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Autore: _Lakshmi_    01/03/2018    1 recensioni
[AU Scolastica]
Dal primo capitolo:
Il pullman è la barca, l'autista è il tristo traghettatore di anime.
Se Dante avesse scritto la Divina Commedia nel XXI secolo, probabilmente lui e Virgilio avrebbero viaggiato su un mezzo pubblico, schiacciati nella calca di teste pensanti -chi più, chi meno- ed ansiogene, concentrate unicamente sull'imminente verifica o interrogazione.
Caronte aspettava gli spettri imbottiti di caffè e di zuccheri, tamburellando le ossute dita sul volante a ritmo della colonna sonora delle sue lunghe traversate: [...] lui, infatti, in mezzo a tutta quella vita, si limitava ad ascoltare e a cantare le note della sua amata canzone, guidando la nave sul fiume di nero asfalto.

[Attenzione: rivisitazione miti in chiave moderna ed utilizzo di stereotipi]
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Crack Pairing
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La Segreteria

La segreteria

[raccolta di One-shots]


    La Segreteria era una mistica stanza munita di computer e di chiacchiere, gestita da tre sorelle particolari, scelte appositamente da Zeus in persona perché figlie di conoscenti (ehi, quando mai si sono fatti favoritismi, malfidenti), perché perfettamente idonee all'incarico: in effetti, nessun'altra creatura sulla faccia della Terra sarebbe stata in grado di far perdere allo studente ogni speranza in una vana, inutile attesa allo sportello.
Alla scuola Agorà non serviva quindi l'Apple Store con il nuovo modello di Iphone XOXOXO per provare l'ebrezza di una calca ansiogena: ci pensava infatti la segreteria con i suoi orari indecenti.
Ma niente timore! Nei programmi elettorali dei Rappresentanti c'era sempre la voce “Orari della Segreteria”, nella vana speranza di una risposta da parte del Sommo Preside in favore del popolo oppresso (peccato che, in una dittatura, il popolo ha meno diritti di una bestia da soma).
Nel frattempo, se proprio si voleva provare l'ebrezza dell'attesa, si consigliava una breve lettura d'intrattenimento come “Il Signore degli Anelli” o “Guerra e Pace”, una tenda da campeggio ed un sacco a pelo. Gli eroi più attrezzati portavano persino un thermos con qualche bevanda calda, un pacchetto di biscotti ed una torcia elettrica, ma questi erano solo optional superflui.



Lachesi:

    In questa storia di infinite attese, Lachesi, sorella di mezzo, giovane decisamente di bella presenza, era una figura rassicurante con il suo dolce sorriso e la sua chiara parlantina. Soprattutto la sua chiara parlantina, con cui si intratteneva con i colleghi per ore, ore e ore, dimenticandosi completamente del povero sventurato appeso allo sportello da giornate intere.
Ma, oltre ad essere un
animale sociale, aveva anche altre diverse passioni, tra le quali spiccava sicuramente la lettura dell'Oroscopo quotidiana, visto che poneva una grande fiducia nel futuro: si interessava così ai segni zodiacali di tutti i presenti, in particolar modo dei Gemelli, al fine di conoscere il roseo o il nefasto destino di ognuno. Per di più, quando i Gemelli avevano cinque stelle nella categoria “Amore”, lei era solita cinguettare felice per poi iniziare a fantasticare riguardo il numero tendente ad infinito di possibili figli, tutti chiamati “Ermes” (con l'aggiunta di “I, II, III...” secondo la nascita).

<< Oh... siete dei Gemelli, quindi?>> domandava allora il malcapitato di turno, che ormai aveva messo da parte i fogli da compilare, più per rassegnazione che per reale interessamento alla vita sentimentale altrui.
<< Ah? No, no. Io sono del Sagittario.>>
<< E quante stelle ha il Sagittario?>>

Puntualmente, quando i Gemelli avevano cinque stelle, il Sagittario ne aveva solo mezza, per non dire nessuna. E, giunta ad una così tragica conclusione, la giovane segretaria si deprimeva, estraniandosi totalmente dal mondo circostante.
Il malcapitato, giunto a quel tragico epilogo, veniva letteralmente sbranato dai suoi compagni di coda che si erano visti sfumare ogni speranza di tornare a casa entro il fine settimana.


Atropo:

    Atropo invece, restava sempre e costantemente fissa al suo scranno dietro la scrivania, amministrando le finanze della scuola: ora controllava i bollettini postali con la lente d'ingrandimento, ora litigava per telefono con la famiglia dello studente che si era accidentalmente dimenticata di pagare una tassa scolastica; tuttavia mai usciva dalla sua base prima di aver sistemato tutto il lavoro sistemabile, quasi per timore che le sfuggisse anche un solo insignificante centesimo.
Lei giustificava la propria estrema sedentarietà dicendo di non aver più l'età per correre dietro a chicchessia, tuttavia sarebbe stata in grado di perseguitare un alunno sin nella bolgia più profonda dell'Inferno, in caso di un conto non saldato.
Di tanto in tanto, però, ascoltava le brevi vicissitudini di quei docenti che trascorrevano l'ora buca lontani dalla terribile Aula Insegnanti. Esteriormente riusciva a rimanere impassibile davanti alle sventure, rafforzando lo sguardo perennemente torvo con cui seguiva l'intero racconto del confessore; interiormente però non poteva soffocare l'interesse innato per le vite altrui e i gossip che erano in grado di arricchire una giornata lavorativa altrimenti incredibilmente monotona.


Cloto:

    Cloto, la più giovane, nonché piccola mascotte della scuola con le sue morbide codine nere, era in verità un ferocissimo hacker professionista che poneva le proprie incredibili conoscenze a servizio del migliore offerente. Il miglior offerente era ovviamente Ade (fratello del Sommo Preside) che la pagava profumatamente con l'aggiunta di un extra in dolciumi provenienti dall'America.
E Cloto amava in modo particolare le barrette
Snickers.
Non era chiaro il suo ruolo in Segreteria, lei si limitava a trascorrere le mattinate a tessere i fili delle vite di tanti, nocivi virus che, su ordine del Sommo Preside, avrebbe successivamente scagliato contro le scuole avversarie per minarne la fama nel più totale anonimato.
Però, seppur possedesse ampie conoscenze informatiche, non era adatta al lavoro di Tecnico della Scuola: il Tecnico della Scuola infatti non aveva alcun tipo di competenza e, in caso di necessità, doveva solo spegnere e riaccendere il computer, trovando la causa di ogni male negli studenti irresponsabili.
Lei, in tutta quell'ignoranza, piuttosto che intervenire, preferiva gustare con calma la barretta ipercalorica al cioccolato, facendo oscillare le codine a ritmo della musica a tutto volume, mentre allo sportello intere legioni di studenti cedevano per stanchezza e depressione.


[Segretari Speciali]



Ganimede:

    Il magnifico, unico, solo segretario personale di Zeus: era un giovane dal bellissimo aspetto e dai lineamenti femminei, dolci, capaci di sedurre al primo sguardo; inoltre studiava ogni movenza per apparire sempre e comunque perfetto, incredibilmente desiderabile.
Quando passava lui per i corridoi, tutto il mondo doveva fermarsi ad ammirarlo, pena la persecuzione e la minaccia più che concreta di licenziamento.
Oltre a questo extra, comunque, il suo compito principale era quello di portare le carte da un ufficio all'altro, intrattenendosi occasionalmente per diverso tempo alla scrivania del Sommo Preside. Però, come detto, trovava incredibilmente divertente ed appagante il semplice rovinare la vita dei professori, sfruttando la propria immunità: d'altronde, il suo amato superiore poteva solo dar credito alle sue amabili parole, piuttosto che ascoltare la voce di qualche rozzo insegnante sottopagato.
Certo, questi trucchetti non funzionavano proprio con tutti, alcuni si opponevano alle sue innocue pretese.

<< Pensi davvero che Mio Padre abbia il coraggio di fare qualcosa alla sua bimba prediletta?>> la voce zuccherosa di Atena, nei momenti di maggior quiete, gli ronzava ancora nella testa, procurandogli ogni volta un brivido di orrore: era estremamente inquietante, se non addirittura totalmente psicopatica, quando la si sfidava più o meno apertamente.

Dopo quell'episodio, cercava quindi di essere più accorto nella scelta delle vittime.



Iride:

    C'era un motivo se ciascun membro del personale portava con sé un portafortuna, anche chi -ateo infedele- non credeva nella dea della Sfiga: dove passava Iride, infatti, era una costellazione di catastrofi naturali, come stampanti improvvisamente non funzionanti, esplosioni degne di Michael Bay provenienti dai laboratori di Scienze e/o macchinette delle bevande che decidevano di vendicarsi sull'utenza con un rigurgito di liquidi ad una temperatura pari o superiore ai 2000ºC.
O almeno così raccontavano le voci di corridoio, maligne.
In realtà, infatti, Iride appariva soltanto quando doveva dare qualche nefasta notizia riguardante un licenziamento o, peggio, una convocazione in presidenza.
E quello che succede in presidenza, rimane in presidenza.
Per evitare la sciagura di quella donna in tailleur, il resto del personale aveva quindi deciso di svaligiare la bancarella cinese al mercato, prendendo qualsiasi magico amuleto contro la malasorte.
Non che la plastica Made in China funzionasse realmente, ma a volte anche la Scienza doveva lasciar il posto alla più popolare Superstizione per guarire l'animo dall'ansia del vivere quotidiano.



Fine One-Shot!


Gemelli: Mercurio è il pianeta dei Gemelli. In realtà protegge anche altri segni e non si può dire che Mercurio sia Ermes, ma ehi, chiudiamo un occhio.
Sagittario: segno opposto ai Gemelli.
Snickers: barretta al cioccolato.
E quello che succede in presidenza, rimane in presidenza: parziale citazione a Fight Club.



Angolo dell'Autrice:

    Allora, parliamoci chiaro clima: non puoi far nevicare quando devo prendere il pullman. Insomma, sai cosa vuol dire stare sotto la neve aspettando l'autobus? Che, con questo tempo, è come aspettare Godot, visto che le strade sono tutte intasate.
Alle volte vorrei essere un orso per passare la stagione fredda in letargo ed uscire fuori in primavera.

Comunque, lamentele mie sull'inverno a parte, voglio scusarmi per il ritardo della pubblicazione, ma queste settimane siamo pieni con la scusa della gita ormai alle porte: quindi ho dovuto studiare e mi sono ridotta a stare al pc solo la sera tardi, per guardare una puntata di una serie tv (a tal proposito, quanto è bella “La casa di carta”? Grazie Netflix per farmi scoprire queste perle).

In questo capitolo si parla di un argomento che mi sta molto a cuore, ovvero l'attesa infinita allo sportello della Segreteria: in cinque anni di lunga carriera liceale, per ritirare un libretto o per portare un foglio firmato ho sempre dovuto fare una coda chilometrica (oppure, se magari si passa prima del suono della campana, le segretarie si lamentano del fatto che uno studente non può uscire dall'aula cinque minuti prima. Cinque minuti. Cinque).
La scelta di caratterizzare in questo modo le tre Moire deriva tutto da certe mie fanfiction più o meno vecchie: ho sempre cercato di differenziarle per aspetto e carattere, anche se, ovviamente, qua sono molto caricaturali.
E per quanto riguarda la storia tra Hermes e Lachesi? Deriva da un crack pairing che avevo scritto in prima (?) o in seconda (?) superiore. Cose che non farei leggere a nessuno, anche se l'idea di base mi piace tutt'ora.

Ah, gli scheletri nell'armadio.

Ringrazio come sempre chi commenta/legge/o da comunque una speranza a quel che scrivo. Io non so bene se riuscirò a sopravvivere fino a fine Marzo (e non so nemmeno se riuscirò a salire su un areo con le mie vertigini), ma in ogni caso vi saluto ancora e spero che continuiate a seguire questo piccolo delirio.


Un bacio da _Lakshmi_!

  
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