducia nell'altro che ci fa continuare ad amare >> gli disse la sua migliore amica prendendogli la mano e stringendola.

<< Dici? >>

<< Guarda me e Ron – disse lei – ci è voluta una guerra di mezzo per far si che ammettessimo quello che provavamo l'uno per l'altro. E Draco e Ginny? Loro se la sono fatta la guerra per finire con l'amarsi >>

<< Grazie, Herm >> disse Harry stringendole la mano un po' di più, e lei gli rivolse un sorriso.

<< Sono qui per questo. >> La porta della sala comune si aprì, e una Pansy abbastanza stanca la oltrepassò. Harry si voltò d'istinto facendo passare i suoi occhi su di lei. Le gambe lunghe e chiare sotto la gonna che arrivava da sopra al ginocchio. Le braccia snelle e le dita lunghe e affusolate. I lunghi capelli neri e folti che le ricadevano sulla schiena e di lato come una cascata oscura. Era semplicemente bellissima, e anche se erano in quella situazione infelice, Harry non potette evitare che il proprio cuore saltasse un battito a quella vista. Pansy incrociò gli occhi con i suoi e sentì il respiro mancarle. Da quando non si specchiava in quegli occhi verdi come i prati inglesi? Troppo tempo. La mancanza e la nostalgia che la travolse quasi le fece girare la testa. Harry continuava a guardarla, e non si era reso nemmeno conto che Hermione era sparita in silenzio al piano di sopra. D'istinto si alzò avvicinandosi a lei, e così fece la mora continuando a guardarlo.

<< Ehi >> le disse piano.

<< Ehi >> rispose lei.

<< Mi sei mancata così tanto >> disse sincero Harry.

<< Anche tu >> gli rispose Pansy avvicinando la mano alla sua e prendendola tra le sue.

<< Credevo non volessi più parlarmi >> continuò lei.

<< Mentirei se ti dicessi che per un secondo non ci abbia pensato >> fece il moro.

<< Probabilmente lo avrei pensato anch'io al tuo posto. Cerco di mettermi nei tuoi panni, e ti capisco. Ma vorrei che anche tu capissi me >> sussurrò lei.

<< Noi siamo così – disse Harry – litighiamo mille volte al giorno, ma alla fine riusciamo sempre a trovarci >>

<< Ci riusciremo anche stavolta? >> chiese lei amara.

<< Non lo so. Ma mi piace crederlo >> disse Harry con un groppo in gola. Lei annuì, e poi gli si avvicinò lasciandogli un bacio sulla guancia.

<< Buonanotte, Harry >> disse piano, prima di correre su per le scale del dormitorio. Il grifone rimase lì ancora qualche minuto, prima di sussurrare un “Notte” al buio della sala comune.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

<< Pans, non puoi continuare così >> le disse Ginny mettendole una mano sulla spalla.

<< Così come? >> sbuffò la mora.

<< Con questa faccia perennemente sul punto di esplodere. Se devi farlo, beh, fallo alla svelta. Il tempo scorre >> disse la rossa.

<< Non voglio scoppiare. Sono solo molto confusa >> fece lei.

<< Oh, immagino. Con due bei spasimanti >> borbottò Ginny.

<< Guarda che non c'è niente di divertente >>

<< In realtà se la vedi dalla mia ottica, un po' divertente lo è – fece l'ex grifona – forse dalla tua non molto, lo ammetto >>

<< E' che l'aver parlato con Harry dopo settimane è stato intenso. Mi sono resa conto di colpo di quanto mi mancasse averlo intorno tutto il tempo >> disse Pansy. Ginny le sorrise, lo sapeva bene che non poteva finire in quel modo.

<< Allora che aspetti? >>

<< Non mi ha perdonato, Gin. Non so nemmeno se lo farà mai. Ha detto che non sa se questa volta riusciremo a ritrovarci >> disse la mora.

<< Vedrai che sarà così >> le disse la rossa. Lei annuì prima di portarsi una mano sul viso. Era passata un'altra settimana. Non ne poteva più.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

<< Sei scemo o cosa, Potter? >> gli urlò Blaise seguito a ruota da Theo, Millicent e Astoria.

<< Che ho fatto adesso? >> disse quello confuso.

<< Hai detto a Pan che non sai se farete pace. Sei cretino? >> sbottò Astoria.

<< Voi che diavolo ne sapete? >> domandò Ron stranito.

<< Ginny >> risposero tutti in coro facendo roteare gli occhi ai due grifoni.

<< Non sono comunque affari vostri >> disse Harry.

<< Lo sono, eccome. Pansy è nostra amica >> disse Theo.

<< Ti giuro, Potter – ringhiò Blaise – che se per caso dovesse scegliere quel damerino verrò a farti il culo >>

<< Blaise, adesso non . . . >> provò Astoria, ma quello scosse il capo fissando negli occhi Harry. Voleva che il messaggio fosse chiaro.

<< Ho capito >> disse Harry.

<< Meglio per te >> disse Millicent prima di afferrare Astoria per il braccio e trascinarla via.

<< Ti abbiamo avvertito >> rincarò la dose Theo. Poi lui e Blaise sparirono dietro alle ragazze, e Ron si grattò il capo ancora insicuro di ciò a cui aveva assistito.

 

 

 

 

 

 

 

 

<< Non posso ancora credere che l'anno prossimo non saremo più qui e che ognuno di noi avrà una propria vita. Mi mancheranno tutti così tanto >> mormorò Ginny contro il petto di Draco. Lui ridacchiò abbassando il capo per incrociare i suoi occhi con quelli della sua ragazza.

<< Esistono le lettere >> rispose lui.

<< Lo so, ma senza loro intorno non sarà la stessa cosa >> borbottò la rossa mettendosi più comoda. Non importava che facesse caldo, e che ormai fossero a inizio Giugno. Stare abbracciata a Draco sul letto in quel modo era una delle cose che preferiva.

<< Sono sicuro che dopo un po' non ci farai nemmeno più caso >> ridacchiò il biondo.

<< Sei cattivo >> lo riprese lei.

<< Sono solo obbiettivo. Avremo tante di quelle cose da fare che a volte ci dimenticheremo anche che esistono >> sbuffò Draco. Ginny rise.

<< Io sarò sfinita con gli allenamenti >>

<< E io avrò troppo da studiare >> mormorò lui dandole un bacio sulla fronte.

<< Senti, Draco – disse dopo qualche momento Ginny – credi che Harry si deciderà con Pansy? >>

<< Spero si dia una mossa – fece lui – anche se a quanto ho sentito, qualcuno gli ha sganciato quattro mastini serpeverde addosso >> La rossa fece finta di nulla, ma al risolino del ragazzo cedette anche lei lasciandosi andare a una risata contagiosa.

<< Beh, ho pensato che un piccolo incentivo avrebbe aiutato >> disse alzando gli occhi al cielo per il troppo ridere.

<< Merlino, è per questo che ti amo >> sbuffò Draco mettendosi più comodo sopra di lei e baciandola, mentre lei ridacchiava divertita. Dio, amava da morire sentirla ridere.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

<< Tra quattro giorni andremo via da qui >> gli fece notare Ron.

<< Lo so, Ron >> rispose il moro.

<< Ok. No, sai, volevo solo ricordartelo >> continuò l'altro. Harry si lasciò scappare una risatina.

<< Non fate che ricordarmi ogni minuto che passa >>

<< Beh, siamo solo un po' preoccupati, amico >>

<< Posso immaginarlo >> fece Harry alzando gli occhi verdi al cielo.

<< Sebastian ha detto a Pansy dove andranno in vacanza >> disse poi Ron. Harry per poco non si strozzò.

<< Che cosa? >> urlò il moro.

<< Sì, intendo se andrà con lui, ovvio >> rispose Ron mordendosi l'interno guancia.

<< Merlino, dammi la forza per non strangolarlo >> ripeteva come un mantra il moro facendo accigliare l'amico.

<< Sai che sarebbe un'ottima soluzione in realtà? >> buttò lì il grifone beccandosi un'occhiataccia.

<< Non posso commettere un omicidio, Ron >>

<< Era solo un'idea >> sbuffò il rosso.

<< Beh, grazie? >> chiese Harry confuso.

<< Sono qui per questo >> mormorò quello in risposta. Stavano ammattendo tutti o era solo una sua impressione? Perchè di colpo la sua vita sembrava un romanzo rosa?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

<< Non posso credere di aver finito gli esami >> urlò Ginny saltellando ovunque. Pansy rise, mentre Luna la fissava divertita. Era così piena di energie che spesso si chiedeva da dove le tirasse fuori.

<< In realtà, avremmo finito tutti >> fece notare la bionda con uno sguardo divertito.

<< Sì, e domani saremo fuori da qui >> mormorò Pansy con un sorriso triste. Ginny smise di saltellare e l'abbracciò.

<< Andrà tutto bene, vedrai >> sussurrò la rossa.

<< Quindi abbiamo davvero finito? >> chiese Astoria arrivando di gran carriera.

<< Non riesco ancora a realizzarlo >> fece Millicent.

<< Io non canterei vittoria – fece presente Hermione – vi ricordo che dovremo continuare a studiare fuori di qui >>

<< Beh, non tutti – rise Pansy – Ginny deve solo fare molta ginnastica >>

<< Che fortuna >> borbottò Astoria.

<< Scherzate, forse? Non dovrò solo allenarmi, ho anch'io da studiare >>

<< E cosa? >> fece Luna alzando un sopracciglio. Le altre fissavano la rossa come se fosse impazzita, tutte meno che Hermione. Evidentemente lei aveva già capito.

<< Credo che Ginny intenda che non potrà giocare a quiddicht per sempre >> disse infatti la grifona, e la rossa le sorrise.

<< Ho accettato perchè è una grande opportunità, ma è ovvio che non potrò farlo per sempre. Se un giorno io e Draco decideremo di mettere su famiglia dovrò fare un lavoro che mi permetta di stare di più a casa >> spiegò la rossa.

<< Pensi già a sfornare marmocchi? >> la fissò incredula Pansy.

<< No, ma è un ragionamento logico. Parlo di Draco perchè spero di passare la mia vita con lui, ma anche se non dovesse andare bene e ci sarà qualcun altro il ragionamento sarebbe lo stesso >> disse Ginny.

<< Beh, non hai tutti i torti >> commentò Astoria.

<< Giusto, in effetti non ci avevo mai pensato >> fece Luna.

<< Ragazze, ma vi rendete conto che questa è la nostra ultima notte qui? >> disse poi Astoria alzando gli occhi al cielo.

<< Dovremmo festeggiare >> disse Ginny.

<< A me viene da piangere >> borbottò Milly.

<< E' normale – rise Hermione – questo posto è come una seconda casa >>

<< E' stata più casa Hogwarts che la mia, credimi >> fece Pansy. Le ragazze si guardarono. Era davvero la loro ultima notte al castello. Gli esami erano andati, i diplomi erano stati presi. Le decisioni su quello che sarebbe stato il dopo, anche. Ginny si rese conto di quanto gli sarebbe mancato tutto quello. A come sarebbe stato non avere più le sue amiche intorno per tutto il tempo. Ripensò ad ogni cosa che aveva vissuto lì dentro, dalla più bella alla più triste. Lo smistamento a grifondoro, il suo primo anno quasi vittima di Voldemort, la cotta per Harry durata anni, il suo primo bacio, l'essere stata costretta a crescere più in fretta a causa della guerra. E poi la battaglia finale, la morte di Fred. Il tornare un anno dopo con la consapevolezza di dover iniziare qualcosa di nuovo. Gli occhi di Draco alla stazione, la loro guerra personale, il suo essersene innamorata quasi per gioco. La sera del ballo di Natale e il loro bacio. Il primo ti amo che gli aveva detto. E adesso era lì, circondata dalle sue più care amiche, in quella notte che era una fine, ma anche un inizio.

 

 

 

 

 

 

 

 

<< Sai? E' strano pensare che non rivedremo più questa stanza >> mormorò Ron sedendosi sul proprio letto.

<< Fa uno strano effetto. Ma non posso certo dire di non essere un po' sollevato >> ridacchiò Harry.

<< Perchè? A me mancherà questo posto >> rispose il rosso.

<< E' stata casa mia per gli ultimi otto anni – sospirò Harry – io una casa mia non ce l'avevo. La magia, tutto quello che Hogwarts rappresenta mi ha salvato, ma mi ha anche tolto tanto. I miei genitori, le persone a cui volevo bene. Mi ha causato più guai che altro pensandoci bene, ma alla fine ho avuto anche ricordi belli, quasi perfetti. L'aver trovato te ed Hermione. Una famiglia nella tua. Ho trovato una nemesi insolente per anni, e alla fine ho trovato l'amore. Anche se devo ancora decidere quest'ultima cosa dove inserirla >>

<< Non merita di stare tra le cose belle? >> alzò un sopracciglio Ron.

<< Non lo so ancora >> mormorò il moro in risposta.

<< Sarà meglio per te che tu lo sappia entro domani >> fece il rosso mettendosi più comodo.

<< Mi mancherà tutto questo >> disse infine Harry con le braccia dietro la testa, e lo sguardo rivolto al soffitto. Il suo migliore amico sbadigliò poco galantemente come sempre, facendolo ridacchiare. Chiuse gli occhi, inspirando il profumo tipico di quella stanza lasciata in mano a una marmaglia di ragazzi.

<< Buonanotte, Ron >> sussurrò al buio.

<< Notte, Harry >> rispose quello, mentre un gufo fuori dalla finestra iniziava il suo canto notturno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

<< Pans, dobbiamo andare >> le disse Ginny accostandola. Si diressero all'uscita del grande portone. Gli altri erano tutti lì. I bagagli erano già sul treno da quella mattina, mancavano solo gli studenti che si stavano avviando pian piano alla stazione. Per loro era diverso, era l'ultima volta che sarebbero dovuti uscire da quel castello per non tornarci mai più. Una volta scesi a King's Cross non avrebbero più preso quel treno. Blaise ridacchiava mentre diceva qualcosa nell'orecchio ad Astoria che alzava gli occhi al cielo. Ginny si chiese se mai sarebbero arrivati al dunque quei due. Hermione e Ron si tenevano per mano, mentre Milly rimproverava Theo di chissà che cosa. Luna era incantata a guardare qualcosa su un albero, con Neville che la osservava completamente perso. Ginny si avvicinò a Draco, che con le mani in tasca, le stava rivolgendo uno dei suoi meravigliosi sorrisi. Le sembrava fosse passata un'eternità da quando si erano scontrati alla stazione all'inizio di quell'anno. Ora erano lì, ed erano assieme. Pansy si avvicinò loro. Harry non c'era, e lei non aveva nemmeno più la forza di chiedere dove fosse. Si avviarono al treno lanciando un ultimo sguardo al castello. Le sarebbe mancato, era stato davvero una casa per lei e per gli altri ragazzi a serpeverde, almeno fino a che non era stata messa in punizione a grifondoro. Sorrise ripensando al momento in cui Silente aveva convocato lei e Ginny annunciando loro di dover fare a cambio. Morgana, avrebbe voluto svenire. Poi però si era dovuta ricredere. Aveva trovato degli amici, una migliore amica in quella testa rossa che avrebbe voluto strangolare. Aveva ritrovato il rapporto perso con Draco. E poi aveva trovato lui. Harry. Che ora non era lì, non era in quel modo che aveva programmato il suo addio ad Hogwarts. Arrivarono al treno, e fu sorpresa di vedere Sebastian lì. La stava aspettando, ma non credeva che arrivasse così presto. Lei non era pronta, non era pronta a dire addio a tutti, a dire addio ad Harry. Anche se lui non c'era. Il biondo le rivolse un sorriso dolce avvicinandosi.

<< Ciao, Penny >> le disse con un sorriso. Pansy non sapeva che dire, non sapeva che fare. Gli altri la stavano guardando a mo di domanda, quasi a chiederle se stesse per andarsene. Ginny la fissava con sguardo stralunato, probabilmente si stava chiedendo se quello che vedeva fosse reale o meno. Lei non era sicura di niente, ma una cosa il suo cervello continuava a dirgliela. Lui non era lì. Aveva preso la sua decisione, ed ora toccava a lei.

<< Spero davvero che tu abbia deciso di venire con me >> continuò Sebastian tendendole la mano. Lei si morse il labbro, e si voltò a guardare il suo migliore amico. Draco le stava dicendo di no, che non glielo avrebbe perdonato. Ginny chiuse gli occhi in un sospiro, quasi si aspettasse che avrebbe chiesto consiglio a lei. Gli altri si limitarono a fissarla, in attesa di ciò che avrebbe fatto. Lui non c'era, continuava a ripetersi. Chiuse gli occhi, e con un sospiro fece per prendere la mano del biondo, quando una voce alle sue spalle le fece gelare il sangue nelle vene.

<< Io ti amo >> disse Harry tutto d'un fiato. Doveva aver corso a giudicare dallo stato in cui vertevano i suoi capelli. Era l'esatto opposto del biondo. Lui fine e regale, composto e perfetto. Harry disordinato, con i capelli sparati per aria. Ma per lei era più perfetto di chiunque altro.

<< Io ti amo – continuò il moro appena lei si voltò a guardarlo – ti amo e ti odio. Merlino solo sa quanto io ti abbia odiato in queste settimane, ma per quanto l'abbia fatto non ho potuto comunque smettere di amarti. E lo so che sarà una lotta continua tra quello che vorrò io e quello che vorrai tu, perchè io ci ho provato a capirti, ti giuro che l'ho fatto, ma non ci riesco. Non so se ci riuscirò mai come fa lui. Lo so che lui riesce a capirti, ma per quanto lui possa farlo non potrà amarti tanto quanto lo faccio io. E io sono un cretino, anzi no, sono il re dei cretini perchè non l'ho capito prima, ma adesso lo so. Mi sta bene litigare con te dalla mattina alla sera, ma voglio che quando andiamo a dormire avremo fatto pace. Voglio fare tutte le cose che vuoi assieme a te, e quando vorrai, potremmo fare quello che voglio io, perchè ti conosco e so che un giorno lo vorrai anche tu. Mi dispiace se mi sono comportato da idiota, ma la verità è che ho paura. Ho paura che un giorno tu possa pentirti di aver scelto me invece che lui. Voi siete simili e noi siamo completamente opposti, mi hai detto che l'hai amato e per questo farà sempre parte del tuo passato. Se devi scegliermi farlo perchè mi ami e perchè vuoi me, non voglio che tu te ne penta perchè questo non potrei sopportarlo. Quindi, se adesso scegli me, solo non pentirtene >> concluse Harry con il fiatone. Pansy aveva il cuore che gli batteva a mille, sembrava una trottola funesta. Aveva il respiro bloccato in gola, e le parole si erano volatizzate davanti ai suoi occhi. L'unica cosa che riusciva a pensare era al fatto che Harry fosse davvero lì davanti a lei, e che l'amasse. Che la sua scelta era sempre stata lei. Non riusciva a parlare, quindi semplicemente, agì. Corse verso di lui e lo baciò con impeto facendolo quasi ruzzolare a terra, mentre sentiva Ginny urlare di felicità in lontananza. Le veniva quasi da ridere. Harry le sorrise sulle labbra continuando a baciarla. Era come tornare a respirare, le era mancato da impazzire.

<< Hai detto che anche se litighiamo noi ci ritroviamo sempre, quindi non potrei mai pentirmene. E comunque, quando ti ho detto che l'ho amato è vero, ma ti ho anche detto che ricomporre il mio cuore è stato quasi impossibile. Fino a che non ho trovato te. Ti amo anch'io, Harry >> gli disse staccandosi appena da lui.

<< Bene >> sorrise Harry sulla sua bocca con gli occhi verdi illuminati di felicità, prendendole il viso tra le mani e carezzandolo.

<< Ti amo da impazzire, mi fai andare completamente fuori di testa >> le sussurrò sulle labbra.

<< Bene >> rispose lei sorridendo felice e tornando a baciarlo. Con la coda dell'occhio vide Sebastian sparire smaterializzandosi. Non le importava. Harry era lì, aveva scelto, ed era con lei. Il resto non aveva alcuna importanza. Fino a che lui fosse rimasto insieme a lei, non le sarebbe mai importato nient'altro.

 

 

 

 

 

 

 

Eh, sì. Come vi avevo annunciato all'inizio del capitolo, questo è l'ultimo. Presto arriverà l'epilogo. Ora. Lo so che mi odiate perchè non vi avevo detto che ne mancava uno solo, e sono sparita anche per mesi. Non voglio giustificarmi, ma a mia discolpa sono stata sommersa dall'università, e poi ho comprato casa nuova a cui sono stati fatti del lavori, e soprattutto ho riavuto internet solo tre settimane fa, dopo quasi cinque mesi. Detto ciò, spero che l'ultimo capitolo vi sia piaciuto, come sempre ringrazio coloro che hanno recensito, e coloro che hanno letto in silenzio. Detto questo, scappo come al solito, ci vediamo per l'epilogo, un abbraccio

Elly

P.S

Non so se ci sono fan di Teen Wolf qui, ma in caso siate interessati e siate in pari con la serie che settimana prossima finisce, Dio, sono già in lutto. Ho iniziato a pubblicare una long Thiam, perchè sono bellissimi e si sono fatti shippare in meno di una puntata. Se è così, allora ci vediamo sull'altro fandom.

Stavolta scappo davvero xD

  
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