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Autore: Lluvia_Orihara    23/06/2009    5 recensioni
Le afose giornate d’estate sono l’ideale per un branco di bambini squinternati, che sprizzavano energie da tutti i pori. E i bambini del condominio Konoha Garden non facevano eccezione, chi meno chi più tra loro. L’età massima che i pargoli raggiungevano in quel cortile era quella dell’innocente cifra di 11 anni, ma c’era chi ne aveva anche di meno. °°° LongFic [ShikaTemari]-[SasuIno]-[NaruSaku]-[KibaHina][Accenni TemaHidan] Leggete e commentate.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Mattinata afosa… Due diciottenni, erano beatamente seduti su una panchina, all’ombra di un pino…

Capitolo 5.

Allora! I Sonohra non piaccio a nessuna di noi due…(specialmente a Flavia che ascolta gruppi quali i My chemical romance, i 30 second to mars, i Depeche mode eccetera),la canzone è come tu mi vuoi dei Sonohra appunto, è stata una terribile coincidenza XD . Francamente non sapevamo nemmeno l’esistenza di questa canzone XD e avevamo già deciso la scena che ci sarà alla fine di questo capitolo.poi l’ho casualmente sentita dall’ i. pod di una mia amica e ho immediatamente chiamato Alessia (durante la mia interrogazione di geografia ndalessia,  emm XDXD ndFlavia) vabbè vi lasciamo al 5 capitolo  e ci vediamo sotto

 

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Mattinata afosa… Due diciottenni, erano beatamente seduti su una panchina, all’ombra di un pino…

Kiba incominciò a guardare l’amico, seduto affianco a lui. Che diavolo era successo al pigro ragazzino magrolino che era? Affianco a lui c’era un uomo adulto, con le spalle larghe, alto e con i capelli lunghi legati in un codino… se lo avesse incontrato per strada, uno distratto come lui non lo avrebbe riconosciuto…

Shika! Allora raccontami che cosa hai fatto in questi anni?”

mmm le solite cose…”

“niente di particolare? Sei stato, otto anni all’estero e non hai fatto nulla di particolare?”

“te l’ho detto ieri…”

“ah è vero…e dimmi un po’ se la cavava Mary Louise?”

“Mary Ann… e abbastanza… è stata la meglio…”

“Sai… prima che partisti non avrei mai creduto di fare dei discorsi del genere con te! Eri il più pigro di tutti… non credevo che avresti mai avuto certe voglie”

“Beh… la gente cambia…” Shikamaru frugò nella tasca dei pantaloni afferrando una sigaretta e accendendola con l’accendino argentato preso dall’altra tasca.

E da quanto in qua fumi?”

E da quando in qua sono affari tuoi…?” il bruno lo squadrò con i suoi occhi neri come la pece.

Ci fu un attimo di silenzio in cui Kiba, quasi terrorizzato da quell’aura che Shikamaru emanava da quando era tornato, non risposte alla domanda.

Ma il silenzio fu rotto da una suoneria

“È il mio…” il giovane Nara, frugò nella tasca in cui teneva le sigarette e rispondendo.

“Pronto?...Si…Devo pr…d’accordo..” la telefonata non durò molto, Shikamaru fu costretto, malgrado tutto, ad alzarsi dal morbido ed accogliente prato verde.

Dove vai?”

“Devo tornare a casa…”

Ma come! Così presto!?” Kiba scattò in piedi seguendolo fino al portone come un cagnolino.

“Si, mamma ha bisogno di aiuto…per mia grande sfortuna…” Afferrò le chiavi per aprire il portone e prendere l’ascensore.

Appena arrivato al piano, vide la madre pronta ad uscire.

“Vai, vai…” disse semplicemente spintonandolo nella casa di fronte. Sentì la porta chiudersi inesorabilmente. Si guardò in torno, per esplorare il luogo. Ma notò che quel posto gli era famigliare; quel vaso lo conosceva, ed anche quel tappeto gli era famigliare.

Sentì una voce

“Mamma dove hai messo gli asciugamani…?!” Strillò una bionda uscendo dal bagno.

Temari si affacciò all’ingresso vedendo Shikamaru fermo davanti alla porta.

Cacciò un grido assurdo che riempì tutta la casa.

“Ah! Ma ti sembra il modo…un altro po’ mi spacchi i timpani…” Shikamaru si mise le mani alle orecchie adornate con un paio di orecchini di oro bianco

“T…tu!! Che diavolo ci fai in casa mia!!” Proprio in quel momento sul cellulare del ragazzo, arrivò un messaggio.

Il numero diceva “Mamma”

Aprì la schermata e lesse:

 

“Ciao Tesoro,

ti starai chiedendo perché ti abbia chiuso in casa di Temari…?”

 

Shikamaru alzò gli occhi osservando una Temari furibonda in attesa di una risposta.

 

“Ebbene –continuò a leggere- io e Kagura, abbiamo deciso che tu sia il più idoneo ad aiutare Temari con i compiti della vacanze, dati i suoi scarsi risultati dell’anno precedente, e tenendo conto che tu hai finito la scuola con il massimo dei voti e dei crediti…”

 

Il bruno roteò le mano con fare noioso, notando che Temari ora si era appoggiata alla parete attendendo ancora spiegazioni da parte sua.

 

“I libri di Temari sono sul tavolo da cucina. Di a Temari che le abbiamo staccato il telefono e confiscata la chitarra, in modo tale che non si distragga. E tu…ti ho sfilato le chiavi di casa dalla tasca…così non scappi!

Baci Mamma ♥”

 

Ok.

Era ufficiale.

Quella donna, non che sua madre era il demonio incarnato in un corpo femminile, forse non tanto femminile.

Shikamaru alzò lo sguardo, uno sbuffo e lesse anche a Temari il messaggio, che arrossita, e nel tentativo di nasconderlo, andò in escandescenza.

“NO! Mi rifiuto di studiare con te! Sei un idiota!”

“Beh…non sono io che ho dei voti disastrosi…” Ricordò alzando l’indice della mano con fare da saputello e riponendo il cellulare nella tasca.

“No!! Mai!” con uno scatto si chiuse nella sua stanza, ma non avendo niente da fare, provò a stare stesa nel morbido letto, abbracciata al logoro pupazzetto a forma di cervo, regalatogli dallo stesso Shikamaru che ora si era piazzato sul divano ed aveva acceso la tv, non trovando altro da fare.

Passò una buona mezz’ora, in cui Temari non faceva altro che girarsi e rigirarsi nel letto. Quella donna l’avrebbe pagata cara!

Buttò l’ultima volta la testa sotto al cuscino, stringendo il peluche dal pelo castano chiaro, poi decise di alzarsi, sperando che il bruno se ne fosse andato.

Si affacciò in salotto.

No…Era ancora lì.

Che diavolo ci fai ancora qui?” disse Temari guardando il ragazzo moro stravaccato sul divano, che faceva allegramente zapping tra i canali.

“Niente… cosa vuoi che stia facendo qui?”

Stai vedendo la mia televisione, nel mio salotto… non hai una casa tu?”

“Si…ma mia madre si è portata le chiavi…dai siediti vicino a me…”

E perché dovrei?”

Tanto voglia di studiare saltami addosso…quindi.. .vediamo la televisione…”

Temari si avvicinò lentamente al divano. Si doveva sedere vicino a Shikamaru? IL suo ex compagno di giochi, un bambino pigro, pronto a dormire appena gli si presentava l’occasione. Ora i suoi occhi facevano trasparire lo sguardo di un uomo adulto. Uno sguardo nel quale ci si sarebbe persa molto volentieri… lo sguardo di un angelo tentatore… lo sguardo di un demone travestito da angelo… NO! Non doveva cedere… eppure nemmeno il tempo di pensare che già era seduta vicino a quel demone, che la stava provocando con le sue mani, dei radar che la sondavano ovunque. la sua bocca troppo vicina alla sua, lo doveva fermare…

“La tua camera è dove me la ricordo?” un soffio roco di vento. ma non era vento no, era la vellutata voce del Brunetto che si insinuava nelle sue orecchie, Come una frustata ma allo stesso tempo una carezza delicata come mille piume. Ecco il suo orgoglio che risaliva pronto a rovinare i piani di Shikamaru.

“Non ci pensare nemmeno…” disse con una voce altrettanto provocante.

Shikamaru la guardò scioccato mentre lei si alzava dal divano. Quello che Temari provò in quel momento fu solo tanta rabbia repressa… rabbia che covava dentro da otto anni… da quando l’aveva lasciata sola.

 

Tu mi dici che è tardi per stare con te
E da un’ora sei fuori di te
Io ti chiedo perché tu mi parli di Mary ma Mary chi è?

 

“E certo… troppo facile… tornare dopo otto anni e cercare di infilarmi nella tua lista vero? È tardi Shikamaru… troppo tardi!”

“Lista…?” disse il moro con voce da finto innocente

“Non fare il finto santarellino… so benissimo delle sei tizie che ti sei fatto mentre eri via! Anche di Mary cosa…o come accidenti si chiama!”

“Temari… posso…”

“Puoi cosa? Spiegare? Tu non sai come sono stata in questi anni! Non sai nulla!!!!

E sei già sulla luna e non scendi più giù,
Buona fortuna fai tu
solo sesso e dispetti tra Mary e me
Devi credermi se …
se anche tu saprai dimenticare,
La nostra è una storia da rifare
senza lasciati mai.

“Temari… ti giuro è stato solo sesso! Io…”

“Non me ne frega un cazzo! Parli parli parli!! Basta!! Sono stufa di sentire le tue promesse fasulle! Sei un bugiardo! Un falso! Mi fai schifo!” Temari cominciò a battere i piedi per terra, stravolta dalla tristezza e dalla rabbia.

“Posso sapere in cosa avrei mentito?”

Se frughi bene nella tua testa te lo ricordi!” Gli puntò un dito contro tirando dentro le lacrime amare, che non voleva versare per lui.

 

Una giornata di sole di inizio estate… la scuola è finita.

Due bambini sono seduti sulla collinetta dietro casa a guardare il sole rosso arancio sparire dietro le sagome dei palazzi.

“Temari?”

“Dimmi Shika…”

“Come lo vedi il futuro?”

“Il mio? Be non lo so… c’è tanto tempo ancora per pensarci… ho ancora otto anni!” disse la bambina bionda sorridendo allegramente.

Bhe… io il mio lo vedo con te…” disse il bambino moro mettendosi a sedere

Che…?”

“Io da grande ti sposo…” disse avvicinandosi al viso della bambina e stampandole un timido e innocente bacio sulle labbra…

 

“Ah…quello..

“Ah quello?? Sei uninsensibile! Tu non sai quante volte mentre tornavo da scuola speravo di trovarti sotto casa! Non sai come mi sono sentita quando te ne sei andato! Non sai come mi sono sentita quando sei tornato e vengo a sapere che ti sei fatto sei ragazze li! Ti odio!! Fuori da qui!”

“Temari io…”Shikamaru tentò di ribattere.

“FUORI!!!!”

Ma fu tutto inutile.

 

Ora io sarò come tu mi vuoi,
Puoi smettere di piangere
perché vedrai
Ora io sarò come tu mi vuoi,
Non posso stare senza te.

 

Shikamaru si trovò improvvisamente sul pianerottolo di casa.

Temari si poggiò sulla porta; la troppa rabbia la faceva tremare. Scivolò lentamente sul pavimento e iniziò a piangere.

“Temari… Temari non piangere…” disse Shikamaru dall’altra parte della porta , molto dolcemente e con voce triste, e amareggiata. Sapeva perfettamente che era colpa sua…beh chi non lo sapeva.

Fottiti idiota!” urlò scossa dai singhiozzi Temari.

Shikamaru si accasciò dall’altra parte della porta si accese una sigaretta e raccolse la testa nella mano sinistra.

Improvvisamente si sentiva così vuoto…

 

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Uh! Bene altro capitolo teeerminato!

Speriamo che la storia sia di vostro gradimento!*-*

Ora rispondiamo!

 

Fallen Star: Ah! Ciao! Chi non muore si rivede! XDD ahah! Scherziamo…comunque non preoccuparti per il commento del capitolo scorso, sono sempre gradite recensioni, non fartene una colpa! >:D Bene, spero che la tua curiosità sia stata soddisfatta…speriamo che non sia troppo banale come cosa, perché vogliamo che il lettore sia colpito dall’originalità della storia. *incrociano le dita*

Bene! Grazie ancora e continua a seguirti e a commentare!

Baci Alessia e Flavia.

 

temari nara: e vabbè…Ino è così! XD A una delle due Ino sta simpatica,(F: solo perché una delle mie migliori amiche è uguale!) l’altra la odia, così abbiamo messo insieme le cose, altrimenti sarebbe stata o troppo bastarda o troppo buona e gentile! Noi speriamo che la tua curiosità sia stata dissetata *si guardano*

A:  Ma che diavolo abbiamo detto? – F: boh non lo so – Comunque continua a seguirci e commenta!

Baci Alessia e Flavia.

  
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