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Autore: Vera_D_Winters    17/11/2017    1 recensioni
Sto per cimentarmi nell'ennesima Long (giuro che appena tornerà l'ispirazione ultimerò anche la kozaxbibi) e come sempre ringrazio i ragazzi del gdr onepiece caffè per la profonda ispirazione che mi regalano.
La storia come avrete intuito dal titolo è un crossover au, dove i nostri pirati preferiti saranno scolari alle prese con l'ultimo anno di liceo
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai, Yaoi | Personaggi: ASL, Ciurma di Barbabianca, Nami, Nefertari Bibi, Un po' tutti | Coppie: Rufy/Nami
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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𝓚𝓲𝓬𝓴𝓲𝓷𝓰 𝓪𝓷𝓭 𝓪 𝓼𝓬𝓻𝓪𝓽𝓬𝓱𝓲𝓷𝓰
𝓖𝓻𝓲𝓷𝓭𝓲𝓷𝓰 𝓸𝓾𝓽 𝓶𝔂 𝓫𝒆𝓼𝓽
𝓐𝓷𝔂𝓽𝓱𝓲𝓷𝓰 𝓲𝓽 𝓽𝓪𝓴𝒆𝓼 𝓽𝓸 𝓬𝓵𝓲𝓶𝓫
𝓣𝓱𝒆 𝓵𝓪𝓭𝓭𝒆𝓻 𝓸𝒇 𝓼𝓾𝓬𝓬𝒆𝓼𝓼
𝓦𝓸𝓻𝓴 𝓸𝓾𝓻 𝓽𝓪𝓲𝓵𝓼 𝓸𝒇𝒇 𝒆𝓿𝒆𝓻𝔂𝓭𝓪𝔂
𝓖𝓸𝓽𝓽𝓪 𝓫𝓾𝓶𝓹 𝓽𝓱𝒆 𝓬𝓸𝓶𝓹𝒆𝓽𝓲𝓽𝓲𝓸𝓷
ℬ𝓵𝓸𝔀 𝓽𝓱𝒆𝓶 𝓪𝓵𝓵 𝓪𝔀𝓪𝔂

 

I preparativi per i provini cominciarono immediatamente, nonostante Pudding fosse sull'orlo di una crisi di nervi.
«Ci vogliono sabotare! Si sono organizzati oggi in mensa, io lo so!»
«Mon cher stai diventando paranoica.»  
«E perchè mai i tuoi amichetti allora confabulavano con Trafalgar e Jewerly? E quella sciacquetta nuova? Mh? Di lei che mi dici? Si stanno preparando ad affossarci, vogliono rubarci la scena! Sono stati invidiosi di noi tutti questi anni e questa è una vendetta! »  
Sanji si massaggiò le tempie con gli indici, chiudendo al contempo gli occhi, esasperato da quel vociare. Odiava quando Pudding chiamava i suoi vecchi amici a quel modo, e ancor di più stava odiando il fatto che lei li stesse accusando di qualcosa, anche se probabilmente aveva ragione.
« Chiamali!»  
Riprese poi la sua fidanzata, mettendolo ulteriormente in una posizione scomoda.
« Convincili! Fermali!»  
La dolce, docile, gentile e caritatevole Pudding si era appena trasformata in una belva che lui non sapeva assolutamente come domare. Non gli era chiaro se questi scatti improvvisi fossero davvero una sorta di turba psichica, non era uno psicologo, e tuttavia quando questi momenti esplodevano, lui finiva con l'interrogarsi su chi fosse la ragazza che amava e quale delle due facce fosse quella vera. 
Un dubbio più che lecito...no?
Ad ogni modo pur di levarsi da quell'impiccio decise di assecondarla, e alzandosi in piedi tirò fuori il cellulare e una sigaretta dalla tasca e si apprestò ad uscire in terrazzo per compiere la fatidica chiamata.
«Lo sai che non mi piace che fumi.» 
Lo sgridò la castana, con voce improvvisamente ammorbidita.
Che diavolo...
«Sto facendo il bravo, fumo solo cinque sigarette al giorno.» 
Pudding sospirò con aria affranta.
« E va bene, va bene. Fai in fretta però eh. Io ti aspetto qui amore.» 
Pazza. Da mandare al manicomio subito. Sanji ne era sempre più convinto.


Il cellulare trillò e Nami fece segno alle altre ragazze di tacere.
Si erano riunite tutte a casa di Perona, e diamine che casa che aveva la principessa! Infissi intarsiati, mobili in legno pregiato, marmo candido ovunque... una reggia. 
E la sua camera? Quella dove stavano prendendo il tea come donnine britanniche? Letto a baldacchino con tendine e lenzuola rosa e nere, peluches e bambole di porcellana ordinatamente poggiate su sedie a dondolo e cassapanche, uno specchio enorme a fare da corona per un angolo adatto al camerino di una diva...
Decisamente l'appellativo principessa le si adattava perfettamente.
Era stata proprio lei a invitarle tutte così da accordarsi sul da farsi per il provino, prima di trascinarvi dentro i ragazzi che evidentemente non avevano preso bene tutta la questione.
Nami si era trascinata dietro anche Bibi, sebbene lei non fosse dell'ultimo anno, e nonostante la compagna di classe di suo cugino fosse visibilmente triste e sconsolata, stava dando un grande apporto al piano per rovesciare Pudding.
Anche lei come Perona studiava danza ed aveva una conoscenza di musical e recital che a tutte loro mancava.
Perciò insieme alla principessina dai capelli rosa teneva banco in quella conversazione, mentre Bonney si limitava a ingozzarsi degli squisiti pasticcini che la domestica di Perona continuava a portare loro, e Robin e Koala prendevano diligentemente appunti. Violet dal canto suo era talmente stupita di non essere più sola che cercava di ambientarsi ed essere il più discreta possibile.
E si Nami fino a quel momento era stata solo attenta a vedere se c'era qualcosa di suo gusto che poteva sgraffignare, almeno fino a che appunto il suo cellulare non aveva preso a trillare.
« E' Sanji...» 
Spiegò prima di rispondere.
« Ehi. »  
« Ehi. Non ci sentiamo da molto.»  
« Non per mio volere.»  
Mise subito in chiaro la giovane, ed il sospiro che udì dall'altra parte dell'apparecchio le fece capire che l'asprezza nella sua voce aveva recapitato il messaggio, ed ora che aveva fatto sentire il biondo uno stronzo, poteva essere più gentile.
« Ti ha chiesto lei di telefonare, vero?»  
« Si, è convinta che stiate elaborando un piano per soffiarle la parte per il recital di fine anno.»
« Infatti è così.» 
Silenzio.
« Sanji?»  
« Fatele vedere i sorci verdi. »  
E la comunicazione venne interrotta brutalmente.
Nami socchiuse gli occhi e si porto pensierosa l'angolo del cellulare alla guancia, usandolo per grattarsela come avrebbe fatto con le proprie dita.
Sanji... Sanji si era ingabbiato con le sue stesse mani.
Pudding sicuramente gli piaceva, ma cominciava a rendersi conto che non era tutto oro quello che luccicava. D'altro canto però, non avrebbe abbandonato il suo ruolo di cavaliere, e quando tutti i muri e i desideri della giovane si sarebbero infranti, lui sarebbe rimasto ad aiutarla a rimettere insieme i cocci, perchè era questo che facevano i principi azzurri nelle favole: non riuscivano mai a salvare la principessa in pericolo, succedeva sempre qualcosa prima che potessero aiutarla veramente, però poi alla fine ce la facevano e vivevano per sempre insieme felici e contenti.
Perciò il biondo donnaiolo non sarebbe mai tornato da loro, nonostante a volte volesse scappare, come probabilmente in quel momento.
Però il loro amico era ancora li, e aveva appena invitato tutti loro a fare del loro meglio, e anche a discapito della sua stessa relazione faceva il tifo per loro.
Koala interruppe il silenzio meditabondo dell'amica.
« Cosa voleva Sanji?»  
« Augurarci buona fortuna con le audizioni.»  


Anche i ragazzi comunque si erano riuniti a casa di nonno Garp, tutti ovviamente tranne Law.
Rufy, Zoro e Sabo si stavano scannando ai tiri liberi con il canestro posizionato davanti al garage della villetta, mentre Ace fingeva di dormire.
Si, per una volta faceva finta.
Aveva mangiato i biscotti preparati da Bibi, anche se erano tutti rotti erano comunque buonissimi, e del pacchettino aveva solo conservato il nastrino di raso blu con cui aveva chiuso il sacchettino che li aveva contenuti, ed ora poteva sospirare beato. O meglio, non tanto beato, ma sospirare poteva farlo.
Non era molto virile, vero?
Però al momento non gli importava granchè.
La giovane aveva preparato quei biscotti per qualcuno, e il moro a questo punto sospettava che quel qualcuno fosse proprio il professore che aveva incrociato per i corridoi. Tutte le alunne prima o poi si dichiaravano a Marco e tutte puntualmente venivano rifiutate.
E come poteva essere altrimenti?
Ma soprattutto Ace con uno così come poteva rivaleggiare?
Di punto in bianco si mise a sedere sul prato, tanto velocemente che i tre amici si voltarono verso di lui a guardarlo perplessi.
Tutti e tre sapevano della cotta spaventosa che lui aveva per Bibi, perciò era inutile fare finta di nulla, tuttavia chiedere a loro consigli amorosi era da escludere. Rufy e Zoro probabilmente non sapevano nemmeno come era fatta una ragazza e Sabo... se Koala non avesse fatto la prima mossa sarebbe rimasto solo come un fesso anche lui. Anche se al fratello piaceva raccontarla diversamente lo sapevano tutti che era così.
No, gli serviva qualcuno davvero saggio in materia, riservato e abbastanza gentile da non prenderlo in giro.
« Sabo... hai mica il numero di Robin? »  


« Continuerete a non rivolgervi la parola?»  
Domandò Izou con molta poca delicatezza, mentre lui e Thatch uscivano dalla sala ovale del preside. O meglio della preside.
Tutti gli insegnanti erano stati riuniti per incontrare la donna che andava a sostituire il suo predecessore Sengoku. 
Era insolito che  un preside venisse sostituito quasi a metà anno, se si ammalava di solito in sua vece passava il vicepreside in attesa dell'anno seguente, e invece questa volta le regole erano state sovvertite.
Con tutte le persone però che potevano sostituire il vecchietto perchè proprio lei?
«Non sembra male la preside Hina eh? E' una tosta, si vede ad occhio.»  
Disse Thatch evidentemente per cambiare discorso, il che fece capire anche ad uno come Izou che Marco ormai era un argomento tabù.
Tuttavia anche Hina lo era.
« Lascia perdere amico. Se vuoi far ingelosire Marco usa un'altra preda.»  
Uno sguardo interrogativo venne rivolto al moro professore di belle arti, il quale ovviamente fece finta di nulla.
Com'è che erano diventati tutti così bravi a fare gli indifferenti? Che fosse la vicinanza di Marco a contagiarli?
« E tu come lo sai?»  
Ma certo, figurarsi se Thatch mollava l'osso.
Pettegola checca curiosa.
Beh checca no... metà checca. Bisognava essere onesti.
« Non lo vuoi sapere amico. Fidati. Non lo vuoi proprio sapere.»  
E con questo Izou chiuse l'argomento Hina.
Tanto lei nemmeno lo aveva riconosciuto in mezzo a tutti gli insegnanti, no?
Perciò perchè riaprire inutilmente vecchie ferite?
«... »  
« Andiamo a bere qualcosa Thatch, ok? »  
Il collega annuì, e finalmente su qualcosa si trovarono d'accordo.



- To be continued-
- Coming next: I don't Dance-

   
 
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