Epilogo
-
Dovresti mangiare qualcosa prima di cominciare l’esame
–
osservò Uriel, lanciando un’occhiata verso Ezekiel
che rimestava distrattamente
il porridge nella scodella di fronte a lui.
-
Ho lo stomaco chiuso. –
-
Finirai con l’avere un calo di zuccheri e svenire sui fogli
dell’esame, la Commissione non ne dovrebbe rimanere molto
impressionata. –
-
Correrò il rischio. –
-
Zeke, devi mangiare almeno un po’ –
sbuffò spazientito,
afferrando il cucchiaio e avvicinandolo al volto dell’amico,
- Coraggio, apri
la bocca … aaaaah. –
Michael
sedette accanto a loro, rivolgendo un’occhiata
interrogativa ad Andrew.
Il
Tassorosso, nel vistoso tentativo di non scoppiare a ridere
e sputare tutto il succo di zucca che stava bevendo, deglutì
rumorosamente e
replicò solamente: - Non chiedere. –
-
D’aaaaccordo, ma resta il fatto che Uriel che tratta Ezekiel
come un bambino di un anno è tremendamente inquietante.
–
-
Non vuole mangiare – replicò il gigantesco ex
Grifondoro.
-
Questo l’avevo capito dalla dinamica degli eventi, ma
perché
non ti limiti a lasciarlo in pace? –
-
Il che sarebbe molto gradito – convenne Ezekiel, le labbra
leggermente sporche del porridge che l’amico aveva provato a
cacciargli in
gola.
-
Va bene, ma quando sverrai sui fogli io ti dirò “te l’avevo detto”.
–
*
William
tamburellò con le dita sul banco, osservando
sconsolato la prima domanda dell’esame di magisprudenza.
Forse
se avesse cominciato a chiudere gli occhi e tirare a
caso le crocette avrebbe avuto la possibilità di azzeccarne
almeno qualcuna.
Con
la coda dell’occhio vide che Sarah e Madeleine tenevano il
capo basso e a giudicare dalla velocità con cui rispondevano
alle domande non
dovevano avere grandi problemi.
Tossicchiò,
attirando l’attenzione della bionda.
Sarah
parve capire all’istante qual era il problema
perché diede
subito di gomito all’amica e le indicò William con
un cenno del capo.
Il
ragazzo atteggiò il volto nella migliore delle sue
espressioni da cucciolo, giungendo persino le mani in segno di
preghiera.
Il
sorriso sul volto di Madeleine gli annunciò che era
riuscito a commuoverla almeno un po’.
-
D’accordo, ti aiuto, ma sbagliane qualcuna per non rendere
troppo palese che hai copiato – sussurrò.
-
Ti farò una statua e la sistemerò in pieno atrio
dell’Accademia
– replicò per tutta risposta, accingendosi a
trascrivere le crocette che l’amica
gli dettava.
*
Jacob
le aveva chiesto perlomeno di provare ad andare d’accordo
con Evelyn e Joss, sostenendo che insieme a Floyd fossero le sue
più care
amiche, perciò forse avrebbe anche potuto tentare.
Allungò
il passo, raggiungendo le due ragazze proprio mentre
stavano uscendo dall’aula d’esame.
-
Sapete già cosa mettervi alla festa di questa sera?
–
Joss
rimase in silenzio, fissandola come se le fosse spuntata
una seconda testa mentre Evelyn scosse il capo.
-
Non ancora. –
-
Allora forse potrei darvi una mano. Dopotutto in Accademia non
c’è nessuno con un gusto migliore di me in fatto
di moda. –
-
Reine, non che non apprezziamo l’offerta, ma
perché improvvisamente
sei così … ah, ci sono, te l’ha chiesto
Jacob! –
Evelyn
aveva centrato il punto alla perfezione.
-
Già. –
-
E tu hai deciso di provare ad accontentarlo? – chiese Joss,
sorpresa.
-
Evidentemente. –
Le
due ex Corvonero si scambiarono un’occhiata che diede il
via a una vera e propria conversazione silenziosa al termine della
quale
parvero aver raggiunto una decisione unanime.
-
D’accordo, visto che è evidente che a Jacob ci
tieni
davvero, proveremo a fare lo stesso anche noi. Siamo nelle tue mani per
quest’emergenza
moda. –
Il
sorriso si distese sulle labbra voluttuose della mora.
-
Oh, credetemi, non ve ne pentirete. Per questa sera sarete “miss saltami addosso”.
–
*
-
Sembra quasi assurdo che l’anno sia già finito
– considerò Jezebeth,
afferrando la bottiglia di Whiskey Incendiario più vicina e
attaccando
direttamente all’apertura per mandarne giù tre
lunghi sorsi.
Timoty
sorrise.
-
Stai forse cercando di dirci che dopotutto questi aspiranti
non sono poi così male e che magari ti stai persino
affezionando a loro? –
-
Non essere ridicolo, non sono mica una sentimentale. –
Eppure
c’era qualcosa nelle iridi scure della collega che non
lo convinse affatto.
-
Ne sei proprio sicura? –
-
Oh, che tu sia dannato Mosca. Sì, d’accordo, lo
ammetto:
questi marmocchi sono i migliori con cui ho avuto a che fare negli
ultimi anni …
e mi sono simpatici. –
Willow
proruppe in una risata, cingendo il collo della fidanzata
con le braccia attirandola a sé in un mega abbraccio.
-
Jez la dolce,
finalmente tutto il mondo conosce questo lato di te. –
-
Will la quasi morta se
lo ripete un’altra volta –
replicò.
Tuttavia
la sua minaccia non doveva averla minimamente
impressionata perché Willow le rispose alzandosi in punta di
piedi e
scoccandole un bacio sulle labbra tinte di borgogna.
-
Pensavo avessimo assodato che non mi spaventi affatto, dolciotta.
–
Timoty
colse il momento per lasciare da sole le due ragazze,
puntando in direzione di Eric che era momentaneamente da solo.
-
Allora come vanno le cose? –
-
Bene -, replicò il più giovane sorridendo, - e a
te? –
-
Diciamo che potrebbero andare meglio. –
Lo
sguardo di Eric si fece immediatamente vigile e serio. –
Cosa succede? –
-
Ti ricordi quando Alastor ha voluto parlarmi all’inizio
dell’anno?
–
Annuì.
-
Bene, si trattava di una missione che mi aveva assegnato.
Avevo il compito di sorvegliare i movimenti dei Mangiamorte. –
-
E? –
-
E non promette nulla di buono. Ancora qualche mese e ci sarà
una vera e propria guerra, Eric. –
-
Se dovesse scoppiare saremo pronti ad affrontarla. –
-
Vorrei che fosse così facile – sospirò.
-
Quindi è solo per questo che sei preoccupato, non
c’è nient’altro?
–
-
Sono preoccupato anche per i ragazzi. Sono ancora giovani,
idealisti, innocenti … mi preoccupa la reazione che avranno
quando scopriranno
che il mondo là fuori è pronto a sbranarli.
–
Eric
gli battè sulla spalla, rassicurante.
-
Sono molto più forti di quello che sembrano, ce la faranno.
–
*
Due
anni dopo
-
Riesci a credere che siamo Auror a tutti gli effetti? –
Jacob
voltò lo sguardo verso Floyd, che teneva il braccio
sulle spalle di Joss mentre camminavano lungo i corridoi
dell’Accademia per l’ultima
volta.
Dietro
di loro veniva tutto il resto del gruppo.
Alla
fine si erano diplomati tutti, anche se ognuno di loro
avrebbe scelto strade diverse quando fossero stati chiamati a decidere
in che
dipartimento preferivano entrare.
-
Anche se c’è una guerra fuori di qui non riesco a
fare a
meno di pensare che finalmente i nostri desideri si sono avverati.
–
-
Siamo Auror, facciamo
il lavoro più bello del mondo, e se ci saranno
Mangiamorte da prendere a
calci allora tanto peggio per loro! –
Jacob
sorrise nel sentire l’entusiasmo degli amici.
Sì,
forse era proprio così.
Il
lavoro
più bello del mondo.
Spazio
autrice:
Salve!
Come
vi
avevo già annunciato siamo arrivati all’Epilogo.
Come sempre ci tengo a
ringraziare tutti coloro che hanno partecipato alla storia e coloro che
l’hanno
letta anche se non ne facevano parte. Sapete già che da qui
a qualche giorno
uscirà un Sequel, ma fino a quel momento ho deciso di
tenervi occupati con la
lettura della raccolta che ho intenzione di dedicare ai vari personaggi
(eh sì,
la domanda che vi ho posto nello scorso capitolo circa il dipartimento
mi
serviva proprio per la raccolta perciò chiederei a chi non
l’ha ancora fatto di
inviarmi la risposta); la prima OS è già pronta e
uscirà qualche minuto dopo l’Epilogo
e la raccolta si chiamerà “Slice
of an
Auror life”. Grazie ancora per il tempo, le
recensioni e le belle parole
che avete dedicato sia a me che alla storia, è stato un
piacere avervi come
lettori/partecipanti e spero di rincontrarvi anche nei prossimi
progetti.
XO
XO,
Mary