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Autore: GattyP    19/05/2018    3 recensioni
Terza fanfic della saga, con protagonisti Lily Anderson e Peter O’Neil, quest’anno alle prese con l’odiosa professoressa Umbridge… Avventure parallele a quelle di Harry e C (le cui vicende talvolta si incrociano con quelle dei nostri due personaggi, comunque nel pieno rispetto del Canon).
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Severus Piton, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Anderson-O'Neil saga'
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Capitolo 8

 

Pericolo mortale

 

 

Nella stanza, in penombra si muovevano quattro figure, debolmente illuminate da due o tre bacchette. O meglio, una sembrava confusa e stava appoggiato, barcollante, ad una parete, vicino alla porta: era Sasha, il tipo che ce l’aveva con Astoria… Tuttavia non sembrava in sé e, anche se stringeva nella mano una bacchetta, non mostrava di partecipare a quello che avveniva nella stanza. Mi girai verso l’altro lato della stanza: le altre tre figure erano ferme vicino al letto di Astoria, con le bacchette sguainate e rivolte verso Astoria. Una la scuoteva violentemente. Alla debole luce mi accorsi che erano due ragazzi e una ragazza: Ivan, Antonin e Goluba… Cosa diavolo facevano in camera di Giorgia e Astoria?

Scossa da Ivan, Astoria aprì con occhi stupiti ed il Russo, freddamente, le disse, in inglese: - Ora sei sveglia, p…. inglese! Non puoi scappare, non puoi parlare. Abbiamo provveduto a mettere una pozione nel tuo bicchiere, prima. Sei immobilizzata. Voglio che tu mi stia a sentire…

Astoria aveva gli occhi sgranati, per la paura. Era terrorizzata. Guardò la sua compagna, che dormiva tranquillamente. Il gesto non sfuggì a Ivan: - Non pensare che si possa svegliare: abbiamo messo una pozione sonnifero a tempo nel bicchiere della ragazza e dei tuoi amici, che dormono di là…

Strinsi la bacchetta, pronto a schiantarli tutti e tre. Volevo però sentire cosa stavano per dirle. Mi avvicinai, mettendomi in una posizione in cui avrei potuto tenerli tutti e tre sotto tiro.

- …Ora ti uccideremo - disse Ivan, freddamente - e così vendicheremo i nostri genitori e i nostri parenti, che quel porco di tuo zio e i suoi amici hanno assassinato. Ma prima di ucciderti ti farò tutto quello che i miei genitori hanno subito… vedrai, non ti piacerà… e non potrai neppure urlare… e, dopo, sul tuo cadavere schianteremo quel bestione di Sasha e ci prenderemo il merito di averlo bloccato… Non preoccuparti, nessuno piangerà, qui in Russia, per la morte di una Greengrass…

La povera Astoria  cercava disperatamente di divincolarsi, ma non riusciva a muovere il corpo e gli arti; avrebbe voluto urlare, ma la bocca rimaneva ostinatamente chiusa. Dovevo intervenire.

Mentre Ivan aveva puntato la bacchetta su di lei, lo schiantai, colpendolo freddamente nella schiena: il suo corpo inerte scivolò sul letto accanto a quello di Astoria, poi cadde a terra con un tonfo (spero si sia rotto la testa),  mentre i due suoi amici si giravano a vedere cosa fosse successo. Lanciai un altro schiantesimo verso di loro, colpendo in pieno petto l’altro ragazzo, che si accasciò al suolo… ma avevo rivelato la mia posizione, pur essendo invisibile. La ragazza, Goluba, lanciò una maledizione contro il punto in cui si trovava la bacchetta, colpendomi la mano… sentii un dolore fortissimo investire tutto l’arto e la mia bacchetta cadere a terra, lontano da me. Avevo bisogno dell’anello, i cui poteri erano analoghi a quelli della bacchetta e, velocemente lo sfilai dalla bocca e lo missi nel dito, spingendolo con le labbra (la destra era inutilizzabile e un dolore quasi insopportabile si stava diffondendo nel braccio). Ora però ero perfettamente visibile. Aveva fatto appena in tempo a fare quel movimento che una maledizione fu lanciata verso di me, colpendomi di striscio sulla tempia. Riuscii poi a creare uno scudo… e intravvidi, nella penombra, la russa guardare con cattiveria Astoria. Intuii che voleva ucciderla… Lanciando un’ultima maledizione su di me, che fu respinta dal mio scudo, si girò velocemente e puntò la bacchetta contro la povera Astoria, ma io, d’istinto, fui più veloce e le lanciai, con un incantesimo non verbale, utilizzando l’anello, un Expelliarmus e, subito dopo uno schiantesimo….

La russa scivolò a terra. Non capivo quasi più niente, ero distrutto, il dolore al braccio era insopportabile: che maledizione aveva utilizzato? Stavo per svenire. Mi  girai e vidi, tornato in sé, Sasha con gli occhi sgranati. Aveva la bacchetta in mano e ci guardava… il dolore al braccio destro era quasi insopportabile… avrebbe potuto ucciderci… Io non sarei riuscito ad oppormi… Per fortuna quel Sasha non era cattivo, come avevo pensato… Si avvicinò a me, mi disse qualcosa in russo e uscì di corsa dalla stanza, urlando come un ossesso. Capii che stava dando l’allarme... Caddi a terra svenuto.

Quando rinvenni, ero circondato dagli insegnanti russi. C’era anche la professoressa Sinistra, in piedi, che mi guardava: sul letto altri insegnanti stavano intorno ad Astoria, che sembrava sotto choc, ma stava parlano… Grazie a Dio era ancora viva … Oddio, non sentivo più la mano destra, quella colpita da Goluba, avevo una cicatrice sulla tempia, dove era stato portato via una parte del cuoio capelluto… ma l’avevo salvata! Come aveva predetto la Cooman, pensai…

Nel frattempo altri insegnanti, che evidentemente erano giunti in camera insieme a Sasha, portarono via i tre disgraziati. C’era anche la Preside. Astoria ora piangeva quieta quieta, mentre Giorgia ancora dormiva, non essendosi accorta di nulla.

Mi portarono in un’altra stanza, dove mi fu medicata la ferita alla tempia e sistemata la mano (per fortuna niente di grave, dicevano) e dove dovetti spiegare tutto quello che era successo. Naturalmente non raccontai tutta la verità… dissi che non avevo bevuto ciò che offrivano, che avevo sentito dei rumori e che avevo aperto piano la porta, che avevo avuto fortuna nel combattimento (mi avranno creduto? Sconfiggere tre ragazzi versati nella magia nera…). Giunse poi anche Astoria, che aveva di nuovo ripreso un passabile controllo di se stessa, accompagnata dalla prof.ssa Sinistra e da una prof. russa. Ci spiegarono che i tre ragazzi che l’avevano assalita attribuivano ai parenti di lei la morte dei loro genitori e, come avevo sentito, avevano confuso Sasha per attribuire a lui l’omicidio. La prof.ssa Sinistra era arrabbiatissima e chiedeva una punizione esemplare per i tre giovani criminali.

- Non si preoccupi, lo faremo sen’altro: in Russia siamo particolarmente severi con questo genere di crimini - disse la Preside, che aveva inviato un gufo urgente alla Polizia russa, incaricata di gestire le indagini.

Circa un’ora dopo giunse un ispettore, che, per fortuna, fu molto pratico: - Penso che vogliate tornare in patria, domani, come programmato. Lasciatemi una testimonianza scritta di quello che è avvenuto e poi, con la testimonianza di Sasha e con le confessioni che i tre faranno (da noi bere il Veritaserum prima di ogni testimonianza è obbligatorio), li condanneremo a diversi anni nel Carcere criminale di Kamchatka Uru. Voi potrete così tornare domani sera ad Hogwarts…

La preside si sentì in dovere di intervenire - E, se possibile, non date troppa pubblicità all’aggressione, che potrebbe minare i buoni rapporti tra i nostri due Stati. Naturalmente pagheremo tutti i danni morali e materiali ai due nostri ospiti…

Beh, l’importante era che fossimo salvi. La mano era di nuovo tornata normale e avevo salvato la vita ad Astoria Greengrass… E così la mia media era di due fanciulle salvate negli ultimi due anni scolastici…. non male!

______________________________

 

Saremmo partiti di lì ad un paio d’ore. Avevamo passato la mattinata tra funzionari russi, peraltro abbastanza gentili, che registravano le nostre deposizioni, e insegnanti e preside, che cercavano di scusarsi per quello che era successo. Avevamo anche aggiornato Giorgia e Godric: i due avevano dormito beatamente tutta la notte e non si erano accorti di nulla.

Infine ci avevano dato il permesso di prepararci per la partenza. Rimasti un attimo soli (Giorgia e Godric erano usciti a fare due passi), Astoria mi ringraziò di nuovo.

- Non devi ringraziarmi. Chiunque avrebbe fatto la stessa cosa. Mi dispiace che ti abbiano aggredito - le dissi - Qualunque cosa abbiano fatto i tuoi parenti, non giustifica quello che cercavano di fare.

- Sì, è vero. Non li giustifico, ma li posso anche capire. - mi disse- Mio zio, come ti ho detto, era alleato di Tu-sai-chi ed è finito ad Azkaban per alcuni anni, mentre mio padre è stato allontanato dal Ministero. Sapevo che erano stati all’estero, ma ignoravo l’odio che avevano suscitato… - disse. Poi, come per chiarirsi le idee, ancora confuse: - Scusami, Peter, posso farti una domanda?

- Certo, dimmi pure - le dissi.

-  Posso sapere come hai fatto durante il combattimento? Ci sono cose che non mi tornano. Come hai fatto ad entrare  nella mia stanza senza che quei tre se ne accorgessero? Non sei entrato dalla porta… e non ci si può materializzare a Durmstrang, sapevo, come non possiamo farlo ad Hogwarts… né hai le conoscenze per materializzarti… E come hai fatto senza bacchetta a colpire quella Doluba, alla fine… ti è caduta a terra quando ti ha colpito il braccio, se non sbaglio… eppure ti sei difeso e alla fine l’hai schiantata…

La guardai diritto negli occhi.

- Non posso dirtelo. Fidati di me, è per una buona causa. E non pensare più a quello che è successo… - le dissi. - Mi posso fidare di te?

- Certo, Peter, puoi fidarti sicuramente. Non dirò niente a nessuno. Spero solo di poter contraccambiare, un giorno. Anche se non so come potrò sdebitarmi… Posso aiutarti in qualche modo? La mia è una famiglia ricca, lo sai… avrai tutta la riconoscenza dei miei per avermi salvato… - mi disse.

- Grazie, Astoria. Ma non mi dovete niente. - Poi, alleggerendo il discorso: - Come va con il ragazzo di Serpeverde che ti piaceva?

- Male, ma hai ragione tu. Gli starò vicino e cercherò solo di essergli amica… Anche se vorrei strozzare quella smorfiosa della Parkison… - mi disse, con un sorriso amaro.

 

Salutati alunni, insegnanti e preside (ci  toccò sorbirci un altro lungo discorso, metà in inglese, metà in russo), finalmente prendemmo la passaporta che ci avrebbe portato alla tappa successiva. Il viaggio di ritorno fu lungo come quello di andata (in particolare fummo perquisiti un paio di volte… pensavano che esportassimo qualche oggetto magico proibito?), e, finalmente, nella tarda serata del 15 eravamo di nuovo ad Hogsmeade, dove ci aspettava un carro coperto che ci avrebbe portato ad Hogwarts.

Lily e qualche altro ragazzo delle varie case stavano ad aspettarci. Notai, in mezzo agli altri, anche il Serpeverde che, pensavo, piacesse a Astoria: era il biondo che spesso si scontrava con Harry Potter (Draco Malfoy, che apparteneva ad una famiglia importante di nobili purosangue inglesi) e aspettava Astoria insieme alla sorella Daphne Greengrass.

Lily mi si gettò subito al collo, noncurante della presenza degli insegnanti e dei prefetti.

- Signorina Anderson, - sentii dire subito dietro le mie spalle: era la voce della solita severissima McGranitt - tenga un comportamento consono, o dovrò togliere punti a Corvonero! Niente effusioni in pubblico!

Lily si staccò di malavoglia. Poi subito mi disse: - Che bello rivederti! Tutto bene a Durmstrang?

- E’ bello anche per me - sussurrai - Poi ti racconto i particolari… Non puoi immaginare cosa mi sia successo…

- Spero che non abbia fatto la corte ad Astoria… o abbia conquistato qualche russa - disse lei, fingendosi gelosa.

Poi vide la striscia di cuoio capelluto che mi mancava, sopra l’orecchio destro: - E questo? Cosa ti è successo?

Le strinsi forte la mano: - Ti racconto tutto dopo

Avrei voluto stringerla. Possibile che non ci si potesse abbracciare in pubblico? Quanto sono bigotti, qualche volta, gli inglesi e le loro stupide regole!

Appena possibile, tuttavia, ci appartammo e le raccontai tutto quello che era avvenuto: sia le informazioni sulla Selva degli Inferi, sia la faccenda di Astoria.

- Beh, sei stato un eroe! - mi disse - E, del resto, non potevi comportarti diversamente.… Ma hai rischiato la vita… non farai il salvatore di fanciulle di professione?

Poi Lily mi aggiornò anche su ciò che era successo in Inghilterra in quei giorni: alcuni pericolosi Mangiamorte, tra cui la perfida Bellatrix Lestrange, erano fuggiti, un paio di giorni prima, da Azkaban e gli Auror inglesi non sapevano che pesci pigliare. Insomma, il Ministero dava prova della più completa inettitudine e incompetenza. E la nostra inquisitrice, la Umbridge, aveva proibito agli insegnanti di fornire agli alunni informazioni non pertinente alle materie che insegnavano… forse per impedire che criticassero il Ministero!

- Mi sembra un situazione kafkiana! - mi disse.

- Kafché? Cosa vuol dire? - le chiesi.

- Surreale, paradossale. E’ un’espressione babbana che usiamo qualche volta in famiglia…- aggiunse Lily - Kafka è stato…

Ma non seppi mai chi era stato quel Kafka perché vedemmo Fanny, la fenice del Preside, che sembrava farci cenno di seguirla. Cosa che facemmo e, giunti al solito passaggio, entrammo e giungemmo all’Ufficio del professor Silente. Ci accolse molto gentilmente e volle sapere tutto quello che era successo a Durmstrang e quello che mi aveva detto la professoressa Poliakova sul Bosco degli Inferi.

- Mi dispiace per la Greengrass. Non pensavo che qualcuno volesse vendicarsi su di lei per ciò che è successo tanti anni fa… - disse il Preside.

- Cosa è successo? - azzardai a chiedere.

- I fratelli Greengrass, più lo zio di Astoria che il padre, a dire il vero, erano seguaci di Voldemort e furono mandati in Russia per trattare un’alleanza con un clan di vampiri. Ci fu in quei giorni il massacro degli abitanti di Varázslatos falu, un grosso villaggio magico della zona, attribuito ai vampiri… ma forse con l’appoggio dei due Greengrass. La loro partecipazione non fu mai provata, ma evidentemente a Durmstrang la pensano diversamente…

Poi continuò: - Il portale che si dovrebbe trovare a Hogwarts non è mai stato rintracciato, malgrado i miei sforzi. L’indizio “decem et novem” di cui parlava la Poliakova è effettivamente interessante… che sia la diciannovesima stanza di qualche piano… da contare… da dove? Dalle scale? Da una stanza particolare? Da un punto cardinale? Da una statua, un arazzo, un quadro particolare? Voi avete il fiuto per la caccia al tesoro, non è vero? Che ne dite di girovagare per Hogwarts alla ricerca del portale?… Tanto so che lo fareste in ogni caso! Vorrei solo chiedervi una cosa: avvisatemi appena troverete qualcosa: vorrei impedire che Voldemort utilizzasse quel luogo per spostare i mangiamorte da un luogo all’altro del Regno Unito. Mi raccomando, sono luoghi pericolosi, creati con la Magia Nera… Non fate niente di testa vostra…

- Non si preoccupi, Preside, la terremo informata - disse Lily - Questa volta non le nasconderemo niente…

Effettivamente la mia ragazza era bravissima a mentire… o stava dicendo la verità? Potevo stare tranquillo o dovevo cominciare a preoccuparmi?

 

Il giorno dopo, mentre andavamo a lezione,  incrociammo Daphne Greengrass (la sorella di Astoria) e Draco Malfoy, che ci cercavano.

- Ti ringrazio anche a nome dei miei genitori, che sono stati subito informati su quello che hai fatto per mia sorella - disse Daphne.

- Scherzi? Chiunque avrebbe fatto la stessa cosa… - dissi - Non dovete ringraziarmi…

- Vorrei mostrarti la riconoscenza della nostra famiglia in qualche modo. I Greengrass sono ricchi… - aggiunse Daphne.

Ancora questa storia della ricchezza…

- Mi offenderesti. Vogliamo solo la vostra amicizia. - aggiunsi io.

- Contateci. E se possiamo fare qualcosa, fatecelo sapere… - aggiunse Draco - Anche tu, Anderson, se qualcuno dei miei ti dà fastidio, dimmelo, che me ne occupo io…

Beh, l’anno prima non avrei mai pensato a una tale intimità con le Serpi, pensai.

 

 

 

Ok, rientro finalmente ad Hogwarts, ricomposizione della nostra coppia e nuova "caccia al tesoro" (questa però sarà più breve di quella della seconda fanfic). Un abbraccio a tutti e un ringraziamento particolare ad ace 95 e Barbie_Ettelanie_91! Prossimo appuntamento mercoledì per un tranquillo S. Valentino (almeno speriamo che lo sia per Lily e Peter)! GattyP:)

 

   
 
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