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Autore: Rogigi07    23/10/2017    2 recensioni
Sana Kurata, Akito Hayama.
Il ragazzo A e la ragazza S, la solita storia direte voi?!
Akito e Sana hanno rispettivamente 21 e 20 anni;
Akito è un tipo chiuso, poco socievole e a tratti scorbutico e poco raccomandabile.
Sana è esuberante, piena di vita, logorroica e tremendamente ritardataria.
Due ragazzi completamente diversi, con un passato alle spalle ed un solo elemento a far da collante tra di loro: Natsumi Hayama.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Natsumi Hayama/Nelly, Sana Kurata/Rossana Smith | Coppie: Sana/Akito
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Pov. Sana*
Lunedì 22 Settembre, ore 08.30.
La sveglia suona incessantemente martellandomi nelle orecchie dandomi un fastidio tremendo, infilo la testa sotto il cuscino cercando di dimenticarmi di quel suono odioso, ma niente, tentativo mal riuscito. So già che a breve entreranno mia madre e Rei urlando e insultandomi in tutte le lingue perché sto svegliando tutti, ma dopo tutto che le hanno inventate a fare le sveglie se non servono a svegliarti?
Sbuffo alzandomi dal letto spegnendo una volta per tutte quell’aggeggio. Mi guardo allo specchio e mi rendo conto di essere in uno stato pietoso, decido quindi di farmi una doccia rigenerante. Oggi è Lunedì, ma non un Lunedì qualsiasi, oggi è IL LUNEDI! Cominciano le lezioni all’università! La sola idea mi rende euforica!
Esco dal bagno con ancora l’accappatoio addosso, quando mi cade l’occhio sull’orologio appeso alla parete della mia camera, noto che sono le 9.15, strabuzzo gli occhi sperando di essermi sbagliata ma quando li riapro, ahimè, l’ora è ancora quella. Naturalmente sono in ritardo!
L’università di Tokyo si trova alla parte opposta del quartiere dove abito, in genere con la macchina ci si mette un quarto d’ora, venti minuti traffico permettendo, ma purtroppo la mia macchina ha pensato bene di abbandonarmi e l’ho dovuta portare dal meccanico, ragion per cui stamani sono costretta a prendere i mezzi.
Mi vesto in fretta e furia, stando attenta a non conciarmi come un pagliaccio, non sono una tipa vanitosa, ma ci tengo al mio aspetto.
- Buongiorno Sana – Mi saluta Rei, il mio manager, mentre sto scendendo le scale
- Ciao Rei! Scusami sono in ritardissimo alle 10.30 devo essere in facoltà! – Lo saluto con un bacio sulla guancia e mi affretto a scendere le scale, rischiando di inciampare sui miei stessi piedi, mi avvicino all’appendi chiavi in soggiorno per prendere le mie
- Maledizione! – impreco cercando le chiavi di casa, che naturalmente non ricordo dove ho messo!
- Calmati Sana, siediti a far colazione ti accompagno io in facoltà! Devo fare dei giri da quelle parti, sono di passaggio! – Rei mi sta inconsapevolmente salvando la vita. Tiro un sospiro di sollievo e mi siedo a tavola a mangiare qualcosa, effettivamente ho un certo languorino.
- Grazie Rei! Come al solito quando sono in ritardo c’è sempre qualcosa che va storto – Sbuffo addentando una brioches
- Sana ormai sei grande, dovresti imparare ad alzarti un po’ prima la mattina, altrimenti sarai sempre in ritardo! Approposito, ha chiamato il meccanico, la tua macchina sarà pronta tra un paio di giorni! – Rei è come un padre per me, nonostante abbia solo 30 anni, lo conosco da quando ero poco più che una ragazzina e non avendo mai avuto un padre, ho sempre riconosciuto in lui una figura paterna.
- Fantastico! Grazie Rei, adesso andiamo o altrimenti faremo tardi! – Usciamo di casa e in macchina ci avviamo all’università.
Fortunatamente oggi Tokyo non è affollata, per cui non c’è molto traffico. E’ anche una bella giornata di sole e nonostante siamo quasi alla fine di Settembre, l’aria seppur frizzantina è ancora abbastanza calda. Contro ogni pronostico, riesco ad arrivare in falcoltà con qualche minuto d’anticipo prima dell’inizio delle lezioni, ne approfitto per fare quattro chiacchiere con i miei amici. L’università di Tokyo permette di frequentare vari corsi, è costituita da diversi indirizzi, Arte dello spettacolo, Giurisprudenza, Scienze Umane e Scienze motorie. E’ un edificio molto ben organizzato, al suo ingresso si trova un’enorme cortile con al centro un chiosco, circondato da tavolini in legno, dove gli studenti si riuniscono nei buchi tra una lezione e l’altra. Essendoci per l’appunto più indirizzi, io e i miei amici ci ritroviamo spesso all’ingresso dell’istituto nonostante frequentiamo corsi diversi.
In lontananza riconosco Aya e Tsuyoshi seduti ad un tavolino intenti a sfogliare una rivista. Quei due sono la coppia storica, stanno insieme dalla 5° elementare e dopo tanti anni, si amano ancora come il primo giorno. A volte li invidio perché nonostante passi il tempo, il loro amore non è mai scemato.
- Buongiorno ragazzi! – Li saluto allegramente avvicinandomi al loro tavolino
- Ciao Sana, buongiorno a te! – Mi saluta Aya con un sorriso – Allora come stai? – mi domanda questa volta Tsu
- Tutto bene grazie, stamattina stavo per fare tardi, ma Rei mi ha salvata in calcio d’angolo! – Dico scoppiando a ridere causando l’ilarità dei miei amici
- Insomma Akito, possibile che tu debba sempre lamentarti! Non è mica colpa mia se papà ha preso la mia macchina stamattina! – Sento una voce arrivare dalle mie spalle d’istinto mi giro anche se so benissimo a chi appartiene
- Non mi sto lamentando Nat! Ma avevo dei giri da fare e invece hai cambiato i miei piani, come sempre! – Akito Hayama, il mio acerrimo nemico, nonché sfortunatamente ex ragazzo, insieme ad una delle mie migliori amiche Natsumi, sua sorella, si avvicinano litigando al nostro tavolo
- Buongiorno ragazzi! – Saluta Natsumi esasperata alzando gli occhi al cielo
- Buongiorno Nat, Akito.. – Rispondono Aya e Tsu, io mi limito semplicemente a sorridere alla mia amica. Purtroppo mi è difficile sopportare la presenza di quell’arrogante di suo fratello. Nonostante siano passati tre anni dalla nostra rottura, non riesco a farmelo andare a genio.
- Kurata non si saluta? – Mi stuzzica Akito con tono saccente
- Scusa Hayama, talmente mi sei indifferente che non ti avevo visto – Rispondo a tono, ma chi si crede di essere?
- Tsk sempre la solita bambina – dice girando i tacchi e avviandosi all’ingresso dell’istituto. E’ ufficiale, non lo sopporto! Sbuffo, attirando l’attenzione di Natsumi che mi guarda in modo apprensivo, delle volte mi fa tenerezza, la sua situazione non è delle più rosee è amica mia, ma è anche sua sorella e spesso si trova nel mezzo, ma apprezzo il fatto che non si sia mai voluta allontanare da me è una buona amica e sono molto legata a lei.
- Voi due non la smetterete mai di comportarvi in questo modo vero? – Mi chiede Tsu, continuando a fissare la schiena del suo amico che lentamente si allontana
- Ragazzi ho un’idea! – Esordisce Aya attirando l’attenzione di tutti – Cosa ne pensate se questa s’era ce ne andassimo tutti insieme nel nuovo locale che ha aperto in centro? Da qui a poco tempo saremmo tutti sommersi dallo studio per i primi esami, non sarà possibile organizzare una serata tutti insieme! – Una serata siii!!! Ma aspetta…
- Tutti insieme hai detto? – Dico storcendo il naso
- Si Sana, tutti insieme e quando dico tutti insieme, intendo anche Akito! – mi ammonisce Aya. Questa cosa che io e Hayama non andiamo d’accordo mi rendo conto che spesso crea problemi al nostro gruppo di amici, ma non è colpa mia, non riesco proprio a sopportarlo!
- Va bene, va bene, sotterro l’ascia di guerra! – Alzo le mani arrendendomi di fronte allo sguardo della mia amica. Aya è la persona più pacata che conosco, ma quando si arrabbia è meglio starle lontano.
- Allora lo dico anche agli altri, ci incontriamo tutti alle 20.00 davanti al locale d’accordo!? – Chiede Tsu cercando l’approvazione mia e di Nats – Oh, Nat, naturalmente dillo tu a tuo fratello! -
Salutati i nostri amici io e Nat ci avviamo verso le aulee delle nostre rispettive lezioni
- Uff.. Mi sono dimenticata di dire a Tsu se possono passarmi a prendere! Ho la macchina dal meccanico! – Sbuffo dandomi uno schiaffetto sulla testa
- Ma no Sana, non preoccuparti passo a prenderti io, tanto Akito ha la sua macchina viene per conto suo! – La mia amica, riesce sempre a salvarmi e a capirmi al volo.
- Grazie Nats, allora ti aspetto per le 19.30 – La saluto scoccandole un bacio sulla guancia ed entrando a lezione.
Fortunatamente la giornata passa molto velocemente, alle 12.00 mi avvio alla fermata pronta a tornare a casa, ma oggi deve essere decisamente la mia giornata fortunata dato che Rei mi sta aspettando fuori dal cancello
- Ciao Sana, mi sono trattenuto più del dovuto in quartiere e ho pensato di aspettarti così ti accompagno a casa! – Il mio salvatore!
Arrivata a casa la trovo completamente deserta, mia madre è a lavoro e la domestica ha il suo giorno libero. Non avendo molta fame decido di farmi un panino al volo e ne approfitto per riposarmi un po’.


Nel frattempo a casa Hayama…
Pov. Akito*


- Te lo puoi anche scordare Nat! Io quella lì, nella mia macchina non ce la faccio salire! – Urlo a mia sorella con gli occhi fuori dalle orbite, ma cosa le dice il cervello?
- Eddai Aki, non fare il bambino! Le ho detto che sarei passata a prenderla io! Non pensavo che papà facesse tardi e si tenesse la mia macchina! Ma che ti costa! – Mia sorella cerca di comprarmi con gli occhi dolci, che mi costa? Stiamo parlando di Sana Kurata, la mia ex ragazza, nonché la persona che tollero meno al mondo e lei molto tranquillamente, mi chiede di darle un passaggio al locale. Poi quest’idea della reunion! Un’occasione sprecata per starmene a casa, ma no! Figuriamoci, Tsuyoshi mi ha tampinato tutta la mattinata cercando di convincermi insieme a mia sorella a presenziare a questa stupida serata, dicendomi che se non fossi andato avrei fatto la figura del pappamolle. Pappamolle io? Tsk…
- Ti fai tutti questi problemi quando Sana neanche ti considera! – Esordisce mia sorella sbuffando infastidendomi ulteriormente
- Non mi interessa la sua considerazione, non la sopporto e non la voglio nella mia macchina, che andasse a piedi! -
- Akito! Ma insomma! Hai 21 anni non sei più un bambino adesso smettila! Sono tre anni che vi comportate in questo modo, Sana è una mia amica, ti sto chiedendo un favore non la luna, sono tua sorella non una persona qualunque potresti anche chiuderlo un occhio ogni tanto! – Ecco che mette il muso, sbattendomi la porta della sua stanza in faccia.
Mi chiedo perché non si renda conto di quanto mi stia mettendo in difficoltà! Non si tratta di essere bambini, si tratta che io quella lì non la vorrei vedere neanche da lontano e se mi sforzo di frequentarla è solo perché ha avuto la brillante idea di restarci amica e oltre tutto, ci troviamo nello stesso gruppo di amici. Invece di criticarmi tutti continuamente dovrebbero apprezzare questo ma no! Sarebbe troppo semplice.
Sbuffo bussando alla porta di mia sorella – Va bene Natsumi, hai vinto! Darò un passaggio a Kurata, ma sappi che è la prima e l’ultima volta! – In un attimo, me la ritrovo addosso stile koala che mi ringrazia di continuo.
- Sei il fratello migliore del mondo! Adesso la chiamo e l’avviso che alle 19.30 siamo da lei – E con un sorriso a trentacinque denti si richiude nella sua stanza.
Alle 19.30 precise siamo fuori casa di Kurata, ma lei naturalmente non è ancora pronta. Tipico suo, sbuffo un paio di volte tamburellando con le dita sul volante, mentre mia sorella si sistema il trucco
- Oh eccola! – D’istinto mi giro e la vedo arrivare, indossa un vestitino nero di velluto che le arriva fino a metà coscia, con dei stivali alti fino al ginocchio e un giacchettino di pelle, i capelli li tiene per metà sciolti e metà legati in una coda di cavallo alta, in faccia poco trucco. Rimango imbambolato qualche secondo fino a quando non sento lo sportello chiudersi
- Ciao – dice con tono imbarazzato sedendosi dietro, non le rispondo ma la osservo dallo specchietto retrovisore, se non la sopportassi le direi che sta benissimo.
- Sana! Caspita stai benissimo! – Mia sorella si gira per darle un bacio esprimendo per l’appunto quello che avevo pensato. In silenzio metto in modo e ci avviamo al locale. Durante il viaggio Natsumi non è stata un attimo zitta, al contrario di Kurata che, stranamente visto il suo essere logorroica, si limitava a qualche monosillabo o risatina ogni tanto, probabilmente la mia presenza la mette a disagio esattamente come, lei lo mette a me.
Una volta arrivati parcheggio, davanti all’entrata ci sono già tutti i nostri amici ad attenderci, il locale non è molto grande si chiama Legend ed tutto completamente in legno, da fuori si sente chiaramente la musica alta che proviene dall’interno. Raggiungiamo il gruppo ed entriamo prendendo posto al tavolo che Aya ha prenotato per noi stando bene attento a prendere posto lontano da Kurata, che furbamente si siede proprio davanti a me vicino a Gomi.
- Non è male questo posto – esordisce proprio quest’ultimo guardandosi attorno soffermandosi sulle gambe di Kurata, dopo pochi secondi però deve accorgersi del mio sguardo su di lui poiché si volta a guardarmi spostando immediatamente lo sguardo da un’altra parte. Che sia chiaro, non che mi dia fastidio che qualcuno guardi Kurata, ma conosco Gomi e le sue intenzioni e lei certamente non è quel tipo di ragazza.
La serata trascorre tranquilla, le ragazze sono tutte in pista a ballare mentre io Tsuyoshi, Gomi e Takaishi restiamo al tavolo a bere qualcosa
- Akito, posso domandarti una cosa? – Mi chiede Gomi con tono preoccupato, mi limito a guardarlo per fargli capire che lo sto ascoltando – Ecco vedi, mi chiedevo… Ti darebbe fastidio se ci provassi con Kurata? – D’istinto stringo i pugni, mi darebbe fastidio? No, certo che no! Non la sopporto! Ma non è la risposta che sento di dargli – Gomi, pensi davvero di uscire con quella svitata? Non è normale! Parla tutto il giorno, è disordinata, inciampa nei suoi stessi piedi, combina un casino dietro l’altro e poi non sta ferma un attimo, non te lo consiglio – devo averlo spaventato perché è diventato improvvisamente cianotico, al contrario invece Tsuyoshi mi guarda in modo strano, so cosa sta cercando di fare. Tsuyoshi è il mio più caro amico, nonché forse l’unico vero amico che io abbia mai avuto. Sa tutto di me, della mia famiglia e sa perché la relazione tra me e Kurata non è andata a buon fine. Lui sostiene che io possa provare ancora sentimenti per lei, ma io la trovo una cosa del tutto impossibile. Ho amato quella ragazzina egoista più della mia stessa vita, ma lei, con una mossa ha rovinato tutto.
Terminata la serata ognuno si dirige verso la propria abitazione, al contrario io invece, devo accompagnare Kurata a casa. Mia sorella è crollata sul sedile dopo neanche mezzo secondo, lei invece fissa in silenzio fuori dal finestrino
- Pensierosa? – le domando scrutandola dallo specchietto, lei sobbalza non aspettandosi una mia domanda
- No, sono solo un po’ stanca – risponde fredda.
- Shinici vorrebbe uscire con te – dico lapidario, cercando di captare ogni sua espressione
- Buon per lui – si limita a dire poco interessata. La cosa un po’ mi rilassa, Gomi non è proprio il ragazzo che fa per lei.
- Siamo arrivati, buonanotte – Lei mi fissa stupita ancora una volta poi apre lo sportello e se ne va. Rimango a fissarla finchè non richiude la porta alle sue spalle e non posso fare a meno di domandarmi, dopo tanto amore, come siamo arrivati ad odiarci così tanto.
  
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