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Autore: Anima1992    29/05/2018    0 recensioni
In una piccola foresta magica, vi è un villaggio chiamato Incantolandia, un posto magico dove i folletti vivono in pace e armonia, tutti amano bere, fare festa e dormire fino a tardo pomeriggio. Tutti tranne uno. Lephrum.
Lephrum vive (letteralmente) con il fantasma del suo defunto padre, considerato da tutti un eroe per aver salvato il villaggio da una malefica presenza.
Lephrum però non è affatto come il padre, lui è scorbutico e irascibile nonostante la giovane età, gli piace lavorare e passeggiare, ma guai a stare in mezzo ai suoi simili, le cose però iniziano a cambiare con l'inizio della scuola super avanzata dei folletti!
Le lezioni saranno molte per il nostro protagonista e spesso si ritroverà a dover affrontare non solo la vita ma anche la morte.
Il pozzo dell'anima perduta in fondo è ancora vivo.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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E così fieri e spavaldi i nostri piccoli eroi proseguirono il loro cammino.

Tuttavia ci sarebbe da dire che Lephrum non era troppo tranquillo, no signori miei non aveva paura, e no, non doveva neanche andare in bagno!

Era la vicinanza con Laila a fargli ribollire il sangue.

Eeeeh l'amour... peccato che quest'ultima non lo sopportasse assai.

Mia sorella era molto critica nei riguardi di Lephrum, non accettava che lui fosse così scorbutico e isolato dal resto del villaggio.

Diceva che era solo un folletto viziato, lei d'altronde da quand'è morta non aveva avuto più possibilità di stare con me, Lephrum anche se inconsapevole aveva avuto una grande fortuna.

Il folletto cercava qualcosa da poter dire per rompere un po' il silenzio, impacciato le chiese ogni tanto come si sentiva e lei rispondeva sempre freddamente e distaccata: bene.

– Leppy credo che tu non gli piaccia tanto... – Sussurrò Margus all'orecchio del figlio, Lephrum in risposta storse il naso guardandolo male.

– Guardate, una porta... –

Davanti a loro si presentò un'enorme porta contornata da simboli antichi, Laila li accarezzò senza ricordare dove li aveva già visti.

– Una volta lessi un libro che apparteneva a Gandolino con questi simboli! –

– Ti ricordi che libro era? – Chiese Laila con voce speranzosa.

Lephrum nel frattempo si guardò attorno, sentiva uno strano odore di erba accompagnato da un leggero fruscio di acqua, toccò il muro umidiccio.

– Cosa c'è dietro questa porta... – Sussurrò a se stesso.

All'improvviso la terra cominciò a tremare, Lephrum si precipitò all'istante da Laila reggendola, ella lo guardò intensamente per un istante.

Venne distratta però dalla porta che si spalancò lentamente, l'aria fresca e pulita arrivò d'impatto sui loro visi sorpresi.

La luce colpì i loro occhi lasciandoli per un attimo a vagare nel buio.

Una volta abituati, entrarono guardandosi attorno sgomenti.

Erano totalmente circondati dal verde, davanti a loro vi era addirittura un cascata.

– Siamo... ancora sottoterra vero? – Chiese Margus con aria spaesata.

– Sicuramente siamo sotto effetto di un'illusione. –

– Ma è impossibile Laila, sento gli odori e i suoni dei passerotti anche! – Lephrum si chinò strappando un filo d'erba. – Tocca è reale. –

Laila non era affatto convinta, conosceva bene il potere di Orgon, andava oltre ogni immaginazione.

– Statemi vicino, ho un brutto presentimento. –

Tutto ero troppo tranquillo, finché da lontano non si sentirono chiamati da una voce fin troppo famigliare.

Lephrum non fece in tempo neanche a girarsi, fu letteralmente assalito da un Dally in lacrime, Arman era poco più indietro che se la prendeva con molta calma.

– Oh Leppy ero così preoccupato per te! Finalmente ti ho trovato e stai bene! –

Laila incrociò le braccia fissandoli attentamente, appena Lephrum notò quello sguardo subito si staccò di dosso Dally. Non che gli dispiacesse più di tanto.

– Laila! Ma ci sei anche tu! – Il fratello si rialzò abbracciandola e stringendola come un pupazzo, ma non c'era tempo per quel genere di coccole.

– Ragazzi...non sento più i cinguettii... – Fece notare Arman. Tutti a quel punto si zittirono guardandosi attorno, la cascata che prima scorreva velocemente era ferma, il vento che accarezzava la loro pelle non c'era più, tutto era immobile.

Nessuno emise più alcun suono, perfino il loro respiro si era fermato, e quando il cielo si oscurò totalmente e intorno a loro la vita si spense, indietreggiarono spaventati, cercarono la porta dalla quale erano venuti, ma non vi era più.

Davanti a loro apparve una figura, essa era imponente, l'oscurità l'avvolgeva totalmente creando il buio totale ovunque passasse.

– E...e...quello cos'è?! – Chiese Dally deglutendo.

– Orgon... – Laila l'avrebbe riconosciuto in mezzo a mille oscurità, quello davanti a sè era lo stesso fratello che l'aveva uccisa. – Dobbiamo trovare un modo di scappare! –

Tutti continuavano a far balzare gli occhi da una parte all'altra, ma più i secondi passavano più il buio sembrava avvolgerli.

Sul volta di Orgon si disegnò un ghigno, allungo l'enorme mano verso Laila, ma Lephrum coraggioso la spinse via, sacrificando se stesso.

Orgon l'avvicinò a sé, strinse il pugno attorno al corpo di Lephrum.

Vi posso dire con certezza che quella fu una brutta avventura, il folletto sopportò un dolore lancinante, sentiva l'oscurità entrargli dentro e trafiggerlo con mille e più lame.

Le sue urla furono talmente forti da paralizzare gli altri, Laila strinse i pugni mentre una singola lacrima scorreva lentamente lungo il viso.

Margus però, non poteva permettere che suo figlio finisse i suoi giorni in quel modo, coraggioso come un leone si piazzò davanti a Orgon.

– Lascia subito andare mio figlio! Mi hai capito?! – Urlò a pochi millimetri dal suo viso, poi inizio a girargli attorno sempre più veloce, Orgon provò a colpirlo ma tutto fu inutile.

– Ah! Mi spiace bello mio io sono già morto! Dai inseguimi! –

Furioso, urlò facendo tremare la terra, lanciò Lephrum a terra e fu preso al volo da Arman, sia Laila che Dally si precipitarono al suo fianco.

– Non preoccupatevi, è solo svenuto. –

– Guardate il suo corpo, ha tantissimi buchi neri...–

– Sì, ma non sanguinano, non riesco a capire. – Laila provò a toccarli ma all'istante si bruciò le dita.

– Dannazione dobbiamo trovare un modo e andarcene! –

Coprirono Lephrum con la sua copertina e Arman se lo caricò in spalla. – E Margus? –

– Se la caverà, è un Jinn! –

Iniziarono a correre a perdifiato, Ma Orgon tutto vede, e solo schioccando le dita, radunò delle fiamme nere intorno a loro bloccando ogni vita di uscita.

I tre si posizionarono al centro del cerchio stando più stretti possibili.

– Queste fiamme non si spengono se non con la luce del sole o magica. – Nonostante Arman e Dally erano già pronti a dire addio a questo mondo, Laila non era dello stesso parere.

Lei non si arrendeva.

Il suo animo era forte e la sua luce infinita.

– Orgon! – Urlò con tutta la voce che aveva in corpo attirando così la sua attenzione. – Io ti giuro, nel nome della nostra famiglia. Nel nome della donna che tu amavi e che hai ammazzato. Che me la pagherai. Io Laila Marine Mangust ti ucciderò! – Intorno a mia sorella si sprigionò una folata di vento fortissima accompagnata dalla luce che emanava la sua anima. E quella luce spense le fiamme nere intorno a loro, Laila riprese l'aspetto di quando la morte l'aveva presa, trasformandola nella giovane maga che era. Ma....

– NO! – Gridò Dally terrorizzato e indicando la copertina che era stata presa dalla fiamma nera, ma non ebbe il tempo di dire nient'altro.

Laila si concentrò e nonostante fosse nel tempo arrugginita riuscì a portare tutti in salvo, in una parte più lontana del pozzo.

Affannata e affaticata si accasciò a terra sorridente e fiera di se stessa per aver salvato tutti.

– Margus... –

Dally guardava la copertina che non smetteva di bruciare davanti a loro.

– Oh no... no, no! – Gridò Laila avvicinandosi con gli occhi lucidi e provò inutilmente a spegnere quelle fiamme oscure.

– Laila...non importa. – Sussurrò Margus sorridendole. – La mia ora è giunta molto tempo fa, hai fatto il possibile per salvare tutti e ci sei riuscita. –

– Margus no ti prego, come farà Lephrum senza di te?! Non puoi lasciarlo io troverò un modo! –

Ma non c'era modo, le fiamme oscure non si spengono finché non divorano del tutto la loro preda.

– Cosa diremo a Lephrum...? – Dally era in lacrime, tra loro era nata una grande amicizia e intesa.

– Che gli voglio bene... e che se anche non può più parlarmi, io sono con lui. –

Margus andò vicino al proprio figlio che fu appoggiato a terra da Arman.

– Forse è meglio che ora stai dormendo... – Guardò i buchi neri del figlio. – Non ho mai fatto nulla per te, ma ora posso salvarti la vita. Laila. –

La ragazza scattò subito vicino a lui ancora in lacrime.

– Calmati ora, ho bisogno che ti concentri, devi trasferire la mia energia all'interno di Lephrum, so che lo puoi fare, ho visto tuo fratello curare feriti con anime di chi stava per morire... –

– Margus io non so se... –

– Ti prego Laila. –

Fu allora che mia sorella concentrò tutto il suo potere chiudendo gli occhi. Arman e Dally videro Margus scomparire lentamente sotto i loro occhi, mentre i buchi sul corpo di Lephrum si chiudevano.

– Addio, per favore non abbandonatelo... – Sussurrò prima di scomparire per sempre...

 

   
 
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