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Autore: giucri89    19/10/2017    1 recensioni
Il sogno di Kim NaNa è quello di diventare una segretaria di direzione ma non ama gli straordinari, in quanto persona pigra o come ama definirsi "a risparmio energetico". Al contrario Park ChanYeol è un tipo dinamico; è Chaebol di III generazione a cui sta stretto questo titolo. L'ultimo dei suoi desideri è, infatti, quello di sedersi in un ufficio tutto il giorno. il suo sogno è sfondare con la band da lui creata insieme ai suoi amici, gli EXO. Cosa succederà quando le strade lavorative di Nana e ChanYeol s'incontreranno? Soprattutto dopo un evento particolarmente imbarazzante che li ha coinvolti qualche giorno prima...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chanyeol, Chanyeol
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3
 
 
Il mio cuore diventa bianco
e le mie guance rosse.
I nostri occhi si incontrano,
diventano neri
e il mio cielo diventa giallo.
Vengono tutti lentamente tinti,
è come se galleggiassi sopra le nuvole.
Come se potessi volare
con questa sensazione palpitante
nuova di zecca.
First Love-EXO
 
 
- NaNa -
 
«Un brindisi alla nostra nuova segretaria di direzione!», esclama HaeRi portando su in alto l’ennesimo bicchiere di birra, seguita a ruota dalle mie amiche. Sono davvero felice questa sera. Appena ho comunicato ad HaeRi del mio nuovo impiego, non ha perso tempo per organizzare una piccola festa per me, insieme alle nostre amiche più care, JaYeon e MiRan. Ma c’era da aspettarselo, per lei ogni occasione è giusta per uscire insieme e fare baldoria. Tutte e quattro abbiamo frequentato le stesse scuole superiori e da allora siamo molto legate ma il mio legame con HaeRi è leggermente più speciale rispetto alle altre. HaeRi è una persona schietta e sincera ed è per questo che mi piace tanto, è una persona che non tradirebbe mai gli amici, anche se dovesse mettersi il mondo intero contro. Il suo sogno è diventare una hair stylist di successo ma attualmente si accontenta di lavorare come aiutante dal nostro parrucchiere di fiducia. Al contrario di me ha molta esperienza in amore, per lei non esistono cose come il grande amore o quello giusto, semplicemente si butta a capofitto da una storia all’altra, spezzandola quando non ne ha più voglia, questa è l’unica cosa che non riesco ad approvare sul suo carattere, le dico spesso che il romanticismo è importante ma lei mi ribecca sempre che se fosse così, io, che sono l’emblema del romanticismo, dovrei avere una fila immensa di ragazzi dietro me ma purtroppo non posso darle torto, questa fila non esiste e forse cose come il romanticismo sono davvero datate oramai, non ho, infatti, un ragazzo, da… da non so più quanto tempo. Neanche ricordo l’ultima volta che ho frequentato una persona. Poco importa, a questo punto della mia vita credo sia più importante il mondo del lavoro e non quello dell’amore. JaYeon è una nutrizionista. Lavora per diverse mense aziendali, il suo sogno è quello di sposare un chaebol, per vivere nella ricchezza senza dover più lavorare, per questo motivo accetta solo lavori che hanno a che fare con medie e grandi aziende. Pare che ancora non sia riuscita nel suo intento. MiRan, invece, lavora in un asilo. Lei come me, forse anche più di me, sogna il grande amore che le darà la possibilità di avere una bella famigliola felice con dei figli tutti suoi, lei, infatti, adora i bambini. «NaNa-ya sono così felice per te! È il lavoro che sognavi da tanto», dice MiRan riempiendo nuovamente il mio bicchiere di birra. «Già! Sarò una segretaria di direzione come ho sempre sognato e per di più per un importante CEO. Spero, però, di non dover fare troppi straordinari», confesso mandando giù a piccoli sorsi la birra appena versatami da MiRan. «Eccola che ritorna. La tua pigrizia è davvero qualcosa di eccezionale», afferma sarcastica JaYeon. «Che posso farci, lo sapete, no? Sono un tipo a risparmio energetico io», esclamo, provocando una fragorosa risata nelle mie amiche. «Hai notizie di come sarà questo CEO che dovrai seguire praticamente ovunque? È giovane e bello almeno?», domanda con fare malizioso HaeRi. «HaeRi-ya! Cosa vorresti insinuare con questa domanda, eh?», per lei qualsiasi uomo sotto i 35 anni è una possibile preda, non importa il suo status, l’importante per lei è solo che sia bello fisicamente. «Niente, non te la prendere, dicevo così, tanto per dire», mi prende in giro come sempre, è una sua brutta vecchia abitudine. «Comunque, per rispondere alla tua domanda, è un anno più grande di noi e come me, è alla sua prima esperienza, spero davvero vada tutto bene», sono un po’ preoccupata, quando ho letto il fascicolo mandatomi dal responsabile del personale e ho letto la sua età, ho pensato che avrei preferito qualcuno con una maggiore esperienza. «Adesso non pensarci! Non hai visto dove ti ho portato stasera e soprattutto perché ti ho portato qui?», cerca di farmi distrarre HaeRi. «HaeRi-ya è un locale che frequentiamo spesso, cosa dovrei domandarmi in particolare?», la guardo con fare interrogativo. «È vero, non ho capito perché hai insistito per venire qua, quando, oggi al locale proprio di fronte c’era un all you can eat di dolci», MiRan e il suo debole per i dolci, mi scappa una risata, è davvero tenera con quella finta faccia arrabbiata. «Io ho capito perché siamo qui, ma la diretta interessata non sembra aver riconosciuto i tuoi sforzi HaeRi-ya», dichiara con indifferenza JaYeon. Non capisco. «C’è davvero un motivo particolare per cui siamo qui?», domando incuriosita. «Yah! Dopo tutti i miei sforzi non te ne sei accorta?», accidenti non riesco a capirlo lo stesso. Ho già bevuto troppo? Di solito reggo molto bene l’alcool e ce ne vuole per farmi ubriacare. «Ehm, HaeRi-ya, non ti arrabbiare, lo sai che sono stupida e lenta a capire le cose, no?», le dico mostrandole uno dei miei sorrisi migliori. «Guarda un po’ di fronte a te», afferma indicando la band che si sta occupando degli ultimi preparativi prima di iniziare a suonare. Una band? Dovrebbe essere questo il motivo? «Te l’ho detto HaeRi-ya, fatica sprecata», afferma JaYeon rivolgendosi ad HaeRi. Questa band dovrebbe ricordarmi qualcosa? Ma cosa? Rivolgo uno sguardo confuso alle mie amiche, lo sguardo di MiRan è confuso quanto il mio, almeno non sono l’unica a non capire. Questo mi consola un po’. HaeRi getta disperatamente la sua testa sul tavolo, facendo traballare non poco i nostri bicchieri. «HaeRi-ya, su non fare così», cerca di consolarla MiRan. «Io ti avevo avvertito», la ammonisce JaYeon. Fisso ancora la band per cercare di trovare una risposta a questa situazione che si è venuta a creare. Ad un tratto il batterista si avvicina alla sua batteria per testarne il suono. Quel batterista mi ricorda qualcosa. Forse adesso che guardo i membri di questa band mi ricordano vagamente qualcosa. «HaeRi-ya, ma noi abbiamo già visto questa band esibirsi, vero?». HaeRi alza la sua testa di scatto e si volta verso di me, il suo sguardo non è molto rassicurante, meglio mettere un sorriso a fine frase per stemperare l’aria pesante venutasi a creare. «Non ti ricordi sul serio?», ora il suo sguardo più che arrabbiato è deluso. Guardo JaYeon, lei sembra saper qualcosa. A gesti le domando perché HaeRi fa così. «Ti ricordi lo scorso capodanno quando siamo andati a festeggiare tutti insieme? Era la stessa band che suonava al locale dove eravamo. E tu, tutta la serata non hai fatto altro che ripetere di quanto fosse figo il batterista, anzi, per una settimana non hai fatto altro che parlare di questo. Sicuramente HaeRi-ya avrà fatto i salti mortali per capire se ancora si esibissero e soprattutto dove. Consideralo come un suo regalo per la tua nuova assunzione», confessa JaYeon. È vero! Ora ricordo. «Oh, HaeRi-ya, perdonami. Sono una stupida. Sono passati così tanti mesi che l’avevo completamente rimosso. Perdonami», le dico abbracciandola. «Oh! Adesso ricordo pure io, prima aveva i capelli rossi, adesso sono grigi, guardandolo meglio, sì, è lui il batterista-fissa di NaNa-ya», esclama improvvisamente MiRan. Batterista-fissa di NaNa-ya, poteva trovare un soprannome più simpatico. «HaeRi-ya, perdonami! Lo guarderò tutta la serata! Mi rifarò ben bene gli occhi, te lo prometto. Come si chiama la band?». «EXO…», mi risponde con un fil di voce, alzando pian piano la sua testa dal tavolo. «Ah, sì, giusto EXO. Grazie amica mia, mi godrò sicuramente lo spettacolo», le dico riempiendo il suo bicchiere di birra. «Su, siamo venuti per festeggiare, no? Quindi, niente facce tristi. Su i bicchieri!», urla MiRan. Guardo HaeRi che ritorna a sorridere. Alziamo i bicchieri, brindiamo e via tutto giù in un solo sorso. Stasera non voglio pensare a niente, solo a divertirmi e a guardare il batterista che HaeRi ha in qualche modo scovato per me. In effetti, è davvero bello.
  
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