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Autore: Clopin_trouillefou    06/11/2017    0 recensioni
Due sovrani che dovranno affrontare di tutto..riusciranno a salvare il trono e il regno?
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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" Ecco il Terzo capitolo
spero vi stia piacendo lasciate come sempre un commentino 
alla prossima " 


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La regina rimase 5 minuti a fissare oltre gli alberi della foresta rossa, fece qualche passo avanti. Le dame la guardavano con aria confusa, non capivano cosa stesse succedendo. Diann afferrò il suo arco, era sicura di aver visto qualcosa.

- Diann..- La chiamò Lady Madline, lei si voltò portandosi l'indice al naso, ordinando loro di far silenzio. Si avvicinò ancora e ancora. La foresta rossa era temuta da tutti. Giravano voci su creature malvagie che ne avevano fatto la loro dimora. Chiunque si addentrasse non faceva più ritorno. Nessuno sapeva cosa ci fosse realmente in quella foresta, ma nessuno aveva il coraggio di andare a controllare ovviamente. Ma Diann non aveva paura. Un ramo spezzato fece trasalire le dame. La regina teneva la mira, pronta a scoccare la freccia se fosse saltato fuori qualcosa.

- Uscite fuori, non costringetemi a lasciare questa freccia, perchè rammentate io non sbaglio mai il bersaglio, anche se non vedo dove state riuscirò comunque a colpirvi !! – urlò.

- Vostra Graz..- La regina si girò di colpo, puntando la sua freccia su quella povera ragazza, che sgranò gli occhi e indietreggiò spaventata. Abbassò l'arco quando si rese conto che si trattava solo di una delle sue domestiche

- Perdonami credevo fossi...non importa, dimmi pure –

- Vostro fratello – la informò la domestica. La regina lasciò cadere l'arco che finì fra l'erba del prato. Non disse nulla corse all'ingresso del castello.

- Lorenzo! – urlò di gioia ne vedere sano e salvo il suo caro fratello, di risposta il principe di Vikestone allargò le braccia accogliendo la sorella, che gli saltò addosso non appena lo ebbe raggiunto

- Diann mi sei mancata, perdonami non saremmo dovuti sparire cosi, ma Lola voleva, cosi io..- Diann guardò con risentimento la cognata, nessuna delle due sopportava la presenza dell'altra, poi tornò a guardare il fratello e gli sorrise tenendo dolcemente il suo bel viso fra le sue mani.

- Non importa – rispose solamente per poi stringerlo di nuovo in un abbraccio, dovette alzarsi sulle punte per stringerlo più forte. Il re li raggiunse poco dopo, e sorrise nel vedere quella scena tenera fra i due fratelli, salutò Lorenzo con un cenno del capo e una stretta di mano. Lola guardava ancora sua cognata che continuava a stare incollata al fratello e non riuscì a frenare la lingua.

- Sempre fra i piedi – disse con sdegno rivolta alla regina, che si era staccata dal fratello non appena sentì pronunciare quelle parole

- Ma come osi ! – la riprese Diann andandole più vicino, Lola cercava sempre un motivo per provocarla, lo trovava divertente.

- Lola ti prego, siamo appena tornati -la pregò suo marito invano.

- Perchè ? Cosa può farmi una come lei.? – disse ancora con tono provocatorio. Diann uscì fuori di se

- Che tu lo voglia o no, sono la tua Regina, quindi cerca di avere rispetto o la prossima volta ti farò passare la notte chiusa nella torre ! –

- Se voglio posso anche distruggerti, perche sei e resterai sempre una popolana – insieme alla minaccia la regina recevette anche una spinta che la fece sbattere al suolo. Diann fece una smorfia di dolore. Vedendo ciò, Lorenzo allontanò la moglie dalla sorella, ma il re lo afferrò per la giacca

- Tieni a freno tua moglie! Se tocca di nuovo Diann me la prenderò con te sono stato chiaro?! – lo lasciò andare

- Sparite dalla mia vista ORA! – ordinò Leo mentre aiutava la moglie a rimettersi in piedi .

****

Lorenzo teneva ferma sua moglie contro il muro, non riusciva a comprendere il suo gesto.

- Devi smetterla! Ti rendi conto che hai spintonato la tua regina! Ringrazia il cielo che Leo non ti abbia fatto riunchiudere nelle segrete! – la ragazza continuava a dimenarsi nel tentativo di liberarsi dalla presa del marito ma invano

- Lasciami! – urlò lei, finalmente Lorenzo si decise a lasciarla andare, ci fu uno scambio di sguardi fra loro, poi lei lasciò la stanza.

***

Nel pomeriggio fu allestito uno spettacolo di acrobati. Il re e la regina sedevano al centro e si gustavano quel momento di tranquillita. Gli acrobati non facevano che saltare di qua e di la, c'era chi faceva anche il giocoliere con delle palle infuocate, un mangiatore di fuoco, un cotorsionista. Mentre tutti applaudivano si udì il gallopare di un paio di cavallo, questò attirò lo sguardo della regina che innarcò le sopracciglia con aria interrogativa, Quando gli intrusi furono davanti ai sovrani tutto si fermò

- Ma chi è ? – chiese la regina al suo sposo, ma non ottenne risposta il re guardava stranito l'uomo che smontava da cavallo e si rivolgeva a lui con tono infuriato

- Mi avete maltrattato, mentito e tradito! – dichiarò l'uomo

- Ma cosa succede? Non capisco? - chiese la regina allarmata

- Abbiamo raggiunto la fortezza che il re ci ha indicato qualche mese fa, per liberare i prigionieri come avevamo concordato, ma i prigionieri non c'erano più...sono stati spostati due giorni fa – tutti guardavo la scena e guardavano il re. Lorenzo teneva la mano sulla spada. L'uomo che inveiva contro Leo altro non era che il Principe Hanry, naturalmente mentiva sputoratamente, non aveva nessuna intezione di lavorare per il re, ma voleva avvicinarsi il più possibile alla corte. L'accordo di cui parlava consisteva che avrebbe liberato i prigionieri nella fortezza nemica e il re in cambio lo avrebbe nominato vice re, cosi da poter essere più vicino ai sovrani e mettere in atto il suo piano.

- Impossibile – disse Diann

- Si impossibile -ripete il re aggrappandosi ai manici della sua sedia

- Voi siete degno figlio di vostro padre è stato lui a rinchiudere degli innocenti solo perchè lo divertiva – ciò che dichiarava era vero, l'ormai defunto padre del re, non era stato affato un buon sovrano tutti l'avevano temuto. Lorenzo si fece avanti

- Non dimenticatevi che state parlando al re di Vikestone – lo riprese mantenendo sempre la sua mano sull'elsa della spada

- Non siamo stati noi a spostarli – esclamo in loro difesa il re

- Andiamo troveremo da soli i prigionieri – disse alla fine l'uomo ai suoi uomini, ma Lorenzo si intromise

- ricordte che siete a Vikenstone – impugnò l'elsa ed estrasse la sua spada – GUARDIE!!- urlò Lorenzo, le guardie lo imitarono

- Hanry vi prego – esclamò il re

- Mentite ai vostri ospiti e poi li minacciate con la violenza, ci rifiutiamo di essere trattati cosi – pronunciò quelle parole sbraitando. Leo si alzò dalla sedia arrabbiato

- Adesso basta! Abbassate immediatamente le armi ! – ordinò ai suoi uomini guardandoli – Giù le armi!- disse ancora, poi rivolse il suo sguardo infuriato al principe di Cullen.

   
 
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