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Autore: ali04    20/10/2017    3 recensioni
Studio canto da quando ne ho memoria. Credo che, sentita la mia bravura, i miei genitori avessero deciso che, visto che avevo un talento, era meglio sfruttarlo.
Con il pianoforte, invece, ho iniziato a sei anni, solo perché non ritenevo che il pianista del corso che seguivo fosse abbastanza bravo per accompagnare la mia ugola d'oro.
E, come sospettavo, ho scoperto di essere incredibilmente bravo anche in quello. Così eccomi qui: davanti alla SAA, pronto per la mia audizione.
Sarà una passeggiata per uno come me.
Io sono Byun Baekhyun, e la mia vita sta per cambiare.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol, Chen, Chen, D.O., D.O., Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2. SOUND MUSIC CAMP

 
POV BAEKHYUN

Il Sound Music Camp era una sottospecie di campeggio. Enormi caseggiati in legno ospitavano le camere da minimo 10 persone e le varie aule. I bagni erano in comune e al centro del campo c'era, oltre all'ufficio del direttore, una grande area per fare un falò. Tutto ciò era circondato da alberi e insetti. Moltissimi insetti. Quanto odio la natura.
Ma dov'ero finito? 
Il campo si trovava tra i monti della catena Sebaek ed eravamo lontano da tutto e da tutti, lontano dalla civiltà. Lì non c'era nulla se non il minimo indispensabile. Non c'era nemmeno internet e dubito ci fosse una tv da qualche parte. 
Ero rimasto impalato come un idiota all'entrata del campo, dove c'era una grande insegna di legno con scritto "SOUND MUSIC CAMP". Avevo tutte le mie valige intorno a me e stavo valutando la possibilità di fare dietro front ed andarmene. Vedevo decine di ragazzi e ragazze che si muovevano ovunque: chi trascinando le proprie valige, chi correndo ad abbracciare gli amici, alcuni persino stavano già suonando i loro strumenti. 
L'autista di famiglia se n'era appena andato: forse, se lo avessi chiamato subito, non avrebbe avuto problemi a venire a riprendermi. Mi stavo caricando in spalla tutti i bagagli quando mi si avvicinò un ragazzo con un sorriso smagliante. 
- Ciao, sei appena arrivato?
Lo guardai sollevando un sopracciglio. 
No, sono arrivato tre giorni fa, ma mi piace stare fermo immobile e circondato di valige.
- Sì, sono arrivato poco fa.
- Bene - lui sorrise ancora ed aprì una cartellina 
-Il tuo nome?
Ormai era troppo tardi per scappare: dovevo rimanere lì. 
- Byun Baekhyun.
Lui sfogliò la cartellina almeno tre volte prima di trovarlo.
- Sei nella camerata numero 4.. oh, siamo nella stessa!
- Che bello - sfoderai il più falso dei sorrisi, ma lui non sembrò notarlo. 
- Io mi chiamo Suho. Sono uno dei responsabili del campo e questo è il mio terzo anno qui.
Lo guardai sconvolto: - Cioè sei tornato qui volontariamente per altre due volte? 
Suho scoppiò a ridere e si guardò intorno. 
- Immagino che tu abbia intenzione di tenere tutti questi bagagli.
No certo, pensavo di lanciarli giù da un dirupo.
- Nell'iscrizione era scritto di portare solo l'indispensabile. 
- Questo è l'indispensabile. 
Io e Suho ci fissammo negli occhi per qualche attimo, poi lui guardò qualcosa, o meglio qualcuno, alle mie spalle.
- CHANYEOL!
 
*
 
POV CHANYEOL

Avevo appena finito di aiutare alcuni ragazzini a portare gli strumenti nelle camerate, quando mi sentii chiamare da Suho. Si stava sbracciando per attirare la mia attenzione, così mi avvicinai. Vicino a lui c'era un ragazzo bassino ma, d'altronde, vicino a me lo erano tutti. 
- Ehi Suho.
- Ciao Chanyeol, ti presento uno dei nuovi arrivati - mi indicò il ragazzo che stava scorrendo gli occhi su di me, dal basso verso l'alto. 
- Ma cosa sei? Un gigante? 
Il suo tono non era stato molto gentile, ma probabilmente era solo nervoso per quella nuova avventura. 
- Lui è Byun Baekhyun. 
Sorrisi al ragazzo che mi guardava con superiorità, poi feci un piccolo inchino.
- Sono Park Chanyeol, è un piacere conoscerti. 
Lui non ricambiò il saluto e sbuffò. Ma chi si credeva di essere? 
Suho indicò le esageratamente tante valige che circondavano quel Baekhyun. 
- Non è che lo aiuteresti a portare tutto nella sua camera? Io non posso fermarmi ad aiutarlo.
Avrei voluto chiedere perché non poteva portarsele da solo, ma sono troppo gentile, perciò annuii e cominciai a prendere le valige. Quel ragazzo, però, se ne stava fermo a guardarmi, con le braccia incrociate. 
-Scusami - lo guardai a mia volta -Tu non prendi niente?
Suho ci guardò per un attimo, per poi dileguarsi con un: -Ci vediamo ragazzi.
-Cosa devo prendere?- mi chiese, sistemandosi la borsa sulla spalla. Non diceva sul serio, era uno scherzo. 
- Le valige. Le tue valige per la precisione. 
- Ma non sei qui apposta per portarle? - disse lui, guardandomi male - Non vieni pagato per questo? Andrò a fare reclamo al direttore. Non si è mai visto un fattorino che chiede aiuto ai clienti.
Eh sì, diceva sul serio. 
Era troppo: scoppiai a ridergli in faccia. La mia risata era così forte che alcune ragazze si girarono a guardarmi. 
-Smettila! - urlò lui, arrossendo - Perché ridi? Ci stanno guardando tutti!
Mi caricai in spalla un paio di borsoni e presi tre valige, poi mi avviai verso la camerata. 
-Andiamo piccolo, o scenderà la notte e dovrai restare a dormire fuori.
Lui arrossì ancora di più ed urlò: -Non le hai prese tutte! 
Quando vide che lo ignoravo capì che quelle avrebbe dovuto portarsele da solo, così dopo poco fu al mio fianco. Barcollava un po' visto il peso che portava, ma non avrebbe mai ammesso che non ce la faceva.
-In che camerata sei?
-La 4 - mi rispose, con il viso rosso per lo sforzo. 
-Non siamo nella stessa.
-Per fortuna- lo sentii sussurrare e sorrisi.
- Spero che ti troverai bene qui. E io non sono un fattorino, sono uno studente. 
-Certo certo. - disse lui alzando gli occhi al cielo. Non sembrava molto interessato. 
- Tu perché sei qui? Insomma, suoni uno strumento, canti oppure balli? O magari sei un attore? - gli chiesi: volevo metterlo a suo agio, farlo rilassare un po'.
- Io canto e suono il pianoforte. 
Sorrisi: - Grande, allora probabilmente ci vedremo a lezione. Anche io canto e suono il piano. 
Lui mi guardò sorpreso: - Canti con quella voce così bassa?
- Sì, perché? 
- Niente - era arrossito ancora; ma che adorabile. 
- Solo che mi sono sempre piaciuti i toni di voce bassi, soprattutto nel canto. 
Avevo finalmente scoperto che gli piaceva la mia voce: mi faceva molto piacere. 
- Perciò.. - continuò lui dopo un po' - canti e suoni il piano. 
- Non solo - dissi orgoglioso - suono anche la chitarra e la batteria. Inoltre compongo canzoni e voglio anche imparare a fare rap. Sai, mi ha sempre affascinato. 
Gli lanciai un'occhiata e vidi che mi fissava sbalordito.
- Davvero fai tutte quelle cose?
Annuii, sorridendo: - Sto pensando di aggiungere qualche altro strumento alla lista, ma non ho ancora deciso quale. 
- Perché non segui il corso di danza?
Accidenti, aveva toccato un tasto dolente. Stavolta ero io ad essere arrossito. 
- Perché faccio schifo a ballare, sono incredibilmente scoordinato e sembro un pezzo di legno. 
Baekhyun scoppiò a ridere con davvero poca grazia.
- Allora c'è una cosa che non sai fare! 
Mi sorrise e giuro di aver sentito una piccola esplosione nel cuore. Cavolo, ma che sorriso aveva?! 
- Guarda, siamo arrivati - disse lui indicando alle mie spalle - camerata numero 4. 
Mi voltai e in effetti aveva ragione: eravamo arrivati. Lo aiutai a portare tutto dentro e a mettere le sue cose vicino all'ultimo letto che era rimasto libero. 
-Grazie - disse Baekhyun, guardandosi intorno 
-Sei stato gentile e scusa se ti ho scambiato per un fattorino. 
- Non importa, tranquillo - risposi, ma lui mi ignorava, continuando a guardarsi intorno dubbioso.
- Che succede? 
- Non arriva una cameriera a farmi il letto?
   
 
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