Anime & Manga > Lady Oscar
Segui la storia  |       
Autore: gabryTheGift    25/11/2017    9 recensioni
Oscar e André tornano a palazzo dopo essersi scontrati contro i primi tumulti di Parigi, dopo la scena in cui André ha protetto la sua donna (come al buon Alain piace sottolineare). I due protagonisti, fianco a fianco, tornano a casa mentre Oscar cerca di capire quale sia adesso il suo rapporto con il suo amico di sempre e cosa sia rimasto della loro vita vissuta insieme. Un missing moment, la voce di una Oscar che ancora non capisce il sussurro del suo cuore.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La cameriera, dopo aver riempito la vasca con l'acqua calda, si congeda.
Mi lascia sola, finalmente.
Adesso posso allentare la tensione e lasciarmi cullare dai rituali che solitamente riescono a regalarmi un po' di sollievo.
Raccolgo i capelli e, senza ulteriori indugi, mi immergo nella vasca.
Nuda, lascio che l'acqua calda mi regali il ristoro che cerco.
Ecco.. i nervi a poco a poco si sciolgono e così anche i pensieri più fastidiosi volano via.
Immersa in questo calore posso finalmente immaginare di non avere alcuna responsabilità.
Posso fingere che la mia Francia non stia soffrendo e che nessuna decisione difficile sia lì, dietro l'angolo, ad attendermi.
E André? Che farebbe André?
Che stupida.. Ci casco sempre.. ma non posso proprio fare a meno di chiedermi cosa farebbe se la situazione precipitasse.
Si schiererebbe dalla parte del popolo. Senza dubbio.
Ma non gliene farei di certo una colpa.
Lui è figlio del popolo e quel suo stesso popolo ha troppa fame.
Ma la mia Regina, purtroppo, è tanto lontana, persa nei suoi pensieri, soffocata dai suoi tormenti, per accorgersene.
Mi aspettano tempi duri e non so nemmeno se potrò contare su di te, se potrò chiederti un consiglio.
Desidero un tuo consiglio Andrè.
Tu, da sempre, sai cosa fare.
Mi sono sempre lasciata guidare da te anche se tutto di me ti ha sempre lasciato intendere il contrario.
Ho sempre avuto bisogno delle tue parole.. ma tu, ovviamente, non puoi saperlo.
Sempre.. sempre.. quando penso a te questa parola compare senza sosta nei miei pensieri.
Che mal di testa!
L'acqua comincia a raffreddarsi, sarà meglio uscire.. non voglio certo peggiorare la mia tosse.
Non con la certezza dell'imminente battaglia che dovrò affrontare.
Mi alzo ed esco fuori dalla vasca.
Lo specchio, il mio nemico più grande, è sempre al suo posto.
Ogni volta cerco di evitarlo ma ogni giorno diventa sempre più difficile.
Sono anni che mi scontro con lui.
Combatto da sempre contro quel riflesso, contro la mia immagine.
Completamente nuda alla luce di queste candele vedo chiaramente cosa riflette.
Riflette una donna dalla pelle bianchissima, con lunghi capelli biondi e selvaggi.
Capelli che parlano di me, della mia natura.. come amava ripetermi, spesso, André.
Che fosse un velato complimento?
Tutto prende una piega differente adesso.
Adesso so quali possono essere stati i suoi pensieri, i suoi tormenti, durante la nostra vita insieme.
 Anzi..No, forse non posso comprenderli davvero.
Infondo, anche se ci provo, non sono un uomo.
Non posso pensare come un uomo.
Non posso sentire come un uomo.
Entrare nella mente di André è impossibile per me.
Sono una donna.
Lo specchio non può ingannarmi.
Ma io non mi sento tale e tantomeno mi sento un uomo.
Questi capezzoli rosei.
Queste mie labbra quasi disegnate.
Il taglio dei miei occhi azzurri.
Il mio collo.
Le mie mani eleganti: mani da pianista, amava ripetere mia madre quasi una vita fa..
Tutto mi rimanda l'immagine di una donna.
È questo che percepiva André?
E cosa immaginava?
Immaginava di.. toccarmi?
Mio Dio, perché mai avrebbe dovuto?
I miei precettori mi hanno sempre detto che è peccato.
Nella mente di un uomo non dovrebbero nascere certe idee, certe immagini.. pensieri peccaminosi..
Non capisco queste cose.. questi desideri.. Dovrei provarli anche io?
Avrei dovuto provarli per Fersen?
Non provavo nulla del genere per lui.
Fersen.. l'uomo perfetto, il militare perfetto.. Mi sento così stupida.
Come ho potuto pensare di amarlo?
È sparito così velocemente dalla mia testa.
Non era amore quello.. eppure, in quei momenti, ne ero convinta.
Oppure non pensavo certe cose perché questi sono desideri che appartengono soltanto al sesso maschile? Soltanto ad un vero uomo?
È questo? È questa la ragione?
No.. no affatto.. ricordo bene Versailles e gli sguardi che le donne riuscivano a lanciare agli uomini, dietro la protezione dei loro grandi ventagli.
Ricordo bene i gemiti di quelle stesse donne nascoste dietro le fredde colonne della Reggia.
E ricordo altrettanto bene André che cercava di tutelarmi, di proteggermi sempre, da queste situazioni.
E allora qual è la risposta?
Forse sono io? È colpa mia?
Sono io che non posso amare o che semplicemente non ne sono in grado?
Chissà cosa ha potuto vedere in me André per riuscire a pensare una cosa del genere.

Un discreto bussare alla mia porta interrompe i miei pensieri.
Sarà sicuramente Nanny che vorrà avvisarmi per la cena.
Immagino di aver contemplato la mia immagine per troppo tempo.. Non capisco cosa mi stia accadendo.
Indosso la vestaglia e mi affretto ad aprire la porta.
Sento la sua voce che, con una punta di allarmismo, mi chiede perché ci metto tanto ad aprire.
Sempre impaziente la mia Nanny.
È meglio che mi sbrighi, non vorrei che buttasse giù la porta!

"Bambina perché non aprivi?" eccola qui, tutta rossa, che già immaginava qualche tragedia.
L'unica fonte di calore in questa grande casa.
"Perdonami, non volevo spaventarti. Non mi sono resa conto del tempo che passava"
"Immagino bambina, sarai stanca.. tutta colpa di quella testa dura di tuo padre!"
"Lo so Nanny, lo so.. cosa volevi dirmi?"
"Oscar, volevo dirti che tra mezz'ora la tua cena sarà pronta in tavola."
Dovrei cenare sola in quella grande sala?
Dopo il calore di quell'acqua che ha accarezzato il mio corpo, dovrei sentire il gelo della solitudine nelle mie vene?
"Cenate anche voi tra mezz'ora, Nanny?"
"Noi cara?"
"Si, voi..Tu e André.. vorrei cenare con voi, se non ti dispiace."
"Affatto bambina ma.. non è conveniente. Cosa penserebbe la servitù nel vederti cenare con noi?"
A questa sua domanda non posso non sorridere: "Beh non sarebbe la prima volta".
Mi guarda sconvolta, credo che non riconosca più la sua bambina.
Negli ultimi tempi sono stata fredda e scostante, non posso darle torto ma questa sera non me la sento di rimanere sola con i miei pensieri.
"Ma Oscar, l'ultima volta eri poco più che una bambina.. se lo sapesse tuo padre.."
Non lo capisci Nanny? Questa sera non sono proprio in grado di sopportare l'immagine della sedia vuota di mio padre.
"Nanny, non voglio stare sola.. Ti prego."
Il suo viso si addolcisce e mi regala un piccolo sorriso.
Ha capito, finalmente.
"Come vuoi bambina. Allora ti aspettiamo giù per cenare. Tuo padre non saprà nulla, sarà il nostro segreto."
"Ti ringrazio Nanny".
  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: gabryTheGift