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Autore: Ashcasak_2k2    24/06/2018    2 recensioni
Un tempo nel caos iniziale si distinguevano quattro forze misteriose, quattro energie inesauribili, quattro elementi potenti:
Fuoco, Aria, Acqua e Terra.
Indipendenti da altro, ma legati tra loro, i quattro elementi giunsero dopo numerosi tentativi ad un equilibrio armonico che per millenni è rimasto inalterato grazie ai Custodi. Oggi quest'equilibrio sembra più che mai destinato ad infrangersi come un fragile castello di carte in presenza di un lieve sbuffo di vento... Ma come in ogni altro secolo ci sono quattro Custodi che sono stati preparati a proteggerlo con l'ausilio della natura stessa che si affida a loro.
Heric, Aaron, Meredith e Daisy.
Loro sono i Quattro.
~DAL CAPITOLO 3
"Credi forse che qualcuno di noi abbia scelto di essere qui a giocare a fare gli stregoni creando palle di fuoco, turbini di vento, onde e terremoti?! Credi forse che qualcuno di noi abbia avuto scelta o anche solo voce in capitolo in tutto questo?!"
Le urlò contro quelle parole mentre senza che se ne rendesse conto dalle sue mani iniziavano a prender forma delle scintille...
È LA MIA PRIMA STORIA SIATE CLEMENTI!!!
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ATTENZIONE!!!
Ho deciso di provare una nuova tecnica in questo capitolo, motivo per cui sarà ricco di flashback che narreranno le cose che sono successe dopo i fatti del capitolo 9. I flashback sono scritti in corsivo per essere distinti; mentre gli stralci dei capitoli precedenti che ho inserito saranno evidenziati in base al punto di vista di chi li ricorda.

 
NOLI ROGARE QUOM IMPETRARE NOLUERIS ~ Non domandare quando non vorresti ottenere

 
“Ora che siamo finalmente tutti è giunto il momento di spiegarvi un po’ di cose”
Prese la parola Alexander, venendo però interrotto da Cassandra che, oltre al non essere del tutto d’accordo con la decisione del fratello, riteneva fosse più importante avvisare i Custodi del pericolo che incombeva su di loro: “Vedete queste quattro colonne? Bene, come avrete capito sono poste a sostegno del Tempio e senza di queste tutta la struttura, seppur all’apparenza stabile e forte, crollerebbe in un battito di ciglia. Come il nostro tempio anche la natura ha i suoi pilastri: i quattro elementi. Voi in qualità di Custodi dovete preservare la grande struttura che è il mondo, così da garantirne la stabilità. Il vostro ruolo è fondamentale e proprio per questo è necessario che non vi accada nulla di male, altrimenti il mondo intero sarebbe destinato a perire.”
Forse fu per il tono solenne usato o magari per la dolce voce da narratore con cui esponeva la storia; fatto sta che riuscì a parlare per quasi un quarto d’ora senza essere interrotta neppure una volta. Ma sapeva che presto avrebbero chiesto di più e per la prima volta in vita sua non si sentì così sicura di fin dove spingersi.
“Mi sembra che i precedenti Custodi abbiano fatto una brutta fine eppure eccoci ancora tutti qui…”
Fece presente Meredith con un certo sarcasmo a colorarle la voce.
“Perché?”
 Per la prima volta dall’inizio dell’incontro Aaron aveva preso la parola, stupendo tutti a causa dell’incrinazione sofferente della sua voce. Dopo essersi schiarito la gola riprese: “Perché li avete lasciati morire tutti?”

Voltò il viso in direzione di Aaron che stava lievemente appoggiato alla colonna con l’ametista a braccia conserte e lo sguardo vacuo perso nel vuoto. “So a cosa pensi Custode dell’Aria, non temere, arriverà il giorno”                 
Aaron per un attimo perse la sua proverbiale impassibilità, spalancò gli occhi in un moto di incredulità, ma non disse nulla temendo di dover dare delle spiegazioni.

Quel giorno, al Tempio, aveva cercato di ignorare le parole di Cassandra, sebbene lei avesse toccato il suo nervo scoperto, il suo tallone di Achille, lasciandolo denudato di fronte a se stesso. Gli aveva detto che il giorno sarebbe arrivato, sapeva a cosa si stava riferendo… erano ormai due anni che non faceva altro che meditare vendetta per la prematura morte dei suoi genitori. C’erano ancora troppi punti interrogativi a cui rispondere prima di trovare il colpevole e punirlo, ma una piccola parte di lui si fidava della Guardiana: sarebbe arrivato il giorno.

“È più complicato di quanto sembri Aaron”
Alexander capiva quei ragazzi, un tempo era stato come loro e come loro aveva avuto molti dubbi sulla missione e sul modo in cui avrebbe dovuto reagire in determinate situazioni. L’iniziale inesperienza era subentrata nuovamente dopo che i vecchi Custodi erano stati assassinati… Lui aveva fallito come Maestro, come allenatore e come padre… perché, per lui, tutti quei Custodi, era come se fossero sangue del suo sangue, un pezzo di sé, che ormai aveva perso per sempre.
“Provaci, ti prego. Io voglio… devo sapere” Proseguì il biondo, determinato più che mai a conoscere la verità.
“D’accordo… Come sapete una minaccia incombeva sui vostri genitori circa due anni fa e quella stessa minaccia oggi è tornata, per cui sarà meglio raccontarvi tutto. Prima grande lezione: conosci il tuo nemico.”
Li guardò attentamente negli occhi uno ad uno, quasi come se volesse scrutarli dentro per capire se fossero pronti o meno a conoscere la verità. Nei loro occhi lesse le emozioni più contrastanti: ansia, rabbia, tormento, curiosità, rancore, odio, ma ciò che lo spinse a parlare fu senz’altro la determinazione che gli accendeva lo sguardo, illuminando i quattro Custodi di una nuova potente energia: il coraggio.
“Il vostro nemico ha un vantaggio su di voi, conosce le vostre più oscure paure e i vostri desideri più profondi. E non si farà scrupoli ad usarli contro di voi…”

“Muoviti: va ad aprire e fallo prima che ti uccida”
Heric dal canto suo, avendo capito che la custode dell’acqua non stava affatto scherzando si decise e andò spedito fino alla porta. Dopo aver guardato dallo spioncino aprì con una certa riluttanza.
“Ma cosa ci fai tu qui?!”
Neanche il tempo di prendere fiato dopo aver concluso la frase che si ritrovò le labbra della mora attaccate alle sue.

Fu colto alla sprovvista da quel bacio così passionale e improvviso, un continuo schioccare di bocche e un inseguirsi di lingue. Nonostante la sorpresa iniziale rispose a quel contatto di labbra con la stessa irruenza. Un tossicchiare sommesso interruppe quel momento.
“Trovatevi una camera” Sbuffò irritata Meredith attirando su di sé due paia di occhi. I primi, quelli di Emily, scuri e arrabbiati, tentato o di darle fuoco con lo sguardo. Quelli di Heric, invece, risultavano essere lo specchio della situazione che stava vivendo: sorpresa per quel bacio inaspettato, brama di tornare all’occupazione da cui la coinquilina l’aveva distratto suo malgrado e forse anche un po’ di irritazione per quell’ indesiderata interruzione.
“Meredith posso parlarti un istante in privato?” Commentò trascinando poco gentilmente da un braccio e chiudendo frettolosamente la porta della cucina alle loro spalle, lasciando Emily sola in soggiorno.

“Come possiamo impedirglielo allora? Se è così forte non abbiamo chance!”
Intervenne la Custode dell’acqua per la prima volta realmente preoccupata. Non aveva mai avuto dubbi sull’esito di un futuro scontro, ma realizzare di avere un nemico così potente la turbava profondamente.
“È facile: stando uniti. Lui è più forte di ognuno di voi, ma non di voi tutti messi insieme. La sua strategia è sicuramente quella di dividervi, creando malintesi e litigi così che voi non collaboriate e lasciandogli quindi campo libero.”
Questa volta rispose Cassandra, ormai conscia che continuare ad omettere parte della verità avrebbe fatto solo il suo gioco.

“Meredith posso parlarti un istante in privato?” Commentò trascinando poco gentilmente da un braccio e chiudendo frettolosamente la porta della cucina alle loro spalle, lasciando Emily sola in soggiorno.
“Che cosa vuoi?” Disse annoiata dalla situazione.
“Campo libero e discrezione: te ne devi andare.” Rispose Heric come se quella fosse la cosa più ovvia e giusta del mondo e senza pensare che comunque anche la custode dell’acqua aveva diritto a stare in quella casa.
“Si certo…  e visto che tu hai un appuntamento romantico con la capo cheerleader io dovrei dormire per strada… mi sembra molto sensato in effetti”
Disse Meredith più ironica che mai è soprattutto veramente arrabbiata per la richiesta assurda del compagno.
“Per una volta smetti di pensare solo a te stessa”
Quelle parole la ferirono molto, più di quanto si sarebbe aspettata: nel giro di una giornata quasi tutti gli altarini stavano venendo a galla. Daisy, la dolce e cara Daisy, la reputava solo un’ottusa secchiona la cui vita è confinata nelle polverose pagine di un libro, mentre Heric la riteneva un’egoista. Si rese conto solo in quel momento di essere veramente sola… forse quei due avevano ragione… forse lei era veramente così.
“D’accordo, a domani”
Il volto di Heric era puro stupore, mai si sarebbe aspettato da parte sua una simile resa.
“Grazie mille, ti devo un favore saputella.”
Le disse strizzandole l’occhio e scompigliandole i capelli per poi uscire e tornare al precedente “impegno”.

“In tutto questo discorso ancora non ho capito due cose: chi è questo nemico e come fa a conoscerci così bene?”
Si arrischiò di dire Daisy, con l’ansia che le bloccava il respiro a metà del petto.
“Conosce i vostri poteri e i vostri limiti perché sono anche i suoi” La notizia bomba fu data da Alexander che non trovava ancora le giuste parole per spiegare la situazione.
“Non credo di aver capito” proferì Heric grattandosi la nuca con la mano sinistra.
“Affinché voi capiate è necessario dirvi qualcosa che potrebbe scioccarvi… Voi sapete di essere i Custodi dei quattro elementi, ma ciò che non sapete è che in realtà ne esiste un quinto chiamato Quinta Essenza. Il suo potere è la somma dei vostri perché lui stesso racchiude in sé tutti gli elementi. Ecco perché conosce i vostri poteri e…”
Aaron non la lasciò finire e si mostrò realmente arrabbiato per la prima volta:
“E quando avevate intenzione di dircelo? Siamo insieme a voi già da due settimane e ve ne uscite solo ora? Siete completamente pazzi?”
“Più che altro se ce lo aveste detto non ci saremmo divisi” Solo ora Daisy si rendeva conto dell’enorme errore che aveva commesso; era stata così cieca da farsi prendere dalla rabbia, senza capire la gravità delle cose che aveva detto. Li aveva offesi e feriti, specie Meredith e non se lo sarebbe mai perdonata.

“Ok, ok, ho capito! Afferrato il concetto!! Ognuno per i fatti suoi. Aaron nel suo antro di solitudine e malinconia, Heric a farsi amici e a rimorchiare durante le feste e Meredith in compagnia delle uniche cose in grado di farla emozionare, i suoi cari libri… Oh andatevene al diavolo”
Tornando al campus si era ritrovata a parlare con Aaron di quella discussione e lui le aveva fatto capire che dalla ragione era inevitabilmente passata al torto.
“Credi che dovrei scusarmi?”
L’ansia le attanaglia lo stomaco e non si capacitava di come avesse potuto perdere la pazienza in quel modo, in fondo Meredith le aveva solo detto che doveva studiare, seppur con un tono acido.
“Beh Heric non è un tipo rancoroso, da un orecchio gli sarà entrato e dall’altro gli sarà uscito… Meredith c’era rimasta molto male, ma non credo che lo darebbe a vedere”
Aaron soppesò ogni parola, al solo scopo di evitare un altro incidente diplomatico. Non era da lui comportarsi così è questa cosa lo stranì e non poco.
“Vedi quello che vedo io?!” domandò Daisy con riluttanza di fronte a quello scenario apocalittico.
“Sembrerebbe che i nostri due amici non siano così offesi con te da non darsi alla pazza gioia in nostra assenza.” Rise sommessamente il biondo guardando il pavimento ricoperto di indumenti femminili e non, senza curarsi del fatto che qualcuno in casa potesse sentirlo.
“Non credo che siano di… “ Daisy non fece in tempo ad avvisarlo che lui spalancò la porta della camera di Heric dicendo: “Da Cooper certe cose me le aspetto, ma da te Mer mi aspettavo resistessi di più.” Concluse ridendo per poi alzare lo sguardo ed incontrare un paio di occhi neri invece che blu…  si ritrovò a pensare
“Beh come non detto… scusate l’intrusione” Disse uscendo.
Sentendo le risate che la custode della Terra tratteneva a fatica disse: “Non una parola”
“Okay, okay, ora mi calmo”  
Se ne uscì tra una risatina e l’altra, poi, riprendendosi da quel momento di ilarità chiese: “Ma se la ragazza lì dentro con Heric non è Meredith, lei che fine ha fatto?”

“Non è il momento per recriminare, concentriamoci sul nemico” Propose decisa Meredith che era stufa di perdere tempo.
“Parole sagge e degne dell’elemento che custodisci. Ciò che possiamo dirvi sulla Quinta Essenza è che fu anche il nemico dei vostri genitori, credevamo dopo le loro morti di averlo sconfitto ma due giorni fa abbiamo avuto la certezza che è tornato a minacciarmi e che si è infiltrato tra di voi.” Spiegò Cassandra con un lieve velo di malinconia ad incupirle lo sguardo. Il tutto passò inosservato agli occhi dei quattro, ma il Gran Maestro se ne accorse subito e si sentì in un certo senso responsabile.
“Come fate ad esserne così sicuri?”
La domanda di Heric sembrava essere più che lecita agli occhi dei Custodi ma infastidì non poco la guardiana, Alexander notandolo decise di rispondere al suo posto:
“Vedete le quattro gemme poste sui capitelli delle quattro di cui vi parlava prima mia sorella? Vi rappresentano in tutto e per tutto e furono create dal potere della prima Guardiana Lady Priscilla per segnalare a noi che siamo al Tempio se voi correte qualche pericolo. A seconda della gravità della situazione le gemme si illuminano a una diversa intensità e due giorni fa si è acceso il rubino.”
Terminò fissando gli occhi in quelli del custode del Fuoco che fece mente locale degli incontri fatti nei giorni precedenti: Luke ed Emily, Emily e Luke.
“Ora potete andare. Fate attenzione e rimanete sempre uniti almeno a coppie, se in gruppo non è possibile”
Ricordò la Guardiana a costo di sembrare ripetitiva.
“Ci vedremo tra tre giorni con la prossima lezione e sarà… Mmm come dire… Decisamente più pratica”
Ghignò Alexander in risposta agli sguardi curiosi dei Custodi.

Più tardi, a casa…
“Non mi fido di loro ci hanno tenuto nascoste troppe cose in sole due settimane”
Fece presente Heric camminando su e giù per il salotto. La casa era inspiegabilmente (per Meredith ed Heric) piena di oggetti d’arredamento nuovi.
“Non diresti così se avessero detto a me che Liam era pericoloso. Solo perché, invece, c’è il rischio che tu debba allontanarti dalla tua amichetta monti su un caso di stato!” Borbottò Meredith in risposta, stufa di dover fingersi qualcosa che non era solo per piacere a tre persone con cui condivideva solo la casa e una folle missione. Lei era così: prendere o lasciare.
“E chi sarebbe questo Liam?”
Domandò scontroso Heric ignorando bellamente la prima parte del discorso.
“Che c’è ora sei pure geloso? Ma se fino a ieri ti sei fatto la capo cheerleader?!” Gli fece presente lei a metà tra l’incredulo e il risentito.
“Cosa c’entra Emily ora? Ti ho chiesto chi fosse Liam perché vorrei evitare di morire perché tu conosci gente strana” Le urlò contro quelle parole velenose avvicinandosi al viso della custode dell’acqua che lo allontanò repentinamente con uno spintone.
“William Collins, 18 anni e come noi fa il primo anno.”
Disse calma lei per poi riprendere la grinta persa: “Comunque, qui, le uniche strane conoscenze che potrebbero metterci in pericolo, per il momento, sono le tue caro mio!”
Dopo aver detto questo prese la borsa ed uscì senza aggiungere altro.
“Ma non avete sentito cosa ci hanno raccomandato? Hanno detto esplicitamente di restare uniti. E voi cosa fate?” Iniziò Daisy l’ormai consueta ramanzina da mamma.
“Gli idioti. Ecco cosa fanno. Qualcuno la raggiunga” Terminò per lei Aaron che ormai si era stufato di essere lui quello comprensivo, non era un ruolo che gli si addiceva.
“Vado io” Si fece avanti la rossa seppur lievemente intimorita.
 
 
 
 
 
N.d.A

Hey!!! Finalmente puntuale eh?! Solo per voi. Comunque questo capitolo è il più lungo finora (7 pagine), ma forse è un po’ scarno di eventi. Mi farò perdonare con il prossimo dove conosceremo anche un po’ di più questo fantomatico cattivo.

Nelle recensioni fatemi sapere se preferite questa tipologia di scrittura o quelle dei precedenti capitoli e poi se vi siete fatti un’idea di cosa succederà nel prossimo.
   
 
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