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Autore: NPC_Stories    13/01/2018    1 recensioni
Dee Dee è una giovanissima elfa mezza-vampira. Quando si rende conto che nel mondo sembra non esserci posto per lei, decide di andare nel luogo che identifica come la patria dei reietti e dei mostri: la città sotterranea e multiculturale di Skullport.
Solo che per arrivarci dovrà affrontare numerose sfide che potrebbero affinare le sue abilità e rafforzare il suo carattere, ma potrebbero anche distruggere il suo spirito. Sulla sua strada incontrerà un riottoso compagno di avventure, un elfo scuro con un attaccamento morboso verso la città sotterranea.
Riuscirà la giovane dhampir a superare le sue prove, e soprattutto a dimostrare al suo nuovo compagno che è abbastanza forte per sopravvivere in una città di criminali? Riuscirà lui a mantenere la distanza che vorrebbe mantenere?
.
Spoiler: niente romance. La differenza di età la renderebbe una cosa creepy.
Nota: come al solito sono tutti personaggi originali, tendenzialmente la storia non tratta di personaggi famosi dei Forgotten Realms, anche se può capitare che vengano citati o che compaiano a spot in un capitolo o due.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Forgotten stories of the Forgotten Realms'
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1363 DR: Scegliere una via


Dee Dee aveva l'impressione di essere rimasta lì in attesa del nulla per ore. Probabilmente erano stati solo alcuni minuti, ma la giovane dhampir si sentiva nervosa e pericolosamente esposta. La caverna era vuota e non c’era un posto dove nascondersi, quindi si era appoggiata ad una parete cercando di appiattirsi il più possibile; traeva un minimo di sicurezza dall'idea di avere almeno le spalle coperte, anche se la sua schiena era stranamente umidiccia per il contatto con il muschio che cresceva in tutto il quarto livello dell’Undermountain.
“Spostati subito da lí, sciocca ragazzina!” Le gridò una voce dall'alto. Dee Dee la riconobbe, era la voce del drow. Non che avesse bisogno di riconoscere la voce, il tono era inconfondibilmente suo.
Con uno sbuffo di fastidio, fece quello che le veniva detto. Il drow stava scendendo in quel momento dal soffitto e a lei sembrò che stesse calando un po’ troppo in fretta per il suo stesso bene. In effetti lui cadde a terra e fece una capriola per attutire il colpo, segno che non aveva tratto il massimo dalla sua capacità di levitazione. Dee Dee comprese il motivo quando lui le si gettò quasi addosso e le strappó il mantello dalle spalle, buttandolo a terra. Stupita da quella foga, la ragazza si girò a guardare: il suo mantello era ricoperto da una specie di polverina vegetale che lo stava corrodendo, o forse digerendo.
“Colpa mia, avrei dovuto dirti di non toccare le pareti.” Spiegó lui. Raccolse i capelli di Dee Dee in una specie di coda e con il pugnale li tranciò di netto all'altezza della nuca. Fu tutto così rapido che la ragazza non ebbe neanche il tempo di protestare.
“Ehi! Ma… mi piacevano i miei capelli!”
“Certo, ma se non volevi che quelle cose risalissero fino alla tua testa…” lui le mostró le ciocche che aveva reciso: le punte erano state già bruciate (già per almeno una spanna) e quella polvere stava risalendo lentamente verso la mano del drow. Lasciò cadere i capelli biondi a terra, pulendosi la mano contro i calzoni. “Non scoraggiarti, ricresceranno.”
Sì… lentamente. Pensó Dee Dee con mestizia. Ci erano voluti diciott'anni perché arrivassero laggiù… sigh. Un'altra delle poche cose belle della mia vita, andata.
“Ful ferio la gente mangia quelle cofe affaffine?”
Daren le concesse un sorriso amaro.
“Se pensi che qualcosa ti mangerà, cerca di mangiarla prima tu!”
Dee Dee rifletté su quella filosofia di vita, trovandosi a pensare che dopotutto avesse un senso. Il drow fece per dire qualcos'altro, ma improvvisamente lei impallidì e indicò qualcosa alle sue spalle, con il dito tremante: “Quello rientra nella categoria?”
Lui si voltò: un grosso ragno stava scendendo lentamente dal soffitto, calandosi da un filo di ragnatela.
“Ah, quella. Non credo, finora non ha cercato di mangiarmi. È una creatura senziente, potremmo esserci utili a vicenda.”
Dee Dee mantenne il suo scetticismo finché la creatura aracnide non toccó terra e si trasformò sotto i suoi occhi in una graziosa giovane donna umana.
Dei. Non so se voglio davvero vivere qui.

L’elfa dhampir si prese qualche momento per studiare la nuova arrivata e percepì che l'altra stava facendo la stessa cosa con lei.
Alla fine fu la donna-ragno a rompere il silenzio: “Se tu sei un vampiro, come credo, allora io non sono commestibile per te e tu non lo sei per me.” Dichiaró. “Questa è una buona base per una pacifica collaborazione.”
Dee Dee rimase senza parole davanti ad un simile approccio. Non era certamente il criterio con cui in Superficie si stipulavano alleanze.
“Fe io foffi un vampiro, non potrei bere il tuo fangue ma cercherei comunque di rifucchiare la tua energia vitale. Tutto ciò che è vivo attira i vampiri come il fuoco attira le falene. Ma per fortuna io fono folo una dhampir.”
L'altra ragazza sembró molto colpita da quella risposta.
“Allora ti ringrazio per aver corretto le mie lacune. Non eri tenuta a farlo. Mi piacerebbe rimanere in termini amichevoli con te. Il mio nome è Lizy e sono un’aranea.”
La parola “aranea” non disse nulla a Dee Dee, ma aveva notato con la coda dell'occhio che il suo compagno drow aveva accennato un assenso con il capo, quindi finse di sapere di che cosa stesse parlando prendendo nota di chiedere lumi a lui, più tardi.
Poi ricordò che lui era un gran bugiardo, restio a concedere informazioni.
“Io mi chiamo Dee Dee. Ti chiedo fcufa, ma non fo cofa fia un’aranea”. Ammise. Magari la ragazza, Lizy, sarebbe stata più cordiale, visto che Dee Dee le aveva appena rivelato delle informazioni in modo gratuito.
“Tranquilla. Praticamente io sono un ragno gigante senziente capace di prendere forma umana.”
La spiegazione era semplice e piuttosto ovvia, ma non aggiungeva nulla a quello che l’elfa aveva già capito da sola. Dee Dee la guardò con grande interesse; non c'era niente, nell'aspetto dell'altra ragazza, che lasciasse trapelare la sua natura aracnide.
“Forte. Cioè, quindi… come un… un ragno mannaro, ma al contrario?”
Seguí un momento di silenzio. Poi Daren scoppió a ridere, ma cercando di non fare troppo rumore.
“Che hai da ridere adesso?” Domandò Lizy, piccata.
Il drow cerco di riprendere fiato. “Eh… è che… sto immaginando un umano che morde un ragno… e il ragno che con la luna piena diventa umano e mormora oh merda…” Non riuscì a spiegarsi oltre, piegato in due dalle risate.
Lizy borbottò qualcosa che suonava sospettosamente come imbecille.
“No, non come un ragno mannaro al contrario. Per la verità la mia razza è stata creata con la magia dagli esperimenti dei maghi umani, proprio per combattere i drow.” Nel dirlo, lanciò un'occhiataccia all’elfo scuro.
“Non so quanto possa aver funzionato.” Commentò lui. “Metà dei maschi drow che conosco scapperebbero orripilati davanti a una donna-ragno, mentre all'altra metà verrebbe duro. Quale risultato speravano di ottenere i maghi umani?”
Lo sguardo di biasimo di Lizy non vacillò nemmeno un po’.
“Le aranea sono state create per spiare e combattere i drow, ma quando abbiamo esaurito la nostra utilità gli umani ci hanno dato la caccia. È orribile che tu cerchi di mettermi a disagio per la mia natura, con tutto quello che ha passato la mia gente per colpa vostra.”
“Io sono una persona orribile.” Ammise lui, incrociando le braccia sul petto in quello che per la sua cultura era un segno di resa. “Allora, guardiana della porta inferiore, che mi puoi dire di questo livello? Come si arriva a Skullport da quaggiù?”
“Dobbiamo raggiungere l'isola in mezzo al lago che c'è più a sud. L'isola è una gigantesca stalagmite che collega al soffitto di questo livello, e lì ci sono delle sottili spaccature attraverso cui si può passare.”
“Tu puoi passarci in forma di ragno, o in forma di sciame di ragni come hai fatto per nasconderti dal demone… ma io? E lei?” Domandó, indicando Dee Dee.
“Non sono così stretti. Ci potete passare entrambi. Però ci sono tre problemi: il primo è che il lago è occupato dai kuo-toa che ne hanno fatto un allevamento di pesci. Io e te possiamo ottenere un lasciapassare mostrando i distintivi di Guardiani, che ci identificano come presenze neutrali al servizio di Skullport, ma Dee Dee non verrebbe fatta passare.”
“Uhm… un modo lo potremmo trovare.” Ipotizzò Daren.
“Il secondo problema è che su quell'isola vive un enorme mostro, un otyugh.”
“E questo sarebbe un problema? Un singolo otyugh, tanto varrebbe tirare sassi a un cane.”
Lizy alzò gli occhi al soffitto.
“Sei un po’ supponente.”
“Riconosco la mia abilità contro un nemico singolo e abbastanza grosso da essere un bersaglio facile.” Rettificò lui. “Così come riconosco la mia inutilità contro… uno sciame, o un moccioso che frigna.”
“Hai degli strani nemici.” Commentò la bionda, lentamente. “Ma la tua ammissione mi lusinga, visto che posso rientrare in una delle due categorie.”
“Chi lo sa, magari in entrambe!” Rispose lui a mezza voce.
Perché si comporta così con Lizy? Si domandò la dhampir. Che cosa si sono detti lassù? Da quando sono scesi, si è comportato da stronzo con lei, peggio di come fa con me.
Dee Dee riflettè su questa cosa che aveva notato, ma non aveva una risposta da darsi. Forse non sapeva abbastanza su Lizy per farsi un’idea di lei, ma fino a questo momento l’aranea le stava piacendo abbastanza. A Daren invece non piaceva.
Forse è perché le loro rispettive razze sono nemiche naturali. Si disse, non troppo convinta.

Daren non si era reso conto di star tenendo un comportamento peggiore del solito, ma era vero che Lizy non gli piaceva molto.
Non aveva ragioni per odiarla o per volerle male, ma lei era così fastidiosamente neutrale nelle sue decisioni.
Diamine, posso tollerare una persona buona. A fatica, ma la posso tollerare. Almeno si schiera per qualcosa, ha un cazzo di scopo nella vita. Pensò, occhieggiando l’aranea. E una persona malvagia, quantomeno, spesso ti darà un buon motivo per ucciderla, minacciando te o la tua gente. Ma una come lei? Cosa dovrebbe farsene il mondo di una come lei?
Non sapeva perché stesse provando tanto fastidio per l’atteggiamento della donna, non aveva mai provato sentimenti simili per i comuni cittadini di Skullport, né di nessun altro luogo.
Alla fine ci arrivò.
È un’avventuriera. È abbastanza in gamba da muoversi da sola per il Buio Profondo, la sua scarsa performance contro illithid e demoni non è significativa, nessuno potrebbe combattere da solo contro nemici del genere. È una persona forte ma non fa alcun uso della sua forza, se non curare il suo orticello. È un intollerabile spreco.
Mi sta sulle palle. Gli ignavi e gli egoisti mi stanno sulle palle. Se fosse debole lo capirei, ma non lo è.
Dei, quasi quasi è meglio Dee Dee con il suo lavaggio del cervello da paladina.

Inconsapevole di aver fatto qualche passo avanti agli occhi del drow (sebbene solo per contrasto e non per merito suo), Dee Dee riprese il discorso che il guerriero aveva lasciato cadere.
“Hai detto tre problemi. Qual è il terzo?”
Lizy tacque per un momento, cercando le parole. “Beh… il punto è che quegli… quegli stretti cunicoli sono…” la frase si spense in un borbottio imbarazzato. Dopo qualche secondo di silenzio pesante, si fece coraggio e concluse: “Quei cunicoli sono il posto dove Skullport butta la spazzatura e alcuni… scarti.”
“Scarti e spazzatura non sono la stessa cosa?” Domandò il drow, volendo vederci chiaro.
“Ehm… no. Un altro tipo di scarti.”
Sul volto del guerriero si dipinse lentamente un’espressione di puro disgusto. “No.”
“Oh. Un ostacolo insormontabile?” Lo provocò l’aranea, con voce flautata.
“Non striscerò su per cunicoli verticali, stretti e arzigogolati, in mezzo ai rifiuti di un’intera città e alla cacca di… di… qualsiasi cosa, goblin inclusi.”
“I goblin sono il meno.” Confermò la ragazza. “Io posso trasformarmi in uno sciame di ragnetti, riesco a evitare quasi tutto, ma tu, eh… sei magro ma non incorporeo.” Ridacchiò lei.
“Francamente fa molto fchifo anche a me.” Intervenne Dee Dee.
“Come? Non puoi diventare una nuvola di gas?” Lizy sembrava un pochino dispiaciuta per lei.
“No.” Sospirò Dee Dee. “Non fono cofì fimile a un vero vampiro. Per la prima volta in vita mia, devo dire purtroppo.
“Non c’era un’altra spaccatura verticale che collegava i livelli inferiori con quello dove si trova Skullport?” Chiese il drow. “Avevo sentito dire…”
“C’è, ma l’estremità che si apre sul terzo livello adesso è controllata dagli Agenti dell’Occhio.” L’aranea scosse la testa. “Nominalmente potremmo passare, io e te, siamo pur sempre persone che lavorano per Skullport, facendo quindi gli interessi di tutte le società palesi e segrete della città... compresa la compagnia di schiavisti. Però puoi immaginare quanto poco siano affidabili.”
“È ridicolo che possano rivoltarsi contro di noi, l’ordine dei guardiani esiste perché gli Agenti dell’Occhio hanno affrontato una guerra contro i Ladri dell’Ombra che avevano il covo nelle fogne, e anche perché si dice che alcuni anni fa un gruppo di avventurieri che venivano dalla Superficie abbia distrutto un’organizzazione di schiavisti Yuan-ti, che faceva capo a Zstulkk Ssarmn.” Raccontò il drow. “Ma, quella è solo una voce.”
“Zstulkk Ssarmn che è uno dei leader dell’Anello di Ferro? Quel Zstulkk Ssarmn?” Boccheggiò Lizy.
Dee Dee non sapeva di chi stessero parlando ma immaginava che dovesse essere un pezzo grosso.
“Ripeto, è solo una voce. Ma il punto è che a tutti fa comodo che Skullport e le sue zone limitrofe rimangano il delicato microclima che sono ora, senza interferenze dalla Superficie o da altre città del Buio Profondo. Per questo esiste il nostro lavoro, e la nostra neutralità deve essere garantita da mancanza di interesse personale in una qualsiasi delle fazioni di Skullport. Per questo è importante che facciamo qualcosa se degli illithid si permettono di invadere le fattorie del quarto strato, da cui proviene buona parte del cibo della città.”
“Cof’è un illithid?” Chiese Dee Dee, ma la sua domanda fu completamente ignorata.
“E quindi tu pensi che dovremmo passare dal Pozzo e sbucare tranquillamente in mezzo a un appostamento di schiavisti Agenti dell’Occhio?” Insistette l’aranea, senza accorgersi che la sua voce era diventata più acuta per il nervosismo.
Il drow scrollò le spalle. “Ti stavo solo fornendo uno spaccato di attualità.”
“E la tua amica?” Lizy indicò l’elfa con un cenno del capo.
Daren spostò lo sguardo da Lizy a Dee Dee.
“La ragazzina non viene in ogni caso. Nè su per i canali di scolo, né se dovessimo passare dal Pozzo sbucando vicino al covo di quelli dell’Occhio.”
“Cofa? E dove dovrei andare?” Dee Dee quasi gridò, tremando di rabbia. “Fmetti di ignorarmi! Fono qui! Dimmi, dove dovrei ftare?”
Daren si guardò intorno.
“Ti lascerei qui, ma potresti essere mangiata dai funghi, per non parlare degli altri mostri che infestano questo livello. No, ho ragione di credere che ci siano altre fattorie di desmodu qui intorno, e forse accetteranno di ospitare Dee Dee per qualche tempo, in cambio di qualche favore. In questo insediamento distrutto ho trovato appigli per pipistrelli giganti, ma niente cadaveri di pipistrelli e niente guano. Non allevavano pipistrelli giganti qui, ma i desmodu solitamente lo fanno, questo significa che ci sono altre comunità nei paraggi.” Concluse le sue supposizioni spostando lo sguardo sull’aranea.
Lei sembrava colpita.
“Hai buone capacità deduttive. Sì, se non sono stati catturati anche loro… dovrebbe esserci un altro insediamento, non molto lontano.”
“Bene, allora. Non perdiamo altro tempo. Prima scarico Dee Dee in un posto abbastanza sicuro, prima possiamo andare a fare del lavoro vero.”
Dee Dee cercò di protestare, ma capì che era inutile.

********
Nota: Mi rendo conto che la situazione politica di Skullport non è semplice da capire, e la maggior parte di quello che ho descritto non è canon (sebbene alcune cose lo siano). Altre cose sono mie invenzioni oppure avvenimenti accaduti nelle mie campagne di D&D.
Un breve riassunto cronologico:
1353 DR: un gruppo di avventurieri distrugge una organizzazione schiavista yuan-ti. In quel momento il suo capo non era nel covo quindi non viene ucciso.
1362 DR: la compagnia schiavista nota come Agenti dell'Occhio interrompe bruscamente il sodalizio con i Ladri dell'ombra dell'Amn perché avevano cercato di fregarsi troppo a vicenda. La loro alleanza derivava dalla necessità di far fronte al potere di un'altra compagnia che qui non viene citata. A seguito di questo conflitto di scala piuttosto grande, vengono interrotti i collegamenti via nave fra Waterdeep e Skullport (prima erano collegate da una nave che passava attraverso un Portale, come descritto nei capitoli 4, 27 e 28 di Jolly Adventures), e da una serie di chiuse che consentono alle navi di scendere attraverso cunicoli inondati d'acqua, ma anche quella via per ora è preclusa. Da questo momento qualunque mercante, se vuole viaggiare da Waterdeep a Skullport o vice versa, deve attraversare a piedi il dungeon. Ma per ora di contatti mercantili non ce ne sono, la situazione è considerata ancora pericolosa per i mercanti della superficie (cioè più pericolosa di prima).
Sempre nel 1362 DR viene istituita la figura professionale dei Guardiani, cioè persone ufficialmente non schierate con nessuna organizzazione (anche se quasi certamente lo sono e questa cosa viene accettata chiudendo un occhio, a patto che non si comportino secondo un conflitto di interesse). Il compito dei Guardiani è controllare che non arrivino influenze esterne potenti a Skullport. Non si vuole ripetere l'evento di avventurieri che scombinano il tessuto sociale, oppure organizzazioni della superficie o di altre città del sottosuolo che vogliono prendere potere a Skullport.
1363 DR (anno corrente in questa storia): viene fondato l'Anello di Ferro, una organizzazione schiavista e mercantile di cui uno dei capi è lo yuan-ti la cui organizzazione era stata distrutta 10 anni prima.
Sempre nel 1363 DR un contingente di illithid attacca e prende in schiavitù alcuni desmodu. Queste creature avevano il compito di badare alla produzione di cibo di una caverna del quarto livello, che è il livello dove quasi tutto il cibo viene prodotto. Probabilmente gli illithid hanno attaccato non tanto per il cibo quanto proprio per catturare schiavi, non si sa perché proprio desmodu, ma si configura comunque come un'invasione da parte di un'altra città del sottosuolo, quindi sarebbe sempre materia di interesse dei Guardiani.

           

   
 
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