1° Capitolo
Due di picche
Il
National Theatre era un
moderno teatro di Tokyo, molto conosciuto. Ci tenevano concerti,
spettacoli e rappresentazioni teatrali. Le poltroncine foderate di
marrone e lo spazioso palco lo rendevano un luogo piacevole dove
trascorrere qualche ora di divertimento.
Quella fredda sera di
dicembre una lunga fila consegnava i biglietti alle maschere. Dietro
le quinte lo staff lavorava in modo frenetico per essere puntuali e
rendere lo spettacolo perfetto. Nell'area dei camerini, la porta più
a destra, era chiusa.
Il protagonista dello
spettacolo sedeva su una sedia davanti allo specchio, rilassato, e
leggeva alcuni messaggi sul cellulare. Qualcuno bussò alla porta e
gli dette il permesso di entrare.
<< Signor Kuroba tra
dieci minuti siamo pronti >>, l'avvertì una ragazza
bionda,
una cuffia nell'orecchio e vestita semplicemente con una maglietta e
dei pantaloni.
<< Grazie Norie >>.
Sentì la ragazza salutare
qualcuno e poi la persona entrò nel camerino. Il ragazzo si alzò e
le andò incontro, mettendole le braccia intorno alla vita.
<< Sempre più
striminziti questi costumi >>, notò, una leggera
disapprovazione tra le parole.
<< Fanno parte dello
show. E poi la parte del geloso non fa per te, Kaito >>.
Aoko indossava un body
nero con le pailletes che lo rendeva scintillante e le gambe fasciate
in spesse calze bianche, i capelli tenuti su in uno chignon.
<< Hai ragione. Come
sempre >>, rise lui.
Erano passati due anni da
quando Ladro Kid si era esibito l'ultima volta e Kaito aveva detto
addio a quella vita. Adattarsi a un ritmo di vita normale non fu
facile all'inizio e ci volle del tempo perché ci riuscisse, anche
grazie all'aiuto di Aoko.
Dopo aver conseguito il
diploma con ottimi voti, la coppia aveva sostenuto e passato il test
di ammissione all'università di Tokyo e Aoko aveva ottenuto una
cospicua borsa di studio. Lei si era iscritta ad economia e Kaito a
discipline artistiche, quest'ultimo aveva anche iniziato ad esibirsi
ufficialmente e il suo nome cominciava ad essere conosciuto nel mondo
della magia. I più grandi ricordavano Toichi Kuroba e la curiosità
di vedere se il figlio fosse all'altezza fu il trampolino di lancio.
Kaito aveva chiesto ad
Aoko se fosse stata disposta ad essere la sua assistente e la
ragazza, seppur timorosa, aveva accettato e dopo qualche spettacolo
si era facilmente integrata in quel mondo.
Il bel mago aveva ancora
quella espressione da ragazzino sfrontato anche se aveva superato i
diciannove anni e, a parte qualche centimetro di altezza in più, non
era cambiato molto.
Aoko era sempre la ragazza
dolce e gentile, che tendeva ad arrossire spesso e il palco era il
luogo dove riusciva ad esprimere il suo carattere.
<< Signor Kuroba,
signorina Nakamori in scena! >>, disse Norie,
interrompendo
l'abbraccio con un certo imbarazzo.
I due si guardarono per
qualche secondo.
<< Si inizia! >>.
Lo
spettacolo fu un
successo.
Kaito pensava di avere una
dipendenza: non riusciva a fare meno di vedere la meraviglia negli
occhi del pubblico, quando spalancavano la bocca e i versi di
sorpresa erano come una droga.
Aoko faceva sparire la
timidezza quando si esibiva con il fidanzato e ritornava poi ad
essere se stessa. Il pubblico aveva applaudito a lungo e la coppia si
era congedata con un inchino e li invitarono alla prossima
esibizione.
Si diedero un bacio nel
corridoio prima di separarsi per cambiarsi e lasciare il teatro.
Kaito aveva deciso di continuare a vivere nella villetta di famiglia,
anche ora che frequentava l'università. Chikage era tornava a vivere
a Tokyo da sei mesi e aveva comprato un grande appartamento tutto per
lei, lasciando la casa al figlio. Aoko viveva ancora con il padre e
si divideva tra la casa paterna e quella del fidanzato, con lo
sguardo di disappunto del signor Nakamori.
Kaito chiuse la porta
dietro di sé e sbadigliò. Organizzare e provare quello spettacolo
aveva richiesto molto tempo e il restante era stato usato per
frequentare le lezioni e preparare gli esami. Si buttò sulla sedia e
trovò un video della madre tra gli allegati alle email e lo avviò.
Chikage indossava un
accappatoio e lo sfondo era quello della stanza di un hotel.
<< Come va tesoro?
La mia vacanza alle terme procede a meraviglia. Dovreste venirci
anche tu e Aoko! Immagino che il tuo spettacolo sia stato grandioso,
lo vedrò appena tornerò in città! A presto, un bacio! >>.
<< Non cambierà mai
>>, disse Kaito, scorrendo le altre email prima di
togliersi il
costume di scena, un completo pantalone e camicia bianco. Il vizio
del colore bianco era uno strascico del passato.
Prese gli abiti di
ricambio dall'armadio e fu allora che la notò. Infilata nello
stipite dello specchio c'era una carta da gioco e Kaito la estrasse,
rigirandola tra le dita.
<< Un due di picche
>>, mormorò. Non sembrava avere niente di strano, era una
comune carta da gioco.
Il ragazzo uscì dal
camerino e fermò Norie, che si occupava un po' di tutto in quel
teatro.
<< Scusa, Norie >>.
<< Mi dica signor
Kuroba, le serve qualcosa? >>.
<< È entrato
qualcuno nel mio camerino mentre mi esibivo? >>.
La responsabile si mise a
pensare. << Non credo. I ragazzi del part-time si stavano
occupando della sceneggiatura. Qualcosa non va? >>.
<< No, no. Ci
vediamo alle prove del prossimo spettacolo >>.
Norie non sembrava
convinta però lasciò cadere la cosa e tornò alle sue faccende.
Kaito ritornò nel camerino e poggiò la carta sulla superficie lucida
della specchiera. Iniziò a cambiarsi, pensieroso.
Non essere notato è
tipico di... un ladro.
Il mago voleva rifiutarsi
di credere che potesse essere stato davvero un ladro. Lui non lo era
più e quindi non riusciva a capire cosa potesse volere uno del
mestiere da uno che non praticava più quella professione.
Forse è uno scherzo.
Aoko bussò alla porta una
volta e poi entrò nel camerino. Lo trovò bloccato mentre si
abbottonava la camicia e fissava il vuoto, le mani ferme al penultimo
bottone. Gli posò una mano sul braccio e lo scosse.
<< Amore? >>.
Lei si era già cambiata,
un vestito a maniche lunghe blu scuro e calze bianche. Kaito sembro
ridestarsi da un sogno e scosse la testa come per tornare alla
realtà.
<< Mi sono incantato
a pensare >>, si giustificò, abbottonando gli ultimi
bottoni
frettolosamente e prendendo la giacca. Nel fare il movimento agguantò
anche la carta e la infilò nella tasca interna, in un'azione talmente
veloce che Aoko non la vide.
<< Devi essere molto
stanco. Hai dormito molto poco ultimamente >>, disse
affettuosa, dandogli un bacio sulla guancia.
<< Hai ragione.
Stanotte mi farò una bella dormita >>.
Kaito preferì non dire
niente alla fidanzata. Non gli piaceva avere segreti con lei, ne
aveva già tenuti troppi negli anni precedenti ed era sicuro che si
sarebbe arrabbiata molto. Ma sentiva che non era uno scherzo e voleva
cercare di capire cosa volesse dire quel due di picche.
Un
paio di giorni dopo,
Norie gli consegnò il video dell'esibizione. La coppia li conservava
tutti e li teneva in una libreria nella camera di Kaito.
Aveva
sigillato l'accesso alla stanza segreta della sua camera da letto e
non era più riuscito a dormici. Quindi si era trasferito nella
stanza matrimoniale che era stata dei genitori e aveva solo aggiunto
la libreria. Era più comoda quando Aoko dormiva da lui, non provava
malinconia e si lasciava alle spalle l'alter ego.
Mise il dischetto del DVD
nel lettore e premette play, seduti sul divano del salotto. Dopo
circa trenta minuti dall'inizio, l'inquadratura della telecamera fu
puntata sul pubblico e Kaito notò un'ombra che si alzava e andava
via.
Che abbia messo quella
persona la carta nel mio camerino?
Aoko si accorse dello
sguardo del fidanzato e si chiese se non gli stesse nascondendo
qualcosa. Era molto sensibile all'argomento, si fidava ciecamente di
Kaito ma sapeva anche che essere come lui, cresciuto in una famiglia
di ladri e con un passato difficile, a volte si sentiva costretto a
tenerli.
Andarono fuori a cena e
trascorsero una serata piacevole. Ogni tanto il pensiero andava a
quella carta, nascosta nel doppio fondo di un cassetto del comodino.
Aoko si sarebbe fermata a dormire da Kaito ma prima doveva passare a
casa sua per sistemare alcune faccende veloci e far trovare gli abiti
puliti al padre, incapace nei lavori domestici.
La lasciò con un bacio
sotto il portico e andò a parcheggiare la moto, risalì le scale del
garage ed entrò in casa. Per andare nella sua camera, doveva passare
per forza davanti alla vecchia stanza.
Sentì dei rumori e per
istinto si appiattì contro il muro accanto all'entrata e tese
l'orecchio: erano passi che facevano su e giù. Qualcuno aveva
forzato la porta d'entrata o era salito dal balcone ore prima che
tornassero. Aoko sarebbe arrivata in poco tempo e doveva affrontare
l'intruso.
Mise la mano sulla
maniglia, inspirò profondamente e spalancò la porta di botto. La
luce era spenta e l'accese, rivelò la figura della donna.
Non ci posso credere.
<< Ciao Kaito >>.
<< Miho Okamoto? >>.
La ragazza avanzò verso
di lui, mani dietro la schiena. I capelli erano più lunghi, gli
occhi blu non erano nascosti dietro gli occhiali e portava le lenti a
contatto. I tacchi le regalavano sette centimetri e indossava una
gonna rosa e una maglia bianca che mostrava le spalle.
<< Cosa ci fai in
casa mia? Come sei entrata? >>.
<< Mi deludi Kaito
>>, disse Miho, mettendo su un finto sguardo triste.
<<
Il tuo albero in giardino è ottimo per fare un salto sul balcone e
la portafinestra non era chiusa >>.
Kaito si teneva a
distanza. Le gesta di Red Fox erano sulle prime pagine dei giornali e
lei era ancora una ladra.
<< Non sei felice di
vedermi? >>.
Il ragazzo prese la carta
che custodiva nella tasca e scosse la testa. Gliela mostrò.
<<
Hai lasciato tu il due di picche >>.
<< Me l'hai dato un
paio di anni fa, ricordi? >>, rise lei.
<< Se sei qui non mi
porti buone notizie >>.
La ragazza sospirò e
buttò sulla scrivania un paio di giornali. Kaito li prese e lesse le
notizie sulla prima pagina: borsa in crisi, qualche arresto di un
pezzo grosso, non capiva dove volesse arrivare. Miho prese il
giornale dalle sue mani e lo sfogliò fino a una pagina precisa, poi
indicò un articolo con il dito smaltato di rosa pallido.
Parlava della morte di una
giovane donna, sgozzata dopo ore di torture terribili in una piccola
città nella prefettura di Tokyo.
<< Quindi? >>.
<< Non la conosci?
>>.
<< Mai sentita Maru
Yoshida >>.
<< Ma conoscerai
Neko Shiro, la ladra che ruba solo zaffiri >>.
Kaito guardò la foto
della donna sorridente. I capelli biondi sotto le spalle, vivaci
occhi grigi e incarnato leggermente scuro.
<< È lei? >>,
le chiese esterrefatto.
<< Esatto >>.
Miho prese il secondo
giornale, era in lingua italiana quindi Kaito non riusciva a capire.
La ladra parlava molte lingue e gli mise sotto il naso un altro
articolo.
<< Enzo Visconti,
discendente di una facoltosa famiglia italiana. L'omicidio è
avvenuto a Roma la scorsa settimana. Era noto come il Ladro Acrobata
>>.
Kaito conosceva entrambi i
ladri da anni, operavano da ancora prima che lui iniziasse la sua.
<< Che significa?
>>.
<< Tre mesi fa hanno
trovato il corpo avvelenato e con profonde ustioni di Elsa Wolf, a
Vienna >>.
<< Vienna hai detto?
>>, ripeté Kaito. << Allora era la Ladra
Elegante,
famosa per i suoi abiti perfetti e rubava solo gioielli, mai
restituiti >>.
<< Capisci dove
voglio arrivare? >>.
<< Qualcuno sta
uccidendo i più grandi ladri del mondo >>, concluse
Kaito,
affranto.
<< C'è un serial
killer, Kaito >>, disse preoccupata Miho.
<< Sono qui per
avvertirti. Una mia fonte, un ladro anche lui, mi ha detto che li sta
puntando tutti, vuole sterminarci >>.
<< Io non sono più
un ladro >>, ribatté Kaito, chiudendo di scatto i
giornali.
<< Ah sì >>,
fece Red Fox. << Ho visto anch'io il tuo spettacolino
d'addio
>>.
C'era anche lei. <<
Spero ti sia piaciuto >>. Kaito colse l'ironia in quelle
parole.
<< Anche la Ladra
Elegante si era ritirata >>.
<< Cosa? >>.
Kaito sentì i brividi
scorrere nelle vene. Se aveva ucciso una ladra che aveva abbandonato
quella vita, per quale motivo lui doveva essere fuori pericolo? Pensò
subito ad Aoko, anche lei poteva essere in pericolo.
Miho si avvicinò più del
dovuto a Kaito e lui indietreggiò di un paio di passi, imbarazzato.
In sua presenza manifestava il vero carattere, non era affatto timida
e insicura e Kaito lo sapeva.
<< Dovresti pensare
come fa questo serial killer a conoscere le identità dei ladri
>>.
<< Giusto >>,
balbettò lui, era sempre più vicina.
Miho gli passò un dito
sul braccio. << Io resterò in città per un po'. Ora non
ho
pietre da rubare, così potrò indagare >>.
<< È giapponese?
>>.
<< Forse >>.
Miho non distoglieva i
suoi occhi da quelli del ragazzo e Kaito pensò che non mollava mai,
quella ragazza
Sfortunatamente, la porta
si aprì e Aoko si bloccò alla vista di quella scena. Strinse la
maniglia nella mano, fumava letteralmente di rabbia.
Red Fox si allontanò e
guardò i due.
<< Amore >>,
disse Kaito. << Non è come credi >>.
<< Questa è la
frase standard di tutti i traditori! >>, urlò Aoko.
<<
Ti trovo con una ragazza nella vecchia stanza e cosa dovrei pensare?
>>.
<< Amore? Oh, ora
siete una coppia. Kuroba e Nakamori >>, cantilenò Miho.
<< Non aggravare la
situazione! >>, sbottò Kaito.
Superato la prima fase di
furia, Aoko mise a fuoco la ragazza.
<< Ehi ma tu...
Miho? >>.
<< Lei è Red Fox
>>, disse Kaito.
Aoko sbatté le palpebre e
puntò il dito contro la ragazza. << Red Fox?!
>>.
<< Puoi stare
tranquilla, tesoro. Non ho nessuna intenzione di farmi il tuo bel
mago. Non è single >>, disse lei, facendole capire che se
fosse stato libero non ci sarebbe stato nessun problema.
Kaito si mise tra le due
ragazze per appianare la situazione.
<< Miho è venuta a
parlarmi di una cosa molto importante >>.
<< Non poteva
suonare il campanello? >>, domandò sarcastica la
fidanzata.
<< Non sarebbe stato
divertente. Noi ladri ci divertiamo così >>, disse Miho.
<< Noi? Io non sono
più un ladro >>.
<< Che sta
succedendo? >>, domandò Aoko.
Kaito spiegò brevemente
quello che la ladra gli aveva rivelato e Aoko inorridì. Si aggrappò
al braccio del mago.
<< In verità sono
qui anche per un altro motivo >>, continuò Miho.
<< Spiegati >>,
la incalzò Kaito.
Miho perse un po' della
sua sicurezza e sembrava a disagio. << Quello che sto per
dirvi
non è facile... Io credo che ci sia un sospettato >>.
<< E chi sarebbe?
>>.
La ragazza li fissò e la
coppia sembrò capire.
<< Non lo farebbe
mai >>, disse in fretta Aoko, rifiutandosi anche solo di
pensarlo.
<< Un ladro gli ha
rovinato la vita >>.
<< Gliel'ha rovinata
la madre. Kaito non ha colpa! >>, esclamò la ragazza.
Il ragazzo rimase in
silenzio e Aoko lo guardò, incredula.
<< Kaito! Non lo
penserai veramente?! >>.
<< La rabbia e la
vendetta ti portano a compiere cose che pensavi non avresti mai fatto
>>, disse Miho, in ogni parola c'era una profonda
amarezza e
solo il mago poteva capirlo.
<< Saguru non
torcerebbe un capello a nessuno! >>.
Aoko era quasi in lacrime.
Non poteva sopportare che venissero dette quelle cose sull'amico che
non vedeva dal giorno che avevano condannato Cecelia Hakuba.
Viveva in America, il
padre era andato in pensione anticipata e lui si era iscritto al
college. Tutto questo lo sapevano da Akako, loro compagna di
università e amica, era l'unica con cui parlava ogni tanto.
<< Credo sia meglio
parlarne con calma domani. Dove alloggi? >>, le chiese
Kaito.
<< Ho in affitto un
piccolo appartamento in centro >>, un bigliettino apparì
dal
nulla e lo infilò nella tasca della giacca del mago. <<
Qui
c'è l'indirizzo >>.
Il gesto fece stizzire
Aoko e si attaccò al fidanzato. << Verremo a trovarti
>>.
Che disastro, pensò
Kaito.
<< Vi farò il tè
>>, disse Miho, scorrendo la portafinestra.
<< Vi aspetto
domani pomeriggio alle cinque >>.
Saltò sul bordo del
balcone, poi sul ramo dell'albero e infine toccò terra agilmente.
Aoko la guardò stupita, non avrebbe mai immaginato che quella timida
mora fosse una ladra tanto abile. Si girò a guardare il fidanzato,
braccia incrociate e sguardo poco amichevole.
<< È fatta così
>>, tentò di recuperare Kaito.
<< Non mi piace più
>>, disse Aoko.
Il ragazzo le si avvicinò
e sciolse la presa delle braccia per cingerle la vita con le sue.
Aoko gli voltava il viso e lui la obbligò dolcemente a guardarlo
negli occhi.
<< Non mi dire che
sei veramente gelosa >>.
Anche dopo due anni
insieme il fascino di Kaito aveva ancora potere su di lei e non
riusciva ad essere arrabbiata a lungo.
<< Me l'avresti
detto? >>.
<< Eh? >>.
<< Se non ti avessi
beccato qui con Miho... Mi avresti parlato di questa storia?
>>.
La domanda prese Kaito in
contropiede. Non glielo avrebbe tenuto nascosto, ma non l'avrebbe
nemmeno fatto subito, quindi aveva ragione in parte.
<< Te l'avrei detto
più avanti >>, fu sincero.
<< Almeno mi hai
detto la verità >>. Aoko poggiò la testa contro il suo
petto.
<< Tu sei al sicuro, vero? >>.
<< Certo >>,
mentì.
Stavolta le aveva detto
una bugia ma la ragazza non faceva parte del mondo dei ladri e non
voleva metterla in mezzo in cose più grandi di lei. L'ultima volta
aveva rischiato di perderla e non avrebbe commesso lo stesso errore.
Chikage
sedeva su uno
sgabello, incrociando le caviglie in modo elegante. Sorseggiava un
alcolico e chiacchierava con il vecchio Jii.
Kaito entrò nel bar
accompagnato da Aoko. La madre abbracciò il figlio e diede un bacio
alla ragazza, Jii gli servi degli analcolici.
<< Hai detto che
dovevi parlarmi >>, esordì Chikage, teneva il bicchiere
dallo
stelo sottile.
<< Una ladra mi ha
dato un avvertimento >>.
Jii smise di fare quello
che stava facendo e puntò l'attenzione sul ragazzo. Chikage aggrottò
le sopracciglia.
<< Red Fox >>.
<< Non era quella
ladra, in un furto di un paio d'anni fa? >>, domandò Jii
e il
signorino annuì.
<< Ah, ora ricordo.
È la figlia di Eishi Tsuji >>.
<< A quanto pare ero
l'unica a non esserne a conoscenza >>, disse un po'
stizzita
Aoko, bevendo un lungo sorso di ginger.
Kaito fece roteare la
cannuccia dentro il bicchiere. << Mamma, quante volte
devo
dirti di non mentirmi? >>.
Scatenò una risata nella
donna. << Ci provo, ogni tanto. Avevo notato una certa
incidenza di morte tra i ladri >>.
<< Miho ha detto che
uccide anche gli ex ladri come noi >>.
Un'ombra attraversò il
viso di Aoko e Kaito le strinse la mano da sotto il bancone.
<< Chi potrebbe
essere tanto intelligente e spietato da ucciderli? >>,
ipotizzò
Jii.
<< Qualcuno che ce
l'ha a morte con i ladri >>, rispose Chikage, come se
fosse la
cosa più ovvia del mondo.
Kaito e Aoko non
domandarono, non ce ne era bisogno. Anche la donna pensava a Saguru,
tutti lo pensavano tranne la giovane Nakamori. Non avrebbe mai
dubitato della bontà d'animo dell'amico, anche se non lo vedeva da
due anni.
Lui è forte,
pensò la ragazza.
<< Ho una cosa da
fare >>, disse Kaito. << È un problema se
ci vediamo più
tardi? >>.
Aoko non chiese, gliene
avrebbe parlato quando sarebbe stato pronto. << Va bene
>>.
Akako
sedeva a una
scrivania con alcuni libri universitari di fronte a lei e vari
appunti. Aveva scelto la facoltà di lettere antiche e le piaceva
molto. Il brutto servo bussò e la strega gli disse di entrare.
<< Lady Akako, c'è
qualcuno per lei. È il signorino Kuroba >>.
Alzò la testa dal tomo e
aggrottò le sopracciglia. Kaito non veniva mai fino alla villa, si
frequentavano in facoltà e qualche volta fuori dal contesto
universitario ma mai nella misteriosa casa Koizumi.
<< Fallo sedere in
salotto >>.
Akako scese al piano di
sotto e indugiò un attimo prima di entrare. Kaito l'attendeva seduto
sul divano e l'amica gli sorrise.
<< Kaito... A cosa
devo la tua visita? >>.
<< Devo parlarti di
una cosa >>.
Akako si sedette sulla
poltrona preferita. << Tè per favore >>.
Poco tempo dopo bevevano
fumanti tazze di tè verde.
<< Allora? >>.
<< Quando hai
sentito Saguru l'ultima volta? >>.
La strega si accigliò e
strinse la tazza. << Perché vuoi saperlo?
>>.
<< E tu perché non
vuoi dirmelo? >>, ribatté Kaito.
<< Sempre con la
risposta pronta, Kuroba >>, sorrise Akako e guardò il suo
riflesso nel tè. << C'è qualcosa che non va?
>>.
<< Visto che sei
l'unica con cui parla magari hai qualche notizia da darmi
>>.
Kaito capì che cercava di prendere tempo.
Akako posò la tazza sul
tavolino antico. << Non dall'ultima che l'ho sentito
>>.
<< E sarebbe? >>,
richiese l'amico.
La ragazza distolse lo
sguardo da quello di Kaito. << Tre mesi fa
>>.
Angolo autrice!
Salve lettori!
Come promesso sono
tornata con il seguito della mia storia “Ladro Kid 1412”! Devo
ammettere più in ritardo di quanto credessi ma negli ultimi tre mesi
la mia vita è cambiata radicalmente quindi ho avuto altri pensieri!
:D
Stavolta ho deciso di tornare con un po' di dramma e molto più
mistero di prima! Chi sarà il serial killer e che fine ha fatto
Saguru? È
davvero lui il serial killer? Be', lo scopriremo più avanti!
Pubblicherò
un capitolo a settimana e non potrò fare di più a causa della
mancanza di tempo! :)
Aspetto
numerose le vostre opinioni e vi ringrazio in anticipo per aver
dedicato un po' del vostro tempo alla mia storia!
Alla
prossima! :D