La segreteria
[raccolta di One-shots]
La
Segreteria era una mistica stanza munita di computer e di
chiacchiere, gestita da tre sorelle particolari, scelte appositamente
da Zeus in persona perché
figlie di conoscenti
(ehi, quando mai si sono fatti
favoritismi, malfidenti),
perché perfettamente idonee all'incarico: in effetti, nessun'altra
creatura sulla faccia della Terra sarebbe stata in grado di far
perdere allo studente ogni speranza in una vana, inutile attesa allo
sportello.
Alla
scuola Agorà non serviva quindi l'Apple Store con il nuovo
modello di Iphone XOXOXO per provare l'ebrezza di una calca
ansiogena: ci pensava infatti la segreteria con i suoi orari
indecenti.
Ma
niente timore! Nei programmi elettorali dei Rappresentanti c'era
sempre la voce “Orari della Segreteria”, nella vana
speranza di una risposta da parte del Sommo Preside in favore del popolo
oppresso (peccato che, in una dittatura, il popolo ha meno diritti
di una bestia da soma).
Nel
frattempo, se proprio si voleva provare l'ebrezza dell'attesa, si
consigliava una breve lettura d'intrattenimento come “Il
Signore degli Anelli”
o “Guerra e Pace”,
una tenda da campeggio ed un sacco a pelo. Gli eroi più attrezzati
portavano persino un thermos con qualche bevanda calda, un pacchetto
di biscotti ed una torcia elettrica, ma questi erano solo optional
superflui.
Lachesi:
In
questa storia di infinite attese, Lachesi,
sorella di mezzo, giovane decisamente di bella presenza, era una
figura rassicurante con il suo dolce sorriso e la sua chiara
parlantina. Soprattutto la sua chiara
parlantina, con cui si intratteneva con i colleghi per ore, ore e ore, dimenticandosi
completamente del povero sventurato appeso allo sportello da giornate
intere.
Ma,
oltre ad essere un animale sociale,
aveva anche altre diverse passioni, tra le quali spiccava sicuramente
la lettura dell'Oroscopo quotidiana, visto che poneva una grande
fiducia nel futuro: si interessava così ai segni zodiacali di tutti
i presenti, in particolar modo dei
Gemelli, al fine di conoscere il
roseo o il nefasto destino di ognuno. Per di più, quando i Gemelli
avevano cinque stelle nella categoria “Amore”,
lei era solita cinguettare felice per poi iniziare a fantasticare
riguardo il numero tendente ad infinito di possibili figli, tutti
chiamati “Ermes”
(con l'aggiunta di “I, II, III...”
secondo la nascita).
<<
Oh... siete dei Gemelli, quindi?>> domandava allora il
malcapitato di turno, che ormai aveva messo da parte i fogli da
compilare, più per rassegnazione che per reale interessamento alla
vita sentimentale altrui.
<<
Ah? No, no. Io sono del Sagittario.>>
<<
E quante stelle ha il Sagittario?>>
Puntualmente,
quando i Gemelli avevano cinque stelle, il Sagittario ne aveva solo
mezza, per non dire nessuna. E, giunta ad una così tragica
conclusione, la giovane segretaria si deprimeva, estraniandosi
totalmente dal mondo circostante.
Il
malcapitato, giunto a quel tragico epilogo, veniva letteralmente sbranato dai suoi
compagni di coda che si erano visti sfumare ogni speranza di tornare
a casa entro il fine settimana.
Atropo:
Atropo
invece, restava sempre e costantemente fissa al suo scranno dietro la
scrivania, amministrando le finanze della scuola: ora controllava i
bollettini postali con la lente d'ingrandimento, ora litigava per
telefono con la famiglia dello studente che si era accidentalmente
dimenticata di pagare una tassa scolastica; tuttavia mai usciva dalla
sua base prima di aver sistemato tutto il lavoro sistemabile, quasi
per timore che le sfuggisse anche un solo insignificante centesimo.
Lei
giustificava la propria estrema sedentarietà dicendo di non aver più
l'età per correre dietro a chicchessia, tuttavia sarebbe stata in
grado di perseguitare un alunno sin nella bolgia più profonda
dell'Inferno, in caso di un conto non saldato.
Di
tanto in tanto, però, ascoltava le brevi
vicissitudini di quei docenti che trascorrevano l'ora buca lontani
dalla terribile Aula Insegnanti. Esteriormente riusciva a
rimanere impassibile davanti alle sventure, rafforzando lo sguardo
perennemente torvo con cui seguiva l'intero racconto del confessore;
interiormente però non poteva soffocare l'interesse innato per le
vite altrui e i gossip che erano in grado di arricchire una giornata
lavorativa altrimenti incredibilmente monotona.
Cloto:
Cloto,
la più giovane, nonché piccola mascotte della scuola
con le sue morbide codine nere, era in verità un ferocissimo hacker
professionista che poneva le proprie incredibili conoscenze a
servizio del migliore offerente. Il miglior offerente era
ovviamente Ade (fratello del Sommo Preside) che la pagava
profumatamente con l'aggiunta di un extra in dolciumi provenienti
dall'America.
E
Cloto amava in modo particolare le barrette Snickers.
Non
era chiaro il suo ruolo in Segreteria, lei si limitava a trascorrere
le mattinate a tessere i fili delle vite di tanti, nocivi virus che,
su ordine del Sommo Preside, avrebbe successivamente scagliato contro
le scuole avversarie per minarne la fama nel più totale anonimato.
Però,
seppur possedesse ampie conoscenze informatiche, non era adatta al
lavoro di Tecnico della
Scuola:
il Tecnico
della Scuola
infatti non aveva alcun tipo di competenza e, in caso di necessità,
doveva solo spegnere e riaccendere il computer, trovando la causa di
ogni male negli studenti irresponsabili.
Lei,
in tutta quell'ignoranza, piuttosto che intervenire, preferiva
gustare con calma la barretta ipercalorica al cioccolato, facendo
oscillare le codine a ritmo della musica a tutto volume, mentre allo
sportello intere legioni di studenti cedevano per stanchezza e
depressione.
[Segretari Speciali]
Ganimede:
Il
magnifico, unico, solo segretario personale di Zeus: era un giovane
dal bellissimo aspetto e dai lineamenti femminei, dolci, capaci di
sedurre al primo sguardo; inoltre studiava ogni movenza per apparire
sempre e comunque perfetto, incredibilmente desiderabile.
Quando
passava lui per i corridoi, tutto il mondo doveva fermarsi ad
ammirarlo, pena la persecuzione e la minaccia più che concreta di
licenziamento.
Oltre
a questo extra, comunque, il suo compito principale era quello di
portare le carte da un ufficio all'altro, intrattenendosi
occasionalmente per diverso tempo alla scrivania del Sommo
Preside. Però, come detto, trovava incredibilmente divertente ed
appagante il semplice rovinare la vita dei professori, sfruttando la
propria immunità: d'altronde, il suo amato superiore poteva solo dar
credito alle sue amabili parole, piuttosto che ascoltare la voce di
qualche rozzo insegnante sottopagato.
Certo,
questi trucchetti non funzionavano proprio con tutti, alcuni si
opponevano alle sue innocue pretese.
<< Pensi davvero che Mio Padre abbia il coraggio di fare qualcosa alla sua bimba prediletta?>> la voce zuccherosa di Atena, nei momenti di maggior quiete, gli ronzava ancora nella testa, procurandogli ogni volta un brivido di orrore: era estremamente inquietante, se non addirittura totalmente psicopatica, quando la si sfidava più o meno apertamente.
Dopo quell'episodio, cercava quindi di essere più accorto nella scelta delle vittime.
Iride:
C'era
un motivo se ciascun membro del personale portava con sé un
portafortuna, anche chi -ateo infedele- non credeva nella dea
della Sfiga: dove passava Iride, infatti, era una costellazione di
catastrofi naturali, come stampanti improvvisamente non funzionanti,
esplosioni degne di Michael Bay provenienti dai laboratori di
Scienze e/o macchinette delle bevande che decidevano di vendicarsi
sull'utenza con un rigurgito di liquidi ad una temperatura pari o
superiore ai 2000ºC.
O
almeno così raccontavano le voci di corridoio, maligne.
In
realtà, infatti, Iride appariva soltanto quando doveva dare qualche
nefasta notizia riguardante un licenziamento o, peggio, una
convocazione in presidenza.
E
quello che succede in presidenza, rimane in presidenza.
Per
evitare la sciagura di quella donna in tailleur, il resto del
personale aveva quindi deciso di svaligiare la bancarella cinese al
mercato, prendendo qualsiasi magico amuleto contro la malasorte.
Non
che la plastica Made in China funzionasse realmente, ma a
volte anche la Scienza doveva lasciar il posto alla più popolare
Superstizione per guarire l'animo dall'ansia del vivere quotidiano.
Fine One-Shot!
Gemelli:
Mercurio è il pianeta dei Gemelli. In realtà protegge anche altri
segni e non si può dire che Mercurio sia Ermes, ma ehi, chiudiamo un
occhio.
Sagittario:
segno opposto ai Gemelli.
Snickers:
barretta al cioccolato.
E
quello che succede in presidenza, rimane in presidenza: parziale
citazione a Fight Club.
Angolo
dell'Autrice:
Allora,
parliamoci chiaro clima: non puoi far nevicare quando devo prendere
il pullman. Insomma, sai cosa vuol dire stare sotto la neve
aspettando l'autobus? Che, con questo tempo, è come aspettare Godot,
visto che le strade sono tutte intasate.
Alle
volte vorrei essere un orso per passare la stagione fredda in letargo
ed uscire fuori in primavera.
Comunque, lamentele mie sull'inverno a parte, voglio scusarmi per il ritardo della pubblicazione, ma queste settimane siamo pieni con la scusa della gita ormai alle porte: quindi ho dovuto studiare e mi sono ridotta a stare al pc solo la sera tardi, per guardare una puntata di una serie tv (a tal proposito, quanto è bella “La casa di carta”? Grazie Netflix per farmi scoprire queste perle).
In
questo capitolo si parla di un argomento che mi sta molto a cuore,
ovvero l'attesa infinita allo sportello della Segreteria: in cinque
anni di lunga carriera liceale, per ritirare un libretto o per
portare un foglio firmato ho sempre dovuto fare una coda chilometrica
(oppure, se magari si passa prima del suono della campana, le
segretarie si lamentano del fatto che uno studente non può uscire
dall'aula cinque minuti prima. Cinque minuti. Cinque).
La
scelta di caratterizzare in questo modo le tre Moire deriva tutto da
certe mie fanfiction più o meno vecchie: ho sempre cercato di
differenziarle per aspetto e carattere, anche se, ovviamente, qua
sono molto caricaturali.
E
per quanto riguarda la storia tra Hermes e Lachesi? Deriva da un crack pairing che
avevo scritto in prima (?) o in seconda (?) superiore. Cose che non
farei leggere a nessuno, anche se l'idea di base mi piace tutt'ora.
Ah, gli scheletri nell'armadio.
Ringrazio come sempre chi commenta/legge/o da comunque una speranza a quel che scrivo. Io non so bene se riuscirò a sopravvivere fino a fine Marzo (e non so nemmeno se riuscirò a salire su un areo con le mie vertigini), ma in ogni caso vi saluto ancora e spero che continuiate a seguire questo piccolo delirio.
Un
bacio da _Lakshmi_!