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Autore: Xandalphon    09/11/2018    1 recensioni
Dopo molti tentennamenti, ho deciso di rieditare e revisionare 'A new Generation' e ripubblicarla da capo.
Per chi si approcciasse ora alla storia, si tratta di una 'what if?' che prende il largo dalla trama del manga dal capitolo 689.
In questa versione della storia, un Naruto ancor giovane si metterà nei panni del sensei per addestrare tre scanzonate ragazzine... Cambiando completamente il mondo ninja (Niente Boruto e Sarada. E più avanti si scoprirà anche perché)
Genere: Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hanabi Hyuuga, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Dopo la serie
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- Questa storia fa parte della serie 'A new generation'
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9)For whom the bell tolls?

NewGen2


Di buon mattino, tre ragazzine si trascinarono stancamente verso il parco. Era evidente dai volti che nessuna delle tre avesse dormito esattamente bene. Dopotutto era logico: al di là della normale agitazione, si era aggiunta anche quella dettata dal sospetto, alimentato da chi conoscevano, che si trattasse di qualcosa di estremamente difficile e complesso.

Naruto non si fece vivo prima delle sei e mezza, cosa che fece salire ulteriormente nel trio il malumore.

“Buoongiorno ragazze, dormito bene? Pronte per la prova? Su, andiamo al campo di allenamento!” Disse il loro maestro con un largo sorriso.

A cui Ako replicò, acidissima: “Sensei, dire cazzate già dalla prima mattina fa male al cervello. Degli altri.”

“Mmmh... Farò finta di non aver sentito per il tuo bene. Ad ogni buon conto, ecco in cosa consiste la prova. Per scrupolo, sono andato a chiedere all'Hokage se anche in queste condizioni di penuria di buoni ninja si poteva svolgere comunque questo tipo di prova e lei si è detta d'accordo. Per cui, cominciamo. In vita ho due campanelli. Chi vince pranza. Chi perde no. Chi vince diventa ninja. Chi perde va a casa. Tutto chiaro?”

“COOSA!?” fecero all'unisono le tre ragazze. Hanabi aggiunse: “in sostanza, ci sta dicendo che una di noi verrebbe eliminata comunque?”

“Esatto, Hanabi-chan.”

Un certo sconforto si dipinse per un istante sul volto di Hanabi (meno) e Haruna (molto di più). Ako rimase come suo solito impassibile, ma il fatto che li si fosse ingrossata una vena del collo e le pulsasse la diceva comunque lunga sul suo stato d'animo. Poi però si riscossero tutte e tre, chi scrocchiandosi collo e nocche, chi mettendosi in posizione d'attacco, chi inspirando e concentrandosi.

“Ricordate che dovete attaccarmi con l'intento di uccidermi, altrimenti non riuscirete mai a prendere i campanelli (come era bello copiare le frasi di Kakashi! Per quanto dette da lui non sembrava facessero lo stesso effetto.). Allora, pronte?”

“SI' SENSEI!” risposero convinte tutte e tre.

“Bene. VIA!”

Prevedibilmente, Hanabi e Ako si nascosero nei cespugli, mentre Haruna partì a tutta birra contro di lui. Dopo aver lanciato contro il suo maestro una discreta quantità di shuriken, partì con un kunai tra i denti ed un altro in mano. Ma nel tempo che ci mise ad attaccare Naruto, quest'ultimo aveva già fatto partire la sua mossa preferita, la kage bunshin no jutsu e, soprattutto, un rasengan, che dopo due anni di intenso allenamento, ora riusciva a completare senza cloni e con una mano sola. Senza nemmeno rendersi conto di come fosse successo, Haruna si trovò con le braccia bloccate, ciascuna da un clone, le caviglie fermate da un altro clone spuntato da sottoterra e il maestro davanti a lui con un rasengan nella mano destra. Sfoggiando il sorriso più sadico del suo repertorio, Naruto disse alla ragazza: “Ti conviene fare un po' meglio di così, non trovi?”

Naruto non aveva ancora mollato la presa su Haruna di sua spontanea volontà, che i cloni furono costretti a farlo per deviare due senbon intrisi di chakra provenienti dall'alto: con un salto, infatti, Ako si era lanciata sopra la scena e aveva lanciato gli aghi sui due cloni. Haruna, con le braccia libere, cercò di allungarle verso la vita del suo maestro per prendere uno dei campanelli. A questo punto, mentre il biondo stava preparando delle contromisure, accadde una cosa che proprio non si aspettava: Ako si era lanciata contro Haruna. Con una smorfia di dolore per la pedata alla schiena, quest'ultima era crollata in ginocchio mentre ora era la Shiranui a stare davanti a Naruto. Il biondo dissipò il rasengan, fece una capriola all'indietro e richiamò a sé i suoi cloni. Poté vedere Ako, in piedi, voltarsi e rivolgere ad Haruna, ancora inginocchiata, un 'niente di personale' seguito da una scrollata di spalle, mentre questa guardava l'altra in cagnesco.

Scusa Harunacchi, ma, per una volta nella vita mi tocca impegnarmi in qualcosa sul serio. Un momento... Perché mi tocca? Devo proprio diventare una ninja. Non posso semplicemente lasciarmi... No, non stavolta. A parte che Genma mi prenderebbe per il culo per il resto della vita, ma... No.

Il secondo di esitazione fu di troppo. I campanelli erano già lontani dalla sua presa e doveva ricominciare tutto da capo.

Dannazione! Non voglio essere rimandata a casa! Non voglio finire come una sfigata a piangere da zia Anko. Voglio prendere quegli stramaledetti campanelli! WAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!

Haruna si rialzò, con un fuoco che le ardeva dentro, stringendo i denti e i pugni per motivarsi a lottare fino all'ultimo.

Va bene non capire subito il concetto di lavoro di squadra, ma lui, Sasuke, e Sakura, perlomeno, non erano arrivati al punto da scontrarsi tra di loro! Mentre pensava a questo, Kurama sussurrò:

Occhio alla numero tre, che non si è fatta vedere in giro. Per un attimo ho pensato che le venisse la sindrome da 'onnipotenza dell'occhietto magico' e ci si buttasse contro sperando nel byakugan... Buon per lei, a quanto pare non ha ancora ereditato le tare di famiglia.

Come non detto. La ragazza aveva, per l'appunto, attivato la sua arte oculare e si era scagliata con il suo juken contro il suo punto cieco. Buona mossa, ma era stata troppo frettolosa nell'analisi del campo di battaglia. Non aveva valutato il clone che si era lanciato precedentemente sotto terra, che gli si parò davanti con un altro rasengan nella mano, mentre era lanciata a tutta velocità contro la nuca del suo maestro originale. Hanabi era stata tanto potente da distruggere il clone con l'onda d'urto del suo palmo d'aria, non prima però, di essere spinta dalla forza della tecnica di Naruto nel ruscello dietro di loro. Nel frattempo Haruna e Ako ci stavano riprovando, non senza, però, cercare di ostacolarsi a vicenda nel frattempo.

Ad un certo punto, con un urlo disperato, la prima cominciò a tracciare dei simboli con le mani che gli sembrava di aver già visto: topo, pecora, ancora topo... Dannazione! L'ombra della serpe! Ed era in ritardo per fermarla, stupido idiota che era! E meno male che l'aveva vista fare da Ororchimaru, altrimenti non l'avrebbe nemmeno riconosciuta. Un Kunai o un salto verso di lei ci avrebbero messo troppo tempo. Necessitava una soluzione drastica e molto rapida!

Devo vincere, devo vincere, DEVO VINCERE!

Haruna stava tentando una cosa che non era sicura di saper fare, che aveva solo visto fare qualche volta da Anko... Tanto valeva provare.

L'ossessione per la vittoria, il terrore di dover rimanere perdente per il resto della vita le aveva fatto perdere il lume della ragione.

Biondino, ferma la ragazzina prima che si faccia male sul serio... Aoda-kun si incazza se qualche suo suddito viene evocato a caso da qualcuno che non è in grado di controllarlo.

Non c'era bisogno che Kurama glielo precisasse: prima che potesse finire la posizione della tigre, Naruto partì con una sua tecnica recente: Futon: Kaze no yaiba. Lanciò delle lame di vento dalle dita, che fermò a meno di un millimetro dallo sterno della ragazza. Lo spostamento d'aria fu sufficiente a farla crollare dal dolore senza che riuscisse a finire la mossa che aveva iniziato.

Era difficile farlo arrabbiare, ma Haruna c'era riuscita. Era giunto il momento di impartire al trio una piccola lezione, soprattutto alla Mitarashi. Come se non bastasse, mentre era preoccupato che quella stupida non si suicidasse, Ako aveva caricato uno Shuriken ombra, che avrebbe rischiato di andargli molto vicino, non fosse che, rispuntata fuori Hanabi, con il suo juken aveva neutralizzato l'attacco. Evidentemente aveva temuto che il colpo potesse andare davvero a segno, per cui aveva deciso di impedire di lasciare la vittoria alla sua compagna.

Tu non hai un padre come me, Ako. Tu non sei Hyuuga. Tu ti puoi permettere di perdere... Io no. Altrimenti, se fallissi, io...

Hanabi non riuscì a concretizzare la parte finale del suo pensiero, che già delle lacrime si stavano gonfiando agli angoli dei suoi occhi.

Merda! Non fare la debole!

Questa era la goccia che fece traboccare il vaso. Creò una cospicua quantità di cloni, poi utilizzò, cercando di utilizzare meno chakra possibile, la tecnica che aveva appreso con l'aiuto di Shikamaru, Ino, Choji, Kurenai e Kakashi e che era stata di Asuma sensei, la Fujin no Jutsu. Una raffica di polvere si abbatté su tutte e tre, che vennero puntualmente bloccate da tre cloni a testa, e, appena prima di morire soffocate, portate fuori dal raggio d'azione della micro-tempesta.

Le fece inginocchiare davanti a sé e disse, con tono severo, “Tempo scaduto.”

  
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