Rieccomi
qui con il nuovo
capitolo della storia ‘Golden
Bullet – The Hunter Warrior’!
Durante l’ultimo
capitolo ci siamo lasciati con tantissime
novità. Oltre a Sonoko, purtroppo, anche
l’ispettore Megure e tanti altri
bambini della scuola elementare Teitan ci hanno lasciato le penne
(compresi
Mitsuiko e Genta), a causa di un attacco terroristico da parte di
ignoti. Il
Clan Kuchiki è stato arrestato, con l’accusa di
essere responsabile di tale
attacco, grazie ad una manovra improvvisata di Simon Kog e di Crilin.
Il nostro protagonista,
tuttavia, ha un nuovo attacco di
pazzia, per fortuna controllato in tempo. Cosa lo spinge a comportarsi
così?
Il capitolo di oggi ed il
prossimo saranno molto più vicini
al mondo Dragon Ball rispetto all’inizio della storia. Fate
molta attenzione, perché
si vedrà finalmente all’opera Simon Kog in
paragone con tanti altri guerrieri
Z.
Vi lascio alla…
MITSUIKO & GENTA
– EH NO! SIGNOR AUTORE! SI STA
DIMENTICANDO DELLA FACCENDA PIU’ IMPORTANTE!
JUZO MEGURE – I due
manga che verranno aggiunti al
crossover, signor Autore!
Accidenti! E’
vero!!!
E’ giunta
l’ora di darvi la soluzione ai misteri degli
scorsi capitoli… ebbene, i manga che verranno aggiunti
saranno:
· BOKU
NO
HERO ACADEMIA;
· KARAKAI
JOUZU-NO TAKAGI-SAN.
Per l’apparizione
del primo manga nella storia, dovrete
aspettare il capitolo 16, mentre il secondo inizierà ad
avere risalto già nel
prossimo…
… e Karakai
Jouzu-No Takagi-San, in particolare, sarà
fondamentale per il proseguo della storia!
Complimenti a
‘Shinichi e ran amore’ per aver risolto
brillantemente il caso, e mi raccomando… preparatevi ai
prossimi indovinelli
che vi lascerò nel corso della storia!
Ora vi lascio davvero alla
lettura…
... ci vediamo a fine
capitolo con le Note dell’Autore!
P.S. Verde =
Italiano; Rosso
= Inglese; Nero
= Giapponese!
L'esame della Sezione Anti-Mafia! Simon Kog contro tutti!
Sabato
02/06/2018
AI
[Kira’s
Theme – DEATH NOTE]
Il
giorno
dopo l’attentato alla scuola elementare Teitan, il mondo
intero aveva parlato
di questa storia su tutti i tele-giornali, cercando delle spiegazioni a
ciò che fosse avvenuto. Tuttavia, a differenza loro, io
potevo affidarmi sulle
informazioni di una persona molto più informata di me.
Simon
era
venuto ad incontrarci lo stesso giorno, raccontandoci tutto quello che
i
colpevoli avevano rivelato durante l’interrogatorio. Tutti
loro avevano ammesso
di voler puntare alla vita dell’ispettore Megure,
poiché costui si era
impuntato nel cercare altre informazioni sul loro clan, ma che non
avevano mai
mandato dei cecchini verso i loro nemici. Anche Jirokichi aveva
affermato di
non aver mai mandato nessuno in quella casa. Inoltre, affermarono di
non avere
nulla a che fare con la strage della scuola elementare Teitan. Alcuni
di loro,
ci raccontò il figlio del dottore, erano impalliditi
sentendo quella verità
atroce. Affermarono che nessuno di essi avesse cercato di attaccare
l’ispettore, dato che non avevano avuto il tempo materiale
per preparare un
attentato e che l’assalto di Simon e Crilin li aveva
letteralmente colti alla
sprovvista. Si erano definiti uomini di onore, affermando che mai e poi
mai
avrebbero ucciso degli innocenti bambini.
Simon,
con
grande sincerità, ci rivelò che tendeva a credere
alle loro parole dopo aver
ascoltato le loro testimonianze. Il clan Kuchiki, tuttavia, non
l’avrebbe
comunque passata liscia, dato che ogni suo membro sarebbe rimasto in
galera per
il resto dei suoi giorni.
Ciò
non
toglieva che i mandanti di quella strage così efferata
fossero stati furbi. Colpendo
dei bambini, l’intero Giappone avrebbe incolpato la polizia
di aver gestito
malamente la situazione. Questo mi aveva fatto imbestialire parecchio.
Come si
poteva accettare tutto questo? Come potevano difendere gli assassini
di tutti
quei bambini? Mi ero lasciata andare alla rabbia, furibonda con tutti
coloro che
non riuscivano a comprendere la buona volontà della polizia.
Simon,
tuttavia, non si era mai lamentato delle discussioni nei talk-show. Al
contrario, ammise che questa volta lui e la polizia avevano agito
troppo
rapidamente e che gran parte delle colpe per quell’attentato
erano da
attribuire anche a loro. Tuttavia, era riuscito a sorprendermi quando
affermò che
non aveva alcuna intenzione di darla vinta a quei bastardi e che, ben
presto,
gli occhi dei giapponesi si sarebbero riaperti.
I
funerali,
ci comunicò Simon, sarebbero stati celebrati tutti domenica
dieci giugno, così
da permettere alla scientifica di analizzare tutti i corpi dei
deceduti,
potendo svolgere i riconoscimenti di quelli carbonizzati. In questo
modo ogni
famiglia poteva dare degna sepoltura ai corpi dei loro bambini. I
funerali di
Sonoko e dell’Ispettore Megure si sarebbero tenuti nello
stesso posto, assieme
agli altri deceduti. La famiglia dell’ereditiera aveva deciso
di erigere un
monumento dentro la scuola Teitan, in onore di tutti i caduti. Inoltre
si erano
anche incaricati di ricostruire le parti distrutte della scuola come
scusa per
ciò che Jirokichi aveva causato con il suo clan. Era stato
davvero un
bellissimo gesto da parte loro ed ero convinta che tutte le famiglie
dei
bambini avrebbero apprezzato. Nel frattempo, tutte le classi della
scuola elementare
distrutta avrebbero svolto le lezioni dentro l’accademia di
Mr Satan. Saremmo
tornati nel vecchio istituto solo alla fine delle vacanze scolastiche.
Un’altra
buona notizia, che Simon ci aveva rivelato a sorpresa, fu la nomina di
Miwako
Sato come Ispettrice della Centrale di Polizia della città
di Tokyo, mentre
Wataru Takagi era stato ufficialmente promosso suo vice. Io e Conan
fummo molto
contenti di questa scelta, sapendo quanto quei due fossero in gamba nel
loro
lavoro. La multa che aveva ricevuto l’agente Takagi, per
fortuna, non si era
rivelata deleteria per la sua carriera, e quella promozione ne era la
dimostrazione.
Il
figlio di
Agasa ci comunicò anche che, entro la prossima settimana, i
nostri amici,
rimasti feriti nell’assalto della Yakuza, sarebbero usciti
dall’ospedale grazie
a quei famosi fagioli che Goku aveva fatto già apprezzare
alle sue allieve. Non
sempre quei magici vegetali erano disponibili, essendo infatti molto
rari.
Occorreva una coltura molto particolare per farli germogliare e
nessuno, a
parte un tizio chiamato Karin, era in grado di produrli. Per fortuna,
però,
Goku sarebbe riuscito a farsene dare quanti necessari per far guarire
immediatamente gli agenti Sato e Takagi, il detective Kogoro ed Heiji
Hattori.
Conan
non era
ancora tornato a casa da Ran. Fin quando suo padre fosse rimasto in
ospedale,
lei sarebbe rimasta da sua madre Eri, mentre il mio amico poteva vivere
con noi
come nostro ospite per il tempo necessario. Ne fui molto felice,
nonostante a
volte quell’arrogante detective mi facesse saltare i nervi.
Avevo bisogno di
lui, in quel momento, ed ero felice di averlo al mio fianco.
Durante
quel
tempo, avevo provato anche a chiamare Ayumi al telefono, ma non avevo
ricevuto
alcuna risposta. Simon e Conan mi avevano rivelato fosse stata
l’unica a sopravvivere
tra le persone al piano terra. Era riuscita a salvarsi grazie agli
allenamenti,
svolti assieme a Goku-Sen-sei e a tutte noi, i quali avevano finalmente
risvegliato il suo potere latente.
Volevo
sentirla anche solo per pochi
secondi, così da poterla rincuorare ed aiutarla a sopportare
quel dolore atroce…
…
aveva visto morire
tutti i nostri amici senza poter far nulla… una tragedia del
genere l’avrebbe
traumatizzata per il resto della sua vita.
Per
fortuna
fu proprio lei a chiamarmi, quella sera stessa, comunicandomi
semplicemente che
sarebbe venuta all’allenamento il giorno dopo, passando prima
da casa mia per
farsi accompagnare da me e dal dottor Agasa.
***
[Mukosei
Anguish – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
All’orario
prestabilito, lei si presentò a casa nostra, già
cambiata e vestita col kimono
regalatole da Goku. Rimasi sorpresa quando scoprii fosse da sola senza
nessuno
dei suoi genitori ad accompagnarla.
Nessuna
madre o padre avrebbe mai
lasciato uscire una bambina di sette anni da sola, facendola camminare
per
diversi chilometri, a quell’ora del mattino… non
dopo tutto quello che era
successo ad Ayumi!
“Dottore…
potrebbe chiamare i genitori di Ayumi?”
chiese Conan (già sveglio,
stranamente) all’uomo, preoccupato “Ho il sospetto che sia venuta qui senza il
loro permesso…”
“Lo
faccio subito!” si
affrettò lui
altrettanto agitato.
Io
uscii
subito fuori di casa per andare a recuperarla dal cancello. Ebbi una
stretta al
cuore quando la vidi negli occhi…
…
freddi…
vuoti… spenti…
…
amica mia… quanto stavi soffrendo?
“Ciao
Ayumi…”
“Ciao…”
mi rispose
lei, sorpassandomi
lentamente senza guardarmi negli occhi.
Non
riuscivo a dirle
niente… ero
troppo sconvolta dalla sua impenetrabile maschera.
“…
il dottore è pronto?”
“Ce…
certo, Ayumi…”
le risposi io,
completamente sbigottita davanti al suo comportamento, prima che avessi
il
coraggio di farle la fatidica domanda.
“I
tuoi genitori sanno che tu…”
“No…
non mi avrebbero mai mandata da sola…”
Non
fu la
risposta a farmi venire i brividi, quanto ciò che vi si
celava dentro.
“Ayumi…
devi
avvisarli! Altrimenti si preoccuperanno per te…”
provai a convincerla,
vergognandomi di me stessa per la mia incapacità di
consolarla.
“Mi
riporterebbero a casa… ed
io non voglio stare lì…”
continuò lei con un tono in grado di farmi davvero paura
“… loro cercherebbero
solo di consolarmi… ma io voglio soltanto non
pensarci più… mi fa
ancora male… e ogni
secondo che passa lo fa ancora di più…”
Nel
frattempo, anche Conan era uscito di casa ed era andato a salutare
Ayumi
stringendola in un abbraccio affettuoso. Lei non ricambiò
l’abbraccio,
lasciando che le sue braccia penzolassero come quelle di un morto.
“Vuoi
sapere la novità, Ayumi?”
provò a
scuoterla lui con una rivelazione “Oggi verrò con voi
all’accademia per
assistere al vostro allenamento!”
“Un
momento! Dici sul serio?” domandai io
incredula.
Nemmeno io
ero a
conoscenza di questa storia!
“E
non ci sarò solo io… con
me ci saranno anche Simon, Crilin ed i due
nuovi colleghi
provenienti dall’Italia. Abbiamo in serbo una
sorpresa per tutte voi!”
“Quando
avevate intenzione di dircelo?!” gli
chiesi io offesa, prima di
rivolgermi ad Ayumi “Ehi…
per te va bene?”
Ayumi
annui
senza mostrare alcun cambiamento nel suo sguardo.
Speravo
che quella rivelazione potesse
scuotere il suo animo, ma a quanto pare né io né
Conan eravamo in grado di
aiutarla…
…
l’unica
soluzione a cui riuscivo a
pensare in quel momento era uno psicologo.
“Ho
chiamato i tuoi genitori, Ayumi…”
ci raggiunse fuori il dottore con
severità, piazzandosi davanti alla piccola bambina
“…
e sono riuscito a convincerli a
farti andare all’allenamento. Ma non mi è piaciuto
il fatto che tu sia venuta
qui completamente da sola, scappando di casa senza avvisare tua madre o
tuo
padre! Capisco le tue motivazioni, ma non farlo mai
più… o la prossima volta ti
riporterò indietro e riceverai un castigo! Chiaro?”
“Dottore!”
esclamò
Conan senza parole,
davanti alla fermezza e alla ferrea dichiarazione del suo amico.
Tuttavia,
io
cominciai a capire a cosa puntasse il mio padre adottivo.
Un piccolo
cambio nel suo
viso… la
maschera di Ayumi si era momentaneamente incrinata. La mia amica aveva
abbassato la sua testa, trattenendo a stento le lacrime.
Tuttavia
il
muro si ricompose subito. Lei fece semplicemente segno di sì
con la sua testa,
incapace di guardarci dritti negli occhi.
Dopo
aver
tirato un sospiro di disappunto, il dottore ci indicò la
macchina e ci invitò a
salire tutte e due.
“Per
questa volta vada… muoviamoci!
O arriverete in ritardo!”
“Conan,
tu vieni con noi?” domandai io al mio
amico che mi rispose di no.
“Simon
sta passando a prendermi… mi ha
detto che sarà lui ad
accompagnarmi!”
“D’accordo… ci vediamo lì alle otto in punto!”
lo
avvertii io, chiudendo lo sportello della nostra auto.
Adesso
dovevamo soltanto raggiungere l’accademia, dato che Ran si
sarebbe fatta
accompagnare da sua madre Eri, recuperando Sera e Kazuha dalle loro
rispettive
case.
Il
tragitto venne percorso in completo
silenzio, senza che nessuno dei tre avesse il coraggio di proferire
anche solo
una sillaba.
***
CONAN
[Itachi
Uchiha – NARUTO]
Dopo
aver
visto l’auto del dottor Agasa uscire fuori dalla casa ed
imboccare la strada,
qualcosa mi atterrò a pochi metri di distanza.
Rimasi
sbigottito quando mi resi conto che in realtà si trattasse
di Simon.
“CHE?!
COME HAI FATTO A…?”
“Volando!”
mi rispose lui con apparente tranquillità “Raggiungeremo
l’accademia allo stesso modo! Inutile oggi usare la moto della C-C!”
“E’…
è
uno scherzo?! E se ci vedessero?”
“A
quest’ora di mattina ci scambieranno per Great
Sayaman…” mi
tranquillizzò lui scherzosamente, cambiando poi la sua
espressione del viso.
“Hai
visto Ayumi. Vero, Simon?”
intuii io.
“Ho
controllato la vostra aura in questi due giorni e mi sono subito reso
conto
della sua fuga… l’ho raggiunta e l’ho
seguita in volo senza farmi notare.
E’ anche per questo che ho lasciato il mio
mezzo a casa, così non si sarebbe insospettita. Povera piccola… non possiamo
lasciarla in quello stato. Mi
dispiace… credevo di poterci andare
leggero con le ragazze… ma mi sa tanto che dovrò
essere molto spietato!”
“Spie…
spietato?!”
“Sì,
Conan!” mi confermò lui
prendendomi dalle ascelle e posizionandomi
sopra la sua testa “Devo sbattere
loro in
faccia la verità. Durante i miei allenamenti saranno
costrette ad affrontare le
loro paure più terrificanti… e
credimi…
soffriranno come non mai! REGGITI PIU’ FORTE CHE PUOI! ADESSO
PARTIAMO!”
[Slapstick!
– BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“Aspetta!
Cos… ooooooooooOOOOOOOOOOOOOHHHHHHHHHHHHHHHHH!
CAZZO!
AIUTO! COME DIAVOLO E’ POSSIBILE?! STAI VOLANDO! STAI
VOLANDO! SCENDI O CI
SCHIANT…
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!”
“Whoa…
eccoci
qua!”
Scesi
immediatamente dalla sua testa e mi fiondai immediatamente davanti al
cestino
della spazzatura che avevo davanti ai miei occhi, rigettando tutta la
mia colazione.
Una
montagna russa sarebbe stata meno
spaventosa… a che velocità ci eravamo mossi?!
Eravamo arrivati nel giardino dell’accademia
di Mr Satan in meno di quindici secondi!
“Tu…
pazzo…
suicida… mi volevi
ammazzare?!”
“Conan…
spostati… credo che…”
Feci
appena
in tempo a spostarmi… anche Simon
seguì
il mio esempio, vomitando rumorosamente dentro il mio stesso cestino.
Notai
immediatamente la sua mano mentre stringeva con forza il suo
ventre… dove vi
era quella ferita orribile.
“Accidenti
a questa ferita… non posso nemmeno più volare
come si deve!” affermò
con rabbia lui, sputando dentro quella scatola e recuperando due
chewing-gum
alla menta dalla sua tasca. Una di quelle, finì nella mia
mano.
“Mangia…
ti aggiusterà
momentaneamente
l’alito. Ah! Ecco Crilin e gli
altri!”
[Dogimagi
– BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Davanti
al
cancello principale vi stavano infatti Crilin e i due poliziotti
italiani, i
quali ci salutarono calorosamente.
“Ben
arrivato, Simon… vedo che il tuo stomaco è sempre
deboluccio come al solito!”
lo salutò Claudia divertita, prima di rivolgersi a me e
chiedermi con molto
garbo “Ehi, Conan… tu come stai?”
Sapevo
non si
stesse riferendo al volo di prima, ma a tutti gli avvenimenti che
avevano
sconvolto la mia vita. Anche Domenico e Crilin sembravano preoccupati
per me.
Tutto questo mi fece enormemente piacere. Loro erano davvero in buona
fede.
“Un
po’ meglio…
grazie…”
“Meno
male… eravamo
preoccupati per te!” ammise Domenico,
strapazzandomi
tutti i capelli “Sono felice! Visto,
WALL-E?
Questo giovanotto è un nostro amico!”
Un
piccolo
cubetto volò attorno alla mia testa, proprio come un drone.
Mi scattò decine di
foto accecandomi con il suo flash, ed incominciò a parlare
in inglese,
rivelando la mia identità.
“Identificazione-Confermata!
Conan-Edogawa-7-anni-Tokyo!
Rilevamento-scheda-governativa-servizi-segreti-giapponesi!
Richiedere-lettura?
Passo-e-Chiudo!”
“Richiesta
negata, WALL-E…” gli rispose Simon
velocemente,
facendomi l’occhiolino “Meglio
non sapere
certe cose senza il permesso del proprietario, dico bene?”
Io
annuii,
grato al mio nuovo amico.
Quella
scheda
era stata aperta da mio padre per affermare l’esistenza di
Conan Edogawa. Quei
documenti non potevano essere letti da chiunque. Rimasi comunque
colpito dalla
facilità con la quale quel piccolo robot li avesse trovati,
segno fosse molto
avanzato tecnologicamente. Del resto ne avevo già avuto un
assaggio qualche
giorno prima dentro la casa del boss Ichigo Kuchiki.
“Fossi
in te farei uscire meno spesso WALL-E,
Domenico…” lo avvisò
improvvisamente Crilin, accennando un sorriso
trionfante “…
alla nostra nuova collega non piacerà sapere che tu le hai
rubato dei
macchinari!”
“Sei
riuscita a convincerla?!”
esclamò
sorpresa Claudia “Non
posso crederci! Lei ci aiuterà davvero?!”
“Di
chi stiamo parlando di preciso?”
domandai io con curiosità, indicando poi Domenico “E perché lui
è diventato blu per
la paura?”
“E’ la
nostra nuova alfiere. Bulma Brief, 51 anni. E’ la scienziata più famosa
ed intelligente del nostro pianeta, nonché
figlia del fondatore della Capsule Corporation!” mi
rivelò Crilin
felicemente “Lei
sarà felicissima non solo di aiutarci… ma anche
di donarci i suoi
laboratori a Tokyo per i nostri incontri segreti!”
Sgranai
la
bocca sbalordito.
Quella
Bulma!? Colei che aveva
inventato le Capsule?! Non passava giorno che il suo volto non venisse
spiattellato davanti ad un televisore!
“Ah
già… ora
ricordo!” esclamò Simon
rivolgendosi a Domenico in italiano, ovviamente
incomprensibile per me “Tu le hai fregato tutte
quelle attrezzature quando
andasti a lavorare lì… dovresti incominciare a
preparare le tue lettere di
scuse…”
“… quello che
dovrò preparare sarà un epitaffio…
quella
donna è una iena assetata di sangue… mi
scorticherà vivo ed appenderà la mia
pelle davanti al portone dell’azienda come monito per i suoi
lavoratori!”
“Quanta paura leggo nei tuoi
occhi… ti
stai pisciando sotto, Domenico?” domandò Claudia
scherzosa al suo collega, beccandosi un
dito medio dritto in faccia.
Non
dovevano
aver parlato di cose piacevoli, compresi.
“E tu,
Conan?” mi domandò Simon,
rivelandomi “Cosa mi sai dire
riguardante il tuo amico dell’FBI? Lo sai… quello che abita di fronte casa di mio
padre…”
Inutile
dire
che davanti a quelle affermazioni io rimasi senza parole.
“CO-COME
L’HAI SCOPERTO?!”
“Ricordi
il tizio che ci ha seguito l’altra notte?”
mi raccontò lui “Anche
lui faceva parte dell’FBI ed il suo
nome era Andre Camel. L’ho scoperto subito dopo averlo
‘atterrato’. Quando sono
tornato a casa, ho percepito
l’aura del tuo amico che si avvicinava al tramortito,
portandoselo dentro casa
sua. Da lì ho fatto due più
due… allora? Lui è dei
nostri? Sarei molto più tranquillo se sapessi di potermi
fidare dell’FBI… non ho delle belle esperienze in
America come infiltrato della
X-X-I…”
“Mi ha
detto che è d’accordo, ma che deve risolvere
alcune faccende coi suoi
superiori…” ammisi io alla
fine “…
lui si trovava qui perché era già coinvolto in un
altro caso, ma ci sono stati
dei problemi. Con noi potrebbe
tranquillamente tornare ad agire indisturbato!”
“Ottimo…”
[Hiro
ni Naru Nda – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“Però
durante questi giorni mi è venuto in mente un altro problema!”
rivelai
io ai miei amici, spiegando loro “Se
dobbiamo agire contro la Yakuza, non ci basta trovare un metodo di
comunicazione impossibile da intercettare… ma
anche un modo per non mostrarci in pubblico, così da celare
il nostro segreto
ancora di più!”
“In
questo modo passeremmo inosservati anche
agli occhi della polizia… è
questo che
ci stai dicendo?” intuii Simon.
“Esatto.
Immaginateci mentre riusciamo a
trovare tutti i membri di un altro clan! Per andare a catturarli,
dovreste
chiedere un permesso al commissario e non è detto che ve lo
dia… per di più
questo lo indurrebbe ad insospettirsi di noi! Ci
serve un piano per poter agire indisturbati senza passare per agenti
di polizia… o ancora meglio, per non essere riconosciuti
nemmeno dalla Yakuza!”
“Ci
penseremo su quando potremo incontrarci tutti insieme!”
mi rassicurò
Simon, indicando la macchina della mamma di Ran “Guardate! Sono arrivate
tre
delle allieve di Son Goku!”
Qualche
minuto dopo, tutte e tre erano uscite fuori dall’auto e si
incamminarono verso
l’accademia, questo fino a quando non ci intravidero in
lontananza, indicandoci
sorprese.
“Conan!
Simon! Anche voi?! Perché siete qui?”
ci domandò sorpresa Ran.
“Sono
sincero… vi
stavamo aspettando!” ammise Simon alle
tre ragazze “Avevo in serbo una
sorpresa per voi tre e
per le due bambine… una sorpresa di
cui
Goku e Piccolo sono perfettamente a conoscenza!”
Tutte
loro si
guardarono confuse tra di loro. Si stavano senz’altro facendo
molte domande…
“Conan…
scommetto che tu sai di cosa sta
parlando…” incominciò a
‘corteggiarmi’ Ran, accerchiandomi assieme alle sue
amiche “…
potresti dirci di che sorpresa si tratta? Ti prego… prometto
che non
lo diremo a…”
“Ehm…
ecco… io…”
“Allarme!
Allarme!
Tentativo-di-Corruzione! Allarme! Allarme!”
“E
questo gingillino cosa sarebbe?”
si
chiese Sera, provando ad afferrare WALL-E al volo “Se continua a urlare come
un
matto gli fonderò i circuiti!”
“BIP-BIP!
ALLARME! ALLARME!
WALL-E-MINACCIATO-DA-RAGAZZO! ALLARME-ALLARME! PERICOLO! PERICOLO!”
“SONO UNA
RAGAZZA!
ADESSO
TI SMONTO PEZZO PER PEZZO!”
Davanti
a
quella scena, tutti cominciammo a ridere divertiti mentre Domenico
aveva
recuperato e salvato WALL-E dalle grinfie malefiche di Sera.
Incredibile
quanto mi fece stare
meglio quella risata… mi era uscita di getto, senza che io o
gli altri
potessimo trattenerci…
…
un piccolo gesto che ci
risollevò,
anche se per poco, il morale.
“Ai e
Ayumi non sono ancora arrivate?”
domandò Kazuha a tutti noi “Hanno
cambiato idea? Non mi
sorprenderebbe…”
“Ci
raggiungeranno tra non molto… tranquilla…”
rispose velocemente Simon.
“Quindi
stanno davvero venendo…”
affermò
stupefatta Ran, chinando la testa preoccupata “… pensavo non sarebbero riuscite
a venire dopo tutto quello che era successo…”
[Kokoro
o Shihai Shite iku Yami – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“Allora
perché siete venute qui, dato che
Sonoko è morta qualche giorno fa?”
La
domanda
spiazzò completamente Ran, Kazuha e Sera, le quali
osservarono scioccate il
figlio di Agasa.
Freddo…
diretto…
senza rimorso… Simon
aveva cambiato atteggiamento!
“Ecco…
ora
sapete perché loro sono volute venire…”
concluse il giovane poliziotto,
allontanandosi verso l’ingresso dell’Accademia
“Forse sarebbe meglio raggiungere il
vostro Dojo… andiamo!
Sarà una lunga giornata per voi cinque!”
Lo
seguimmo
tutti, abbastanza intimiditi dalla sua minacciosità.
Nessuno di
noi poteva immaginarsi
quanto avrebbero sofferto le nostre amiche…
…
no… nessuno
poteva…
***
GOKU
[A
Dire Situation – DRAGON BALL
SUPER]
“Spero
vengano tutte e cinque, oggi. Tutto
il lavoro che abbiamo svolto in
queste settimane non sarà servito a nulla se non riusciranno
ad affrontare
questi momenti!”
Annuii
preoccupato davanti alle parole di Piccolo.
Quella
settimana era stata terribile per tutte loro. Molti dei loro amici e
conoscenti
erano stati attaccati. Alcuni erano stati solo feriti, ma altri avevano
subito
una fine ancora peggiore. Durante quei giorni, avevo parlato al
telefono con
Crilin per sapere tutte le novità.
Erano
quasi
le otto di mattina, e quel giorno non dovevo allenare le mie allieve.
Ad
occuparsi di loro sarebbe stato un altro ragazzo, il cui nome era Simon
Kog.
Costui era un amico poliziotto di Crilin e aveva intenzione di valutare
personalmente le capacità delle mie allieve…
…
e non solo delle
mie…
“Nonnino…
come devo comportarmi con le altre ragazze?”
Mi
avvicinai
alla piccola Pan e le accarezzai la testa, rispondendole con
tranquillità.
“Basta
che tu ti comporta come sempre,
piccola mia… sempre educata e
gentile!
D’accordo?”
“Kakaroth! Spiegami ancora
una volta perché oggi sono dovuto venire anche io!”
“Vegeta…
te l’ho
già detto!
Non sono io che ho voluto Pan e Bra
qui… ma l’amico di Crilin!”
ripetetti
ancora una volta al mio amico e rivale di sempre “Dice che vuole valutare le loro capacità
in battaglia!”
Insieme
a me
e Piccolo, quel giorno, vi erano anche altre persone. Altre tre allieve
di arti
marziali si trovavano assieme a noi…
…
Pan e Bra, accompagnate
dal loro
maestro Vegeta e da sua moglie Bulma…
…
e Marron, la figlia di
Crilin,
accompagnata dal suo sen-sei Ten Shinan.
“Questo
amico di Crilin è forte?” ci
chiese Bra, la figlia di Vegeta.
“Da
quello che ci ha detto… è
davvero un talento fuori dal comune!”
confermò Bulma a sua figlia, facendola contenta “E’ raro vedere
uno come Crilin
elogiare tanto un altro combattente oltre a voi sayan!”
“Questo
vale anche per me? Anche
io verrò valutata da questo maestro
sconosciuto?”
“Esatto,
Marron…” confermò
Ten Shinan alla sua allieva “…
tuttavia, da quello che mi ha detto tuo padre, tu e Pan lo avete
già
conosciuto…”
[Soundtrack
62 – DRAGON BALL GT]
“Dici
sul… un
momento!”
esclamò
improvvisamente Marron, intuendo di chi parlasse il suo maestro
“Allora
potrebbe essere lui?! Il collega figo di mio padre?!”
“Figo…?!
Per
l’amor di Polunga…”
esclamò Piccolo, scuotendo la testa
sconsolato “Potresti
comportarti con più serietà?!”
“Non
scherzo affatto!” insistette
però la figlia di Crilin, arrossando
leggermente in volto “Alto, biondo,
curato e muscoloso… aria da uomo vissuto… ed ha
solo sette anni più di me!”
“Allora
ho capito anche io!” esclamò
improvvisamente Pan, voltandosi verso di
me ed indicandomi un indumento sopra la sua testa, legato attorno ai
capelli “E’ lo stesso
poliziotto col quale ho
scambiato la bandana per la sfera del drago!”
“Te
l’ha data proprio lui? Allora
dev’essere… UN MOMENTO?! L’HAI SCAMBIATA PER LA TUA
SFERA DEL DRAGO?!”
esclamai io spalancando la bocca per lo shock.
Lei aveva
davvero dato la sua preziosa
sfera del drago!?
“CO-COSA!?
QUEL TIZIO HA LA SFERA DEL
DRAGO?!” impallidì a vista
d’occhio Piccolo, sul punto di svenire.
“Pan…
perché
gli hai dato proprio la tua sfera?”
provò a chiederle Bulma, cercando
di non incolpare l’innocente figlia di Gohan, la quale
però con un sorriso ci
rivelò.
“Perché
con me è stato davvero
gentile e ha
aiutato nonno Satan ed i miei genitori… e poi… questa bandana significava davvero tanto per lui.
Non potevo fargli un
regalo qualsiasi… non dopo tutto quello che ha
fatto per me! Me l’avevi detto tu,
nonno Goku… avrei
dovuto regalare la mia sfera del drago solo ad una persona buona e
generosa!”
“E’
vero, Goku?” mi domandarono in coro
Piccolo e Bulma, inviperiti,
davanti allo sguardo divertito di tutti gli altri.
“Ehm…
ecco… non
immaginavo lo avrebbe fatto per davvero…”
ammisi io,
cercando però di discolpare sia me che la mia adorata
nipotina “…
però se dice che questo poliziotto è molto
gentile, allora dovrem… OUCH! AHIO! Urca… che male!”
“Va…
all’accademia… e
recupera… LE TUE ALLIEVE!”
mi urlò furibondo Piccolo prima
che mi tele-trasportassi a Tokyo, per prendere le mie allieve e
conoscere tutti
i nuovi amici di Crilin.
***
SIMON
[Soundtrack
5 – DRAGON BALL GT]
Ai
ed Ayumi
arrivarono cinque minuti prima delle otto. Quando vidi lo sguardo di
ghiaccio
delle piccole amiche di Conan, cercai di prepararmi mentalmente a
recitare al
meglio il mio ruolo.
Quel
giorno, le cinque allieve di Son
Goku non avrebbero incontrato il Simon Kog della loro vita
quotidiana… ma il
poliziotto pronto ad utilizzare qualunque mezzo allo scopo di
sconfiggere il
suo nemico…
…
no… ancora
peggio… si sarebbero
ritrovate di fronte ad Hunter Warrior in persona, anche se non lo
avrebbero mai
scoperto!
Ero pronto
ad utilizzare ogni metodo
per spronarle… anche il più sporco e letale!
Per la
prima volta, dopo
un anno intero, la mia parte oscura avrebbe avuto carta bianca!
Alle
otto
precise, vidi per la prima volta nella mia vita Son Goku.
[Soundtrack
20 – DRAGON BALL GT]
“Urca…
stavolta Piccolo si è proprio arrabbiato!”
Il
guerriero
si voltò verso di noi. Sembrava molto felice di rivedere le
sue giovani
studentesse, ma riuscii a leggere anche una leggera sensazione di
impaccio nel
suo comportamento. Si era infatti reso conto delle loro espressioni
sofferenti,
soprattutto quella di Ayumi, e a causa di ciò non sapeva
come attaccare
discorso.
Decisi
allora
di aiutarlo avvicinandomi a lui assieme a Crilin, il quale
presentò me e tutti
gli altri suoi amici.
“Ehi
Goku! Lui è
Simon Kog, la persona
della quale ti ho parlato! Loro sono Domenico e Claudia, mentre il
giovanotto
si chiama Conan!”
“Sono
onorato di conoscere una leggenda del
combattimento come lei, Son Goku…”
affermai io con ammirazione, porgendo la
mano verso di lui “…
Crilin mi ha
raccontato tutte le storie che la riguardano… tutti gli
abitanti di questo
pianeta le devono la vita… eroe!”
Il
sayan mi
guardò sbalordito, prima di stringermi la mano con
soddisfazione.
“Urca!
E’ un piacere anche per me, Simon Kog. Crilin e mia nipote
avevano proprio
ragione… tu non sembri affatto una persona come tutte le
altre! Sono curioso di
sapere cosa riserverai alle mie allieve…”
“Un
momento, sen-sei…”
gli chiese confusa
Ai “… di cosa state
parlando? Non sarà lei
l’insegnante oggi?”
Fu
a quel
punto che, dopo un lungo e pesante sospiro, decisi di rivelare tutte le
mie
carte e di girarmi verso di loro.
“Quest’oggi…
io
prenderò il posto del vostro
maestro! Io, Simon Kog, sarò il vostro sen-sei… e credetemi… se mi prenderete alla
leggera rimpiangerete il giorno in
cui siete nate!”
[Soundtrack
2 – DRAGON BALL Z]
Tutte
quante
sbiancarono letteralmente, notando il cambiamento di tono col quale mi
stavo
rivolgendo a tutte loro. Solo un’altra sembrava ancora ferma
sui suoi passi,
ovvero Ayumi, ma lo sarebbe stata ancora per poco tempo.
“Goku…
è l’ora di tele-trasportarci…”
disse Crilin al suo amico, il quale
invitò tutti i miei colleghi e me ad avvicinarsi a lui per
raggiungere il Monte
Paoz.
Un
minuto
dopo, ci ritrovammo tutti in mezzo ad una valle in fiore tra le pendici
di una
catena montuosa.
Che
tecnica stupefacente …
aveva usato
il KI di tutti gli altri suoi amici per raggiungerli, sfruttando la sua
aura
per smaterializzare i nostri corpi e farli viaggiare alla
velocità da lui desiderata!
Ci voleva un controllo dell’aura molto elevato per
riuscirci…
…
avevo, tuttavia, un
difetto nel suo
utilizzo… un dubbio nacque nella mia mente, ma lo avrei
risolto solo durante quell’allenamento.
Riconobbi
subito Marron e Pan, con quest’ultima che si
fiondò subito a salutarmi con
affetto. In lontananza scorsi una bambina della sua stessa
età, dai capelli
lunghi e celesti, la quale aveva le mani strette sui suoi fianchi
mostrando
altezzosità e orgoglio troppo smisurato. Affianco a lei,
riconobbi sua madre
Bulma, la notissima scienziata, la quale indicava con sospetto il mio
amico
Domenico cercando sicuramente di ricordarsi dove l’avesse
già visto.
Chi
mi lasciò
davvero senza parole furono gli altri tre personaggi. Crilin si era
subito sbrigato
a presentarmeli, rivelandomi i loro nomi.
La loro
aura era a dir poco
immensa…
mai mi sarei immaginato di conoscere dei guerrieri con un KI
così spropositato!
Quanto ne possedeva allora Son Goku!? Molto probabilmente quanto
l’altro sayan,
di nome Vegeta, il quale stava senz’altro cercando di
intimidirmi avvolgendomi
nella sua immensa energia.
Io
e le otto
ragazze ci allontanammo dai loro familiari, e tutte si sedettero per
terra
sull’erba della valle, davanti a me, pronte ad ascoltare le
mie parole.
Tutti
gli altri
si portarono nei pressi della foresta per osservarci e lasciarci
svolgere la
lezione senza alcuna distrazione.
[Soundtrack
6 – DRAGON BALL GT]
Solo
a quel
punto cominciai il mio discorso.
“Sarò
molto diretto con tutte e otto! Quest’oggi
le mie intenzioni sono quelle di valutare le vostre capacità
ed i vostri
miglioramenti stabilendo se le arti marziali sono la strada giusta da
percorrere per voi oppure no… ai
vostri
occhi questo sarà il giorno del vostro Esame di Ammissione!
Se non vi
riterrò adatte, non potrete più seguire una
lezione coi vostri maestri… mai…
più!”
Osservai
con
fermezza e durezza la reazione di tutte le ragazze. Ran, Sera e Kazuha
diventarono improvvisamente serie e si concentrarono immediatamente,
intimidite
dalla mia minaccia. Marron ed Ai cominciarono a preoccuparsi e sudare
freddo.
Sembravano due studentesse che affrontavano un esame senza aver letto
nemmeno
un libro. Pan e Bra si comportarono con molta arroganza e
superficialità
rispondendomi con un ghigno sfacciato di superiorità. Ayumi,
invece, non riuscì
più a proteggersi dal mio sguardo, il quale
frantumò in mille pezzi la sua
maschera…
…
riuscivo a sentire il
battito del
suo cuore accelerare sempre di più! Era andata letteralmente
nel panico!
Scossi
il
capo, infastidito e deluso. In quegli allenamenti, il mio obiettivo
principale
era quello di cercare quanti più difetti possibili in
ciascuna di loro, così da
poter consigliare i loro sen-sei su dove dovessero migliorare per
continuare.
Questo, ovviamente, valeva se e solo se fossero riuscite a superare la
prova…
…
e le premesse non erano
certamente
molto positive…
…
no… dovevo essere ancora
più obiettivo!
Non
c’eravamo proprio! A tutte
loro serviva una
bella lezione!
Erano
migliorate dalla prima volta che le avevo conosciute, ma solo
fisicamente. Mentalmente, tutte
loro erano
insignificanti.
Umiltà,
sacrificio, dolore,
ma anche
coraggio e forza di volontà… ciascuna di loro
aveva bisogno di migliorare tutte
quelle qualità se volevano davvero intraprendere quel
percorso!
Se per
farle crescere,
mi sarei trovato costretto a prenderle letteralmente a cazzotti davanti
a tutti
i loro maestri, allora ancora meglio!
“In
queste settimane, voi avete conosciuto
ciò che si cela dietro alla forza di un
guerriero… o almeno, questo
è ciò che credete tutte e otto! Se pensavate che
bastasse soltanto la buona volontà per riuscire a
raggiungere i vostri sogni,
allora siete completamente fuori strada! Se avete creduto
possibile che
chiunque di voi potesse diventare un guerriero come Son Goku, come
Vegeta,
Piccolo, Ten Shinan o Crilin solo ed esclusivamente con un semplice
allenamento…
allora nessuna di voi ha realmente
compreso quanto sia terribile ed estenuante il cammino che vi si sta
parando
davanti. Voi otto vi trovate all’inizio di un
deserto sconfinato e vi state
accingendo a percorrerlo senza alcun oggetto utile a
sopravvivere… in poche
parole… se andrete avanti in
queste condizioni l’unica strada che vi rimarrà da
percorrere sarà quella che
vi condurrà dritte al cimitero!”
Decisi
di
togliermi la maglietta, mostrando a tutte loro la mia orribile
cicatrice. Pan,
Bra e Marron si misero una mano davanti alla bocca orripilate, non
avendo mai
visto la mia ferita.
“I
vostri maestri mi hanno raccontato tutti i
vostri sogni e le vostre speranze… purtroppo devo essere
assolutamente sincero
con voi… siete davvero troppo pretenziose! Eroi…
ispettori… agenti di polizia…
esercito… sognate troppo in grande, per quanto
mi riguarda… ed il mio compito, oggi, è quello di
riportarvi coi piedi per
terra!”
Tutte
e otto
incominciarono a guardarmi in preda alla confusione.
Simon Kog
era una persona buona,
generosa e pronta a spronare i suoi amici e le persone più
care così che
potessero raggiungere il loro sogno…
…
Hunter Warrior non era
così.
Hunter
Warrior non era
buono… era un assassino…
Hunter
Warrior non era
generoso…
pensava solo e soltanto a se stesso e riusciva ad uccidere anche solo
con le
parole…
Hunter
Warrior non credeva nei
sogni…
ma era in grado di creare degli incubi senza fine, rovinando la vita
delle sue
vittime per sempre…
…
lui si dissetava col
sangue e con le
lacrime delle sue vittime… si crogiolava nelle loro
urla… si sbellicava dal
ridere mentre squarciava i loro corpi… e raggiungeva
l’estasi quando affondava
i suoi denti dentro le loro carni!
Hunter
Warrior non era un essere
umano…
…
lui era un mostro!
[The
God Of Destruction – DRAGON BALL SUPER]
“L’allenamento
di oggi è
esattamente quello
che già tutte voi conoscete a memoria. Dovete
cercare di colpirmi e mettermi al tappeto in ogni modo! Potete
affrontarmi
anche tutte insieme, se preferite… potete perfino chiedere
l’aiuto dei vostri
maestri! L’importante è che riusciate tutte a
colpirmi almeno una volta! Non
vi saranno limiti di tempo o pause di intermezzo… potete
metterci anche
settimane, se lo desiderate! Ma vi avverto… a differenza dei
vostri sen-sei… io
combatterò subito con l’intenzione di farvi il
più male possibile! Se ci tenete a
vivere… vi consiglio di
combattere seriamente fin dall’inizio!”
Allarmate,
quasi tutte si misero in posizione da combattimento. Solo in tre non
l’avevano
fatto. Due erano Ai ed Ayumi, alle quali stavano tremando le gambe per
la
paura. L’altra era Bra, la quale cominciò a
sghignazzare divertita.
Male…
davvero molto
male… qualcuna era
fin troppo arrogante!
“Ma
guardate… sembra abbiamo già una
volontaria… Bra, giusto?
Vedo che desideri vomitare tutta la tua
colazione, piccola impertinente…”
“Invece
io credo che lei, maestro, abbia commesso un grande errore!”
mi rispose
lei sfiorandosi il naso con il pollice, sicura di se “Questa sfida durerà meno di cinque
secondi! Lei non sa contro chi si
è messo…”
Io,
per tutta
risposta, le risi spudoratamente in faccia, facendo finta di cedere al
suo
gioco.
“AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!
Cinque secondi dici?! Accetto la tua scommessa… ma
se ti
metto subito al tappeto, il tuo maestro dovrà indossare
degli abiti da donna e
girare in quelle condizioni per tutta Tokyo!”
“BRA!”
le urlò contro
Vegeta, dal
limitare della foresta, in preda alla collera “NON
TI AZZARDARE AD ACC…”
“Accetto! Se
invece sarò io a darti per prima il colpo della vittoria,
sarai tu
quello che si vestirà da donna!”
“Affare
fatto…”
“RAZZA
DI IDIOTA!” la
sgridò inviperito
suo padre, trattenuto a stento da sua moglie e dal suo amico Goku
“SE TI AZZARDI A PERDERE LA
SCOMMESSA GIURO
CHE TI AMMAZZO!”
La
piccola
Bra sogghignò soddisfatta e si concentrò
improvvisamente, caricando al massimo
la sua aura…
…
la terra
cominciò improvvisamente a
tremare, mentre i capelli della giovane figlia di Bulma e Vegeta
cominciavano
ad illuminarsi…
…
un istante dopo, il suo
KI esplose
definitivamente, i suoi occhi diventarono color verde acqua, mentre i
suoi
capelli divennero dorati come l’oro!
Un potere
tale da distruggere anche il
pianeta… ma decisamente mal controllato.
“AHA!
Questo è
il Super Sayan!”
mi rivelò lei, prendendomi in giro “La
sua potenza è in grado di spazzarti via in un soffio! Trema
di paura davanti
alla sua invincibile aura… cosa
c’è? Hai
la bocca spalancata per la pau…”
“Yahn…
che noia… tutto quello che vedo
è un semplice
aumento di forza…” le feci
notare io per niente meravigliato “…
non
a caso ci riesce anche una mocciosa come te! Ops…
ho forse detto qualcosa di sbagliato?”
Improvvisamente
mi vidi il suo pugno a pochi centimetri dalla mia faccia… ma
io non accennai
alcuna reazione visibile, sogghignando vittorioso.
[Black
Appears – DRAGON BALL SUPER]
Fuori
una…
Così
come era
iniziato l’attacco di Bra, così ebbe subito
termine. La giovane crollò
immediatamente ai miei piedi, stringendo le sue mani attorno alla vita
e
tremando da capo a piedi, incominciando ad avere degli spasmi
incontrollabili…
…
prima di essere colta da
veementi
conati di vomito, che la costrinsero a disattivare la sua
trasformazione.
“Co…
cosa…
sta su… succedendo?! Non… non riesco
a…?!”
“Uno…
due… tre…”
La
piccola
alzò il suo viso verso di me, rendendosi conto di quello che
ero riuscito a
fare senza che lei potesse accorgersene.
“Sei
stato… sei
stato tu?! Quando… quando
mi hai col…”
“…
quattro… cinque…
i cinque secondi sono passati, bellezza!”
la sbeffeggiai io, con
delusione “Mi aspettavo molto di
più dal
leggendario Super Sayan! Non sei stata
nemmeno in grado di sopportare una semplice nausea!”
“Tu…
tu… brutto
figlio di… BLEARGH!”
Non
fece mai
in tempo a terminare la frase. Il pugno che le sferrai fu talmente
preciso e
rapido da mozzarle il respiro e farle perdere del tutto conoscenza.
D’altronde,
grazie alla percezione del KI potevo tranquillamente notare tutte le
imperfezioni nella sua difesa e colpire minuziosamente quelle
più dolorose e
laceranti, non lasciando alcuno scampo al mio avversario.
“Mai
insultare mia madre, ragazzina!”
[Soundtrack
7 – DRAGON BALL Z]
Forza e
velocità non erano
sufficienti
a sconfiggermi… occorrevano anche tanta esperienza e
qualità dei movimenti,
oltre che molta maturità…
…
qualità che
Bra, al momento, non
possedeva per nulla!
“Potenza
solo genetica… inesperta, rozza
e
facile da provocare… torna quando
ti
sarai fatta un bell’esame di coscienza!”
Sferrai
un
calcio molto potente sul volto della bambina, che volò in
direzione di tutti
gli altri presenti ed atterrando proprio di fronte ai piedi del padre,
il quale
era letteralmente rimasto sbigottito come tutti gli altri suoi pari
grado.
Dubito gli
interessasse più
della
scommessa, in quel momento… quanto delle condizioni di sua
figlia, sofferente e
dolorante ai suoi piedi!
Improvvisamente
dovetti evitare un calcio molto rapido da parte della piccola Pan,
anche lei
trasformata in Super Sayan, la quale sembrava davvero molto arrabbiata.
“Sei
stato davvero cattivo con la mia amica! ADESSO
LA TUA AVVERSARIA SONO…”
Anche
lei non
fece in tempo a terminare la frase. Una luce fulminante la
colpì con potenza
immane, facendola urlare per il dolore. Quando il mio attacco elettrico
di KI
terminò, lei era in forma normale ed era finita per terra,
in preda agli spasmi
provocati dalla corrente. Avevo utilizzato un voltaggio molto elevato,
cinquanta volte più potente del limite accettato dal corpo
umano…
…
una persona normale
sarebbe rimasta
incenerita da quell’attacco…
“Fuori
due… leggermente più
debole della sua
compagna… agisce impulsivamente quando vengono toccati i
suoi amici… una preda troppo
facile da ingannare!
Se credevi di potermi sconfiggere facilmente come hai fatto con Shino
Senju… allora dovrai modificare i
tuoi calcoli!”
[Crimson
Flames – NARUTO]
Mi
voltai
diabolicamente verso le altre ragazze, il cui sguardo era crollato
verso le
loro compagne appena battute.
“Non
sono durate nemmeno un minuto… e
sono entrambe più forti di noi!”
affermò sconvolta Marron, indietreggiando panicata
“Chi diavolo è quel
tizio?!”
“Cosa
ti succede, Marron? Adesso non ti sembro
più ‘figo’?” la
sbeffeggiai io, camminando lentamente verso di lei “Quand’è stata
l’ultima volta che hai pianto?
Perché tra qualche secondo… NON
RIUSCIRAI A TRATTENERE LE URLA DI DOLORE!”
Lei
non si
rese nemmeno conto di avermi alle sue spalle. Il calcio che le sferrai
al
ginocchio destro le piegò innaturalmente la gamba, facendola
barcollare come
una bambola alla quale spezzavi una gamba.
Un
secondo
dopo, il suo grido squarciò il cielo e l’animo di
tutti i presenti. Le sue mani
si strinsero rapidamente sopra il suo ginocchio spappolato, mentre i
suoi occhi
non smettevano di lacrimare per l’atroce sofferenza.
Mi voltai
macabramente verso gli altri
presenti. Nessuno di loro riusciva a credere ai propri occhi. Crilin
osservava
sua figlia urlare per il dolore, Goku non la smetteva di fissare sua
nipote
riversa per terra, mentre Vegeta non riusciva ad avvicinarsi a sua
figlia,
ancora sconvolto dalla facilità con la quale
l’avevo sconfitta.
“Con
chi credevate di avere a che fare?”
mi rivolsi alle cinque ragazze rimanenti, le quali indietreggiarono in
preda
allo shock “Io
non sono solo un guerriero di arti marziali… sono un
poliziotto! Ho
affrontato il male a viso aperto e ho imparato a leggere i suoi
movimenti… ed
anche a copiarli!”
Continuai
a
camminare verso di loro, alzando la voce così da farmi
sentire anche da tutti
gli altri presenti.
“E’
QUESTO IL MODO CON IL QUALE AFFRONTATE
UN VOSTRO NEMICO?! ATTACCATE ALLA CIECA?! SCAPPATE COME CONIGLI?! ANCHE
IO HO
IL POTERE SUFFICIENTE PER DISTRUGGERE UN PIANETA! COSA FARESTE SE
DECIDESSI DI
COLPIRE A MORTE QUALCUNO?! PROVIAMO A SCEGLIERE… MAGARI
PROVO A COLPIRE CONAN!”
“NOOOOOOOOOOO!”
mi urlarono contro Ran ed Ai, ma ormai era troppo tardi.
Il
mio raggio
di KI si diresse inesorabilmente verso il piccolo detective, il quale
non si
rese nemmeno conto di essere in pericolo di vita…
…
prima che venisse
colpito, però,
qualcuno provò a parare il colpo mettendosi davanti al mio
obiettivo ed incrociando
le braccia ricoperte dall’aura.
Quella
fu la
risposta alle domande che mi ero fatto.
Quei
guerrieri non erano degli eremiti. Non si erano resi conto della
differenza tra
i miei ed i loro attacchi.
Il loro
controllo del KI si basava
semplicemente sul rilascio, sull’irrobustimento e sul
miglioramento fisico del
loro corpo, senza immaginare quanto il potere insito dentro di loro
fosse più
elevato e mostruoso.
Per
essere un
eremita, o maestro, delle arti marziali non era necessario solo saper
percepire
od utilizzare il KI…
…
ma saperlo controllare in
ogni sua
forma e atomo!
Era questo
ciò che avevo
notato
durante il Tele-Trasporto di Son Goku. Era vero… lui era
riuscito a controllare
il KI ad un livello molto elevato, ma la sua tecnica consumava molto
KI…
…
e soprattutto molta
stamina!
Goku non
aveva appreso appieno la
tecnica del Tele-Trasporto… era ancora all’ottanta
per cento del suo
apprendimento, a dimostrazione che anche il suo controllo del KI si
trovasse a
quel punto.
Contro un
avversario in grado di
controllare al cento per cento l’energia attorno a lui, quel
difetto poteva
costare caro.
Fu a causa
di questo
motivo che decisi di trasformare all’ultimo il mio attacco di
KI in un getto di
aria concentrata e pressurizzata che fu in grado di attraversare
l’aura di
Goku, penetrare i pori delle sue braccia e fuoriuscire dalla sua
schiena come
se fosse fatta di burro.
Per
sua
grande fortuna, l’attacco che avevo rivolto a Conan non era
affatto mortale, ma
era abbastanza potente da far crollare in ginocchio anche uno dei
più grandi
eroi del pianeta Terra! Se il piccolo detective fosse stato colpito,
sarebbe
senz’altro svenuto per l’impatto!
“MA…
MA COSA!? CHE DIAVOLO E’
SUCCESSO?!
PERCHE’ KAKAROTH NON E’ RIUSCITO A PARARE QUEL
COLPO DA NIENTE!?” si
sbalordì Vegeta, incominciando a tremare per lo shock.
“U…
urca… questo…
uff… questo non me
l’aspettavo…” ammise
Goku, rimettendosi a fatica
in piedi.
“Cosa…
cosa
è successo, Goku?”
provò a domandargli Ten Shinan, ma la risposta del
sayan sbalordì tutti.
“Io…
io non ne ho la più
pallida idea… non ho mai visto una
cosa del genere in
tutta la mia vita! Pensavo fosse un attacco identico a quello che aveva
usato
Hit contro di me sulla Terra…”
Perfino
le
cinque allieve ancora in piedi non sapevano più come
reagire…
…
ed improvvisamente cinque
esplosioni
le colpirono in pieno, senza alcun preavviso.
Avevo
utilizzato un attacco di KI deflagrante. Era una tecnica con la quale
raccoglievo quanto più ossigeno possibile attorno al mio
avversario per far
detonare il mio KI come se fosse una molotov. Loro non potevano urlare.
Non ci
riuscirono a causa dell’atroce sofferenza alla quale le avevo
sottoposte. La
potenza di una bomba le aveva colpite improvvisamente, mettendole fuori
combattimento.
[Sasuke’s
Ninja Way – NARUTO]
Quando
il
fumo si diradò, tutti quanti scoprirono il destino delle
cinque terrestri
amiche di Conan, ricoperte dai segni di bruciatura e dalle ferite lungo
i loro
corpi. Anche i loro vestiti erano bruciacchiati qua e là,
mentre i loro corpi
non smettevano di avere fremiti incontrollabili.
In
meno di
cinque minuti mi ero occupato di tutte quante.
Brave,
sì… ma
ancora troppo deboli ed
inesperte!
Dovevano
trovare il modo di
riprendersi e migliorare… o non mi sarei fatto scrupoli a
decretare la loro
sconfitta!
“Oh
cielo! E’ stata davvero una carneficina… non
c’è che dire!”
Alzai
il mio
sguardo verso il cielo, dove mi ritrovai faccia a faccia con uno strano
tizio
che non avevo mai visto prima. Mi lasciò interdetto il non
essere stato, inizialmente,
in grado di percepire la sua energia…
…
solo quando
aumentai la mia concentrazione, riuscii a comprenderne il motivo.
“Lei
non è un mortale… ho indovinato?”
“Niente
male, Simon Kog! Ci
hai preso in pieno… il mio nome è Whis!”
mi rispose questo,
atterrando proprio di fronte ai miei piedi “Sono
l’Angelo incaricato di proteggere questo universo…
perché non raggiungiamo gli
altri? In questo modo potremo rivelare
il motivo per il quale nessuno di loro è in grado di
percepire i tuoi attacchi!”
Acconsentii,
ben consapevole che ci sarebbero voluti diversi minuti prima che tutte
le
ragazze potessero risvegliarsi. Discorso diverso andava fatto per
Marron, la
quale aveva smesso di urlare ma non la smetteva di piangere per il
dolore, a
causa della gamba rotta.
Raggiunti
tutti gli altri presenti, Whis salutò i suoi amici e si
presentò agli
sconosciuti, iniziando velocemente a dare tutti loro una spiegazione su
quanto
accaduto.
“La
differenza che c’è tra voi
sen-sei e
Simon Kog è molto più semplice di quanto
crediate… questo giovane non ha
allenato tanto il suo corpo, quanto il suo controllo e la sua
percezione
dell’aura. Cerco di essere più chiaro
possibile… voi immaginate il vostro KI
come un palloncino che può soltanto gonfiarsi e sgonfiarsi,
o al massimo
bucarsi da qualche parte rilasciando tutta la sua aria. Non siete in
grado di modificare
la forma del KI, ed anche se ci provate le vostre tecniche sono molto
rozze e
rudimentali come la Kame-Ha-Me-Ha o il Final Flash. Perfino il
Tele-Trasporto è
una tecnica incompleta! Simon Kog,
invece, è in grado di percepire anche il KI ogni singolo
atomo dentro di se ed
attorno a lui, riuscendo a controllarne i movimenti, le possibili
reazioni e
gli esistenti legami con altre particelle. I suoi attacchi sono
impossibili da
parare perché, a differenza vostra, è in grado di
dare potenza e consistenza ad
ogni atomo utilizzato, donando loro il KI sufficiente a sfondare
qualsiasi
vostra difesa! Se solo avesse voluto… Simon
sarebbe stato in grado di uccidere Son Goku con quell’attacco
che ha sferrato!”
[Itachi’s
Theme - NARUTO]
“Simon…
è
vero?!” balbettò Crilin
incredulo, sgranando gli occhi davanti alla mia
conferma.
“E’
vero. Il vostro stile di combattimento
è
molto più vicino alle arti marziali sportive rispetto al
mio, dato che
privilegiate la forza bruta. Io ho
passato molti anni della mia vita a combattere contro dei criminali
molto astuti,
perciò gli allenamenti a cui mi sono sottoposto sono
completamente diversi dai
vostri. Il mio KI, se posso fare un paragone, è
grande dieci volte meno
rispetto a quello di Crilin e Ten Shinan. Tuttavia… io ho un controllo totale di ciascun atomo presente
nel mio corpo,
oltre che una percezione atomica di tutto ciò che mi
circonda. E’ in questo
modo che io ho appreso le tecniche della Biological Traces o della Wind
Revelator. Ho imparato ad utilizzare il
KI per i miei scopi…”
“Forse
ho capito…”
affermò Ten Shinan,
rivolgendosi a Goku e Piccolo “… credo che Simon abbia uno stile di
combattimento molto simile a quello di Jiaozi, ma molto più
ampio e sviluppato”
“Sì…
ho pensato anche io alla
stessa cosa…”
confermò Goku “… anche Hit ha uno stile molto vicino al
suo… lui sfruttava tecniche di
assassinio durante i combattimenti…”
“… ed
era per questo che andavamo molto in difficoltà con lui”
lo seguì a
ruota Vegeta.
“Con
un avversario come Simon, nessuna di
loro ha scampo se facesse sul serio… dico bene?”
esclamò Piccolo
rivolgendosi a me “Perché
tu non stai facendo sul serio… giusto?”
“Devo
deluderti, purtroppo… in questo
momento sto usando gran parte del
KI che mi rimane…” spiegai
loro purtroppo “… questa
ferita non si è mai rimarginata. Ogni volta che utilizzo
parte
della mia aura, lo squarcio si riapre e perdo sangue… sono
molto debilitato al
momento…”
Indicai
tutte
le ragazze al tappeto.
“Voglio
essere chiaro anche con voi… non
ci sono limiti o regole! Loro otto
possono cercare di colpirmi quando e come vogliono! Possono persino
chiedere il
vostro aiuto! L’importante
è che
ciascuna di loro riesca a colpirmi almeno una volta! Devono imparare a
reagire
ed andare avanti, soprattutto dopo quanto è accaduto nelle
loro vite! Non serve
che diventino più forti di me… mi basta che siano
astute abbastanza da
cogliermi di sorpresa!”
“Quindi
possiamo combattere anche noi?” mi
domandò sbigottito Piccolo,
indicando se stesso e tutti quanti gli altri.
“Certo…
siete liberi di combattere contro
di
me, ma le ragazze passeranno soltanto se saranno loro
a colpirmi! Per di più non c’è alcun
limite di tempo… ergo…
possono provare a rifarlo anche oggi, domani, dopodomani…
fino a quando non ci
riusciranno! Possono allenarsi nel frattempo, possono andare a pranzare
per
recuperare energie, possono tornare a casa per dormire… quella che è iniziata oggi è
una vera simulazione di guerra! Se
riusciranno ad essere abbastanza furbe e scaltre da acchiapparmi senza
difese,
loro supereranno la prova!”
“Non
farmi ridere, terrestre!”
mi
avvertì però Vegeta, con arroganza “Con
tutti noi ad aiutarle questo gioco non durerà più
di cinque minuti…”
“Così
come sono conciato, non posso darti
torto…” ammisi io, osservando la mia
ferita.
Quello
era
senz’altro il mio punto debole. A causa di quella cicatrice,
il mio KI era un
quinto del mio reale potenziale, così come lo era la mia
percezione. Per di più
i movimenti troppo bruschi mi causavano frequenti attacchi di nausea,
vomito e
capogiro. Contro dei guerrieri specializzati nella fisicità
degli attacchi e
delle difese, ero un piccolo pesce in mezzo agli squali. Se non avessi
avuto
quella ferita, il mio KI sarebbe stato esattamente la metà
di quello di Crilin
e Ten Shinan…
…
e a quel punto avrei
potuto
sfruttare la mia esperienza e la mia intelligenza per pareggiare
nuovamente la
sfida!
“Ma a
questo posso tranquillamente pensarci io!”
[Jiren’s
Theme – DRAGON BALL SUPER]
Whis,
sconvolgendo tutti noi, mi toccò il ventre con la punta
sferica del suo
bastone, dal quale partì una densissima energia curativa che
fu in grado di
ricostruire tutte le parti mancanti del mio corpo. Sentii i miei
organi, prima
leggermente affaticati, pieni di energia, come fossero nuovi, mentre la
pelle
rosata si trasformò in una semplice cicatrice bianca.
“Allora,
giovanotto? Ti
senti molto meglio adesso, non è vero?”
Sogghignai,
eccitato come non mai, percependo di nuovo il mio potere al massimo
delle mie
forze.
Ero
al cento
per cento della mia forza… no… ancora
meglio… ero perfino più potente di quanto
immaginassi!
Crilin
e Ten
Shinan, i terrestri più potenti del pianeta… ora
non sembravano nemmeno così
lontani! Non ero forte la metà di loro…
…
MA QUASI QUANTO LORO!
Come era
possibile?
Mi
ero
procurato quella ferita subito dopo la morte di mia madre. Avevo
mentito, quel
giorno al luna park. Da quel momento, la mia aura non era stata
più elevata
come prima ed ero entrato nella X-X-I portandomi appresso quella
debolezza,
incapace di curarla da solo.
Tuttavia,
quei tre anni passati a combattere per la mia vita erano
all’apparenza serviti
per migliorare ulteriormente il mio corpo ed il mio controllo sul KI,
riuscendo
a farmi diventare inconsciamente più forte.
Ora
erano
guai seri per tutti loro!
“Vi
consiglio caldamente di curare anche le
ragazze. Date loro tutte le spiegazioni che ho dato a voi… E VENITE A PRENDERMI SE CI RIUSCITE!”
Quando
sparii
alla loro vista, mettendomi due dita sulla fronte, riuscii a notare lo
sguardo
scioccato di Son Goku il quale riconobbe la sua tecnica del
Tele-Trasporto…
…
un tele-trasporto al
cento per cento
della sua efficacia, in grado di non farmi percepire da nessuno!
***
AI
[The
Last Butterfly – BEST OST IN THE WORLD]
Quando
riuscii finalmente a svegliarmi, mi ritrovai la faccia di un
inquietante sconosciuto
davanti ai miei occhi. Ovviamente mi presi un bello spavento, prima che
quel
tizio si presentasse educatamente come un amico di Goku e Piccolo, di
nome
Whis. Era un angelo, più precisamente l’angelo
protettore del settimo universo.
Ce ne aveva parlato già il nostro sen-sei, per questo non
rimanemmo sorprese.
Tutte
le mie
compagne si trovavano a pochi metri da me. Le loro ferite,
così come le mie,
erano state curate dall’angelo. I loro sguardi erano tutti
carichi di rabbia e
frustrazione. Soprattutto Ayumi era scoppiata in un lamento in grado di
farmi
venire la pelle d’oca, consolata dalla signora di nome Bulma.
Era stata
una completa disfatta. Simon
ci aveva letteralmente umiliate…
“Cosa
pensavi di fare…”
dissi tra me e
me, stringendo i pugni per la rabbia “… volevi migliorare la tua vita, no?
Volevi
tornare ad essere felice, no? Volevi
imparare a proteggere i tuoi amici… invece ti sei fatta mettere al tappeto come
un’incapace! Non
ti vergogni
almeno un po’, Ai… ed io che credevo di aver
trovato la strada giusta da
percorrere… ed invece mi sono
beccata
l’ennesima vergognosa delusione!”
Volevo
scoppiare a piangere per l’insoddisfazione, ma non ci
riuscivo. Incredibile
quanto fosse cambiato il mio punto di vista in meno di un mese.
Avevo
incominciato quelle lezioni
soltanto per gioco, come un modo per scrollarmi di dosso il pensiero
dell’Organizzazione
degli Uomini in Nero. Invece adesso mi ero resa conto di quanto
desiderassi
diventare forte quanto i miei maestri… per la prima volta
avevo trovato un
obiettivo da seguire…
…
ed ora era tutto finito,
ancor prima
di cominciare!
Qualcosa
mi
colpì con forza sulla testa, ed io mi voltai dolorante
toccandomi il
bernoccolo.
“Ahi
ahi ahi, mia cara ragazza…”
mi
rimproverò Whis con severità, accarezzando il
bastone col quale mi aveva
colpito “…
non è il momento di lasciarsi prendere dallo sconforto! Venite tutte ed otto vicino a me e vi
spiegherò cosa manca a ciascuna di voi… ed i
consigli che vi posso dare per
superare la vostra prova!”
“Superare
la prova?!” esclamò Kazuha
senza parole davanti all’affermazione
dell’angelo “Non
riusciremo mai a
sconfiggere quell’uomo!”
“Kazuha
ha ragione!” ammise Sera, avvicinandosi a
noi assieme a tutte le altre
“Non importa quanto tempo ci abbia
dato
per sconfiggerlo… lui ed i nostri maestri si sono allenati
fin dalla nascita a
combattere! Simon ha non so quanti anni
di esperienza ed allenamenti rispetto a noi… e guardi come
ci ha ridotto!”
“E’
riuscito perfino a sconfiggermi mentre ero trasformata in Super
Sayan…”
disse invece Bra, in lacrime a causa dell’orgoglio ferito
“… non mi ha dato nemmeno
il tempo di reagire!”
“E’
tutto inutile…
non diventerò mai…
sniff… abbastanza forte da sconfiggere Simon…
sniff… sono troppo
debole…” ammise invece Ayumi,
il cui pianto non
fece altro che sconfortare tutte noi.
Quello non
era un mondo nel quale noi
potevamo convivere. Non potevamo diventare poliziotte, detective,
ispettrici di
una centrale, soldatesse o eroine in grado di abbattere nemici ed
assassini
galattici.
Eravamo
soltanto otto ragazze che non
avevano ancora imparato nulla dalla vita…
…
anzi… io una
cosa l’avevo imparata…
…
il mondo faceva schifo.
“Oh
cielo… comincio a capire il motivo per il quale Simon Kog vi
abbia provocato
così tanto!”
esclamò Whis cominciando a ridacchiare divertito “Devo proprio ammetterlo, mie povere
fanciulle… vedo poca autostima nella vostra anima. Se
continuerete di questo
passo, il vostro futuro non sarà certamente molto
roseo… Simon non intende bloccarvi
la strada verso i vostri sogni! Lui vuole
soltanto rendervi forti abbastanza da attraversarla.
Dall’alto della mia
carica ho sempre invidiato i mortali… io posso ottenere
tutto ciò che voglio
con il minimo sforzo e sprecando meno tempo possibili, mentre voi avete
una
vita cortissima e dovete sudare sette camicie per ottenere
ciò che desiderate. Tuttavia voi
conoscete un sentimento che io
non potrò mai comprendere… ed è la
soddisfazione provata quando riuscite in
un’impresa inizialmente impossibile! Mi riempie di
gioia vedere un essere
umano realizzare il proprio sogno, anche se di breve durata,
perché immagino
tutto l’impegno che ci ha messo per riuscirci. Nella
vita non esistono strade impossibili da attraversare… ma
soltanto
ostacoli da superare! Ogni vostro sogno, qualunque esso sia, deve
essere
soltanto raggiunto senza arrendersi mai e senza perdersi
d’animo davanti alle
difficoltà!”
Poi
si
avvicinò a ciascuna di noi, cominciando a parlarci
personalmente.
[I
Have Seen Much (Extended) - NARUTO]
“Bra,
Pan, Marron… voi, tra le otto,
siete
quelle che hanno l’obiettivo più difficile di
tutti… dare la vostra vita per
salvare il pianeta dalle minacce. E’
vero, la forza fisica è molto importante, ma non basta
questa a rendervi delle
eroine. Il vero segreto per diventare un eroe è imparare a
comprendere la
sofferenza delle persone che vi stanno affianco e riuscire a consolarle
per
renderle migliori... e per diventare migliori! Tutte voi
avete sempre avuto
ciò che volevate senza mai rinunciare a nulla e
ciò vi ha reso molto arroganti…
ma le vostre nuove amiche non sono state così fortunate!
Loro hanno affrontato
delle esperienze davvero molto brutte nelle loro vite, ed in questo
momento non
possono dare il massimo perché le loro menti ed i loro cuori
sono sofferenti e
piangenti. Avete combattuto contro Simon da sole, senza pensare nemmeno
ad una
di loro e ciò vi è stato fatale. E’ una
battaglia tutti contro uno. Se non riuscirete
ad aiutare una compagna
in difficoltà, allora non potrete mai diventare tre eroine
leggendarie come i
vostri genitori!”
Bra
e Pan
abbassarono lo sguardo, dispiaciute. Sapevano che Whis si stesse
rivolgendo
soprattutto a loro, dato che erano state le prime ad essere state
sconfitte.
Anche Marron era affranta, ma per un altro motivo. Lei non era stata in
grado
di proteggerci. Rispetto a me e alle mie amiche, Marron era molto
più allenata
ma invece di provare ad incoraggiarci, era rimasta paralizzata dalla
paura e
questo l’aveva resa vulnerabile.
L’angelo
si
mosse verso una di noi, guardandola sinceramente negli occhi.
“Mia
cara Kazuha…
tua madre è morta
facendo volontariato per i popoli colpiti dalla guerra, vero? Pensi di
non
essere abbastanza coraggiosa o generosa per poter svolgere il suo
stesso
lavoro… ma tutte le persone che ti
stanno vicino sanno quanto tu sia speciale… soprattutto il
giovane detective di
cui sei innamorata fin dall’infanzia! Non
struggerti per nulla… Heiji si è
salvato grazie alla tua amica e tu non sei affatto colpevole di
ciò che gli è
avvenuto! Libera il tuo cuore da tutti i pesi superflui… e
rendi tutti
orgogliosi di te!”
La
giovane
amica di Ran rimase sbigottita davanti a quelle parole.
L’avevo conosciuta
poco, ma mi era subito sembrata molto simile all’amica di
Conan. Al mondo
esterno si mostrava molto più vivace e spigliata, ma
diventava una timidona
quando voleva rivelare i suoi sentimenti ad Heiji. In fondo, io la
invidiavo…
quelle sensazioni io non le avevo mai provate alla sua
età…
…
non sapevo nemmeno cosa
provassi in
quel momento dentro al mio cuore…
Whis
passò a
Sera.
“E’
un bel fardello quello che ti vuoi
portare addosso, Sera. Alla ricerca
dell’Organizzazione misteriosa che ha ucciso il tuo fratello
maggiore… non
potevi scegliere avversario peggiore! Eppure sono convinto che
quell’Organizzazione
non potesse avere peggiore nemica davanti! Tutto
ciò che ti serve è
soltanto avere fiducia in te stessa! So quanto tua madre possa
essere…
irritante, se posso permettermi. Ma lei ti vuole bene, nonostante tutti
i suoi
difetti e tutte le sue colpe. Ci sono
molte persone, più di quante ne credi, pronte ad aiutarvi!
Tuo fratello
veglierà sempre su di te… più vicino
di quanto tu possa credere! Un giorno
capirai!”
Negli
occhi di quella ragazza potetti
giurare di aver visto uno sguardo di stupore e shock, prima che
mostrasse uno
di quei ghigni che vedevo sempre sul volto di Conan… come se
improvvisamente
Whis le avesse passato un indizio molto importante!
In
effetti
avevo pensato per più volte a chi potesse essere
l’agente del quale lei era
sorella, ed ormai avevo intuito si trattasse di Shuichi Akai.
L’avevo già
conosciuto qualche volta, solo di sfuggita, mentre mi spiava o durante
qualche
atto eroico, e un po’ mi era dispiaciuto quando venni a
sapere fosse stato
ucciso dai MIB. Avevo sempre avuto dei dubbi riguardante un suo impiego
in
quell’Organizzazione, ma non ne avevo mai trovato le
prove…
…
solo tanti dubbi su una
certa mia
conoscenza.
“E lo
stesso vale anche per te, Ran Mori…
un giorno tu vorresti diventare un’ispettore di polizia. Ci
vogliono
tantissime qualità per riuscirci e tu ce le hai tutte
dentro… devi solo tirarle fuori!
Nemmeno tu hai
colpe per quello che è successo e sarai in grado di
realizzare tutti i tuoi
sogni! Il tuo ragazzo ci rimarrebbe malissimo se ti arrendessi al primo
ostacolo… e sappi che anche lui
è molto
più vicino di quanto tu possa credere! Lui ha tantissima
fiducia in te e ne ha
tutti i motivi! E lo stesso vale per la tua migliore
amica… mi spiace che
sia morta così giovane, ma ora si troverà
sicuramente in Paradiso nell’Aldilà e
sta sicuramente dando la carica a tutte voi!”
Quelle
parole
riuscirono nell’intento di far commuovere tutte e tre le
adolescenti, ma non
solo. Riuscirono anche a risollevare loro il morale. Anche
Conan, in
lontananza, stava cercando di non farsi notare mentre si asciugava il
viso
dalle lacrime.
“E
non è tutto…” affermò
poi Whis, ancora
a Ran “…
smettila di vivere male la morte di quell’assassino.
Ti assicuro
che lui, in questo momento, si trova negli inferi a rispondere per
tutti i
peccati di cui non ha voluto riconoscere la paternità!
E’ inutile che ci
giriamo attorno… tu lo hai ucciso
e
cancellare il passato è impossibile! Ciò che puoi
fare in questo momento è
soltanto andare avanti. Se tu non avessi compiuto quel gesto,
istintivo
quanto vuoi, nessuno dei tuoi amici sarebbe sopravvissuto! Quando un
giorno ti
ritroverai davanti a Re Yammer (lo conoscerai molto tardi, sta
tranquilla),
dovrai guardarlo dritto negli occhi e dovrai dirgli che non avevi
intenzione di
uccidere quell’uomo… e
dovrai farlo
soltanto dopo aver vissuto la vita che tu meriti! I giudizi, quelli
veri,
lasciamoli a chi si trova sopra di noi…
d’accordo, mia cara?”
“Io…
io
ci proverò…”
promise Ran, asciugandosi le lacrime e mostrando uno
sguardo così determinato da lasciarmi completamente senza
parole.
Quella
era
davvero Ran? Era irriconoscibile! Non avevo più davanti a me
un’adolescente
insicura e timida… ma una vera
donna
pronta a lottare per ciò che desiderava!
Era questa
la Ran di cui Shinichi si
era innamorato? Se sì, non potevo che prenderne atto e
sentirmi felice per
entrambi. Si completavano a vicenda e si amavano per davvero.
Whis
si
avvicinò poi ad Ayumi. Per uno strano motivo lo vidi
sfiorare il fianco
sinistro della mia amica e poi la sua schiena.
“Per
avere sette anni, piccola mia, tu hai
già sopportato delle pene enormi… la
tua
nuova famiglia è orgogliosa di avere una bambina tanto
gentile e coraggiosa!
Non eri ancora pronta per salvare Mitsuiko e Genta,
purtroppo… così come non lo
eri un anno fa a causa di quel brutto episodio… ma adesso hai la possibilità di
diventare forte abbastanza da poter
proteggere tutti gli altri che verranno! Anche i tuoi amici e
compagni di
scuola staranno senz’altro facendo il tifo per te, da
lassù… non lasciarti
andare allo sconforto! Un giorno potrai rivederli, ma dovrai vivere
felicemente
anche per loro… lo farai? Mi
prometti
che continuerai a fare la brava assieme alla tua amica Ai?
Quando scoprirai la
verità... sarai pronta ad accettarla?”
La
mia amica
annuii, con le lacrime agli occhi, stringendomi forte a se. Sapevo cosa
significasse quell’abbraccio…
…
lei si stava scusando per
essersi
isolata da me durante quei giorni. Davanti ai suoi occhi io ero la sua
migliore
amica…
…
la sua ultima migliore
amica.
Ricambiai
l’abbraccio, lasciando che tutto il mio affetto si riversasse
nel suo cuore.
Per la prima volta da quando l’avevo conosciuta, mi resi
conto di voler essere
davvero sua amica. C’erano così tante cose che non
conoscevo di lei. Volevo davvero creare un
legame con lei…
…
non sapevo fosse stata
adottata…
cosa era successo alla sua vecchia famiglia? Perché Whis le
aveva toccato il
fianco e la schiena?
…
ma cosa mi stava
succedendo?! Ci
stavo cascando un’altra volta! Non potevo legarmi
così tanto alle persone, non
con l’Organizzazione in giro a darmi la caccia!
Ma allora
perché… perché
il mio cuore agiva sempre di testa sua?!
[Man
Of The World - NARUTO]
La
risposta
mi giunse a bruciapelo quando l’angelo, con mia grande
sorpresa, mi porse una
piccola scatola, appena apparsa davanti alle sue mani. Io, leggermente
confusa,
provai ad aprirla osservandone il contenuto.
Quando
riconobbi tutti gli oggetti al suo interno, le mie mani non riuscirono
più a
tenerla, cominciando a tremare per l’emozione e per lo shock.
Avevo
incominciato a piangere e singhiozzare senza rendermene conto,
inginocchiandomi
e recuperando un piccolo quadretto della mia famiglia da lì
dentro.
Al centro
vi stavo io, mentre
gattonavo
verso le braccia di mia madre, con mia sorella Akemi che mi
incoraggiava al suo
fianco, mentre mio padre stava alle mie spalle preoccupato ed attento
che non
mi facessi male.
Una vera
immagine della mia precedente
vita da bambina. Non erano dei collage fasulli che avevo
creato… quella era
vera… chissà chi l’aveva scattata!
Fu un
altro oggetto a farmi piangere
ancora più forte di nostalgia… e di
rammarico…
…
una piccola scarpetta da
neonata.
La annusai
lasciandomi trasportare dai
ricordi e da ciò che sarebbe potuto essere…
…
mi piegai, straziata da
quel dolore,
incapace di trattenerlo…
…
fin quando non sentii
l’abbraccio di
Ayumi, che riuscii ad alleggerire il peso del mio cuore.
“Direi
che non c’è bisogno di dirti nulla, vero Ai
Haibara?” mi rassicurò Whis
facendomi un occhiolino “Adesso sai
qual
è il tuo sogno… affronta
la tua vita a
viso scoperto e senza alcuna vergogna! Se c’è
qualcuna per cui io faccio il
tifo, quella sei tu! La strada del cuore è sempre
la più difficile… ma
è senz’altro la più gratificante quando
si raggiunge la fine!”
Whis
si
allontanò, facendoci segno di seguirlo. Io raccolsi tutti
quegli oggetti tanto
preziosi e li rimisi dentro la scatola, aiutata da Ayumi che vide la
mia foto.
“Quella
sei davvero tu? Che carina!”
Io annuii
compiaciuta da quel
complimento…
…
sì… ora sapevo cosa
dovevo fare!
Ci
avvicinammo a tutti gli altri, mentre l’angelo ci
indicò un piccolo spiazzo
vicino agli alberi della foresta.
“Ora
come ora, nessuna di voi sarebbe in
grado di battere Simon Kog… il
vostro
limite è molto semplice! Nessuna di voi conosce il suo vero
stile di
combattimento! Ciò che dovrete fare, da questo
momento, sarà osservare il
combattimento tra lui ed i vostri maestri ed imparare a conoscere tutti
i suoi
punti deboli. Osservate, analizzate ed
allenatevi! Chiedete consigli a chi è più esperto
di voi! Non agite
impulsivamente e pensate ad un piano per colpirlo anche con questa
differenza
di potenziale! Solo così riuscirete a scoprire il
trucco che si cela dietro
la sua grande potenza!”
[Pain’s
Theme - NARUTO]
“Un
trucco? C’è un trucco?”
esclamò sorpreso Conan, ascoltando il discorso
di Whis.
“E’
lo stesso trucco che ha imparato uno
dei
vostri avversari al Torneo del Potere…”
rivelò quest’ultimo a Goku ed i
suoi amici “… un
guerriero all’apparenza
invincibile di nome Jiren!”
“CO-COSA?!
JIREN?!” esclamò scioccato
Vegeta.
“Esattamente…
a
differenza di Jiren, che sfrutta questo trucco da più di
cinquant’anni, Simon lo fa solo da poco tempo e di
conseguenza è ancora molto
debole. Se posso fare una previsione per voi, giovani
fanciulle…” qui
l’angelo si rivolse ancora una volta a noi otto “… riuscirete a
colpire Simon Kog
in meno di due settimane!”
Quell’affermazione
lasciò tutti senza parole.
“Solo
due settimane? E’ davvero così facile?”
esclamò Ran con incredulità.
“Certamente!
Lui ci ha impiegato sei anni per
raggiungere quel livello, ma solo perché non c’era
nessun insegnante ad
aiutarlo! Non è
così… Simon?”
L’angelo
alzò
lo sguardo verso il cielo, dove il figlio del dottor Agasa ci stava
osservando
dall’alto con severità.
Tutte noi
incominciammo ad avere
paura. Avevamo già avuto un amaro assaggio di ciò
che sarebbe successo se
avessimo preso sottogamba il nostro avversario…
…
cosa potevamo fare, se
non seguire i
consigli di Whis?
***
SIMON
[The
Scarlet Letter - NARUTO]
Improvvisamente
sentii due spari provenienti da terra e mi accinsi ad evitare per un
soffio le
due pallottole. Domenico e Claudia puntavano ancora le pistole verso di
me, ed
il loro sorriso compiaciuto mi stava decisamente divertendo.
Ero sicuro
al cento per cento che
tutti gli altri presenti sarebbero subito intervenuti ad aiutare le
ragazze. In
effetti era questo il mio obiettivo fin dall’inizio di quella
giornata. Volevo
dar dimostrazione alle ragazze di come i veri professionisti si
dovessero
muovere in queste situazioni.
“Non
riuscite mai a prendermi… che
vergogna!” presi
in giro i miei
colleghi, scendendo lentamente verso terra.
Con
mia
grande sorpresa, però, nessuno dei due smise di ridacchiare
incominciando a
farmi nascere un sospetto. A parlarmi fu Domenico.
“Non
eri tu il nostro obiettivo, giovanotto! Guarda sopra di te!”
Alzai
il mio
sguardo, ma mi resi conto di aver fatto un errore da principiante.
Mi
avevano
costretto a voltarmi verso il sole, da dove Crilin stava preparando un
attacco
col suo KI.
“TAIOKEN
x 100!”
Fui
colto
letteralmente alla sprovvista… la
mia
vista venne immediatamente azzerata a causa dell’immensa luce
che aveva colpito
i miei occhi!
Intuendo
subito che guerrieri come Goku e Vegeta avrebbero cercato di
approfittare
subito di quella distrazione, sfruttai il tele-trasporto per
allontanarmi alle
spalle delle otto ragazze, le quali si presero letteralmente un colpo,
prima di
azzerare immediatamente la mia aura ed allontanarmi a passo spedito
verso la
foresta.
In
quanto a
Goku e Vegeta, sferzarono l’aria ed incominciarono a cercarmi
con gli occhi,
non potendo percepirmi.
Qualcosa,
però, mi passò a pochi centimetri
dall’orecchio e solo per miracolo riuscii ad
evitarla con un agile balzo. Mi venne uno spavento quando mi resi conto
che era
un braccio verde, quello di Piccolo, il quale si era accorto del mio
brusco
movimento!
“Ten
Shinan! Dentro la foresta!”
“Ricevuto!
KIHOHO!”
Un’onda
di
energia immensa partì dalle mani del tre-occhi ed
incominciò lentamente ad
avvicinarsi verso di me. Fui costretto a riattivare la mia aura,
preparando una
delle tecniche più difficili del mio arsenale.
“MAGNETIC
REVERSE!”
Immaginate
la
sorpresa di Ten Shinan quando vide il suo attacco cambiare
improvvisamente
rotta, senza riuscire a respingerlo.
“Idiota,
schivalo!” gli urlò Vegeta.
Vi
era
soltanto un semplice problema… non poteva evitarlo in alcun
modo!
Il
Magnetic Reverse era una tecnica
con la quale ero in grado di modificare la polarità
dell’attacco energetico
avversario, decidendone il verso magnetico. Come i poli di due
calamite, potevo
successivamente scegliere di utilizzare la stessa polarità
per allontanare la
possibile minaccia.
Poli di
segno diverso si
attraevano…
ma poli uguali si respingevano con una forza repulsiva pari ed opposta.
Questo
attacco, però, non
funzionava
solo in fase difensiva, ma anche offensiva! Se il mio avversario non
era in
grado di cambiare la polarità del suo KI come me,
l’attacco energetico avrebbe
percepito in lui una forza attrattiva talmente grande da poter
inseguire la
vittima senza lasciare alcuno scampo!
Così
avvenne per Ten
Shinan, il quale
venne colpito in pieno nonostante avesse provato ad allontanarsi.
Quando
il
fumo si diradò, il tre-occhi fuoriuscì da esso,
indolenzito ma ancora in grado
di combattere, con le braccia richiuse per proteggere i suoi punti
vitali.
“Ten
Shinan! Come stai!?” gli chiese Crilin,
preoccupato.
“E’…
è
pazzesco… nemmeno
Cell era
riuscito ad uscire così facilmente dal mio attacco!”
rispose il sen-sei di
Marron, dopo aver riaperto entrambe le sue braccia.
Nel
frattempo, io non rimasi lì ad attendere che mi scoprissero,
e re-azzerai
nuovamente la mia aura, cercando stavolta di muovermi con
più lentezza.
[A
Dire Situation – DRAGON BALL SUPER]
Solo
quando
fui certo di non essere più sentito o visto, mi fermai a
riflettere su quanto
fosse accaduto.
I
miei
avversari non erano affatto deboli, ma questo l’avevo
già supposto. Perfino
Domenico e Claudia erano stati in grado di cogliermi alla sprovvista,
grazie
alla loro astuzia. Me lo sarei dovuto aspettare. Alcuni di loro, come
Goku,
Crilin e Piccolo, erano in grado di utilizzare tecniche molto simili
alle mie,
come Goku con il tele-trasporto o come Piccolo con la
capacità di allungare le
sue braccia, o come Crilin con il Taioken. Tuttavia, le loro erano
incomplete e
riuscivo a prevenirle.
Se,
però, mi
avessero colpito anche solo con un pugno, avrebbero avuto la vittoria
in tasca.
Un colpo di Goku o Vegeta, al massimo del loro potere, era in grado di
paralizzarmi fino all’attacco di una delle loro allieve,
sancendo la mia
sconfitta…
…
no… un loro pugno alla
massima potenza, poteva perfino farmi fuori!
Avevo
bisogno
di meditare, assorbire energia e migliorare la mia potenza e la mia
resistenza
senza modificare eccessivamente la mia velocità o la mia
agilità. Dovevo fare
un check-up completo delle mie cellule e capire come poterle
migliorare,
cercando di percepire quelle dei sayan e del namecciano per capire le
differenze tra quelle terrestri e le loro…
…
ed una controllatina
più attenta a
quell’angelo non avrebbe fatto alcun male. Ero convinto di
poter comprendere la
differenza tra un KI divino e quello mortale…
…
provare ad analizzarlo e,
magari,
assorbire solo una parte della sua energia mi avrebbe aiutato a
raggiungere più
facilmente il livello dei miei avversari!
Mi
misi
seduto per terra, accavallai le mie gambe, poggiai le mie mani sopra le
ginocchia e mi lasciai andare completamente a quella sensazione unica
al mondo.
Con la
meditazione, ero in grado di
far fuoriuscire il mio KI dal mio corpo, come se la mia anima
abbandonasse le
sue barriere mortali, ed ero in grado di controllare tutto
ciò che si trovava
precisamente a dieci chilometri di raggio sferico dal mio guscio di
carne, che
fossero persone, animali, cose o semplicemente gli atomi che li
componevano.
All’interno
di quei dieci chilometri, con il controllo del KI che avevo imparato
dopo sei,
lunghissimi anni di allenamento, io ero alla pari di un Dio. Vi era
solo un
difetto… ma nessuno di loro lo conosceva!
Ecco…
ora riuscivo a
percepire tutto… anche
il KI divino. Non avevo più segreti…
La
differenza tra i sayan e noi
terrestri, a quanto pare, nasceva dalla presenza di alcune cellule
presenti
all’interno del loro midollo spinale. Da quello che compresi,
queste donavano
tre semplicissimi vantaggi a quei guerrieri: dopo battaglie molto
cruente,
modificavano la struttura di ogni muscolo, migliorandolo costantemente
fino a
raggiungere delle perfezioni pico-metriche; donavano una
stabilità migliore ai
loro corpi, soprattutto grazie ad una piccola appendice sotto al loro
coccige;
infine permetteva loro di sfondare i loro limiti corporei, aiutandoli a
trasformarsi per migliorare drasticamente e momentaneamente i loro
attributi in
battaglia. Gli svantaggi, però, erano molto evidenti: quelle
cellule
corrodevano anche il cervello, modificando la loro attitudine
quotidiana,
spingendo i sayan ad avere caratteri molto estremi rispetto a quelli di
un
pacato terrestre; inoltre, cosa ancora peggiore, spendere giornalmente
tutta
quella energia portava quei due sayan puri a recuperarla inutilmente
attraverso
quantità mastodontiche di cibo, quando sarebbe potuta
bastare soltanto
un’attenta meditazione.
A
differenza di quello sayan, il corpo
namecciano fu molto più interessante da analizzare. Da
quello che avevo
compreso, Piccolo aveva delle qualità a dir poco notevoli:
non solo era in
grado di allungare i suoi arti, ma poteva perfino diventare un gigante
o
ricostruire le parti mancanti del suo corpo. Le cellule namecciane,
infatti,
avevano un tempo di ricostruzione e di rimodellamento a dir poco
spaventoso,
oltre ad una particella completamente diversa rispetto alle nostre.
L’unico
difetto, se davvero potevo trovarne, di un namecciano era quello di
poter
assumere soltanto acqua come nutrimento per la sua sopravvivenza.
Per quanto
riguardava Whis, invece,
cominciai a comprendere il motivo per il quale precedentemente non ero
stato
in grado
di percepire il suo KI. Semplicemente l’angelo non possedeva
un vero corpo, ma
era pura energia. Era lo stesso principio con il quale io, in questo
momento mi
ero reso impercettibile agli occhi di tutti quanti, come se fossi
morto, ma a
differenza mia lui usava la sua energia per creare un corpo etereo ma
in grado
di essere toccato. Nemmeno io ero ancora in grado di compiere
un’impresa
simile, poiché non avevo un ammontare di KI così
elevato, e soprattutto perché
il mio corpo sarebbe esploso assorbendo così tanto potere
senza un opportuno
allenamento fisico ai limiti del sovrumano.
Improvvisamente
mi resi conto di un
altro piccolo particolare… anche tutte le ragazze si erano
sedute per terra,
come me, a meditare. Tuttavia il loro controllo era ancora troppo
scadente per
poter essere paragonato al mio. Le avrei aiutate indirettamente durante
la mia
meditazione, sfruttando il mio ora impercettibile KI per aumentare la
loro
concentrazione.
Cominciai
a riflettere su quanto
potessi fare in quel momento. Quali miglioramenti potevo attuare sul
mio corpo?
Quali era meglio lasciar perdere? E quanto ci avrei messo? Quanto
potevo
migliorare le mie allieve ed i loro maestri?
Intuii
potessi metterci quanto
meno tutta la mattinata…
…
tuttavia, ne ero
certo, ne sarebbe valsa la pena!
Quel
pomeriggio tutti
loro avrebbero ricevuto una bella sorpresa! Nemmeno i Super Sayan mi
avrebbero
fatto più paura!
***
NOTE DELL'AUTORE
Come vi è parso il
capitolo? Pensavate che Simon fosse così
in gamba nelle arti marziali? Difficile crederlo,
all’inizio…
… e cosa
succederà prossimamente, ora che non ha più
quella
ferita al ventre?
Una cosa è
certa… il risultato della sfida si saprà
già
dalla prossima battaglia e non voglio anticiparvi nulla!
Però voglio
soffermarmi su alcuni importanti particolari del
capitolo.
Per Simon Kog, non
è stato il clan Kuchiki a compiere l’attentato
alla scuola elementare Teitan. E’ stato un altro nemico a
voler morto l’ispettore
Megure... ma chi?
Il nuovo Ispettore, adesso,
è Miwako Sato, mentre Wataru
sarà il suo vice. Il loro lavoro, come potrete capire, oltre
che essere un
premio per il lavoro svolto in centrale, creerà non pochi
problemi ai due
poliziotti, soprattutto per colpa della Sezione Anti-Mafia che si sta
creando.
Un altro aspetto da non
sottovalutare è lo stato d’animo di
Ayumi. Ben presto, infatti, si raggiungerà un punto di
rottura per la bambina,
più precisamente tra tre capitoli esatti. Capirete presto il
motivo.
Altro punto molto importante
di questa storia è il passato
di Ai che, mano a mano, sta venendo sempre più a galla.
Prima è saltato fuori
un nome, Helena… poi Whis ha consegnato alla piccola due
oggetti molto
particolari, ovvero una fotografia della sua infanzia ed una scarpetta
da
neonato.
La differenza tra lo stile di
combattimento di Simon e
quello dei guerrieri Z è stato ben spiegato dal nostro Whis,
ma per essere più
preciso, è la stessa differenza che esiste tra, ad esempio,
il personaggio di
un anime rispetto ad un altro. Semplicemente, la tipologia ed il modo
in cui un
personaggio si immerge nel suo universo è particolare, e
questa differenza si
sta decisamente notando in questa storia. Premetto che non
accetterò lamentele
su livelli di combattimento o robe simili. I personaggi che sto
utilizzando per
questa storia hanno il dovere, da parte degli autori dei manga da cui
provengono, di sottostare alle volontà del sottoscritto. Per
questo, se Bra ha
fatto questa scommessa con Simon Kog, Vegeta dovrà indossare
vestiti da donna!
MITSUIKO & GENTA
– Noi… noi siamo davvero sotto i suoi
ordini? –
AUTORE – Solo fino
al termine di questa storia… dopodiché
potrete tornarvene nel vostro manga originale e comportarvi come al
solito! -
JUZO MEGURE – Noi,
bambini, siamo come gli attori del cinema…
loro interpretano personaggi diversi, o loro stessi, ma poi nella vita
reale si
comportano normalmente! -
MITSUIKO –
Ah… ora capisco! -
AUTORE – A
proposito… Sonoko dove sta? –
GENTA – Non se lo
ricorda? L’ha mandata in punizione nel
Paradiso delle Donne, assieme a Darbura… -
AUTORE –
Già, mi ero dimenticato anche di lei… direi che
la
sua punizione è stata lunga abbastanza! Chi di voi va da Re
Yammer per farla
tornare qui? –
JUZO MEGURE – Ci
penso io! –
AUTORE –
Perfetto… e voi? Siete già andati a cercare le
persone che vi ho chiesto? –
MITSUIKO – Le
abbiamo incontrate tutte! Hanno tutte
accettato di partecipare alla storia! –
GENTA – Hanno detto
che sono rimaste molto colpite da come li
hai utilizzati nelle sue storie precedenti! Vogliono tutti lavorare con
lei! –
AUTORE –
Ovvio… sono o non sono uno scrittore eccellente?!
SONOKO – Ma sta
zitto, megalomane… -
JUZO MEGURE –
Signor Autore… sono riuscito a riprendere
Sonoko
AUTORE – Ehi, sei
ancora tutta intera, vedo… come è andata
con Darbura? –
SONOKO – ALLA
GRANDE! ORA DARBURA E’ DIVENTATO UN MIO NUOVO
AMICO! –
AUTORE – (Non ci
credo… è riuscita a corrompere anche il
vecchio re del mondo dei demoni!?) Allora presumo tu abbia compreso i
tuoi
errori… -
SONOKO – Stia
tranquillo, signore… ora sarò un angioletto!
Dal prossimo capitolo, farò il tifo per tutte le mie amiche!
–
MITSUIKO & GENTA
– Anche noi tiferemo per Ayumi ed Ai! –
AUTORE –
Ottimo… direi che possiamo terminare qui! Vi do
direttamente l’appuntamento al prossimo mese, ma non al primo
martedì, bensì al
secondo (8 Gennaio), per passare le vacanze di Natale e Capodanno senza
alcun
assillo. Noi, nel frattempo, vi mandiamo tantissimi auguri per tutte le
feste e
vi aspettiamo al prossimo capitolo!
SONOKO & MITSUIKO
& GENTA & JUZO MEGURE – BUON NATALE
E FELICE ANNO NUOVO!
[…]
Eh eh
eh…
quel tonto dell’autore non se n’è reso
conto! Adesso mi divertirò a rovinare
tutte le sue opere e non potrà più trattarmi in
questo modo! E’ una promessa!
SKS12_95… ora inizierà la mia vendetta!