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Autore: cussolettapink    22/01/2018    7 recensioni
Brath Hill, questo era il nome del quartiere dove erano capitati. Lo chiamavano "il quartiere del non ritorno" e, sebbene sembrasse il titolo di un horror di quarta categoria, era tristemente noto per essere uno dei quartieri più malfamati dell'intera Gran Bretagna.
"Facciamo così allora: Se tu esci puoi affrontare quello che ti succederà ma noi lasceremo in pace la tua fidanzatina. Se invece ci lasci lei, ti lasceremo andare senza fare neanche un graffio a te o alla tua auto"
Genere: Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Chapter  10 –   Tom (+ Special POV Harry)

La mattina seguente, Nicole si svegliò con il suono della vibrazione del suo cellulare.

Sbloccandolo, vide che il messaggio era da parte di Denise, come i tre precedenti.

Ore 9,00
Da: Denise
“Non puoi neanche immaginare la bellissima serata che ho passato!”.

Ore 9,30
Da: Denise
“Nicole svegliatiiii, voglio raccontarti tuttooooo”.

Ore 9,45
Da: Denise
“Oggi parti vero? Giuro che se non mi chiami mentre sei sul treno ti disconosco come amica!”.

Ore 10,15
Da: Denise
“Tesoro, se ancora non sei sveglia sei nei guai, hai il treno tra un’ora e mezza e scommetto che non ti sei preparata neanche uno zaino con un cambio!”.

 
Dopo aver letto l’ultimo messaggio la bionda saltò in piedi, guardando con orrore la sveglia che segnava le 10,20.

“Maledizione!” si lanciò in bagno e poi direttamente in doccia, cercando di fare quanto prima possibile.

Uscita dal bagno cercò di vestirsi utilizzando una mano mentre utilizzava l'altra per spazzolarsi i capelli e per preparare la borsa.

La preparazione della borsa da viaggio non si rivelò poi così complicata, considerando che c’era un semplice cambio in caso di qualsiasi evenienza e un libro per passare il tempo sul treno, visto che l’attendevano due ore di viaggio sul regionale.

La ragazza corse come una matta per riuscire ad arrivare in stazione in tempo e ci riuscì proprio cinque minuti prima che il treno partisse.

Vagò per un paio di carrozze prima di trovare uno scompartimento completamente vuoto. Il treno delle 11,45 non era frequentato da molti pendolari quindi i pochi passeggeri presenti si cercavano di spalmare quanto più possibile sul treno per godere ognuno di un po’ di pace.

Lo scomparto in cui si trovava Nicole era uno di quelli che hanno addirittura la porta a separazione dal corridoio, con sei posti in tutto e due prese elettriche al lato del finestrino.

Di solito evitava quel tipo di scomparti perché erano sempre infestati da comitive e famiglie che non le permettevano di leggere in tranquillità, quel giorno però poteva godersi l’intero viaggio nella calma più assoluta.

Prima di essere disconosciuta come amica, chiamò Denise per farsi raccontare come era andata la serata.

Delle due ore di viaggio, ne passò una al telefono con Denise e l’altra a leggere il romanzo a cui si stava appassionando, “Love in the hospital”.

Una volta arrivata la sua fermata, la ragazza scese dal treno e uscì dalla stazione, posizionandosi vicino alla fermata dell’autobus che l’avrebbe lasciata davanti alla casa dei suoi genitori.

 “Nicole!” una voce attirò la sua attenzione non appena posò la borsa sulla panchina.

Guardandosi intorno, non riconobbe nessuno di familiare.

“Nicole, sono io! Tom Helt, abbiamo fatto le elementari e le medie insieme”.

Girandosi verso la voce che aveva appena parlato e guardando meglio il ragazzo, la bionda capì finalmente di chi si trattasse.

“Tom! Dio mio, saranno passati anni dall’ultima volta che ti ho visto! Non puoi rimproverarmi di non averti riconosciuto, sei cambiato moltissimo!”

Se l’immagine che Nicole aveva in mente era di un bambino leggermente cicciottello e con gli occhiali, la figura che ora si trovava di fronte era ciò che di più lontano poteva esserci.

Tom nel corso degli anni aveva perso tutti quei chili in più, che aveva invece investito in muscoli. Si era alzato moltissimo, era più alto di lei di almeno quindici centimetri e anche gli occhiali sembravano un lontano ricordo.

“Anche tu sei cambiata molto! Questi capelli corti?” il ragazzo prese una ciocca di capelli, imitando senza sapere un gesto che Harry compiva spesso.

Trovandosi però più indispettita se a farlo non era il riccio, la bionda cercò di allontanarsi senza sembrare scortese.

“Avevo voglia di cambiare taglio, i capelli lunghi mi avevano stufano. Cosa ci fai qui? Anche tu una visita ai tuoi?”

La famiglia di Nicole e quella di Tom abitavano uno di fronte all’altro fin da quando i due erano piccoli, anche se non si erano mai frequentati molto fuori da scuola.

“Esatto, ogni mese cerco di passare e di fermarmi almeno un weekend. Comunque dammi pure il tuo zaino, ti do un passaggio a casa ovviamente. Sono arrivato questa mattina, ho già avuto il piacere di prendere lo 013 e di recuperare la macchina di mio padre, ti evito volentieri tutto questo” il sorriso del ragazzo era davvero stupendo e contagioso, tanto che Nicole accettò volentieri il passaggio.

Recuperò il telefono solo nel momento in cui riuscì ad entrare nella sua camera, non dopo essere stata un’ora piena tra le braccia di sua madre e di suo padre, che non la vedevano da ormai un paio di mesi.

Prese il cellulare e lo aprì nella casella dei messaggi.

Ore 15.00
a: Denise, Harry
“Sono arrivata a destinazione sana e salva!”.

Ore 15,01
a: Harry
“Denny, non immaginerai mai chi ho incontrato all’uscita della stazione? Ti ricordi Tom Helt? Non puoi capire quanto sia cambiato!”.

Subito dopo aver inviato il messaggio si accorse che il destinatario non era Denise, come da sua intenzione, ma era invece un certo riccio che non si attardò nel rispondere.

Ore 15,03
da: Harry
“Ah si? E come è diventato? Ti prego racconta non sto più nella pelle!”

Se non fosse stato che la bionda si era ormai accorta di aver sbagliato destinatario, quasi avrebbe pensato che era la sua amica a scrivere.

Ore 15,05
a: Harry
“Harry, ho sbagliato destinatario. Perché dovrebbe interessarti come è diventato Tom? Tu neanche lo conosci!”

Ore 15,06
da: Harry
“Non mi interessa di conoscerlo, vorrei solo capire come è possibile che sei arrivata da neanche un’ora e già hai attirato le attenzioni di un ragazzo! Speriamo che domani arrivi presto, ti vengo a prendere io alla stazione ;)”
 
Ore 15,07
A: Harry
“Ricevuto capo, ci vediamo domani!”


Posò il cellulare e decise di dedicare il suo tempo ai genitori, con cui non stava da davvero molto.

Indossò il maglione che si era portata per cambio, visto che saggiamente aveva messo in conto che lì in montagna avrebbe fatto molto più freddo.

Dopo un intero pomeriggio a fare i biscotti e a spettegolare con la madre, si mise accanto al padre per parlare di come stava andando l'università.

Per la gioia della ragazza, il genitore propose per la mattinata seguente una bella passeggiata nei pressi di una piccola baita.

La bionda confermò presto la sua presenza, sentendo enormemente la mancanza di quelle bellissime passeggiate all’aria aperta che faceva con i genitori soprattutto in estate, quando tornava a casa per più tempo.

Apprese che ci sarebbe stato anche Tom con la sua famiglia, cosa che in fin dei conti non la sorprese più di tanto, visto che da piccoli capitava spesso che le due famiglie organizzassero gite insieme.





La mattina dopo la bionda si alzò piena di energie, prendendo in prestito qualche vestito più pesante alla madre e si preparò per la piccola spedizione programmata.

Durante tutta la gita, notò gli sguardi di sua madre e della madre di Tom fissi sulla sua figura e su quella del ragazzo, che non la lasciava sola neanche un secondo.

Si fermarono a pranzo nella famosa baita e nel primo pomeriggio si attrezzarono per tornare ognuno a casa propria.

“Ehi Nicole, stavo pensando: Io tornerò con il treno delle 17,00 mentre tu prendi quello delle 18,00, possiamo andare insieme giù alla stazione dei treni. Devi solo dirmi se preferisci passare un’ora ad attendere lo 013 oppure se preferisci aspettare un’ora al caldo della stazione”

Pur sapendo la facilità della scelta, il ragazzo sorrise sinceramente contento quando la bionda accettò il passaggio, felice di poter passare un altro po’ di tempo con lei.

Ore 17,30
A: Harry
“Harry, partirò tra una mezz’oretta, ci vediamo per le 20,00 alla stazione ok?”

Ore 17,45
Da: Harry
“Va venissimo, ti aspetto all’uscita. Sarò il tipo incredibilmente sexy in moto”.

Sorridendo per la battuta del riccio, salutò Tom e si diresse verso il treno, cercando come per l’andata un posto che le permettesse di continuare la sua lettura in tranquillità.

Il vibrare del telefonino l’avvisò che era arrivato un nuovo messaggio, in questi due giorni ne aveva ricevuti parecchi.

Ore 18,15
Da: Denise
“Nì, non puoi capire cosa si vocifera in giro! Dicono che Mark sia stato aggredito!”

 
 




POV HARRY

Il ragazzo si trovava al forno, distratto come non era da tempo, per colpa del messaggio di Nicole indirizzato a Denise.

Mentre lavorava l’impasto del pane, mentre serviva la pizza ai clienti, mentre preparava i panini o faceva qualsiasi altra cosa, continuava a pensare a chi diavolo fosse quel Tom di cui le due ragazze parlavano.

“Styles, vai pure a casa, oggi non hai proprio testa! Ci vediamo domani, hai il turno di mattina non dimenticarlo!”

Erik, il capo del riccio, era come un padre per i tre ragazzi che lavoravano al forno e quindi non si faceva problemi a mandare a casa qualcuno, quando li vedeva distratti o su un altro pianeta.

Passò tutta la giornata a casa, incontrando distrattamente la madre verso l’ora di pranzo e poi verso le 18,00 , orario in cui usciva per andare a… lavorare.

Il riccio strinse i pugni. Ogni giorno provava quella sensazione di impotenza a non poter far nulla per salvare la madre da quella brutta situazione.

Ad un tratto un bussare alla porta lo distrasse, portandolo ad alzarsi dal divano e ad andare ad aprire, curioso di sapere chi fosse che stava facendo tutto quel baccano.

Alla vista di Zayn, il riccio si fece da parte per farlo entrare.

“Amico, che succede?” chiese Harry, confuso più che mai dall’agitazione dell’amico.

“Succede che rischiate un bel casino tu e Niall se quel coglione dell’ex fidanzato di Nicole non chiude la bocca!”

“Di che parli?” Ora il ragazzo ascoltava attentamente.

“Ricordi Sam? Quel mio amico che da qualche mese fa la sentinella? Quel coglione di Mark è venuto fin qui a Brath Hill per ‘denunciare’ il fatto che tu e Niall stiate uscendo con due ragazze che non sono del quartiere! Ora, Sam è un amico e oltre ad averlo spaventato un po’ mi ha subito avvertito ma se quel coglione dovesse riprovarci? Se la voce arrivasse a Josh? Sai cosa potrebbe succedere giusto? Non serve che ti dica io che i depositi sarebber-“

“Ho capito, non serve che finisci la frase” lo fermò il riccio, non volendo sentire neanche in via ipotetica quello che sarebbe potuto accadere. “Chiama i ragazzi, questa sera andiamo a trovare quel coglione.”

 
  

“Allora Roger, ti piace andare in giro a raccontare cose che non ti competono eh? Tu più di tutti dovresti sapere quanto sia stata una cazzata quello che hai fatto”

Harry sembrava quasi irriconoscibile, fermo nella sua posizione e con indosso la sua immancabile giacca in pelle.

Louis e Liam stavano tenendo fermo Mark, che erano riusciti a intercettare all’uscita del pub che avevano capito frequentasse più spesso.

Il ragazzo era quasi in lacrime, conscio forse per la prima volta di chi si fosse messo contro.

Accecato dalla rabbia di essere stato sostituito così in fretta, non aveva ragionato sulla pericolosità del mettersi contro dei ragazzi di Brath Hill.

“Sei solo un codardo, un verme inutile. La prossima volta che saprò che vai in giro a raccontare cose che non ti riguardano non sarò così buono”.

Il tono usato da Harry era così basso e tenebroso che perfino gli amici si stupirono, non riconoscendo l’amico che sì, aveva un aspetto da duro ma che in realtà era buono come il pane.

Zayn si caricò di nuovo Mark sulla moto e lo scaricò nei pressi di casa sua, tornando immediatamente indietro dagli amici.

“Harry, pensi che abbia capito la lezione?” gli chiese Niall, distraendo Harry dai suoi pensieri.

“Spero di sì, non permetterò che le ragazze corrano dei rischi solo perché quel bamboccione non è stato prima capace di difendere la fidanzata e poi di accettare che lei abbia voluto un altro”.
 
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Angolo autrice!
Ebbene si, oggi vi tocca un doppio aggiornamento! (Ho anche pubblicato il primo capitolo di Love, what a mess!  che spero vi piacerà!)

Nonostante sia febbricitante, sono stata colta da un'improvvisa ispirazione e allora ho dovuto scrivere e pubblicare!
So che in questo capitolo non si vedono molto i nostri piccioncini ma mi serviva dare certi imput per i prossimi capitoli, spero non me ne vogliate!
Vi piace il nuovo banner? 
Che dire, spero di ricevere un vostro parere!
Saluti,
Liz
   
 
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