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Autore: Esch    15/04/2018    1 recensioni
5 capitoli.
Il primo e l'ultimo sono pezzi di diario: i puzzle di una donna di nome Nadia.
E' a pezzi, e si può scegliere di leggere qualsiasi capitolo a sé.
La storia può finire benissimo al primo capitolo, come al secondo, e così via.
Dipende da quanto possano essere interessanti delle sedute da una psicologa.
Nadia è una donna normale? O nasconde qualcosa dentro di sé? Perché decide di andare in terapia?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Epilogo Martedì 2 Gennaio 2018

Gabriele ha insistito tanto per vederci, ed ho accettato.
Con tutti gli uomini al mondo, proprio un sensibile pirata doveva capitarmi tra i piedi?
Era nervoso, almeno quanto me... hehe forse un pizzico di più, dai!
In fondo lui mi ama: come posso spiegare quei occhi così luminosi quando guardano i miei?
Non lo sto neppure ascoltando; poverino, lui c'è la sta mettendo proprio tutta a non sembrare preso, ma distaccato con un fare da finto padre, ma io proprio non ci riesco a distogliere lo sguardo dalle sue labbra... così agitate, così comprensive, così buffe... così lui.
Persino la cameriera del bar, dove stiamo facendo colazione, si è accorta di quanto è emozionato.
E mentre parla, gesticola come suo solito... lo trovo delizioso... non smette di sorridere.
E' un amore.
Amo quel suo sorriso: quando mi sono innamorata di Gabriele?
Anche quando siamo usciti, per proseguire il mattino lungo il parco comunale, non ha smesso d'essere innamorato perso.
Avrei voluto essere un artista per poter disegnare quel sorriso... e farlo mio.
Il farlo mio lo bisbigliai, come se avessi paura della furtiva aria, in agguato nella mia gola, pronta a rubarmi quel desiderio.
"Uh? farlo che?" Si interrompe lui di scatto.
Ho finalmente buttato giù il suo castello di carte: ora posso prendermi il principe ranocchio.
Lo afferro per il colletto e mi sporgo verso di lui in punta di piedi per baciarlo.
Stacco le labbra, ma gli rimango appiccicata al viso: "Finalmente sei stato zitto! OH! Perché devi sempre gesticolare così tanto?! Avevo paura che mi avresti mollato una sberla prima o poi!".
"Nadia... ma...".
"Ma un corno! E vorrei farti notare che ora sei paonazzo come un semaforo!".
Lui di risposta con una mano sulla mia schiena ed una tra i miei capelli, mi tira a se per affondare un altro bacio: sono letteralmente in aria.
"Mettimi giù scemo!".
"Non-non ho resistito, scu...".
"E non ti permettere di scusarti idiota!" Lo addito io, tornata sui miei piedi, ma paonazza almeno quanto lui.
"M-ma...".
"Ma un corno! Voi pirati siete tutti uguali!".
"P-pirati?!".
Lo abbraccio con tutto l'amore possibile; affondo la testa nel suo petto: "Mio padre lo ripeteva spesso...".
Lui decide di assecondare il mio abbraccio, e mi accarezza dolcemente la nuca: "...".
Alzo lo sguardo verso il suo sorriso: "Non importa chi ami... l'importante è che ami".


25 Marzo 2019

Caramella, oggi io e Gabriele ci siamo sposati! CI CREDI?!
Lui è stato così comprensivo e dolce da esser d'accordo per il giorno: oggi è il compleanno di papà.
Non ho voluto nessuno all'infuori di mio padre, per scortarmi all'altare!
Sono passata in mezzo alle panche degli invitati, con stretta al petto, una gigantografia del tuo bel faccione da pirata papà!
Il parroco era contrario, ma quando gli ho fatto capire che fine avrei fatto fare al suo sedere usando la sua amata bibbia... beh! Sì è dovuto arrendere!
Ti sto scrivendo in questo piccolo momento, ora che sono in bagno a farmi ancor più carina per la nostra prima notte di nozze, mentre lui è in stanza; conoscendolo avrà camminato avanti ed indietro fino a tracciare solchi indelebili nel pavimento.
Ti confesso Caramella... nonostante tutta questa felicità, continuo a sentire il vuoto dentro di me: com'è possibile? Eppure io sono così sicura di sentirmi felice!
E' così che ci si sente quando si è felici?
Vedo i miei occhi irrigarsi lentamente di un velo di lacrime: NO! NON OGGI! Mi rifiuto di soccombere al vuoto! Oggi non mi avrai merda!
Uscirò da questo bagno, e sarò felice con l'uomo che amo, con l'uomo che mi ama!
Nadia e Gabriele saranno FELICI!
Quando esco dal bagno, non posso che pietrificarmi di dolcezza, appena incrocio il mio sguardo con il suo sorriso: papà Mikael, ci credi che Gabriele ha il tuo stesso identico sorriso da pirata straripante d'amore?


Domenica 31 Dicembre 2023

Caramella, caro mio cuore cartaceo, questa è l'ultima volta in cui ti scrivo.
Ma questa volta non ho una penna con me: ti dovrai accontentare del mio pensiero.
Gabriele è riuscito ad ottenere la custodia di Mikael.
Io non mi sono mai sentita più vuota di così... ed è una sensazione che non riesco più a sopportare.
Comprendo bene le mie colpe, e non cerco scuse, non più almeno... il giudice mi ha imposto di tornare sotto terapia, ed ha insistito anche per dei psicofarmaci... si crede uno psicanalista adesso... ma non posso dargli torto: non posso proprio.
La mia vita con Gabriele, almeno i primi due anni è stata una vita da film romantico: non sono mai stata amata così tanto ed intensamente.
Lo amo ancora, non posso mentire, e lui mi ama ancora, nonostante tutto il male che ho fatto a noi, con i miei incontrollabili sbalzi d'umore, le urla, i miei momenti di autolesionismo, i momenti in cui ero come mamma... però almeno sono riuscita ad amarlo: nei momenti di lucidità, mi sono impegnata con tutta me stessa, ogni fibra del mio corpo per dimostrare l'amore che provo per lui... e per nostro figlio venuto al mondo da sette mesi... lo ammetto tra le lacrime, ma sono contenta che abbia vinto lui l'affidamento: ho fatto bene a scegliere apposta una mezza sega come avvocato d'ufficio, ed aver chiesto all'avvocatessa migliore della città, di prendere le difese di Gabriele, senza fargli sapere che centravo io.
Ora mio figlio potrà crescere in una famiglia normale, una vita normale: non correrà il rischio di poter diventare come sua madre... un mostro con attimi di umanità.
E' venuto al mondo da pochi mesi: mi dimenticherà come è giusto che sia.
Ho fatto troppo male a Gabriele: non ne farò mai anche a nostro figlio; non me lo permetterò.
Ci siamo separati così in fretta: è stato come strapparsi il cuore con le proprie mani.
Il vento si fa sempre più forte tra i miei capelli e la giacca; il vento spegne le mie lacrime: ho scelto proprio un bel posto per finire la mia storia, vero Caramella?
E' stato più facile del previsto arrivare all'ultimo piano: qui nessuno può fermarmi, ne tanto meno vedermi; tutti troppo impegnati nel festeggiare l'imminente arrivo del nuovo anno.
Gabriele, mi dispiace così tanto... e tu Mikael, vivi intensamente ogni attimo con il sorriso: lo stesso sorriso di tuo padre.
Voglio chiudere gli occhi così, immaginando il vostro sorriso, mentre precipito; il vostro sorriso, come in questa foto che ora tengo stretta al petto.
Eravamo tutti insieme in montagna, in quel salone d'albergo così caldo ed accogliente, tutti vicini ed abbracciati, mentre i genitori di Gabriele rendevano immortale quel momento pieno d'amore: il ritratto di una famiglia felice, il dipinto di una famiglia innamorata.
Non lascerò volare via questa foto per nulla al mondo! Tutto questo vento non me la porterà via!


Quanto manca al suolo?

...!!!



N.d.A.
Non scrivo mai cose felici: anche quando scrivo qualcosa di comico, puntato sul ridere, ecco che i protagonisti muoiono o succede comunque qualcosa di brutto ed irreparabile.
Confesso di averci provato tempo fa a scrivere qualcosa con un lieto fine, ma proprio non è nel mio cuore: infatti il risultato era un puré di stronzate.
Ho cancellato la storia senza pietà alcuna.

Perché non scrivo lieto fine? Bella domanda... forse perché non ne ho mai visto uno dal vivo.
I lieto fine sono come i due liocorni della famosa canzoncina: non si vedono, ma speri ci siano.

E poi devi saper scrivere bene per dettare un buon finale lieto.

Se avete domande, lamentele, o altro, il dialogo è sempre il benvenuto.
Vi auguro buona giornata.
   
 
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