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Autore: Teddy_bear    13/06/2018    5 recensioni
In musica, un preludio (dal latino praeludium) è generalmente un brano piuttosto breve, di solito senza una forma codificata, collocato all'inizio dell'esecuzione di una composizione o di una sua parte. In anatomia, preludio, era il cuore di Shaoran. Ma Sakura sapeva benissimo ascoltare e salvare i cuori.
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AU fanfiction, dove Shaoran è un pianista con il cuore spezzato e Sakura è una studentessa di medicina, specializzanda in cardiologia.
[Se volete, per capirci meglio, ho pubblicato un’introduzione ed un trailer].
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Li Shaoran, Sakura Kinomoto, Un po' tutti | Coppie: Shaoran/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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SAKURA 

 

Ad ogni gradino che scendo, ciò che succede durante la giornata di oggi si fa più reale nella mia mente. Meiling si sposa. Io e le altre ragazze siamo le sue damigelle, mi sento così euforica all’idea del suo matrimonio che il mio cuore scoppia di felicità.

“Ciao, Sakura.” mio fratello indossa già lo smoking nero. È molto elegante ed i suoi capelli sono meno sbarazzini del solito, credo abbia usato del gel. 

“Ciao, vedo che tu sei già pronto.”  

Lui annuisce. 

“Sakura!” Yukito esce dalla cucina. Tra le mani ha la sua cravatta nera, alla quale cerca di fare il nodo. 

“Sei già pronto anche tu?!” ma quanto sono stata in camera mia a studiare? Voglio dire, credo di aver fatto i calcoli giusti per quanto riguarda l’orario, in modo tale da non arrivare tardi. 

“Preparati, tra un’ora e un quarto dobbiamo essere al matrimonio.” dice, sorridendomi, mio padre. Per fortuna, lui non è ancora pronto, anzi. Sta iniziando ad abbottonarsi la camicia, sopra la sua maglietta intima, adesso. Sospiro. 

“Va bene, vado a vestirmi e sono da voi. Accidenti, credevo di aver fatto tutto per tempo.” brontolo, salendo nuovamente le scale. 

Una volta giunta in camera mia, apro l’armadio, prendendo con cura il mio abito da damigella. È elegante, di seta, di color rosa pastello. La gonna è lunga fino alle caviglie, la parte superiore dell’abito, invece, ha del pizzo sul girocollo, e le maniche raggiungono il gomito. Me lo metto, cercando di non far disastri. Quando l’ho addosso, prendo le scarpe con il tacco grigie. Dopo di che, mi dirigo verso il bagno: prendo la piastra, e liscio i miei capelli, per poi truccarmi leggermente. Ecco, sono pronta. Scendo le scale, aggrappandomi bene al corrimano e, una volta di nuovo in salotto, vedo la mia famiglia già pronta. 

“Bene, hai fatto in tempo.” mi prende in giro, mio fratello. 

“Sei bellissima.” dice, mio padre. Sorrido. Sento il mio cellulare che squilla, così lo recupero dalla mia borsetta. Meiling?

“Pronto?” aggrotto le sopracciglia. 

“Sakura, devi venire subito a casa di Meiling. È già pronta, ma si sente troppo ansiosa e sta sclerando.” la voce di Tomoyo arriva chiara alle mie orecchie. Spalanco la bocca, ragionando un attimo. Quindi, dovrei guidare fino casa di Meiling, per poi andare in chiesa. Il tutto, senza far ritardare nessuno. E senza nemmeno far preoccupare lo sposo. 

“Ci sono.” posso farcela, sì. Posso farcela. 

“Ti aspetto!” 

Chiudo la chiamata, e guardo verso i miei membri famigliari. 

“Devo andare da Meiling, voi potete iniziare ad andare verso la Chiesa, se volete!” esclamo, risalendo le scale di camera mia. 

“Sakura, ma cosa..?!”

Non rispondo, alla domanda di Yukito. Non ho molto tempo. Prendo il primo paio di scarpe da ginnastica che trovo e me lo metto, infilando le scarpe con il tacco in un’altra scatola, che porterò con me. 

“Ci vediamo in Chiesa!” annuncio, una volta che sono di nuovo in salotto. Prendo le chiavi della mia macchina, e spiego generalmente, molto generalmente, cosa sta succedendo prima di andarmene via. Non fanno obiezioni, anzi, mi incoraggiano, augurandomi buona fortuna. 

 

***

 

“Dov’è?” domando, una volta accolta da Tomoyo, a casa di Meiling.

“In camera sua, sta piangendo da un’eternità.” mi risponde preoccupata, la mia amica. Annuisco. Inizio a muovermi, raggiungendo camera sua velocemente. 

“Meiling, dai.” sento la voce di Shaoran dentro la stanza. Sospiro, pensando a come mi vedrà conciata. Ma non fa niente, ci sono cose più importanti. Busso piano alla porta. 

“Tomoyo, entra.”

Scuoto il capo, e spalanco la porta. 

“Non sono Tomoyo.” affermo, avvicinandomi subito a lei. 

“Sakura!” Meiling esclama, abbracciandomi. 

“Sono così contenta che tu sia qui.” 

L’abbraccio a mia volta, dicendole di non preoccuparsi. 

“Ciao, Shaoran.” sorrido, al mio ragazzo, vedendo che vengo ricambiata. 

“Ragazzina.” mi accarezza i capelli. Poco dopo toglie la mano, quando Meiling tossisce. 

“Scusaci.” pronuncia, il moro. Sua cugina scuote il capo.

“Allora, mi spieghi che succede?” domando. Lei alza le spalle.

“Ho paura. Se non fossi una brava moglie? Se lui si pentisse di avermi sposato? Se dopo qualche anno mi chiedesse il divorzio?” inizia a piangere, con fare isterico. Non è in sé, posso ben capirlo. 

“Meiling, è normale che tu abbia paura. Ma Hanko ti ama, okay?” interviene Tomoyo, che neanche mi ero accorta fosse nella stanza. Concordo con le sue parole. Meiling scuote il capo, non sentendo ragioni. 

“Meiling, guardami.” le prendo le mani, e le faccio alzare il suo sguardo su di me “Nessuno sa cosa riserva il futuro, purtroppo. Io stessa, mai e poi mai avrei creduto di essere lasciata da Hisato, di cambiare completamente la mia quotidianità e di innamorarmi perdutamente di un pianista.” rivolgo il mio sguardo a Shaoran, che mi sorride “ma devi sempre essere certa di una cosa: alla fine, andrà sempre tutto bene. E che, l’amore, vince su tutto.” le asciugo le lacrime. Lei sospira. 

“Va meglio?” tenta, Tomoyo. 

“Sì.” prende un sospiro profondo, la sposa “Sì, andrà tutto bene.” si alza, e si guarda allo specchio. Si sistema il trucco, e ci dice di essere pronta. Sorrido, contenta di avercela fatta. 

Meiling esce dalla stanza con il suo abito da sposa, dirigendosi nella macchina che la stava aspettando. E lo stesso lo facciamo io, Tomoyo e Shaoran. 

“Mi piace molto.” dice, ad un certo punto, il mio ragazzo, poco prima che io entrassi in macchina. 

“Cosa?” 

“L’abbinamento abito da cerimonia e scarpe da ginnastica.” ridacchia. Gonfio le guance. 

“È perché non riesco a guidare con i tacchi.” spiego. Lui mugugna un consenso, poi mi si avvicina. 

“Sei stupenda comunque.” mi prende per le gote e mi da un bacio sulle labbra, abbassandosi alla mia altezza. Quando si stacca, io gliene do un altro. Ed un altro. Ed un altro. 

“Ehi, dolci innamorati, muovetevi che mi devo sposare!” esclama, Meiling, salendo sul veicolo. Shaoran alza gli occhi al cielo, ed io ridacchio. 

“Recupererò tutti questi baci dopo.” mi bacia la mano. Annuisco. 

“E comunque non sono io quello che ha ritardato per stupidi capricci, Meiling!” borbotta, contro la cugina. Mi viene da ridere. 

 

***

 

La chiesa è addobbata meravigliosamente, sono tutti pronti per la celebrazione delle nozze, deve solo entrare la sposa. Sono in piedi da poco tempo, e già sento la mancanza delle mie scarpe da ginnastica. Accidenti. Dopo cinque minuti che io mi guardo in giro e parlotto con le altre damigelle, sentiamo la marcia nuziale fare da sottofondo. Meiling entra con grazia, accompagnata dal padre. Ha un gran sorriso in volto, e sono contenta che stia per coronare il suo sogno. Il sorriso di Hanko, però, quando la vede arrivare, penso sia qualcosa di estremamente radioso. È straordinario vedere un amore così. Quando ella è vicina a lui, non mi sfugge il sussurro da parte dello sposo, che le dice che è bellissima. Mi viene da piangere, è tutto troppo romantico. La cerimonia comincia, ed io inizio ad avere gli occhi lucidi. Poi, Shaoran, poco distante da me, mi fa segno di non piangere, mimandomi con le labbra un "ti amo". Mi esce quasi spontaneo dirgli, come risposta, "anch’io".

 

***

 

La celebrazione delle nozze si è conclusa, Meiling sta uscendo dalla chiesa, e noi la inondiamo di riso. C’è un’atmosfera bellissima, serena, armoniosa. Siamo tutti, insieme, e siamo felici. Non ci posso credere, davvero. 

“È arrivato il momento!” esclama, la sposa. 

Eh?

Dopo di che lancia il suo bouquet di fiori dietro di lei, verso la direzione di noi ragazze. Rika e Chiharu quasi cadono pur di prenderlo ma, non so come, per quale volere del caso o del fato, il bouquet arriva nelle mie mani. Spalanco gli occhi.

“Non è possibile!” urla Tomoyo, gioiosa. Shaoran ha gli occhi addosso di tutti, e si avvicina a me. 

“Ragazzina, hai una calamita per i fiori.” mi prende in giro. Ridacchio, facendo spallucce. Poi lui si inginocchia, davanti a me. No, aspetta. Non è vero. Non sta facendo quello che penso, vero? 

“Oh santo cielo!” Meiling grida di gioia, saltellando. Shaoran la brucia con lo sguardo, e lei si ferma. 

“Sakura.” dice, armeggiando con la tasca dei suoi pantaloni, poi tira fuori un cofanetto blu scuro di pelle “Vuoi sposarmi?” domanda, in conclusione. 

Vuoi sposarmi. Vuoi sposarmi. Vuoi sposarmi. Mi porto una mano alla bocca, pronta alle lacrime.

“Ci ho pensato tanto, tantissimo. Ma la verità è che non sono mai stato così sicuro di me. Sei l’amore della mia vita ed io ti amo, tanto, pazzescamente. Sei l’unica persona con cui io sono riuscito ad essere davvero me stesso: senza coperture, senza niente. Ti ho mostrato tutto, e voglio continuare a farlo. Voglio svegliarmi accanto a te ogni mattina ed amarti fino alla sera, per poi chiudere gli occhi con il tuo sorriso incastrato tra le mie palpebre. Voglio costruire un futuro con te, voglio ricostruire la mia persona, voglio ricostruire il mio cuore. Cuore che ti appartiene, cuore che è tuo. Cuore che spera tanto che tu mi dica sì. Io ti amo, Sakura Kinomoto. Non temo più il dolore del mondo perché sono certo di amarti. E se ami qualcuno sei più forte, sempre. Quindi, te lo richiedo, vuoi sposarmi?” i suoi occhi sono lucidi, ma non smettono nemmeno per un momento di guardarmi. 

Sento le lacrime farsi più prepotenti, ed esse, infatti, iniziando a scorrere sulle mie guance. 

 

 

“Ragazzina, dovresti salire.”

 

“Ci vediamo in metropolitana, ragazzina.”

 

“Non ho mai incontrato, fino ad ora, qualcuno simile a te.”

 

“Direi che siamo amici, ora. Non è una bella notizia?” 

 

“Allora, com’è questa Sakura?”

“È tanto bella quanto io sono distrutto.”

 

“Mi hai fatto il regalo migliore del mondo, Sakura.”

“Il bracciale?”

“No, te stessa nella mia vita.”

 

“Io riesco a vederti, ragazzina.”

 

“Io ti amo probabilmente dalla prima volta che ti ho vista. Ho subito capito che tu eri diversa, che tu cerchi di ridurre il più possibile la sofferenza altrui. Ti amo da quando ho visto che avevi paura del vuoto della metropolitana, ma non avevi paura per niente del vuoto nel mio cuore.”

 

“Ti ho già detto che sei l’amore della mia vita?”

 

 

Piango in modo quasi disperato, quando i frammenti dei ricordi si proiettano come un film nella mia testa. Santo cielo. È lui ad avermi salvata, è lui ad essere l’amore della mia vita, è lui la persona con cui io voglio formare una famiglia ed essere felice. È lui. Sempre stato lui, ancor prima di conoscerlo, era lui. 

“Sì, Shaoran. Sì!” esclamo, facendolo alzare. Una volta che è di nuovo di fronte a me, mi precipito sulle sue labbra soavi, di cui non ne avrò mai abbastanza. Lo sento ricambiare i miei baci con un sentimento più forte e grande del solito. 

“Ti amo.” dico, staccandomi. Poi lo bacio ancora, finché non sentiamo le grida da parte di tutti. Shaoran mi aiuta ad indossare l’anello, ed io lo guardo incantata, tra le lacrime. I nostri amici e parenti applaudono e fischiano, alzando la voce per dirci una serie di "bravi!", "viva l’amore" che mi fa sorridere ampiamente. Shaoran mi porta i capelli dietro al mio orecchio, ed il suo modo di guardarmi mi fa diventare le gambe di gelatina. 

Sei l’amore della mia vita, Shaoran. Sei l’amore della mia vita. 

“Ehi, pianista, come sarebbe a dire che vuoi sposare mia sorella senza avermi prima chiesto il permesso?!” la voce di Touya ci fa tornare con i piedi per terra. Quando mio padre lo ferma, dicendo di smetterla, io e Shaoran ridiamo. 

“Ti avrei dato l’anello al ristorante ma, come vedi, è proprio destino.” 

Annuisco, sorridendo. 

“Ma quanto ti amo, Shaoran Li?”

“La metà di quanto ti amo io, ragazzina.”

 

EPILOGO

 

“Konyo, qui.” 

Sorrido a quello che si presenta davanti ai miei occhi. 

“Guarda, così: -Fra Martino, campanaro, dormi tu?- capito?” Shaoran prende le mani piccole di Konyo, e gli indica i tasti da toccare sul pianoforte, facendogli sentire la melodia giusta. 

“Papà, non è facile.” 

Roteo gli occhi, il carattere brontolone l’ha preso da Shaoran. Decisamente. 

“Ritenta, vedrai che ce la farai.” 

Konyo ci riprova e, stavolta, muove le mani meglio. 

“Sì!” esclama, contento. Shaoran annuisce, facendolo scendere dalle sue ginocchia, dandogli un bacio sulla nuca. 

“Mamma!”

Nostro figlio nota la mia presenza, ed io gli sorrido. Mi accovaccio a terra, allargando le braccia, dove lui si precipita dentro.  

“Sei tornata presto oggi, che bello.” 

Gli bacio la spalla, annuendo. 

“I turni all’ospedale sono meno pesanti.” gli tocco il nasino, facendolo sorridere. 

Poi mi alzo, dirigendomi verso mio marito. 

“Ciao.” 

“Ciao, ragazzina.” 

Roteo gli occhi: non cambierà mai. Gli do un bacio a fior di labbra, e lo sento stringermi forte. 

“Anche a novant’anni mi chiamerai così?” gli domando, abbracciandolo da dietro. Poso la mia testa sulla sua spalla. Sono già dieci anni che siamo sposati e il tempo sembra essere volato. Ci amiamo ogni giorno di più.

“Per sempre.” 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE: siamo giunti alla fine. sono commossa. Grazie, grazie mille a tutti per aver seguito questa mia storia. Ora, mi dedicherò a "50 shades of green", "Fix You" e "Verso di te". Grazie mille ancora, a tutti. Preludio mi mancherà. Bacioni x.
   
 
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