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Autore: Carme93    04/09/2018    2 recensioni
Anno 2021.
I Dodici della Profezia si preparano ad adempiere al loro destino, mentre la comunità magica piomba nel caos; ma è il tempo anche di affrontare i problemi e le discriminazioni sociali ignorate per secoli. E ancora una volta toccherà ai ragazzi far aprire gli occhi agli adulti. Ragazzi che a loro volta sono alle prese con i problemi tipici dell'adolescenza e della crescita.
Inoltre si ritroveranno a interagire anche con studenti stranieri e quindi con civiltà e realtà completamente diverse dalla loro. Questo li aiuterà a crescere, ma anche a trovare una soluzione per i loro problemi.
Questa fan fiction è la continuazione de "La maledizione del Torneo Tremaghi" e de "L'ombra del passato", la loro lettura non è obbligatoria ma consigliata.
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Famiglia Potter, Famiglia Weasley, James Sirius Potter, Nuova generazione di streghe e maghi | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione, Rose/Scorpius, Teddy/Victorie
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo quarantesimo
 
Dulcis in fundo
 
La Sala Grande quella sera era affollata e chiassosa, come lo era sempre il giorno del Banchetto di Fine Anno. L’atmosfera che si respirava non aveva assolutamente nulla a che vedere con quella dell’anno precedente. I Dodici avevano sconfitto Bellatrix Selwyn e i suoi Neomangiamorte e presto la comunità magica britannica sarebbe tornata alla normalità. Era il 30 giugno e tutti gli studenti avevano il pensiero fisso sulle vacanze imminenti e chiacchieravano animatamente sui loro progetti estivi chiamando gli amici da una parte all’altra della Sala. I Dodici non erano da meno.
Al tavolo dei Grifondoro James, Albus, Frank, Roxi e Rose erano seduti a poca distanza, ciascuno con i propri compagni di classe.
«Con tutti i punti che abbiamo guadagnato con la nostra impresa, Corvonero non potrà rubarci la Coppa quest’anno!» esclamò Rose.
Albus e Alastor ridacchiarono: da quando Rose si era alzata – giusto per scendere in Sala Grande a pranzare – andava in giro per i corridoi con il petto in fuori sia per quella che, appunto, ella aveva iniziato a definire ‘impresa’ sia per la clessidra di Grifondoro strapiena di rubini.
«Beh se agli esami dovessero aver battuto tutti gli altri…» provò Albus, più che altro per il gusto di contraddirla.
Rose, però, era più che convinta e fece un gesto vago con la mano.
«Com’è che dicono i Babbani?» intervenne Cassy. «La matematica non è un’opinione? Io e Rose ci siamo fatte i conti. Nemmeno i Tassorosso, che sono secondi, potrebbero superarci».
«Era ora! Era da troppo tempo che non vincevamo!» esclamò Elphias Doge.
 
Negli altri tavoli la situazione non era molto diversa, tranne per il fatto che vi erano poche speranza di vittoria. La maggior parte dei ragazzi, però, si stava ampiamente consolando al pensiero dei superbi dolci preparati dagli elfi della Scuola, che presto avrebbero gustato. Jonathan e Virginia chiacchieravano felicemente insieme a Martha, Dexter, Eva Lestrange e Kumar. Tra i Serpeverde spiccavano senz’altro le risate di Scorpius, Orion, Annie Ferons, Fulton Collins e Arya Wilkinson; ma anche Emmanuel e Tobias erano rilassati, sebbene il primo più che al cibo stesse pensando a Fabiana, seduta al tavolo dei Corvonero. Era un vero peccato che l’ultima sera dovessero sedersi per forza ognuno al tavolo della propria Casa. Quella che ne soffriva di più era senz’altro Dorcas, che, se non fosse stato per Eddie Zabini – il quale era, però, abbastanza giù di morale, visto che la madre era stata arrestata e il fratello maggiore, Dain, si era suicidato insieme ad altri Neomangiamorte – e per Noah Hunter – infelice quanto l’altro ragazzo all’idea di tornare a casa – nessuno dei suoi compagni di classe le avrebbe dato retta. Jack Fletcher era sempre gentile con lei, ma in quel momento era intento a raccontare i dettagli del duello tra James e Niki Charisteas ai suoi amici, Andy Archer e Mary Cattermole, e alla ragazza di Uagadou, Kymia, che a quanto pareva aveva ottenuto il permesso di rimanere con loro almeno per il momento.
A un certo punto la professoressa McGranitt si alzò dal suo scranno al centro del tavolo degli insegnanti e attirò l’attenzione degli studenti.
«Cari studenti, siamo alla fine di un altro anno scolastico, un anno che è stato decisamente impegnativo, pieno di opportunità e novità. Sono sicura che abbiate dato il meglio di voi e che abbiate imparato anche dagli eventi spiacevoli, che, purtroppo non sono mancati» disse. «Innanzitutto vorrei complimentarmi con i membri della squadra olimpica. La squadra di Quidditch, capitanata da Albert Abbott, ha vinto il Torneo».
Le parole della Preside furono coperte da un boato che si sollevò nella Sala Grande, i più entusiasti sembravano proprio i Tassorosso.
«Ottimo, ottimo» riprese la McGranitt, appena i ragazzi si furono calmati. «Cinquanta meritatissimi punti a ciascun giocatore». Nuovi applausi e grida di giubilo la costrinsero a fermarsi nuovamente. «La squadra di gobbiglie, capitanata da Harry Cattermole, si è posizionata al terzo posto. Complimenti! Anche per voi cinquanta punti ciascuno».
I quattro membri della squadra di Gobbiglie appartenevano tutti alla Casa di Tassorosso, per cui furono proprio questi ultimi i più contenti.
«Louis Weasley è il vincitore del Torneo di Scacchi. Cinquanta meritatissimi punti. I miei complimenti!».
Questa volta a festeggiare rumorosamente furono i Corvonero, accompagnati, però, da tutti i Weasley e Potter.
«James Potter è arrivato terzo al Torneo di Duello. Cinquanta punti anche per Grifondoro!».
I Grifondoro erano noti per essere di gran lunga i più chiassosi della Scuola e non smentirono la loro fama.
«Jack Fletcher si è, invece, posizionato quarto. Per quanto riguarda il Torneo di Cultura, Rimen Mcmillan ha vinto la sezione di Astronomia». I Tassorosso scoppiarono nuovamente in un fragoroso applauso e la McGranitt faticò a riprendere la parola: «Gabriel Fawley è secondo nella sezione di Pozioni e Albus Potter secondo per Erbologia. Ognuno di loro ha meritato cinquanta punti. Frank Paciock è arrivato quarto nella sezione di Storia della Magia, mentre Mark Parkinson al settimo per Trasfigurazione». Gli studenti batterono ancora le mani, entusiasti dei risultati dei propri compagni. «La Confederazione Internazionale dei Maghi ha giudicato più che positiva questa prima edizione delle Olimpiadi Magiche. La prossima si terrà fra quattro anni. Per evitare vari problemi logistici, è stato deciso che, d’ora in avanti, vi sarà un’unica Scuola ospitante. La prossima volta le Olimpiadi si terranno a Castelobruxo». Questa volta gli studenti impiegarono più tempo a reagire, tanta era la sorpresa, ma alla fine applaudirono tiepidamente. «I migliori studenti di quest’anno sono», riprese la Preside –con gli occhi di tutti gli allievi fissi su di lei, «Claire Nott per il primo anno». I Corvonero, che si ritenevano senz’altro i migliori della Scuola per il profitto, scoppiarono in un applauso orgoglioso, mentre la ragazzina arrossiva violentemente.
«Complimenti, complimenti» intervenne la McGranitt con un lieve sorriso. «Il miglior allievo del secondo anno è Louis Weasley». Ancora una volta furono i Corvonero a festeggiare, ma la Preside riprese la parola prima. «Il migliore del terzo anno è stato Hugo Weasley».
«Per il secondo anno di fila! Un grade, cugino!» gridò James, battendo forte le mani insieme agli altri Grifondoro.
Hugo era diventato rossissimo, mentre i compagni gli stringevano la mano.
«Tu non sei mio fratello» borbottò Rose con disgusto.
«Se tuo padre non fosse mio zio Ron, penserei che zia Hermione ti avesse adottato» sbottò James ridendo.
«Potrebbe essere il contrario, no?» ribatté infastidita la ragazza.
«Oh, no» la contradisse Fred urlando. «La madre è sempre quella sicura, non il padre». Il ragazzo le fece l’occhiolino e si beccò un gestaccio dalla cugina.
«Va bene, complimenti!» esclamò la Preside, alzando la voce per sovrastare il chiasso dei Grifondoro. «La migliore allieva del quarto anno è Fabiana Weasley». Il tavolo blu-bronzo si animò ancora. «Il migliore del sesto anno è Gabriel Fawley».
I Serpeverde, inesorabilmente ultimi in classifica quell’anno, mostrarono la loro soddisfazione per il risultato ottenuto dal loro Prefetto. Tutti applaudirono, ma diversi si alzarono per stringergli la mano. Non era facile superare i Corvonero agli esami, ma quando qualcuno vi riusciva era certamente un evento da festeggiare.
«Ora non resta che assegnare la Coppa delle Case». Un silenzio pieno di aspettativa scese sulla Sala Grande. «La classifica è la seguente: Serpeverde al quarto posto con 350 punti; al terzo posto Corvonero con 1516 punti; secondi i Tassorosso con 1578 punti». La preside fece una pausa prima di annunciare: «Vince la Coppa delle Case di quest’anno Grifondoro con ben 2175 punti!». Batté le mani e la Sala Grande si decorò con gli stendardi della Casa vincitrice e i colori rosso-oro risplendettero.
A quel punto neanche la Preside provò a tacitare le grida di trionfo dei Grifondoro e si limitò ad augurare buon appetito a tutti, facendo apparire le varie portate sui tavoli.
 
*
«Auguri sorellina!» gridò James, stritolando Lily in un abbraccio.
Albus sorrise nel vedere i tentativi della ragazzina di liberarsi dalla stretta ferrea del fratello maggiore e, appena vi riuscì, le si avvicinò per farle a sua volta gli auguri e baciarla sulla guancia.
«Il regalo te lo daremo stasera alla Tana, insieme a tutti gli altri» la informò James, beccandosi una linguaccia.
«Non è giusto, però! Sono due anni che torniamo a casa più tardi per colpa dei Neomangiamorte!» si lamentò Lily.
«Beh, d’ora in avanti non dovremmo più preoccuparcene!» replicò James deciso.
«E, se ti consola, almeno quest’anno torneremo un giorno prima rispetto all’anno scorso e nonna ti sta preparando una festa alla Tana» aggiunse Albus.
«Buon compleanno, Lily!» trillò Roxi abbracciandola stretta. La ragazza era appena scesa in Sala Comune insieme a Gretel Finnigan. «Frank?» chiese, dopo aver liberato la cugina.
«Lo stiamo aspettando» rispose Albus. «Penso che scenderà a momenti. Piuttosto hai visto Rose?».
«Visto no, ma sentito sì. Immagino abbia qualche problema con il baule come al solito» disse Roxi.
«Se la Torre è ancora in piedi, significa che Isobel le ha dato una mano» sbuffò Albus alzando gli occhi al cielo.
«Buongiorno a tutti!» esclamò Frank raggiungendoli e regalando loro un timido sorriso. «Auguri, Lily!».
La ragazzina si lasciò abbracciare volentieri da lui e sorrise radiosa. «Ci sarete tutti stasera, vero?».
«Sicuro!» le assicurò Roxi, mentre Frank annuiva al suo fianco.
«Non vedo l’ora!» aggiunse Lily con gli occhi che luccicavano. «Tuo padre mi ha mandato un biglietto di auguri stamattina presto e mi ha detto che sta organizzando lui la festa».
«Oh, allora sarà fantastica!» commentò James.
«Cosa sarà fantastico?» domandò Rose, saltando letteralmente addosso a Lily, buttandola sul tappeto scarlatto. «Un anno più vicina alla maggiore età! Tieni duro!».
Gli altri risero alle sue parole, ormai abituati al suo modo di fare.
«Comunque parlavamo della festa di stasera. A quanto pare la sta organizzando mio padre» disse Roxi.
«Ora che ci siamo tutti, andiamo» intervenne James.
«Dove andate?» gli chiese Lily.
«Vogliamo parlare con la McGranitt prima di partire. Gli altri ci stanno aspettando» le spiegò Albus.
«Ci vediamo a colazione, allora» aggiunse James.
«Certo, a tra poco» ribatté Lily, per nulla intenzionata a incontrare la Preside il giorno del suo compleanno.
«Hai fatto il baule?» le chiese Albus, mentre gli altri si avviavano verso il buco del ritratto.
«Albus!» sbottò Rose. «Per caso ti sei trasformato in zia Ginny?». Lo prese per un braccio e iniziò a trascinarlo.
«Tranquillo, Al!» gli urlò dietro Lily, prima che il quadro della Signora Grassa si chiudesse alle loro spalle.
«Che modi!» si lamentò Albus.
«Dai, muovetevi! Gli altri ci staranno sicuramente aspettando e, prima di partire, voglio fare colazione!» li richiamò James.
I due ragazzi lo seguirono e, una volta raggiunti i gargoyle della Presidenza, si resero conto che aveva ragione: erano gli ultimi.
«Alla buon’ora!» li accolse Jack, annoiato.
«Dormito male, Fletcher?» lo rimbeccò James.
«Benissimo, Potter, tranquillo» ribatté a tono il Tassorosso.
«Avanti, sto morendo di fame. Parliamo con la McGranitt e andiamo a mangiare» intervenne Scorpius.
«Sante parole!» commentò Rose, scoccando un bacio sulla guancia del Serpeverde, che sorrise beato sussurrandole qualcosa all’orecchio.
«Animagus!» disse James rivolto ai gargoyle.
«Per favore, smettetela» borbottò Jack. «Non vorrei vomitare».
Rose gli tirò un calcio nello stinco, facendolo strillare, e poi lo superò correndo lungo la scala a chiocciola. Gli altri ragazzi attesero che la scala si fermasse davanti al portone di legno. James bussò. La Preside diede loro immediatamente il permesso di entrare.
«Buongiorno» esordì la professoressa scrutandoli uno alla volta. «Che cosa vi porta qui a quest’ora?».
«Ci siamo accorti che le rune hanno perso il loro potere» disse James, andando dritto al punto e le passò la sua, sol.
Tacquero tutti mentre la donna esaminava la runa.
«È sorprendente. Sono tornate a essere delle semplici pietre, avete ragione» esclamò la McGranitt realmente stupita. «Probabilmente ne avete consumato il potere magico durante la recita della nenia» commentò dopo diversi minuti di riflessione.
«Quindi sono solo pietre adesso?» chiese Jack.
«L’avevamo intuito» disse Virginia, soddisfatta di sé.
«Sì, solo pietre, signor Fletcher» confermò la McGranitt.
«Professoressa» intervenne Albus.
«Sì, signor Potter?».
«Noi abbiamo pensato che… insomma anche se non hanno più alcun potere, le rune rimangono dei manufatti magici antichi, no? Le potrebbe custodire lei a Hogwarts, professoressa?».
La Preside apparve nuovamente sorpresa, ma assentì quasi subito. «Ne siete sicuri?».
«Sì, professoressa» rispose Jonathan per tutti. «Non c’è posto migliore di Hogwarts».
«Bene, come desiderate» asserì la donna. Estrasse la bacchetta ed evocò uno scrigno di cristallo. «Riponetele qui dentro».
I ragazzi non se lo fecero ripetere due volte e liberandosi di quelle rune si sentirono molto più sollevati. Quella brutta storia era veramente finita.
«I rappresentanti più importanti del Ministero hanno proposto di assegnarvi una medaglia al valore magico, ma la decisione definitiva sarà presa solo al ritorno della nostra Ministra» li informò la professoressa, chiudendo lo scrigno e sigillandolo magicamente.
I Dodici si scambiarono occhiate meravigliate, ma nessuno aprì bocca.
«Se non avete altro da dirmi, sarebbe il caso che andaste a fare colazione, a meno che non vogliate perdere il treno e farmi compagnia tutta l’estate».
James, Rose e Scorpius iniziarono a parlare nello stesso momento, rassicurandola che non avrebbero perso il treno.
«Signor Carter, può attendere un attimo, per cortesia?».
Brian s’irrigidì alla prospettiva di rimanere da solo con la Preside, ma non avendo altra scelta osservò i compagni salutarla e augurarle buone vacanze.
«Tabi continuerà a lavorare nelle cucine di Hogwarts» dichiarò la McGranitt, appena rimasero da soli.
Un fiotto di sollievo gli riscaldò il petto e, dopo aver ringraziato la professoressa, corse via per raggiungere gli amici al tavolo dei Corvonero.
Drew, Annika e Louis lo accolsero con un sorriso.
«Tutto bene?» chiese Drew.
«Sì, tranquilli. Abbiamo consegnato le rune alla McGranitt perché le conservi» spiegò.
«I miei cugini e gli altri sono tornati prima di te» commentò stranito Louis.
«Perché la Preside mi ha trattenuto per dirmi che non licenzierà Tabi».
«Evviva!» strillarono in coro gli altri tre.
«Succo di zucca?» gli domandò Annika.
«Sì, grazie mille».
Quando avevano quasi finito di fare colazione, il loro Direttore li raggiunse sorridente.
«No» lo fermò Annika, facendogli aggrottare la fronte. «Non può sorridere così quando ci porta i risultati degli esami! È sadico!».
Maxi Williams scoppiò a ridere. «Oh, ma è uno degli aspetti migliori del mio lavoro!» replicò porgendole una busta sigillata con la ceralacca, sui cui era inciso lo stemma della Scuola.
Brian, Louis e Drew presero le loro non riuscendo a trattenere un sorriso all’espressione che l’amica aveva rivolto al professore, che se ne andò sorridente a ‘rovinare la mattinata anche ad altri poveri e innocenti studenti’ (parole di Annika).
«Le apriamo subito?» chiese titubante Drew.
«No, lo faremo sul treno, lontani da impiccioni» rispose immediatamente Annika, lanciando un’occhiataccia a Margaret Davies e Anastasia Johnson che avevano aperto le loro buste e avevano già allungato il collo verso di loro.
«Cominciamo ad andare allora» propose Louis. «Avremo più possibilità di trovare uno scompartimento tutto per noi».
 
La stazione di Hogsmeade iniziava a riempirsi di studenti, allegri per l’imminente partenza e naturalmente per le vacanze estive. I Corvonero salutarono calorosamente Hagrid, che sorvegliava gli studenti, recuperarono i propri bagagli e salirono sul treno. L’intuizione di Louis era stata giusta ed ebbero la possibilità di scegliere lo scompartimento che preferivano. Si sedettero, ma proprio mentre Drew stava per chiudere la porta li raggiunse Niki.
«Ciao, ragazzi. Posso sedermi con voi?» domandò titubante la ragazzina.
«Certo» rispose immediatamente Brian, facendole spazio sul sedile.
Drew chiuse la porta scorrevole e si volse verso gli altri. «Pronti?».
«A far che?» chiese perplessa Niki.
«A leggere i risultati degli esami» replicò Louis.
«Tu li hai già letti?» le domandò Brian.
La Grifondoro scosse la testa.
«Bene, allora facciamolo tutti insieme» sentenziò Annika.
Per qualche minuto si sentirono solo gli schiamazzi degli altri studenti che prendevano posto negli scompartimenti vicini.
«Beh, è andata bene, no?» chiese titubante Drew alla fine.
Annika gli strappò la pergamena di mano. «Come no, cinque 10 e due 9».
Drew arrossì. «E tu?».
«Quattro 10, un 9 e due 8. Sono contenta. Pensavo di aver fatto peggio in Erbologia» replicò la ragazzina.
Louis, naturalmente, aveva preso il massimo dei voti in tutte le materie e Niki era stata brava quasi quanto lui. Brian si vergognò di mostrare loro i suoi risultati: aveva preso 7 in Difesa contro le Arti Oscure.
«Ma di che ti preoccupi?» sbottò Annika, dandogli una pacca sulle spalle. «Williams è proprio stronzo come padrino!».
«Annika!» la ripresero Drew e Louis in coro.
Brian scosse la testa e tentò di difendere il suo padrino, ma l’amica non voleva saperne. Alla fine vi rinunciò: quando si metteva qualcosa in testa, era impossibile farle cambiare idea.
«Siamo partiti» disse Drew a un certo punto, affacciandosi. Anche Brian si avvicinò al finestrino: il treno stava lentamente lasciando la stazione di Hogsmeade.
«A proposito di Williams, c’è una cosa che vi devo dire» mormorò Niki all’improvviso, fissando Brian dritto negli occhi.
«Cosa?» replicò proprio quest’ultimo.
«Lo sapete che i miei sono stati arrestati, no? Ecco, gli addetti del Ministero hanno ritenuto che mio fratello, sebbene sia maggiorenne, non sia pronto a occuparsi di una ragazzina di a malapena tredici anni» iniziò, poi prese un bel respiro e sganciò la bomba: «Allora Williams e la Dawson hanno accettato di prendermi in affido».
I Corvonero la fissarono a bocca a aperta, ma ella aveva occhi solo per Brian, che si alzò e l’abbracciò.
 
*
 
«Siiiii». Frank gridò, saltando in piedi e rischiando di cadere a causa del movimento del treno.
Roxi alzò gli occhi al cielo, Gretel rise e Afia lo fissò stranita, sollevando gli occhi dalla sua pergamena.
«Solo una testa di troll come te avrebbe potuto pensare che Mcmillan ti avrebbe bocciato!» sbottò Roxi ridendo.
Frank le rivolse un leggero sorriso. «Comunque, mia madre mi ucciderà» sospirò.
«Dopo aver salvato il mondo?» ribatté l’amica. «Hai proprio la testa dura!».
«In effetti, siete stati proprio bravi. Non l’avrei detto» disse Afia.
«Noi di Hogwarts siamo forti» ribatté Roxi.
«E non dimenticarlo mai!» ribadì Gretel minacciandola vagamente con un dito, ma l’effetto fu rovinato dal fatto che fosse stravaccata sul sedile.
«Che anno è?» sospirò Roxi, fissando la campagna scorrere rapidamente fuori dal finestrino.
«Già. Non avrei mai creduto di farmi degli amici stranieri» commentò Frank.
«Ripeto, sei una testa di troll» disse Roxi.
«Vi incontrerete?» chiese curiosa Gretel.
«Non lo so» replicò il ragazzo con un’alzata di spalle. «Ma ci scriveremo».
«Non assisteranno alla Coppa del Mondo?» intervenne Roxi. «Quest’anno si giocherà proprio in Australia. Elliott Castle non ti ha detto nulla?».
«Solo un migliaio di volte» sbuffò Frank divertito. «È davvero entusiasta».
«Spero che papà riesca a procurarsi il biglietti… Insomma dopotutto i danni causati dai Neomangiamorte sono stati un grave colpo per lui…» disse meditabonda Roxi.
«Io ci andrò» dichiarò Gretel. «I miei me l’hanno scritto nell’ultima lettera. Mio padre vuole assistere alla semifinale. Non possiamo mica perderci l’Inghilterra».
«Speriamo» commentò Roxi speranzosa.
Augusta Paciock entrò come un bolide nello scompartimento, facendo sobbalzare i quattro Grifondoro e interrompendo la loro conversazione.
«Frank! Quanto ti ha messo papà?».
Il ragazzo aprì la bocca e la richiuse di scatto, troppo sorpreso dall’improvvisa irruzione della sorellina.
«Ma tu guarda questa!» sbottò Roxi, lanciandole un’occhiata di fuoco.
«Allora?» insisté la piccola Corvonero, ignorando le compagne del fratello.
Frank si umettò le labbra, prendendo tempo: non gli piaceva proprio il tono di voce di Augusta e avrebbe preferito non essere messo in mezzo. «Dieci» disse infine, sperando che la sorellina sorridesse e si congratulasse con lui. Naturalmente non accadde nulla di tutto ciò. La Corvonero strillò come se avesse appena subito un gravissimo torto.
«Qual è il problema?» si costrinse a chiedere Frank.
«A me ha messo 8. Solo 8!» gridò istericamente.
«Avrà avuto i suoi motivi» tentò allora Frank.
Augusta gli ringhiò contro. «Per colpa sua e di quel cretino di Williams Claire Nott mi ha battuto! Avrei dovuto essere io la migliore del primo anno!».
Detto ciò voltò le spalle e corse via.
«Consolati, stasera dormirai alla Tana» disse allora Roxi, rifiutandosi di commentare ulteriormente la scenata della ragazzina.
«Oh, sì, meno male. Sai, potrei chiedere ai tuoi asilo politico per i prossimi giorni».
«Sei sempre il benvenuto a casa mia, Frankie».
 
*
 
«Che bello non doverci preoccupare dei voti per una volta!» esclamò Kumar Raj tutto contento.
«Non per contraddirti, ma dobbiamo preoccuparci dei G.U.F.O. che è ancora peggio!» gli fece notare Dexter in tono leggermente nervoso.
«Cerca di stare tranquillo» provò gentilmente Martha.
Il ragazzo scosse la testa. «Facile per te. Far parte di una famiglia come la mia, non è semplice. Tutti vorranno sapere che cos’ho deciso per il futuro» sbuffò.
«A proposito di futuro» intervenne Jonathan, intenzionato a cambiare discorso, «che progetti avete per quest’estate? Pensate di andare in Australia per la semifinale tra Inghilterra e Italia?».
«Sì, non vedo l’ora. Hai chiesto il permesso ai tuoi per venire con me? E tu, Dexter?» rispose all’istante Kumar.
«Sì, ma non mi hanno risposto. Mio padre ha detto di doverci pensare» sospirò Jonathan. Non andava pazzo per il Quidditch, ma sarebbe stato divertente trascorrere qualche giorno con gli amici fuori da Hogwarts.
«Mio padre non è molto convinto. Purtroppo i Neomangiamorte hanno quasi distrutto la gelateria durante il loro ultimo attacco e c’è molto lavoro» rispose, invece, Dexter.
«E voi ragazze? Mi piacerebbe avervi come mie ospiti» chiese Kumar a Virginia, Martha ed Eva.
«Ti ringrazio, Kumar, ma mio padre ha comprato i biglietti. Mia sorella Lauren l’ha supplicato per settimane. Mio padre alla fine le ha promesso che se l’Inghilterra fosse arrivata in semifinale, allora saremmo partiti. Ed è successo» replicò gentilmente Virginia. «Martha ed Eva verranno con me».
«Oh, è fantastico. Potremo incontrarci» commentò felice Kumar.
«Già» assentì Virginia. «Verrà anche Daniel».
«Daniel chi?» domandò Jonathan perplesso dall’ampio sorriso dell’amica.
«Daniel Morris» rispose ella arrossendo violentemente. «Ehm, l’allievo Auror che mi ha aiutato a dicembre…».
«E tu come lo sai?» le chiese Kumar, che si divertiva a fare il pettegolo.
«Mi ha scritto per farmi i complimenti per come abbiamo sconfitto la Selwyn e mi ha chiesto se andrò alla Coppa del Mondo… insomma tanto per fare quattro chiacchiere…».
«Siiii, come no» ridacchiò Kumar, suscitando l’ilarità degli altri e delle rispostacce sconclusionate e imbarazzate da parte di Virginia.
 
*
 
«E Audley acchiappa il boccino! L’Inghilterra vince!» urlò James saltellando sul sedile dello scompartimento che condivideva con Benedetta, Robert, Demetra, Adisa, Danny Baston e Tylor Jordan.
«James, per Merlino! Stai attento a non romperti il collo! E poi sei un Prefetto! Robert, digli qualcosa» intervenne Benedetta.
«Ringrazia che la Scozia sia stata buttata fuori o per voi non ci sarebbe stata storia!» gridò in risposta Robert.
Benedetta sospirò rendendosi conto che nemmeno Robert l’avrebbe appoggiata. Non tentò neanche di chiedere supporto a Demetra, che si era appiccicata a una rivista di gossip che parlava di giocatori di Quidditch fin dalla partenza per Londra. Adisa osservava affascinato i compagni e si stava lasciando coinvolgere dalla loro eccitazione.
«Su, Benedetta, lasciami festeggiare» disse James per rabbonirla, avendo notato la smorfia che si era dipinta sul volto della sua ragazza. «Sono stato promosso e i Neomangiamorte sono stati sconfitti. I miei mi faranno venire in Italia! E andremo anche a vedere la semifinale! E, naturalmente, la finale. Sono sicuro che l’Inghilterra vincerà quest’anno!».
«Oh, sì mio padre n’è convinto» intervenne Danny Baston.
«L’Inghilterra non vincerà il mondiale» sbuffò allora la ragazza.
«Perché?» chiese James per un attimo deluso.
«Perché non batterà l’Italia naturalmente» ghignò Benedetta.
James scoppiò a ridere, saltò giù dal sedile e la baciò.
«Sai di cioccolata» mormorò la Grifondoro sorridendo.
«Lo so che le cioccorane ti piacciono» rispose il ragazzo, facendole l’occhiolino.
 
*
 
Emmanuel strinse la mano di Fabiana e sorrise beato.
«Hai chiesto a tuo padre il permesso?».
«Sì» rispose la ragazza, appoggiando la testa sulla sua spalla.
«E quindi?» insisté il Serpeverde.
«Mi ha risposto che probabilmente ci andremo con il nonno, ma potremo comunque incontrarci».
«Fantastico! Non vedo l’ora!» commentò entusiasta Emmanuel. «Voi che fate?» chiese agli altri amici presenti nello scompartimento.
«Niente da fare. Mio padre è furioso con Edison e ha detto che non andremo in Australia» sospirò Tobias Andersen, il suo migliore amico.
«Ma puoi venire con me! I miei ne sarebbero felici!» ribatté Emmanuel improvvisamente turbato.
«Sì, infatti Antares e Harry verranno come» disse Selene, la sua cuginetta, indicando Antares Flint e Harry Canon, seduti accanto a lei.
«Probabilmente andrò anch’io con mio nonno e potremo vederci» affermò, invece, Lucy guardando distrattamente fuori dal finestrino. «E Alexis verrà con me».
«Io ci andrò insieme ad Arion» dichiarò Arianna Greengrass. Ella e Lucy avevano stabilito una tregua.
«Grazie dell’invito, Emma. Dubito, però, che mio padre mi lascerà venire» sospirò Tobias.
«Dirò ai miei di parlarci, ok?» replicò, invece, Emmanuel, finalmente felice per tutti gli amici che lo circondavano.
 
*
 
«Sylvester ha già preso i biglietti per la semifinale. Non vedo l’ora! Mi ha anche detto che posso invitare chi voglio!».
Jack era veramente felice, visto che non aveva mai avuto quella possibilità. Sylvester aveva persino accettato di accogliere Kymia in casa sua senza lamentarsi minimamente.
«Mi farebbe piacere, grazie» rispose Mary Cattermole sorridendo.
«Anche a me. I miei mi hanno detto che va bene» sorrise a sua volta Andy.
Jack strinse la mano di Kymia, ancora spaesata ma comunque tranquilla. Hogwarts era diversa dal mondo a cui era abituata, ma avrebbe avuto tempo di ambientarsi durante l’estate. A settembre sarebbe diventata ufficialmente una studentessa di Hogwarts e il ragazzo era certo che sarebbe stata smistata a Tassorosso. Il professor Johnson, Preside di Uagadou, era riuscito a far togliere la custodia della ragazza ai suoi genitori e Sylvester ne aveva assunto la tutela. Se gliel’avessero detto un anno prima, non ci avrebbe creduto.
«Verrà anche la piccola Nyah» annunciò ai compagni. Aveva visto la Corvonero prima di salire sul treno ed erano rimasti che si sarebbero visti nei giorni seguenti, se non fossero riusciti a beccarsi all’arrivo a King’s Cross.
Oh, sì alla fine quella Profezia non era stata una maledizione come aveva creduto in principio.
 
*
 
«Buongiorno, Grifondoro!» urlò Alex Dolohov entrando nello scompartimento occupato da Albus, Rose, Scorpius, Dorcas Alastor, Elphias, Isobel, Cassy, Eddie Zabini e Noah Hunter.
«Ma se sta per tramontare il sole!» sghignazzò Rose.
«E non osare darmi del Grifondoro!» sbottò Scorpius, minacciandola con un dito, prima di tornare ad accarezzare Batuffolo, che non era più molto piccolo visto che sdraiato si allungava persino sulle gambe di Rose.
«E noi siamo Tassorosso» le fece notare Eddie Zabini, accennando anche a Dorcas e Noah Hunter.
«Ma siete carini! Volevo sapere, chi è che mi invita ad andare alla Coppa del Mondo?» chiese la Serpeverde incurante delle loro parole.
«Oh, mia carissima Alex, vuoi venire in Australia con me e con la mia famiglia?» chiese Scorpius suscitando le risatine degli altri.
«Sì, mio carissimo Scorpius, non potrei mai offenderti rifiutando il tuo invito. E, per evitare problemi logistici, verrò direttamente a casa con te stasera, va bene?».
«Mio padre ti ucciderà, lo sai?» replicò amabilmente il Serpeverde.
«Il caro Draco, sarò felicissima di rivederlo. Ci vediamo a King’s Cross» ribatté la ragazza, andandosene.
«Mi sta molto simpatica Alex» commentò Rose. «Peccato che non sia una Grifondoro. Io, lei e Cassy siamo come delle gemelle separate alla nascita. Il tatuaggio che ci siamo fatte sancirà la nostra amicizia per sempre».
Albus sputò la liquirizia che stava masticando. «Cosa? Quale tatuaggio?».
«Questo! A forma di draghetto, ti piace?» trillò Rose felice, alzandosi la maglietta e mostrando il suddetto draghetto tatuato vicino all’ombelico.
«Chiudi la bocca o ti entreranno i moscerini, Al» sbuffò Elphias Doge.
«M-m-ma…» balbettò il ragazzo non sapendo come continuare.
«Mia mamma mi ucciderà?» concluse Rose per lui. «Tranquillo, me la vedo io».
«No, no Al non l’ha detto sul serio» intervenne Alastor, notando la sfumatura assunta dal suo migliore amico. Il fatto che Rose volesse vedersela da sola, significava solo guai in vista e lo sapevano tutti.
«Preoccupati per i risultati dei G.U.F.O.?».
«SCORPIUS!!!!» l’urlò risuonò nello scompartimento e il Serpeverde scoppiò a ridere.
«Come siete prevedibili» commentò Scorpius proprio mentre il treno iniziava a rallentare. «Forza, è ora che la nostra estate inizi!» soggiunse felice recuperando il suo baule. «Devo pure avvertire mio padre che avremo un’ospite in più».
«Stai pensando a Jesse?» chiese a bruciapelo Albus, dopo aver lasciato uscire i compagni ed essere rimasto da solo con Dorcas.
«Sì, tra le tante cose» ammise la ragazza.
«Ti ho visto in questi giorni. Non mi piace che ti isoli. Quest’estate farò in modo di incontrarci più spesso».
«Grazie. Comunque penso che verrò in Australia, mio padre ha promesso che se i Neomangiamorte fossero stati sconfitti ci avrebbe portati da qualche parte».
«Bene! E sorridi, Scorpius ha ragione: è iniziata l’estate e dobbiamo viverla al meglio».
Dorcas gli regalò il suo miglior sorriso e lo strinse a sé: «Grazie. La tua amicizia è preziosa».
«Non devi ringraziarmi» replicò il ragazzo, baciandola sulla guancia e conducendola fuori.
Sulla banchina regnava il caos più totale, molto più degli anni precedenti perché ai genitori si aggiungevano gli Agenti della Squadra Speciale Magica che tentavano di tenere lontani i giornalisti.
Harry Potter e gli altri genitori dei Dodici erano vicini e i due ragazzi non ebbero difficoltà a individuarli e correre da loro.
L’abbraccio in cui furono stretti sciolse anche le ultime preoccupazioni.
Il tramonto illuminava la Londra babbana e nuova speranza riempiva il cuore di nuovi e vecchi eroi.
 
 
Angolo autrice:
 
Ciao a tutti!
Finalmente siamo giunti alla fine! Spero che la storia vi sia piaciuta e che il finale non vi abbia deluso.
Grazie a Ginevra1988, Cupcake alla nutella, fazio97 e alexmays che hanno recensito la storia, a tutti coloro che l’hanno messa tra le preferite, a chi l’ha messa tra le ricordate o alle seguite, ma anche ai lettori silenziosi.
Un grazie speciale a Inzanghina che sta recuperando tutta la storia dei Dodici e i cui commenti mi hanno sostenuto anche nella stesura di questa fanfiction.
Se vi va, lasciatemi un commento e fatemi sapere se la storia vi è piaciuta ;-)
Vi auguro una buona notte.
A presto,
Carme93
   
 
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