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Autore: DreamFyre    29/09/2018    0 recensioni
Ma Cariclo aveva una passione che non aveva rivelato a nessuno: spesso usciva dal mare per avventurarsi nel mondo dei terrestri e in particolare nella nobiltà francese.
Genere: Avventura, Fantasy, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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« Cariclo aveva sognato per tanto tempo Versailles, ma l'essere una sirena non le permetteva di spingersi così tanto nell'entroterra. Avrebbe rischiato di morire per la mancanza d'acqua o peggio ancora avrebbe potuto essere scoperta per ciò che era veramente. E se non poteva andare a Versailles, allora Versailles sarebbe venuta da lei. Per un nobile dell'epoca non era svago, bensì un dovere, esibire il proprio prestigio attraverso banchetti, ricevimenti e balli. Un altro dovere era saper giocare a dadi e a carte con una certa abilità, per questo quella sera il tavolo da gioco troneggiava quasi al centro del salone più grande della villa. Quel ricevimento si era rivelato un successo assoluto; gli invitati erano solo un centinaio ma l'atmosfera era sublime. Piramidi di champagne, calici di Pinot, torte di frutta, carne d'ogni genere arrostita o cotta in ogni modo possibile ed immaginabile, perfino un maialino da latte cotto intero e un fagiano con tutte le piume. Ma la cosa che Cariclo adorava di più erano le risate, i chiacchericci, le conversazioni su argomenti che per lei erano solo sciocchezze ma in cui riusciva ad infilarsi alla perfezione. Non era Versailles, ma vagamente ci somigliava. "Visconte Ventadour, le mie felicitazioni per l'imminente matrimonio di vostro figlio" oppure "Marchesa Châtellerault, lieta di vedere che vi state riprendendo dalla gotta" e ancora "Duca di Brissac, auguri per il vostro viaggio verso le Americhe!" Queste erano le sue frasi tipiche. Ma in realtà si parlava di tante altre cose, la sirena sentiva il mormorìo lontano delle dame e i loro spettegolezzi più frivoli e sciocchi. Gli argomenti sicuramente più gettonati erano l'adulterio e lo scialacquamento del patrimonio di questa o quell'altra famiglia nobile. Ma a lei non interessava, dopo la cena si era messa a giocare a dadi assieme ad altre dame e stava vincendo da più di un quarto d'ora, ininterrottamente. Ogni volta rideva, e diceva di essere baciata dalla fortuna. Così era la vita della noblesse francese. Sfarzo, cibo e abiti costosi, mentre la stragrande maggioranza della popolazione moriva di fame. Cariclo stava appunto continuando a giocare, quando uno dei suoi valletti le venne a dire che sua figlia la chiamava. Si alzò dal tavolo da gioco, si scusò con tutti e salì le scale. Giunse alla fine del corridoio ed entrò nella camera di Cleo, chiudendo subito la porta. » "Cosa c'è?" Voglio fare il bagno, Cariclo. "L'hai fatto un'ora fa, non ne hai bisogno." Sì che ne ho bisogno! Lo sento, dentro di me, capisci? È un'esigenza a cui non posso resistere. « Cleo sembrava solo una bambina, ma da sola con la sorellastra parlava e si muoveva come un'adulta, una donna in miniatura. E questo la rendeva assai inquietante. La sirenetta si alzò dal suo letto e camminò fino alla finestra, guardando il giardino. » Giochi a fare la contessa e mi fai passare per tua figlia, ti confondi con loro e non capisco perché... cos'hanno di tanto interessante? I loro discorsi sono stupidi e lo sai anche tu. « Cariclo camminò lentamente alle sue spalle e la cinse da dietro in un abbraccio intimo, profondo, facendole sprofondare la nuca nei suoi seni. Cleo non si mosse, facendosi abbracciare e basta. » "Piace anche a te stare qui, no? I figli del barone... non li guardi come fossero cibo. Li guardi come tuoi amici. A fine estate andremo via, te lo prometto. E non ci faremo più vedere per i prossimi cinquant'anni. Ora però fai la brava, d'accordo?" « La baciò sulla fronte e uscì dalla cameretta dal soffitto d'oro. In cuor suo però Cariclo sapeva che la sorellastra sarebbe andata comunque a fare quel bagno e non tornò alla festa, si nascose del buio dei corridoi. Dopo soli cinque minuti la seguì mentre usciva, passando per uscite conosciute solo a loro due, in punta di piedi nel giardino interno, praticamente deserto. Non intendeva fermarla perché capiva bene quell'impulso, quella necessità impellente; si sarebbe limitata a sorvegliarla non vista. La guardò mentre si toglieva la vestaglia bianca, restando completamente nuda sotto una luce lunare bianca come la sua pelle. L'osservò buttare il sale nell'acqua della fontana per poi tuffarcisi dentro, e in un battito di ciglia le sue gambine divennero una coda argentata di piccola sirenetta. Rimase a guardarla così, seminascosta da una parete, finché non accadde un imprevisto. Cariclo vide il valletto della marchesa Châtellerault passare di lì, e naturalmente il valletto vide Cleo. Vide la sua coda di pesce ed urlò, urlò inorridito e scappò correndo verso l'interno della villa per richiamare l'attenzione di tutti, ma non fece molta strada prima che Cariclo arrivasse alle sue spalle correndo molto più velocemente di un essere umano. Lo fermò, gli tappò la bocca e gli sbatté la testa contro il muro esterno. Una, due, tre, quattro volte, fracassando il suo cranio e schizzando fuori la materia cerebrale. Lasciò andare il suo cadavere e tornò dalla sorella, tirandola fuori dalla fontana a forza e prendendola in braccio. » "Lo vedi? Stava per farci scoprire a causa della tua leggerezza!" « La sgridò mentre la riportava dentro. Si guardò attentamente attorno, ma per loro fortuna nessuno sembrava aver avuto il tempo di sentire o vedere qualcosa. Appena tornò dentro casa la piccola coda della sirenetta era già tornata ad essere un paio di gambe, e Cariclo le rimise addosso la vestaglia da notte. » Volevo solo fare un bagno! "Era un bagno che non dovevi fare, Cleo." « Le disse mentre la riportava in fretta e furia della sua stanza, asciugandola come poté e rimettendola a letto. Le proibì severamente di uscire dalla sua cameretta dal soffitto d'oro per tutto il resto della serata, poi andò nelle sue stanze e si cambiò d'abito, nascondendo in fondo all'armadio quello sporco di sangue. Sapeva di dover fare in fretta, altrimenti i sospetti sarebbero potuti ricadere perfino su di lei che era la padrona di casa. Tornò giù di gran carriera e riprese ad indossare la sua maschera di cortesia e galanteria, facendo inchini a tutti e scusandosi per averci messo così tanto tempo. La serata continuò con lo stesso sfarzo di prima, senza che nessuno si accorgesse di quel macabro delitto fino a notte fonda. Fu la marchesa Châtellerault in persona, un donnone grasso e corpulento, a scoprire il cadavere del suo valletto, benché il volto fosse irriconoscibile a causa dei continui colpi contro il muro. Richiamata l'attenzione di tutti Cariclo finse orrore e sorpresa, finse perfino di avere un mancamento e qualcuno le mise dei sali da bagno sotto al naso per farla riprendere. Fu mandata di corsa una carrozza a chiamare ciò che all'epoca venivano definiti "le genti in armi", il corpo fu portato via e gli invitati rimandati a casa. A Cariclo vennero giustamente fatte numerose domande, ma si arrivò alla conclusione che solo un uomo di statura imponente avrebbe potuto compiere quell'omicidio, solo un uomo avrebbe avuto una forza tale da ridurre un cranio umano in quello stato. E così la Contessa di Nointel non fu sospettata. »
   
 
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