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Autore: Kano_chan    21/10/2017    1 recensioni
Selenis Lucis Caelum, nipote di Re Regis e cugina di Noctis, accompagnerà quest'ultimo nel suo viaggio assieme ai suoi amici di sempre: Gladiolus Amicitia, Prompto Argentum e Ignis Stupeo Scientia. Assieme affronteranno i nuovi pericoli che si metteranno sul loro cammino.
Se avete voglia di ripercorrere la trama di FFXV con l'aggiunta di qualche novità, Something Wild fa per voi!
~~~~~
Dall'Epilogo:
"Fine"
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gladiolus Amicitia, Ignis Stupeo Scientia, Noctis Lucis Caelum, Nuovo personaggio, Prompto Argentum
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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-    Ma quando si arriva?! – 

Prompto, aveva ormai perso il conto dei gradini scesi da quando erano entrati all'interno delle rovine: sembravano non avere fine.

-    Eri così impaziente di entrare! Non lamentarti adesso – lo rimbeccò Selenis subito dietro di lui – Ecco, guarda. Siamo arrivati –

Sul fondo della scala si delineò un fioco cono di luce, che li introdusse ad una stanza circolare fatta della stessa pietra verdognola dell'esterno della struttura. La pavimentazione aveva risentito del trascorrere del tempo, crepandosi in più punti e lasciando che una rada vegetazione spuntasse dal terreno. Le pareti invece avevano ancora un aspetto solido, con le loro misteriose decorazioni.

-    Chi ha lasciato la luce accesa? – domandò a voce alta Prompto – Forse i proprietari sono ancora in casa? –

Effettivamente, nonostante lo stato di abbandono, l’ambiente era illuminato da una serie di torce cristallo appese alle colonne che adornavano il percorso. La stanza dove si trovavano dava su quattro diversi ingressi, senza che ovviamente riportassero la minima indicazione di quale fosse quello giusto da imboccare.

-    E ora? Da che parte andiamo? – domandò Noctis guardandosi intorno.

Ignis si voltò verso Selenis, che gli restituì lo sguardo.

-    Dove? – le chiese semplicemente.
-    Per di qua, seguitemi – rispose la ragazza mettendosi alla testa del gruppo.
-    Sicura? – replicò Aranea.
-    Fidati, ha delle specie di sensazioni la nostra principessa – rispose Prompto.
-    Utile – commentò ammirata la donna sollevando le sopracciglia.

La strada scelta da Selenis proseguiva lungo un corridoio che faceva da congiunzione con un’altra sala… nella quale li aspettava una piccola sorpresa.
Non appena misero piede al suo interno, una serie di deamon dalle fattezze di scheletro venne ad accoglierli. Non sembravano rappresentare una minaccia per loro, ma il fatto che saltellassero di qua e di là dava decisamente sui nervi.

-    Mi sembrava giusto che in un posto del genere ci fossero degli scheletri – commentò Selenis affranta.
-    Cosa ti aspettavi? Unicorni? – replicò Noctis.
-    Una volta tanto mi sarebbero piaciuti – sospirò lei prima di lanciarsi all’attacco.

La presenza di Aranea si rivelò un grandissimo vantaggio. La mercenaria aveva potenza e agilità in abbondanza, che valsero la netta sconfitta del gruppo di deamon.
Il loro percorso proseguì quindi oltre una spessa porta di metallo decorata da raggi dorati, che li condusse ad una area interna a dir poco surreale.

-    Che bellezza indescrivibile… - fu il commento attonito di Ignis quando ne varcarono la soglia.
-    Guardate in alto! – esclamò Prompto – Aspettate… ma siamo sommersi? Ci sono addirittura i pesci! –

Selenis, letteralmente senza parole, si avvicinò alla balaustra senza mai abbassare lo sguardo.
Il gruppo si trovava sulla balconata più alta di un’immensa sala rettangolare, i cui muri erano solcati da enormi radici che avevano trovato spazio nella nuda roccia per emergere; ma non era questo ad essere spettacolare…
Il soffitto infatti, a differenza di tutto il resto, non era fatto di pietra, bensì di acqua cristallina, che gettava i tipici riflessi ondeggiati del fondale sulle loro teste.

Era surreale, eppure non c’era dubbio che loro fossero al di sotto della superficie. 

-    È pazzesco.. – mormorò incredula.
-    In che diavolo di posto siamo finiti? – si domandò Noctis.
-    Possibile che siamo davvero sott’acqua? – rise incredulo Ignis.
-    Effettivamente potremmo essere sotto al lago con tutti i gradini che abbiamo sceso… però cavolo! – rispose Selenis ammirata.
-    In effetti fatico un po’ a respirare... – bisbigliò Prompto con tono melodrammatico.
-    È come se fossimo in un sogno.. – replicò Noctis assorto.
-    Gladio non sa cosa si perde – 
-    Probabilmente non gli interessa – ribattè il principe.
-    Dai, non si può mai dire – lo difese Ignis.
-    In tutti i casi peggio per lui... – asserì Selenis con tono gelido.
-    Avverto un po’ di astio – commentò Aranea mentre proseguivano lungo la balconata – Per caso il tizio tatuato è il tuo ragazzo? –
-    Bingo! – esclamò Prompto.
-    Questo è ancora da valutare – replicò secca la principessa.

Il loggione proseguiva verso l’interno tramite una rampa di scale che portava al livello inferiore.

-    Dite che dovremo arrivare laggiù? – chiese Prompto sporgendosi oltre il parapetto per guardare il fondo della sala che stavano percorrendo.
-    Quasi certamente sì – rispose Ignis.
-    E nel frattempo dovremo passare in mezzo ad altre entusiasmanti orde di deamon – aggiunse Noctis.
-    Non saranno un problema – asserì Aranea procedendo.
-    Il tuo aiuto si sta rivelando veramente prezioso – concordò Selenis – La fama che ti precede è ben meritata –
-    Grazie, ma neppure voi siete male – replicò la donna con un ghigno – Da chi hai sentito parlare di me? –
-    Prima di tutto questo casino militavo nei Kingsglave, un mio commilitone disse di aver avuto a che fare con il tuo gruppo – spiegò la ragazza.
-    Ma pensa te! – si compiacque Aranea – Eravate ossi duri voi! Sono sicura che il tuo amico ci ha dato del filo da torcere! Ringrazialo per il complimento quando ti capita. Oh, accidenti… - aggiunse subito dopo aver visto la faccia di Selenis.
-    Purtroppo non è sopravvissuto all’attacco della capitale.. –
-    Merda.. mi spiace – si scusò la donna.
-    Tranquilla. – la rassicurò la principessa – Più che altro mi stupisce che una tosta come te stia con quelli lì  – osservò.
-    Bah.. - replicò Aranea con una scrollata di spalle – Che dire? Pagano bene –
-    Cosa cerca qui l’Impero? – domandò Ignis mentre scendevano l’ennesima rampa di scale.
-    Esemplari, e a noi tocca raccoglierli – rispose la mercenaria.
-    Che genere di esemplari? – chiese Prompto confuso.
-    Deamons –
-    In che senso? – la invitò a proseguire Selenis.
-    Che ci crediate o no, l’Impero ci ricava delle armi – raccontò Aranea.
-    Armi!? – esclamò attonito Prompto.
-    Esatto. Ne avrete viste parecchie immagino… l’Impero ultimamente sta prendendo una brutta piega – commentò.
-    Non solo ultimamente – replicò Noctis.
-    È vero.. forse è arrivato il momento di chiedere il congedo – sospirò Aranea.
-    La trovo un’ottima idea – assentì la principessa.
-    Ma se lasci l’esercito cosa farai? – domandò il pistolero.
-    Quello che mi pare, sono una mercenaria – rispose la donna – Magari raduno una squadra e faccio soldi cacciando i deamons –
-    Mica male! – approvò Prompto.
-    E qual'è la brutta piega che secondo te sta prendendo l’Impero? – s’informò Ignis.
-    L’Imperatore e il comandante supremo tanto per cominciare – spiegò Aranea – e poi quel buffone del cancelliere.. non lo sopporto – aggiunse con una smorfia.
-    Emh, ragazzi, adesso dove andiamo? – li interruppe Prompto.

Presi dal loro discorso non si erano minimamente accorti di dove fossero arrivati. Passata un’altra balconata e aperta l’ennesima porta in ferro, il gruppo si era ritrovato in una sala interna, più piccola rispetto a quella principale e divisa su due piani. In quel momento, si trovavano al livello superiore, che era collegato ad altre quattro porte tramite ponteggi in pietra dall’aria leggermente instabile.

-    Sarà sicuro? – domandò il pistolero guardando dubbioso il pavimento incrinato.
-    Non può mica croll…-

In quel preciso istante, uno dei quattro passaggi crollò sotto i loro occhi.

-    Ti inviterei vivamente a non parlare Noct – consigliò Ignis ad un attonito principe.
-    Beh, una strada in meno da scegliere – commentò Aranea – Speriamo solo che non fosse quella che ci serviva –
-    No, dobbiamo passare per di qua – asserì Selenis avvicinandosi al passaggio più vicino.
-    Reggerà? – si chiese Prompto con giusta cognizione di causa.
-    Vado avanti io – si offrì la principessa – se dovesse cedere mi basterà proiettarmi – aggiunse facendo il primo passo sulla pavimentazione sospesa.

Procedendo con cautela la percorse tutta, arrivando sana e salva dall'altra parte.

-    Tutto bene, potete venire! – li rassicurò la ragazza.
-    Vedi? Lo avevo detto io! – esclamò il pistolero con sicurezza, trotterellando verso di lei.

Anche Prompto riuscì a passare senza problemi… e fu l'ultimo a poterlo fare. Non appena gli altri tre ragazzi si incamminarono, la crepa sulle lastre di pietra si allargò e il ponte prese a tremare. Nel giro di qualche istante di esso non rimase altro che polvere.

-    State bene? – gridò Selenis.
-    Sì! – le rispose Ignis.

Quando il fumo sollevato dal crollo si fu diradato, la principessa vide che i suoi amici erano al sicuro dall’altro lato.

-    C’è un’altra via? – le domandò Noctis.
-    Sì, anche se un po’ più lunga – rispose la ragazza – Prendete quell’uscita – disse indicandola – dovete percorrere tutto il corridoio fino alla sala successiva, da lì, andate dritto e alla seconda girate a destra – spiegò – dovreste trovarvi in un passaggio chiuso da un paio di porte, dopo quelle ci troveremo all’imbocco delle scale che ci porteranno nella stanza che cerchiamo –
-    D’accordo – assentì Ignis – ci vediamo là – aggiunse.
-    Fate attenzione a non morire! – disse Aranea.
-    Ci proveremo – replicò Selenis con un sorriso ironico – Andiamo? – domandò poi rivolta al suo compagno di avventure.
-    Certo! – le rispose Prompto.

Non restò loro altro da fare che prendere il lungo corridoio che avevano di fronte e proseguire in quella direzione.

-    Per fortuna che ti sai orientare in questo posto – disse il pistolero mentre avanzavano.
-    Già, anche se mi piacerebbe sapere come diavolo faccio a saperlo – replicò la ragazza.
-    Magari ti sono rimasti i ricordi di un’altra vita – azzardò il giovane – forse eri una guerriera di questo santuario – proseguì con enfasi.
-    La tua fantasia non smetterà mai di sorprendermi – rise Selenis – ma non è un’idea da scartare –
-    Senti Selis... ma quando hai detto che il fatto che Gladio sia il tuo ragazzo è ancora da vedere, scherzavi vero? – le domandò poi apprensivo.
-    In realtà no, ma non ho ancora preso una decisione. Vedremo quando si ripresenterà... – rispose la principessa.
-    Fiuuu! Meno male! – sospirò Prompto sollevato – Se voi due doveste lasciarvi non credo che reggerei il colpo – aggiunse.
-    Non pensavo tenessi così tanto alla nostra relazione! – rise la giovane.
-    Ma certo! In futuro spero tanto anche io di poterne avere una così... – replicò sognante.
-    Con Cindy magari? – disse maliziosa Selenis.
-    Cosa?! Ma… sì non mi dispiacerebbe… Oh, Selis! Aspetta! -

La ragazza si bloccò, voltandosi verso il suo compagno. Prompto era fermo davanti all’ingresso di una delle stanze più piccole che si affacciavano sul corridoio. L’unica a non avere la porta chiusa.

-    Cosa c’è? – gli chiese avvicinandosi.
-    Vedi anche tu laggiù qualcosa che brilla? –

La sala era di dimensioni medie con un altissimo soffitto, sul fondo c’era un cumulo di detriti; in mezzo ad esso qualcosa brillava tenue alla luce delle lampade presenti.

-    Sì – rispose la ragazza stringendo gli occhi per identificare l'oggetto.
-    Se fosse il Mithril? – suggerì Prompto.
-    Mh… non ne sarei sicura –
-    Ma vale la pena darci un’occhiata, no? –
-    Immagino di sì – replicò Selenis seguendo il ragazzo all’interno.

I due amici percorsero la stanza, fino ad arrivare alle macerie.

-    Nah, niente – mugugnò il pistolero prendendo in mano quella che si scoprì essere una targhetta di metallo in parte ossidata.
-    Beh, abbiamo fatto bene a controllare – alzò le spalle Selenis mentre il ragazzo la rigettava in mezzo ai calcinacci.

Aveva appena concluso la frase quando, alle loro spalle, si levò uno stridore metallico accompagnato da un verso gutturale.

-    Oh no…- mormorò Selenis voltandosi lentamente.

Quel rumore se lo ricordava bene.. lo aveva già sentito sulla statale che portava all’accampamento dei cacciatori a nord di Duscae: era quello di un Gargantua.

-    Che.. che facciamo? – balbettò Prompto inorridito osservando il gigante sollevarsi dal pavimento.
 

Quel nemico era già difficilmente affrontabile tutti assieme, in due era impossibile.

-    Dobbiamo andarcene.. - disse Selenis, sentendo una goccia di sudore freddo colarle lungo la tempia.
-    E come?! –
-    Fammi riflettere… -

Nel frattempo, il Gargantua si era alzato completamente. I deamon di quella categoria erano dei veri e propri titani; la sua mole bastava a riempire quasi completamente la stanza. Il corpo era ricoperto da una pelle spessa della stessa consistenza del ferro. Sulla testa calzava un elmo dalle corna appuntite che lasciava intravedere solo gli occhi rossi, mentre in mano, teneva saldamente uno spadone proporzionato alle sue mastodontiche dimensioni.

-    Dobbiamo riuscire a distrarlo... – disse la ragazza – Io attirerò la sua attenzione, tu approfittane per raggiungere la porta –
-    No! È troppo pericoloso! – protestò Prompto.
-    Mi proietterò sul soffitto, in modo che non possa prendermi – replicò lei – Quando avrai guadagnato l’uscita spara qualche proiettile, così che si distragga ed io possa raggiungerti – spiegò – Siamo d’accordo? –
-    Sì – rispose serio il ragazzo.
-    Allora si va! – decretò Selenis.

La principessa si mise a correre verso il nemico che nel frattempo si era accorto della loro presenza.
Selenis lo vide alzare la spada e colpire in modo insospettatamente rapido. Per schivarla dovette fare una capriola verso sinistra, mentre quella si abbatteva contro il pavimento, crepando i lastroni di pietra e producendo una cascata di schegge taglienti. Una volta rimessasi in piedi, la principessa si portò sul fianco, costringendolo a voltarsi verso di lei mentre dava a Prompto il segnale perché procedesse.
Per la seconda volta il deamon sferrò un potente fendente, che per fortuna si schiantò di nuovo sul terreno mentre lei si proiettava verso il soffitto, conficcandoci il kukri per restarvi appesa. Dall’alto vide Prompto correre verso la porta e con orrore si accorse che la pavimentazione dietro di lui stava cedendo. Il Gargantua, notata la figura del ragazzo, si voltò verso di lui.

-    Prompto! Corri!! – gli gridò, mentre il deamon calava la sua spada un'ennesima volta.

Il terreno cedette di schianto. Il mostro barcollò, ritrovandosi improvvisamente senza appoggio. Prompto inciampò e cadde a terra per l’onda d’urto, mentre le lastre di pietra venivano inghiottite all'interno della voragine che rapidamente si andava allargando.
A Selenis non rimase altro che proiettarsi sulla zona ancora intatta e correre verso l'amico che stava cercando di rimettersi in piedi. C'era quasi riuscito, quando il suolo sotto le sue scarpe si sgretolò, facendolo cadere all'indietro.
La principessa si lanciò sul pavimento, afferrandogli al volo il polso prima che precipitasse com’era accaduto al Deamon di cui non restava più alcuna traccia.

-    Resisti! – urlò a Prompto che spenzolava inerme sopra al baratro.

Selenis digrignò i denti nello sforzo di mantenere la presa. Non aveva appigli e Prompto non aveva nulla su cui appoggiare i piedi per tirarsi sù.

-    Selis mollami! – gridò il giovane – Finirai per cadere anche tu! – aggiunse, vedendo la sua amica slittare ogni volta che cercava di issarlo.
-    Ce la faremo! – replicò lei senza darsi per vinta.
-    Selis! Lasciami andare! – ripetè il ragazzo.
-    Non ci penso nemmeno! –
-    Ascoltami! Io sono sacrificabile, tu no! Senza il tuo aiuto Noct non riuscirà a…-
-    Chiudi quella bocca!!! – urlò la ragazza.

La principessa decise di fare un ultimo disperato tentativo. Lasciò la presa sul pavimento per evocare il kukri e lo piantò nel lastrone di pietra. Con quell’appiglio fece leva per tirare su l’amico. I muscoli delle braccia le andavano a fuoco per lo sforzo, ma lei proseguì imperterrita finchè Prompto non riuscì ad aggrapparsi. Con le restanti forze lo aiutò a risalire completamente e poi si lasciò cadere sfinita sulla schiena.
In quell’improvviso silenzio c’era solo il rumore dei loro respiri spezzati.

-    Per i Sei… pensavo di non farcela questa volta – mormorò Prompto quando riuscì a riprendere fiato.

Selenis si girò su di un fianco, cercando di sollevarsi sulle braccia esauste.

-    Aspetta, ti do una mano! – esclamò Prompto rimettendosi in piedi e offrendo una mano alla all'amica.

La principessa l’accettò, ma quando si fu alzata afferrò rudemente il giovane per il bavero della giacca e lo inchiodò alla parete.

-    Selis! – esclamò lui spaventato dagli occhi furenti della ragazza.
-    Non dire mai più una cosa del genere! – lo aggredì lei – Nessuno di voi è sacrificabile! Nessuno!!! – gridò – Non potrei immaginare di proseguire se tu… -

Al solo pensiero la voce le mancò, riducendosi ad un mormorio, e la rabbia svanì per lasciare il posto alla paura.

-    Non farlo mai più davanti a me Prompto! Non sminuirti così.. – mormorò passando le braccia attorno al collo dell’amico attonito – Questo viaggio senza di te sarebbe uno schifo – aggiunse stringendolo.

Il ragazzo le restituì l’abbraccio con un’intensità quasi dolorosa.

-    Mi spiace, scusami… - sussurrò con voce spezzata.
-    Sei uno stupido Prompto Argentum – rise la principessa, slacciando la presa e tenendogli il viso tra le mani – Proprio uno stupido – ripetè dandogli un bacio sulla fronte.
-    Credo che tu abbia ragione – sghignazzò il ragazzo spazzandosi via un paio di lacrime con le dita.
-    Le donne hanno sempre ragione – affermò Selenis – Ricordatelo quando avrai una fidanzata – gli strizzò l’occhio.
-    Ehi ragazzi! Dove siete?! –

L’eco della voce di Noctis arrivò loro dal corridoio principale, e qualche secondo più tardi il principe apparve assieme ad Aranea e Ignis.

-    Cos’è successo? – chiese quest’ultimo guardando la sala distrutta alle loro spalle.
-    Ci ha attraversato la strada un Gargantua – rispose Selenis con un mezzo sorriso – Ma è tutto a posto – li rassicurò.
-    Incredibile – disse Aranea ammirata.
-    Come sarebbe a dire incredibile? – sbottò Prompto offeso.
-    Credo che ci convenga proseguire – suggerì la principessa.

Non ci impiegarono molto a raggiungere il fondo della sala principale. Il soffitto d’acqua brillava sopra di loro e la stanza era illuminata dalla luce soffusa dei suoi riflessi.

-    Oh, quanto spazio – commentò Prompto guardandosi intorno – Sicuro che qui dentro ci troveremo un bestione! – profetizzò.
-    Evviva.. – replicò Noctis con falsa enfasi – Intanto, là non c’è quello che stavamo cercando? – aggiunse indicando davanti a loro.

In mezzo alla sala c’era un piedistallo di roccia verde; sopra di esso luccicava un blocco argentato alto una ventina di centimetri.

-    Non vi pare strano che sia stato lasciato lì in bella vista? – domandò scettica Aranea.
-    Sembra quasi che sia stato preparato per il nostro arrivo… - osservò Ignis.
-    Credo che sia così – asserì Selenis muovendo qualche passo verso il Mithril.
-    Ma non sai spiegarcelo, vero? – le disse Noctis.
-    Già, ma inizio ad abituarmici – alzò le spalle la principessa.
-    Selis, scusa… - la chiamò Prompto.

La ragazza si fermò, voltandosi verso di lui e notando che era decisamente bianco in volto.

-    Ma quello te lo ricordavi? – domandò alzando tremante un indice verso l’alto.

Tutti seguirono il suo dito, notando solo allora la presenza di una sagoma appollaiata sopra una passerella di pietra dall’altra parte della sala. Quel qualcosa dispiegò un paio di ali chilometriche e si lanciò verso di loro.
I cinque ragazzi si ripararono la testa mentre il mostro atterrava alle loro spalle con un ruggito che scosse le antiche pareti.

-    Cosa diavolo ci fa un Quetzacoalt qui?! – esclamò esasperata la principessa.
-    E che cavolo è? – domandò Noctis.
-    Un’antica bestia che in realtà dovrebbe essersi estinta... -
-    Ma che fortuna! Abbiamo trovato noi l’ultimo esemplare! – disse Aranea sfoderando la sua lancia.

Il Quetzacoalt era una bestia molto simile ad un grifone, con testa d’aquila, artigli affilati e creste ossee che lo facevano assomigliare ad una specie di drago piumato.

-    Sai anche per caso come poterlo far fuori? – chiese Prompto speranzoso.
-    Nel bestiario si sono dimenticati di scriverlo, però so una cosa… - rispose Selenis osservando il mostro preparare il suo primo assalto – Usa attacchi elettrici! Tutti qui! – urlò evocando all’istante una barriera.

Il mostro si illuminò come un albero di natale, e una possente scarica elettrica si abbattè contro lo scudo cristallino richiamato dalla principessa. Subito dopo, il Quetzacoalt si alzò in volo.

-    Credo che il fatto che sappia volare gli dia un netto vantaggio su di noi – commentò Prompto mentre lo allontanava con una scarica di proiettili.
-    Pensi di riuscire a trovare un punto di forza anche per noi? – ribattè con sarcasmo Selenis.
-    Che siamo in vantaggio numerico? –
-    È davvero un’analisi dettagliata della nostra situazione – sospirò Noctis.
-    Tu hai l’aria di essere quello intelligente, qualche idea? – domandò Aranea rivolgendosi a Ignis.
-    Dobbiamo farlo scendere a terra – rispose il ragazzo, lanciando all'indirizzo del mostro i pugnali che furono sbaragliati da una sferzata di coda.
-    Ottimo, come? – chiese Noctis.
-    Arriva! – li avvertì Selenis.

Il gruppo si disperse, riparandosi dietro le colonne quando il Quetzacoalt scese in picchiata scatenando una tempesta di fulmini.

-    Ascoltatemi! – esclamò Ignis quando la creatura tornò a levarsi fuori dalla loro portata – Non appena passerà raso terra, Aranea e Selis dovrete occuparvi delle ali, fate in modo che non possa più utilizzarle – ordinò alle due ragazze che annuirono – Prompto. Tu e io ci occuperemo di immobilizzarlo colpendo i tendini delle zampe posteriori, in questo modo dovrebbe perdere l'equilibrio – spiegò – Noct, a quel punto gli darai il colpo di grazia con le armi ancestrali. Siamo intesi? – domandò a tutti quanti – Bene – asserì quando ricevette il consenso unanime.
-    Eccolo che arriva! – gridò Prompto.

Il deamon planò di nuovo verso di loro, accostandosi al terreno per poterli attaccare.

-    Andiamo? –
-    Certo! –

Selenis e Aranea si scambiarono uno sguardo d’intesa, dopo di che, la donna spiccò un salto aiutandosi con la sua lancia e la principessa si proiettò sopra al mostro. Evocando una coppia di daghe dalle lame seghettate, Selenis si lanciò verso una delle ali, affondando entrambe le armi nella sottile membrana squamata e spingendo verso il basso. La pelle delicata si lacerò in uno squarcio irregolare.
Il mostro iniziò inutilmente a dimenarsi, perdendo quota per poi rovinare malamente a terra. Quando cercò di rialzarsi sulle quattro zampe, fu il turno di Ignis e Prompto, come da programma, di attaccare. Ignis usò una magia di fuoco per accecare momentaneamente la creatura, mentre lui e il ragazzo biondo si infilavano tra le zampe colpendone la base di taglio.
Il Quetzacoalt crollò in ginocchio, ormai allo stremo delle forze. Noctis a quel punto, richiamate le proprie armi antiche, si lanciò in un attacco multiplo che ebbe il risultato di abbattere definitivamente la minaccia.
Il corpo del deamon giacque immobile, illuminato dai riflessi subacquei del soffitto, prima di scomparire in una nuvola di fumo nero e schegge cristalline.

-    E anche questo è andato – affermò Noctis schiacciando un cinque a Prompto.
-    Niente male – si complimentò Ignis mentre Selis e Aranea scontravano le nocche.

Finalmente il blocco del prezioso materiale fu al sicuro nelle mani dei ragazzi, pronti quindi a tornare indietro.

-    Senti capitano – esordì Prompto mentre si rimettevano in marcia.
-    È Aranea –
-    Aranea. Hai detto che l’Impero usa i Deamons per fabbricare armi – proseguì il ragazzo.
-    Avrete visto i soldati Magitek, no? –
-    I Magitek? – ripetè Noctis confuso.
-    Li creano in laboratorio dai Deamons – spiegò la donna.
-    Stai scherzando? – esclamò allibita Selenis.
-    Ci attendono tempi duri – si limitò a sentenziare Aranea – Se fossi in voi farei attenzione alla vostra regale pellaccia – aggiunse rivolgendosi ai due principi.
-    Lo faremo – asserì Noctis.

Le parole della mercenaria però, suonarono stranamente profetiche alle orecchie di tutti.



Campeggio dell'autrice:

Buongiorno bella gente! ^^

Questo dungeon, posso dirlo senza remore, è stato una delle ambientazioni che mi è piaciuta di più ^^ Mi ha veramente affascinato molto, facendomi perdere un pò di tempo ad osservarlo per bene.
I nostri amici però, non hanno avuto tutto il tempo che ho avuto io per rimirarlo; il tempo stringe e il Mithril li sta aspettando!
Ho deciso che in questo capitolo ci sarebbe stata bene una piccola parte tra Selis e Prompto, che era da un pò fuori dai riflettori. Per cui spero che l'incontro con il Gargantua sia stato gradito ;)
Nel prossimo capitolo, ora che il prezioso minerale è stato recuperato, potremo tornare ad occuparci di Gladio che farà la sua ricomparsa. Come andrà a finire con Selis? Guardate che le sento le due fazioni che gridano "mollalo" o "perdonalo" eh! xD
Ho iniziato ieri, per ammazzare il tempo di attesa che mi arrivi Assassin's Creed Origins, Rise of the tomb raider. Altro piccolo capolavoro in collaborazione con mamma Square che mi sta dando grandi soddisfazioni e un enorme delusione.....
Ma porco di quel giuda... oltre che inserire l'inversione dell'asse y.... non potevate mettere anche quello dell'asse x?!!!
Purtroppo, oltre ad essere mancina devo avere anche qualche problema cognitivo, perchè non riescoa giocare senza avere gli assi invertiti ^^" Quindi potete immaginare il mio disagio quando devo spostare la telecamera in un gioco come questo...
Anyway vi rinnovo l'appuntamento per la prossima settimana!
Un grandissimo grazie a tutti i Lettori e alle mie Comrades come chiamerò da adesso in avanti le mie recensiste u.u

Un abbraccio a todos!
Marta
  
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