Ringrazio
anche solo chi leggi.
Cap.21
Tony scopre la verità
Natasha
appoggiò la mano sulla porta, i capelli vermigli le
ondeggiavano
intorno al viso, sospirò pesantemente e bussò.
<
Non capisco perché sta costruendo un complesso
così grande > pensò.
"Stark,
sei in casa?" chiamò.
Una
luce azzurra la scansionò e la porta di aprì.
"Benvenuta,
agente Romanoff" l'accolse Friday.
Tony
fece capolino dalle scale, le scese velocemente e inarcò un
sopracciglio.
"Oh,
Ice Queen in persona. Ti serve un upgrade o volevi solo
vedermi?".
Natasha
entrò in casa e si mise una ciocca dietro l'orecchio,
sorrise
piegando le labbra rosse e piene.
"Stark,
mi servi tu" ribatté.
Tony
inarcò un sopracciglio, saltò gli ultimi gradini
della scala e allargò
le braccia.
"A
tua disposizione, se non hai intenzione di congelarmi il
cuore".
Natasha
volse lo sguardo, serro un pugno, ma continuò a sorridere.
"Non
sono sicura di non essere qui per quello". Allungò una
gamba, strofinando il tacco della scarpa per terra. "Tony, hai sentito
parlare di Barnes? Era il migliore amico di Steve durante la guerra ed
è stato
per anni un'arma nelle mani dell'Hydra". Indicò una
motocicletta
parcheggiata più in là, dietro di lei, con il
pollice.
"Te
ne parlo mentre andiamo, se vuoi".
Tony
scrollò le spalle, infilò le mani nelle tasche
dei jeans
raggiungendola.
"Sai
come si chiama? Karma. Il fatto che il BFF di Captain America
diventi l'arma dell'HYDRA si chiama Karma!".
Natasha
gli porse un casco da motociclista, accomodandosi in sella.
Tony
afferrò il casco, lo infilò e si sedette dietro
di lei, con un
sogghigno.
"Spero
tu non voglia farmi strane sorprese, Romanoff. Quei tempi sono
finiti".
Natasha
infilò a sua volta un casco e accese la motocicletta.
"Il
migliore amico di Steve, assomiglia molto al mio. Ama cucinare
come Clint, ma penso sia un italiano di seconda o terza generazione,
guardando
le ricette che preferisce.
Non
so se le sue parole possono essere prese per valide, l'Hydra gli aveva
fatto il lavaggio del cervello fino al midollo. Ancora pensa che
vogliano
aiutare anziani e disagiati". Diede gas e s'immise nel traffico.
<
Scherzi? Non so. Da quando frequento quei due idioti di Cap e Bucky,
mi sento una persona diversa. Persino l'ombra della stanza rossa si sta
allontanando da me > pensò.
Tony
gli poggiò la testa sulla spalla, tenendosi ai fianchi di
lei.
"E
m'interessa perché?".
Natasha
evitò una macchina dalla carrozzeria grigia cromata e si
abbassò,
aumentando la velocità.
Nonostante
sia un bambinone, di quelli che crede ancora nell'amore e nelle
fate, penso sia davvero convinto di quello che diceva.
Stark,
non voglio tenerti segreti e so quanto odi le bugie.
Ha
iniziato a dire cose 'strane' su tuo padre" rispose.
Tony
si sporse verso di lei, sogghignò mettendo una mano sul
volante della
moto, vicino ai freni.
"Romanoff.
Ho capito che mi nascondevi qualcosa dal 'Ti ricordi'.
Quindi adesso facciamo che accosti e mi dici tutto, oppure
fermerò questa moto
io, e non ti piacerà".
Fece
scorrere lo sguardo sul traffico che li circondava, sentiva il battito
cardiaco accelerato.
<
So cosa vuole dirmi. Lo so da quando ha cominciato a parlare di Bucky.
Eppure non riesco ad evitare reazioni istintive violente. Tutto
sommato, sono
ancora umano > pensò.
Natasha
girò l'angolo e parcheggiò in un vicolo,
fermò la motocicletta e
voltò la testa, coperta ancora dal casco.
"Non
ti sto nascondendo niente, Stark. Semplicemente non ho ben capito
nemmeno io e cerco di non dire cose che si possano fraintendere"
ribatté.
<
Steve, invece, non avrebbe voluto dirgli proprio niente. Speriamo sia
riuscito a trovare Barnes, non voglio giri da solo con quel peso sulla
coscienza >.
Tony
scese dalla moto, sfilò il casco e la guardò
dall'alto socchiudendo
gli occhi castani.
"Ti
ha detto di aver fatto qualcosa a mio padre per ordine dell'HYDRA,
mentre era sotto controllo, ma visto che delira e che normalmente
è un dolce
cucciolo senza macchia e senza peccato non vuoi crederci, né
vuoi che io lo
aggredisca" disse.
Natasha
si sedette lateralmente sul sellino e accavallò le gambe.
"Io
penso che li abbia davvero uccisi. Anche io sono stata un'arma e
non avrei avuto scrupoli senza bisogno nemmeno di controlli mentali.
Inoltre,
il soldato d'inverno, mi ha quasi uccisa anni fa e so com'è
quando è in mode
killer.
No,
Stark, quello su cui non sono sicura sono le illazioni che ha fatto su
tuo padre. Non ho la più pallida idea di che uomo fosse e
del rapporto che vi
legava" rispose.
<
Ha capito in pieno il pensiero di Steve, invece. Se non ci fossi io in
mezza, la situazione sarebbe degenerata > pensò.
Tony
sbuffò passandosi la mano tra i capelli castani.
"Aspetta,
Winter Soldier uccide i miei genitori e quello sotto
indagine è mio padre?" sbottò.
Scosse
il capo, si sedette in terra e incrociò le gambe.
"Collaborava
allo SHIELD con Fury, cercava di ricreare il super
soldato, lavorava ad un nuovo elemento che poi io ho creato e stava
molto
attento a trascurarmi e umiliarmi in ogni modo. Era un patriota, un
americano
con tutti i crismi, e un uomo pronto a tutto per i suoi scopi. Ma
potrei dire
lo stesso per tutti gli azionisti del pianeta, quindi questo non
giustifica il
tuo adorato peluche".
Natasha
si sfilò il casco e se lo appoggiò sulle gambe,
premendoci contro i
gomiti e i seni.
"Ha
detto che faceva parte dell'Hydra ed è stato ucciso per
questo.
Penso che tua madre si sta stata una... vittima involontaria. Te lo sto
dicendo
adesso Stark, per vedere se sei in grado di non ucciderlo" rispose con
tono atono.
Tony
batté le palpebre un paio di volte, scoppiò a
ridere isterico
piegandosi in avanti, scosse il capo e si mise in piedi.
"Mio
padre. Nell'HYDRA. Ora sì che le ho sentite tutte" disse.
Scosse
il capo, si passò la mano tra i capelli scompigliati.
"E
mia madre 'una vittima involontaria'. Giusto. Cosa vuoi che
importi, in fondo era solo l'unica persona a cui importava di me da
bambino".
Grugnì,
lanciò il casco a Natasha e agitò le mani in aria.
"Visto
che era controllato non posso certo uccidere lui, ma se pensi
che ti aiuterò allora puoi anche ripartire".
Natasha
afferrò l'altro casco e lo appese.
"Volevo
solo sapessi la verità". Si leccò le labbra
sentendo il
sapore del rossetto. "Se non vuoi venire, ti capirò. Era una
mia idea che
tu lo sapessi". Abbassò lo sguardo e si osservò
la punta aguzza delle
scarpe.
"Non
so com'è avere una madre o dei genitori, ma pensavo tu
dovessi
sapere la verità".
Tony
la guardò, grugnì e sospirò
raggiungendo la giovane.
"Cosa
diamine te ne fai di me e lui nella stessa stanza, io che
sbraito per i miei genitori e lui che delira sull'HYDRA?" chiese.
Natasha
si girò e si rimise a cavallo della motocicletta.
"Pensavo
volessi sentire da lui cosa voleva dire, ma se ti basta così
e sei convinto sia solo un delirio quella parte, va bene".
Tony
scrollò le spalle, poggiò la mano sul manubrio
della moto e la guardò.
"Una
persona controllata, o addestrata tutta la vita a fare una cosa,
non è responsabile delle sue azioni. Non voglio prendermela
con un innocente.
Se mio padre era nell'HYDRA, se scoprirò che è
vero, affronterò le conseguenze.
Ma non voglio che Burns debba soffrire anche per questo".