Anime & Manga > Lady Oscar
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Autore: terryoscar    06/02/2018    4 recensioni
[lady oscar][lady oscar]“ OSCAR STORIA DI UN GRANDE AMORE”
Dopo più di un anno dalla sua pubblicazione, ho perfezionato i dialoghi e le situazioni della mia ff rendendola più emozionante. Grazie a tutti coloro che la rileggeranno. ***** Questi personaggi appartengono a Riyoko Ikeda. Sono stati presi in prestito senza fini di lucro.
Ho letto tante storie su Lady Oscar scritte sul sito ff e devo dire che tutte mi hanno emozionato. Questo anime lo vidi per la prima volta nel lontano 1983 e ancora oggi lo guardo con la stessa passione di allora. Come tutti voi, ho sempre immaginato un lieto fine per i nostri eroi
per cui,ho deciso di catapultare i nostri amati personaggi in una favola meravigliosa.
Premetto che mi sono ispirata al manga e all’anime, il primo capitolo e un po' il riassunto dell'anime ma dopo prenderà tutt'altro proseguo. Oscar e Andrè diventeranno genitori prima e nonni dopo. Spero che vi piaccia.
E’ la prima volta che scrivo una storia. Vi chiedo di perdonarmi se troverete qualche errore. Grazie e buona lettura.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: André Grandier, Madame Jarjayes, Marie Antoinette, Oscar François de Jarjayes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Non fermatevi al primo capitolo, la storia prenderà una diramazione differente dall'anime. Buona lettura!


25 Dicembre 1755



Ricominciare

Lieto evento nella villa del generale Francois Augustin de Jarjayes, anziché festeggiare, tutti erano impietriti dal terrore, in attesa dello scoppio d’ira del capofamiglia perché era nata la sesta figlia.
Il generale furibondo, guardò la nuova arrivata, la prese in braccio e sbraitò: “Anche se il cielo non ha voluto concedermi un maschio, ti crescerò come se lo fossi e ti darò il nome di Oscar Francois de Jarjayes!”


A soli quattordici anni, Oscar ebbe l’incarico suo malgrado, di capitano delle guardie reali. Il suo compito era quello di difendere la principessa Maria Antonietta D’Austria, che inseguito divenne regina di Francia.
Oscar non voleva affatto quell' incarico, anche se  le spettava per rango. La fanciulla allevata insieme al giovane André, nipote della sua governante, era consapevole che per seguire il volere del padre, doveva rinunciare alla vita di ogni ragazza della sua età.
André aveva solo un anno in più di lei. Venne affiancato da suo padre, affinché la proteggesse.
Per volere della regina Maria Antonietta, a soli diciotto anni, Oscar fu nominata colonnello delle guardie reali.
Tra intrighi di corte e un infinità di pericoli, immancabilmente al suo fianco c’era sempre lui, Andrè Grandier pronto a difenderla da qualsiasi pericolo.
In cuor suo Andrè celava un sentimento molto profondo. Infatti, il giovane era pazzamente  innamorato  della bellissima Oscar, che ignara dei suoi sentimenti, lo considerava semplicemente un amico fraterno, lei invece, era segretamente innamorata del conte Hans Axel di Fersen, amante della regina di Francia.
I sentimenti che Oscar provava per il conte svedese, non erano un mistero per Andrè.
I due giovani erano cresciuti insieme sin dalla tenera età: sua nonna la governante Marie, lo portò a vivere a palazzo Jarjeyes subito dopo la morte dei suoi genitori.


Oscar era così presa dai sentimenti  che provava per Fersen, che un sogno prese forma nel suo cuore.
Per la prima volta, indossò vesti femminili, quegli abiti che lei giurò di non indossare mai, senza che nessuno la riconoscesse in quei panni del tutto inusuali, partecipò a un sfarzoso ballo a corte.
Hans presente al ballo, fu attratto da quella bellissima donna misteriosa e la invitò a danzare.


“C’è una persona che vi somiglia molto! ... Nasconde il suo corpo incantevole sotto l’uniforme di ufficiale … è bella come voi … è coraggiosa, darebbe la sua vita per i suoi ideali. La persona di cui vi parlo è il mio migliore amico!"


Il mio migliore amico


Quella frase le spezzò il cuore. Oscar sconvolta, si allontanò bruscamente, rifugiandosi piangendo in un angolo buio.


“Fersen non potrà mai amarmi, sono solo il suo migliore amico… se solo non mi avesse conosciuta con quella dannata uniforme! ... Devo rinunciare a lui.”


André geloso della sua Oscar, quella sera trascorse tutto il tempo in un osteria a ubriacarsi, cercando inutilmente di non pensarla tra le braccia del bel conte svedese.
Stordito dal vino, André fece ritorno a casa, aprì la porta della sua stanza, e gettandosi sul letto, sussurrò: "Come faccio a non pensarla!? ... Non è possibile .. Lei è con lui, con Fersen, ed io qui, ad aspettarla! Dio aiutami a sopportare questo supplizio, mi sembra di impazzire!"


Con stizza si alzò dal letto, andò alla finestra, alzò le tende e vide arrivare la carrozza su cui Oscar era andata via.


"E' già qui! ... Ma cosa le sarà successo?!"


Oscar scese dalla vettura ed entrò frettolosamente a palazzo, percorse lo scalone ed entrò in camera sua sbattendo la porta.
 Sconvolta e delusa, si tolse con rabbia le vesti, si gettò sul letto e si addormentò tra i singhiozzi.

Albeggiava.
Andrè si svegliò stanco e affaticato, con addosso ancora gli abiti della sera prima, e alzandosi dal letto sussurrò:" Come sono ridotto! Ieri ero così ubriaco che mi sono addormentato vestito! ... Devo darmi una ripulita prima di affiancare la bellissima madamigella Oscar! ... Oscar, ieri sera, il conte svedese ti ha stretta a lui ... ed io invece, ho bevuto per dimenticare! ... Ma come si può dimenticare la donna che ami più di te stesso con la consapevolezza che, è tra le braccia di un altro uomo?!"


Come tutte le mattine Nanny la nonna di André, entrò nella stanza di Oscar per riporre  gli asciugamani puliti.


“Oscar sei ancora a letto!”
“Nonna ... sei già qui? “Sono quasi le sette bambina, devi sbrigarti, la colazione è pronta da un pezzo.”
“Oh! Ma è tardi! ... Non ho voglia di alzarmi!"
"Ma cosa dici?! Devi prendere il tuo posto a Versailles, non puoi ancora rimanere a letto! ... E poi, non è da te parlare in questo modo!"
"Si, lo so nonna , adesso mi alzo."

Nanny sgranò lo sguardo, vide il povero abito gettato sul pavimento, le scarpe lanciate da una parte, la biancheria abbandonata a terra stropicciata.

“Oscar, ma cosa hai fatto al vestito? Perché lo hai gettato a terra?” lo raccolse, lo appoggiò sul sofà e tirando le tende, continuò: "Tu e mio nipote, prima o poi, mi farete impazzire!" “Oh nonna … ho male alle testa e la luce del sole mi da fastidio!”
"Allora Oscar, si può sapere cosa hai combinato? Perché il vestito era gettato sul pavimento? E come se non bastasse, lo hai strappato."
“Volevo togliermelo ... ma era tardi e non volevo svegliare nessuno, così mi sono svestita da sola. Ma non è stato facile con tutti quei bottoncini…”
“Ho capito piccola, ma non era il caso di trattarlo il quel modo! ... La prossima volta, fatti aiutare da qualcuno.”
“Non ci sarà una prossima volta ...”
"Oh ma cosa dici!! Eri così bella! E poi, dovresti finalmente deciderti a comportarti come una donna. Sarebbe ora!"

Oscar annuì.
Pigramente si sedette sul bordo del letto, appoggiò i gomiti sulle ginocchia portandosi le mani alla testa, domandò: “ Dov'è André?”
“Ha già fatto colazione, ti sta aspettando di sotto. Neanche lui stamattina ha una bella cera, sono sicura che ieri sera, avrà fatto baldoria in qualche postaccio!" rispose Nanny mentre riordinava la camera.
 Oscar sussurrò appena: “ André mi sta aspettando. Oh Andrè, perché siamo diventati grandi?! Era così bello quando eravamo bambini! ... Eravamo felici e spensierati, invece adesso ....”

Oscar scese in cucina e fece colazione in compagnia di André, entrambi erano silenziosi.
 
“Andrè cos’hai? Non hai detto una sola parola da quando siamo qui!”
“E a te cosa ti succede?! A quanto pare, nemmeno tu hai voglia di parlare!”

Il tono di voce di Andrè è duro, sarcastico quasi, forse offeso.

“... Stamattina,  andrò da sua maestà la regina, rassegnerò le mie dimissioni ... ho deciso di lasciare la guardia reale .... Voglio prestare servizio da qualsiasi altra parte, ovunque, l'importante è dimenticare ... desidero dimenticare! … André, ero così felice quando credevo di essere un maschio, era tutto più semplice...” sentì salire le lacrime. “André, ora so come voglio vivere …”
“Dici davvero, Oscar?”
“Si, voglio vivere come un uomo. Voglio imbracciare un fucile, andare sui campi di battaglia per ritrovare quel tempo, che credevo di essere un maschio.” -
" Ho capito!... Vuoi fuggire dai tuoi problemi, vero Oscar?”

Sento lo sguardo di Andrè addosso, mi osserva in un modo così ….. strano.

“Che cosa vuoi dire André?”
“Sai perfettamente cosa intendo. E' inutile che te lo dica!…”
“Sta zitto! Non ho voglia di ascoltare le tue prediche!” rispose con tono severo. Lasciò la cucina, si diresse in giardino, raggiunse il suo cavallo e partì a galoppo.
 


Versailles


“Non posso accettare la vostra richiesta madamigella Oscar, non voglio.”
“Maestà, è la prima supplica che vi faccio a mio nome, vi prego, datemi il vostro assenso, qualsiasi incarico per me andrà bene, anche andare in marina!”
“Perdonatemi ma non posso farlo.” continuò prostrata, con il capo abbassato.
La regina angustiata, si alzò in piedi e sentenziò: “E va bene, sarete accontentata. Vi farò conoscere quanto prima il vostro prossimo incarico.”
“Vi ringrazio maestà, vi ringrazio dal profondo del cuore.”


Era sera, Oscar varcò il cancello di palazzo Jarjayes e portò nella stalla Cèsar il suo cavallo. Varcò il portone del palazzo e percorse velocemente lo scalone che la separava dalla sua stanza. In tutta fretta si liberò dalla divisa e indossò una camicia bianca e il pantalone. Con lo sguardo nel vuoto, rimuginò sulla giornata ormai giunta al termine.
 
Il suo sguardo cadde sui tasti al pianoforte, si sedette e cominciò a strimpellare alcune note, fino a suonare una melodia malinconica.


André era al piano di sotto, seduto davanti al camino scoppiettante, ascoltava le note struggenti provenire dal piano superiore.


Oscar, l'amore per Fersen, ti ha resa irrazionale, hai lasciato la guardia reale per allontanarti dalla donna che lui ama! ... Oh Oscar, sapessi quanto ti amo! ... Sono costretto a soffocare i miei sentimenti, sento che il legame che unisce da più di vent’anni si sta lentamente spezzando. L'amore che provo per te, mi logora l'anima.


“Andrè, André si può sapere a cosa stai pensando?"
"Io?!! A nulla nonna!"
" André, invece di stare qui senza far niente, porta questo vassoio a madamigella Oscar. Ho avuto una giornata molto pesante e sono stanca." >br> "Non preoccuparti nonna, ci penso io, va pure a dormire."
"Grazie André. Buona notte!”
“ Buona notte nonna!" rispose prendendo il vassoio.
André lasciandosi trasportare dalle tristi tristi note provenire dal piano di sopra, si diresse nella la stanza di Oscar.


"Oscar, posso entrare?" “Vieni André, entra! ... Oh grazie André, mi hai portato la cioccolata calda!”
Il giovane appoggiò il vassoio sul tavolo e con sguardo velato e voce roca disse: “Se non hai più bisogno di me, vado a dormire. Buona notte Oscar.”

Andrè ha la testa bassa, in segno di rispetto ma anche a causa del malumore che lo agita.

 Oscar prese la tazza del  cioccolato la sorseggiò, la  posò  sul tavolo, disse: “Aspetta, un momento André, ho qualcosa da dirti! ... Dal momento che ho deciso di vivere come un uomo non ho più bisogno del tuo aiuto, voglio cavarmela da sola; non ho più bisogno di te, da domani potrai fare tutto ciò che desideri!... Buona notte André.”

Andrè ha la testa bassa, in segno di rispetto ma anche a causa del malumore che lo agita.


Aspetta Oscar … anch’ io devo dirti una cosa... una rosa è una rosa che sia bianca o rossa, resta sempre una rosa.  Una rosa non potrà mai diventare un lillà.”
“Che cosa vorresti dire?! Che una donna resta pur sempre una donna, qualsiasi cosa faccia? ... Rispondimi André! …”

Lo sguardo di Oscar si spalancò, fuori di sé, sollevò la mano e rabbiosa colpì il giovane in pieno volto.
Andrè rimase freddo e impassibile.
“Rispondimi Andrè! ... Ti ho detto di rispondermi!"
 
Erano viso contro viso, André con una presa decisa l’afferrò per i polsi e la guardo intensamente.
L'azzurro fiero e battagliero fino a quel momento, divenne improvvisamente timoroso.
Oscar ebbe l'impressione di avere di fronte un perfetto sconosciuto freddo e severo.

“Così mi fai male André ...”

André avanzò ancora e con un gesto deciso dettato dalla disperazione, le si avventò sulla bocca, rubandole un bacio. Un bacio pieno di rabbia che racchiudeva tutta la sua passione e la sua disperazione.
 Oscar indietreggiò, entrambi caddero sul letto. André le stava addosso, labbra su labbra, sguardo nello sguardo.
Oscar riuscì a divincolarsi appena, e con tutte le sue forze urlò: “Lasciami André o chiamo aiuto!”
André fuori di sé, si sollevò appena e con impeto, le strappò la camicia scoprendole il petto.
Oscar, per la prima volta in vita sua, ebbe paura di André, il suo amico di infanzia, colui che fino a qualche istante prima lo riteneva un fratello ma in quel momento lo vide come un uomo.
Copiose lacrime scesero sul suo viso e tra i singhiozzi, sussurrò: “Bene e adesso ... che cosa vuoi farmi Andrè, che cosa vorresti provare?!”
Lui la guardò e con gli occhi pieni di lacrime arretrò, si sollevò e coprendola con il lenzuolo, mormorò: “Perdonami Oscar, giuro su Dio che non ti farò mai più una cosa simile...Per più di vent’anni ho vissuto con te … solo per te, se fuggire fosse una soluzione, io  sarei fuggito da te tanto tempo fa, Oscar! Io ti amo Oscar, ti amo da impazzire … credo di averti sempre amato!”

Andrè uscì  dalla stanza ancora più confuso e disperato di prima, lasciando Oscar in lacrime.

Riversa ancora sul suo letto e in lacrime, poco dopo Oscar udì lo scalpitio di un cavallo. Era André che lanciò al galoppo il suo Alexander.
Distesa sul letto e  in preda alla disperazione, Oscar singhiozzando, disse: Com’è possibile, che non mi sia mai accorta dei tuoi sentimenti?! Mi hai sempre amata André, ed io, ti ho confessato di amare un altro uomo … tutto questo è pazzesco, non è possibile! … Ti ho fatto soffrire, perdonami  Andrè, però tu non dovevi ... Oh André ...”


Era quasi l’alba quando Oscar si addormentò.


Il sole ormai era già alto, il cinguettio degli uccelli la destarono dal suo breve e travagliato sonno, gli occhi si schiusero, si era addormentata si addormentò con addosso la camicia strappata. Si alzò dal letto frastornata per quanto accaduto la sera prima. Si liberò in tutta fretta degli abiti che indossava e frettolosamente indossò l'uniforme. Il suo unico pensiero era recarsi al Quartier Generale per conoscere il suo prossimo incarico. Uscì correndo dalla sua stanza ma incontrò Nanny per il corridoio.
 
“Oscar la colazione è pronta ...”
“Non ho fame!”
"Ma come non hai fame?! Non vorrai uscire di casa senza aver fatto colazione?!"

"Per favore nonna, non ho voglia di ascoltarti, scusami!"
" Oscar ma ... hai litigato con André?"
"Tranquilla, André non centra." disse allontanandosi a passo marziale.  
"Ma non puoi uscire senza aver mangiato, ti ammalerai! ... Oscar , Oscar aspetta! ..."


MARZO 1787   Quartier Generale

Oscar ricevette il suo nuovo incarico.

“Oscar Francois de Jarjeyes,a partire dal prossimo quindici  Aprile, vi sarà assegnato il  comando dei soldati della guardia.”
“Io con i soldati della guardia!”
“C’è anche un messaggio da parte di Sua Maestà la regina: “Attualmente è l’unico incarico disponibile, se non fosse di vostro gradimento, siete pregata di comunicarlo a Sua Maestà …”
  “No. Vi prego di riportare quando segue, ringraziate  Sua Maestà da parte mia, ditele che, sarò per sempre un suo fedele servitore.”

Oscar si diresse nella piazza militare, dove si svolse la parata di commiato in suo onore. Alla parata prese parte anche il tenente Girodelle che da sempre, era al suo servizio come vice comandante.
Conclusa la parata, Oscar entrò per l'ultima volta nel suo ufficio, dove fu raggiunta da due ufficiali e da Girodelle, quest'ultimo disse: “Comandante, perché avete deciso di lasciare il vostro incarico?! Forse, è per qualcosa che, ha fatto qualcuno di noi?”
“No, Signori! E' una decisione strettamente personale, anzi, desidero ringraziarvi per la fedeltà che mi avete dimostrato in tutti questi anni.”
“Comandante, i soldati della guardia sono rudi e violenti, non è certo un ambiente adatto a voi! Vi preghiamo di ripensarci …”
“Girodelle, ho chiesto e ottenuto che prendiate voi il comando della guardia reale ... Vi affido i miei soldati.”
 
rispose decisa lasciando il suo ufficio. “Comandante … aspettate …”

 


Un capitolo doloroso della mia vita si è concluso. Voglio cambiare vita, allontanarmi da tutto e da tutti, non voglio vedere nessuno. Devo dimenticare Fersen. Ma ciò che è accaduto con André l'altra notte, mi ha sconvolta ... André mi ama ma io non potrò mai contraccambiare i suoi sentimenti. Lui per me è un amico, un fratello, nulla di più. Devo assolutamente dimenticare....


Ancora pochi passi, Oscar svoltò l'angolo. André l'aspettava con il suo Cèsar, appena la vide arrivare e abbassò lo sguardo.
Con atteggiamento fiero e, a passo deciso, gli passò davanti, montò a cavallo, sussurrò: “André, in attesa di ricevere il  comando dei soldati della guardia, parto, andrò nella villa di famiglia in Normandia.”
“Va bene... Oscar ...."
“E per quello che è accaduto l’altra sera, non ce l'ho con te, comunque preferisco dimenticare.” disse dando un colpo secco sui fianchi del cavallo partendo al galoppo e lasciando solo André.
 

Oscar raggiunse la Normandia.
Trascorse tutto il tempo in solitudine, ripensando agli ultimi avvenimenti che avevano sconvolto la sua vita.


"Fersen, mi ha fatto capire di essere una donna come tutte le altre; ha risvegliato in me un sentimento che non ho mai provato per nessuno. Potrò mai dimenticare tutto ciò che mi è successo? ... E' terribile, amare e non essere amati. André mi ama. Sto soffrendo, sono terribilmente confusa.
E' stata la soluzione migliore allontanarmi dalla regina, dalla donna che Fersen ama.
Se penso allo sguardo disperato di André, alle sue forti braccia che mi hanno stretta, al bacio che mi ha rubato ... io ... non avrei mai pensato che un giorno mi avrebbe fatto una cosa simile! ... Dio che tormento! Non credo che riuscirò a superare tutto questo!


Andrè era seduto a un tavolo di un osteria, un soldato alto con un fazzoletto rosso al collo gli si avvicinò e disse: " Ehi amico, possibile che tutte le sere tu debba venire qui a ubriacarti? Non ti va di fare amicizia! Ah ah ah ..."
A testa china André sussurrò:" Voglio restare solo ..."
"Umm .. credo che tu abbia problemi di cuore non è vero? ... Mi presento, sono Alain Sassoin, soldato della guardia metropolitana. Dimmi almeno come ti chiami!"
"... André ..."
"André. e poi?"
"André e basta."
"E va bene amico, ti lascio in pace. Ma dimmi, è colpa di una donna se passi tutte le sere in questo lurido posto? .... Ho capito André, non hai voglia di parlare, e va bene, ti lascio in pace, però se ti guardassi intorno, ti accorgeresti che il mondo è pieno di belle donne! Ah ah ah ..." disse il soldato allontanandosi.

“Non voglio nessuna donna che non sia tu, Oscar. Non potrò mai perdonarmi ciò che ho fatto, non mi basterà tutta la vita per chiederti perdono!" sussurrò mandando giù l'ennesimo bicchiere di vino. Si alzò e avvicinandosi al soldato e disse:" Alain ..."
"Cosa hai amico?"
"Poco fa, mi hai detto che fai parte dei soldati della metropolitana..."
Certo! Ma dimmi, non vorrai mica arruolarti per dimenticare il tuo amore perduto?"
" Alain, voglio arruolarmi anch'io ..."
"Ah ah ah .. dici sul serio amico?!! Ti avverto che la nostra, è una vita molto dura, siamo continuamente sottoposti a lunghi turni di guardia."
"Allora, mi aiuterai?"
"Se lo desideri, va bene, ma adesso devi unirti a noi! Ah ah ah ..."





Palazzo Jarjyes


“Andrè ..."
"Sissignore!"
"Sono stato appena informato dal Generale Bouillè, che Oscar ha lasciato il comando della guardia reale. Dimmi, perché mio figlio ha preso questa decisione tanto improvvisa?”
“Non ne ho idea, Signor Generale .... ”
“André se ti ho messo al suo fianco, e perché tu la proteggessi e le impedissi di commettere delle pazzie.”
“A me ha detto solo, che non mi dovrò più occupare di lei."
“Ma cosa crede quella folle?! Di avere vita facile con i soldati della guardia? Tornerà a casa con l’orgoglio spezzato … sciocca!”  


Sento il generale allontanarsi mentre butto ancora qualche seme ai piccioni.



La carrozza su cui viaggiava Oscar, varcò il cancello di palazzo Jarjayes.


Tornare a casa significa affrontare me stessa, il mio passato e ... André!


André era seduto al bordo della fontana, quando riconobbe la carrozza. Si alzò e aspettò che Oscar scendesse. Erano l'uno di fronte all'altro, occhi negli occhi, l’emozione fu tale che non si salutarono nemmeno.


“Bentornata bambina, finalmente sei tornata a casa!” disse Nanny andandole incontro per abbracciarla.
“Grazie nonna.”
Oscar tirò su lo sguardo, André le era di fronte, ancora occhi negli occhi.
La nonna continuò: "Tuo padre, vuole parlarti, ti sta aspettando nel suo studio.”
“Va bene nonna, lo raggiungo immediatamente.”  
" Oscar, ti preparo una buona minestra calda!"
"Grazie nonna! Verrò in cucina non appena avrò parlato con mio padre!" rispose allontanandosi a grande falcate.


"Padre, posso entrare?"
"Su entra! ... Ti ho vista arrivare!!"
" Volete parlare con me padre?"
“Cos’è questo colpo di testa? ... Su avanti parla, non rimanere in silenzio! Almeno abbi la compiacenza di rispondermi, Oscar …”
“Ho lasciato la Guardia Reale, sono il nuovo comandante dei soldati della Guardia Metropolitana.”
“Questo lo so già ....” sbraitò il generale battendo i pugni sulla scrivania. “Voglio  sapere il motivo della tua decisione!”
“Ho preso questa decisione e non torno indietro.”
  “Cosa vuoi dimostrare? Sai a quanti turni massacranti verrai sottoposta? Dovrai pattugliare non solo le strade di Parigi che, in questo momento, sono molto pericolose ma dovrai portare l'ordine nelle taverne, dove quasi ogni sera scoppiano i disordini e come se non bastasse, ti manderanno a perlustrare i bordelli della città!! Senza contare che, non troverai  dei gentil uomini ai tuoi ordini! Sei una sciocca, che cosa ti sei messa in testa?"
“Scusate padre ma ora devo andare.”
“Aspetta … non puoi andartene così, senza dare una spiegazione! .... ASPETTA OSCAR!!”

Oscar lasciò lo studio, ignorando le parole di suo padre.

Il generale, fuori di sè, si precipitò in camera di André.

Un tocco deciso.
"André, sei qui?!"
"Prego generale, avanti ..."
“André sta vicino a mia figlia, proteggi quella sciocca! Temo che possa accadere l'irreparabile! Ti ordino di arruolati immediatamente.”
“Siete preoccupato Signore?!”
“Sono disposto a tutto pur di proteggere mia figlia."
“Signore, mi sono già arruolato, prenderò servizio stasera. Lei ancora non lo sa, ma sono sicuro che quando lo scoprirà, andrà su tutte le furie! ... Ma non importa, io la proteggerò!"
“Benissimo André adesso mi sento più tranquillo! Vedrai, quell'insensata tornerà con la coda tra le gambe!”
“Ne dubito signore! Oscar è molto orgogliosa, ma su una cosa concordo: conosco quei soldati, e Vi assicuro che non sono affatto dei tipi tranquilli."
“Lo so Andrè, ed è per questo motivo, che ti ho chiesto di arruolarti!”.
"La proteggerò come sempre ...."
"Tutto questo è assurdo! ... Come posso stare tranquillo?!! Un solo uomo, non potrà difenderla da un branco di delinquenti!!"  


Oscar si presentò in caserma in anticipo. Prese possesso del suo nuovo ufficio e iniziò a familiarizzare con l’ambiente spartano in attesa del vice comandante della caserma militare.



“Mi presento, sono il colonnello D’agouit’, vice comandante di questa caserma.”
“Lieto di conoscervi colonnello!”
"Comandante, vi aspettavamo domani ..."
Ho preferito prendere servizio un giorno prima, per conoscere il mio reggimento. Colonnello, desidero visitare le camerate dei soldati."
“Vedete comandante, gli alloggi non sono splendidi ed io non vorrei che …”
“Non ha alcuna importanza colonnello, andiamo!"
"Agli ordini comandante!


A passo marziale i due ufficiali si diressero alle camerate.


Il primo soldato protestò: “Dannazione, proprio adesso doveva arrivare!”
 “Ma non doveva prendere servizio domani?!! Certo che cominciamo proprio bene.” lamentò il secondo.
"Eccoli, stanno arrivando, allineiamoci presto, presto!"
 

Oscar, seguita dal vice comandante fece il suo ingresso, con tono severo tuonò: “Soldati della Guardia sono il vostro nuovo comandante, il mio nome è Oscar Francois de Jarjeyes!”
Alain il capo squadra ordinò: “Soldati della guardia salutiamo tutti il nostro nuovo comandante.”

I soldati sbatterono i tacchi e fecero il saluto militare.

Oscar scrutò le camerate, si rese conto di una nuova realtà: le camerate dei soldati della guardia erano ben diversi dagli alloggi della guardia reale, la stanza era grande, imbiancata a calce, umida e sporca. Sulle pareti vi erano dei disegni sconci, le brande erano spartane, regnava il disordine..
Lo sguardo di Oscar si sgranò, quando vide André tra i soldati.

Tornata in ufficio e fuori di sé ordinò al soldato di picchetto: "Fa venire qui immediatamente, il soldato Grandier!"
"Agli ordini comandante!"

 
Intanto nelle camerate, un soldato disse:" Ehi amici, avete visto il nuovo comandante?! Non vi sembra un tantino strano?“
" Beh, a dire il vero, ha l'aspetto di una femminuccia! Ih ih ih ..."
"Secondo me, è più adatto a comandare le donnicciole della guardia reale!"
"Secondo me, lo hanno mandato qui, per farlo diventare un vero uomo! Ah ah ah ..."
"Ed è quello che faremo amico! Ah ah ah ..."
Il soldato di picchetto entrò nella camerata, disse: "Soldato Grandier, il comandante Jarjayes vuole vederti nel suo ufficio."
"Ehi Grandier, che storia è questa?! Sei appena arrivato e il comandante ti vuole vedere?!" "Cosa vuoi che ne sappia amico!" rispose uscendo dalla camerata.

Raggiunse l’ufficio del comandante, pronto ad affrontarne l’ira.

"Mi avete fatto  chiamare comandante?” disse André mettendosi sull’attenti.
Pugni stretti, braccia sollevate Oscar fuori di se protestò: “Si può sapere perché ti sei arruolato? Avevo detto che non avevo più bisogno di te!”
"Mi sono arruolato e basta. Se proprio lo vuoi sapere, ho un amico tra i soldati, mi sono arruolato tramite lui e poi, qualunque cosa tu possa dire, soltanto io sono in grado di proteggerti! ... Sempre ai vostri ordini comandante!”
“André io …”
André le diede le spalle e aprì la porta.
“Un momento non ho ancora finito! ... E' stato mio padre ha ordinarti di seguirmi?”

Andrè si voltò un attimo per rispondere alla domanda.

“Quando me l'ho chiesto, mi ero già arruolato.”
“Perché? Voglio sapere perché lo hai fatto?”
“Te l’ho già spiegato. Tu hai bisogno di me, non posso lasciarti da sola.”
“Ma io …”
“Tu niente Oscar, non sai in che guaio ti sia cacciata, non so nemmeno se sarò veramente in grado di... proteggerti.”
“Ti assicuro che non avrò affatto bisogno della tua protezione, Andrè.”
“Presuntuosa come sempre Oscar, non ti smentisci mai. Staremo a vedere!” rispose lasciando l'ufficio.
“E va bene André, fa come ti pare!”


Non passò molto tempo che, tra i soldati della guardia vennero a conoscenza che, il nuovo comandante era una donna.


“Alain che ne pensi, del fatto che abbiamo una donna al comando?” domandò il primo.
"Cosa vuoi che ti dica amico?!"

“Alain,ma secondo te, se è vero che il nuovo comandante è una donna, che diavolo ci fa in mezzo a un branco di uomini scalmanati!?” ridacchiò con malizia Gerard.
“E’ chiaro! ... Sicuramente “quella” è alla ricerca di emozioni forti!”
"Ah ah ah ah ah....." risero all'unisono.
"Hai perfettamente ragione Gerard, la donnetta è alla ricerca di emozioni forti! Ah ah ah ..."
"Vedrai che con noi, cambierà presto idea, scapperà a gambe levate! Ah ah ah..."
Alain ribatté:" Io non prendo ordini da una donna. Quindi, non prenderò parte alla parata di benvenuto in onore del nostro biondo comandante, preferisco dormire! Ih ih ih ..."
"Ben detto Alain, mi riposerò anch'io! Ah ah ah ..."

André ascoltò con preoccupazione i discorsi dei suoi compagni.


Era prevedibile che i soldati si ribellassero. Adesso cosa succederà?!


L'indomani, Oscar e il vice comandante si recarono in piazza d'armi, con la certezza di trovare schierati i soldati, per il saluto di rito al nuovo comandante..
D'aguille sibilò: " Ma cosa succede! Un momento fa, erano tutti schierati ma dove sono finiti?"
I soldati delegarono André, in veste di loro rappresentante, a trasmettere un messaggio al comandante: "Signori, i soldati si rifiutano di prendere parte alla parata .."
Oscar, tuonò: "E per quale motivo si rifiutano?"
"Perché non vogliono prendere ordini da una donna!"
"Cosa!!"

Fuori di sé e, a passo marziale, Oscar seguita dal suo sotto posto, fece irruzione negli alloggi.

“Ehi Gerard, che ne dici, il comandante sarà brava a comandare a letto?” Disse il primo.
“Non lo so ma sono sicuro che, sarà favolosa sotto le lenzuola!” Esclamò un secondo.
“Però amico mio, possiede degli occhi bellissimi, e che dire della bocca, è così sensuale! Certo, non si può negare che sia davvero molto bella!” Commentò Paul, il terzo soldato.
“Ehi non ti sarai mica innamorato della comandante!” – Incalzò un altro ancora.
"Ma che dici! Ah ah ah ..."


"Non faccio che ascoltare commenti sgradevoli sul tuo conto Oscar, non lo sopporto!" Sussurrò tra sé.

Senza che nessuno si accorgesse della sua presenza, Oscar ascoltò le parole dei suoi uomini, e con tono minaccioso digrignò: “Fuori di qui! Vi voglio schierati in piazza d’armi, entro cinque minuti!”
Alain sdraiato sulla sua branda, rispose con tono canzonatorio: “Non abbiamo voglia di marciare a passo di parata!”
 “Se hai qualcosa da dire alzati in piedi e dimmelo in faccia. Questo non è un ospedale ma una caserma!"
“Scusate comandante ... Vedete, noi soldati della guardia non abbiamo voglia di prendere ordini da una donna.”
“Io non sono certa violenta per natura, ma sono stata educata a misurarmi con chiunque, sono a vostra disposizione! … Spada, pistola non ho preferenze. ” Disse uscendo dalla camerata.
Uno dei soldati esclamò: “E’ coraggiosa! ... Almeno a parole lo è!”
“Dai Alain ti riteniamo il nostro capo, dalle la lezione che merita.” Disse uno di loro porgendogli la spada.
Alain divertito la impugnò, disse: "E va bene, le darò ciò che si merita. Vedremo se avrà ancora voglia di rimanere, quando l'avrò umiliata!"

Alain seguito dai soldati, raggiunse la piazza d'armi.
André non poté che assistere al duello, impossibilitato ad intervenire nel duello.

Il comandante e il soldato erano faccia a faccia, occhi negli occhi. Alain era un uomo decisamente robusto, forte e molto più alto di lei.
Oscar sapeva perfettamente che non sarebbe stato facile battersi con un uomo pronto a tutto, pur di mandarla via.
I due furono accerchiati dai soldati, che osservarono il duello con interesse e partecipazione, tifando per il proprio compagno. .
Oscar sguainò la spada, con tono perentorio sibilò: “Se vinco io dovrete marciare, se perdo, lascio il comando.”
“Ummm mi pare accettabile”- Rispose soddisfatto Alain sicuro di avere  già la vittoria in pugno. Oscar guardò il vice comandante che ordinò: “Colonnello, qualsiasi cosa accada, non dovrete intervenire.”
“Ma comandante ….”.
“Questo è un ordine!!”
Incrociarono le spade ed cominciarono a battersi, entrambi erano degni avversari. Alain era in vantaggio per la forza fisica. Tutti i soldati inneggiavano il loro compagno ma riconobbero che, il biondo comandante era un degno avversario; nessuno incitava più il loro compagno. Scese l'assoluto il silenzio.
Oscar era in difficoltà, ma grazie alla sua agilità e, ai suoi attacchi imprevedibili e veloci, batté Alain, ferendolo al braccio.
Il soldato lasciò cadere la spada, portandosi la mano alla ferita.
 
“Maledizione!! Sono stato battuto da una donna!!" “Non da una donna ma dal tuo comandante Sassoin!”/>
"Non è possibile! Ma come hai fatto fatto?! ... Una donna che è riuscito a battermi!"
“Squadra medica, portatelo in infermeria!"
"Si Comandante!"
"E non Appena ti avranno medicato, voglio vederti marciare in mio onore come tutti gli altri soldati, tanto la ferita non è grave ... soldato!"
"Maledizione!"

Dopo alcuni giorni, Alain e Andrè erano di pattuglia a Parigi. Il soldato, non perse occasione di chiedere ad Andrè: “Che rapporto hai con quella donna vestita in uniforme?”
“Che cosa vuoi dire?”
“Lo sai benissimo Andrè, tu non sei come noi … hai tutta l’aria di essere un aristocratico.”
“Io non sono un aristocratico.”
“Non ho detto che lo sei ma che l’ho sembri e poi, ti comporti in modo strano con il comandante mi spiego: tu la stai proteggendo, non è così soldato Grandier?”
“Si Alain, mi sono arruolato per vegliare su di lei, anche se non vuole!"
"Ma ne sono accorto! Ih ih ... E' una donna che non teme nessuno. Ma tu, che ruolo hai nella sua vita? Perché tutto questo interesse per quella donna?"
Se proprio lo vuoi sapere, te lo dirò: fin da bambino ho vissuto nella sua casa, ho ricevuto la sua stessa educazione e sono sempre stato al suo fianco per proteggerla! ... Sappi, che continuerò a farlo. Quindi badate bene a quello che fate! ... Guai a chi oserà sfiorarla, mi sono spiegato Alain?" Andrè rispose con tono minaccioso e deciso.
“Certo ... ho capito, oltre ad essere il suo galoppino, ne sei perdutamente innamorato! Immagino che è il comandante la responsabile delle tue ubriacature, vero amico?"
" "Smettila Alain!"
"Certo, a ognuno le proprie pene! ... Voglio darti un consiglio amico, io da una così, me ne starei alla larga, non sembra una donna facile, anzi, è indomabile! ... Fa attenzione amico, per un amore impossibile, si può perdere l'uso della ragione! ... Tzé ... il comandante e il soldatino, però che strano, mai sentito una cosa simile in tutta la mia vita! ...Ah ah ah ..."
   
 
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