- ❖
On Stage
WARNING: SMUT
-
Feci
cadere la testa all’indietro
e rilassai le spalle, puntando gli occhi sul soffitto bianco sopra la
mia testa.
Mi lasciai offuscare dal piacere e dischiusi le labbra mentre sotto di
me Soo
Jin continuava a muovere la bocca seguendo il ritmo del mio bacino
contro la
sua faccia. Mi posò una mano sul petto per richiamare la mia
attenzione e abbassai
il mento ritrovandomela a un palmo dal naso. Sogghignai.
- La
spinsi contro il materasso e
le bloccai i polsi sopra il cuscino. Senza staccarle gli occhi di
dosso,
cominciai a scendere fin quando non mi ritrovai con la bocca tra le sue
gambe.
Non ci pensai due volte a far scontrare la punta della lingua con la
sua
intimità, causandole un gemito che risuonò nella
stanza buia.
- Cercò
di chiudere le gambe, ma la
bloccai schiacciandole i fianchi contro il materasso, spingendo la
lingua
dentro di lei per assaporare ogni singola goccia di quel liquido che
stava
rilasciando. Mi afferrò i capelli e sollevò
leggermente la schiena per mettersi
seduta e avvicinare ancora di più il suo nucleo alla mia
bocca.
- Mi
ritrovai in ginocchio ai piedi
del letto. Le afferrai i glutei e la schiacciai contro la mia faccia,
facendola
gemere ancora una volta. Mi staccai solo quando mi resi conto che ormai
era
quasi vicina al limite. Mi posizionai sopra di lei e guardai
compiaciuto la sua
espressione insoddisfatta. Si sporse in avanti, cercando di catturarmi
le labbra
con le proprie, ma mi ritrassi all’ultimo secondo.
- Sogghignai.
«Una cosa che mi fa irritare
di te, è la tua caparbietà,» le
sussurrai facendola voltare senza troppi
complimenti. Il suo petto nudo sbatté contro le lenzuola
umide del nostro
sudore. Mi avvicinai al suo orecchio e appiccicai il torace alla sua
schiena. «Ma
allo stesso tempo mi eccita da morire.»
- Affondai
in lei senza preavviso e
posai le mani sui suoi fianchi, iniziando a muovermi senza darle il
tempo di
abituarsi alla mia grandezza. Soo Jin seppellì la testa nel
cuscino e ne
approfittai per piegarmi completamente su di lei, passandole le labbra
sul
retro del collo. Aveva la pelle d’oca.
- Aumentai
sempre di più il ritmo
delle mie spinte e dovetti sollevare leggermente il petto per trovare
un’angolazione migliore. Quando ci riuscii, abbassai la testa
per contenere i
brividi che si stavano formando sulla schiena e sulle gambe. Soo Jin
cercò di
girarsi, ma glielo impedii poggiandole una mano sulla spalla, mentre
con
l’altra continuai a tenerle fermo il fianco.
- «Yoongi,
voglio guardarti in
faccia…» mi supplicò tra un affanno e
l’altro. «O il mio perdono te lo scordi.»
- Sollevai
gli occhi al cielo e la feci
voltare bruscamente, infilandomi nuovamente tra le sue gambe. Mi
avvicinai alla
sua faccia e la guardai negli occhi a mo’ di sfida. Ripresi a
muovermi.
«Soddisfatta?»
- Lei
annuì e mi allacciò le
braccia intorno al collo, sfiorandomi la punta del naso con le labbra
dischiuse.
«Molto.»
- «E
non hai ancora visto niente.»
- Le
passai una mano sulla coscia e
strinsi la pelle sudata tra le mie dita per strattonare il suo corpo
verso il mio.
La sua schiena strisciò contro il materasso e Soo Jin
sussultò per la sorpresa,
sollevando il viso per guardarmi nuovamente negli occhi. Posai il
braccio
vicino alla sua testa e abbassai la schiena, passando la lingua sul suo
collo,
sui suoi seni, soffermandomi su uno dei suoi capezzoli. Sentii le sue
unghie
conficcarsi nella pelle della mia schiena e scivolare verso il basso,
aggrappandosi ai miei fianchi e seguendone il movimento che li faceva
scontrare
contro il suo bacino.
- Aumentai
il ritmo delle spinte
finché non riuscii più a trattenere i gemiti.
Smisi di torturare il suo capezzolo
e vi posai sopra la fronte. Chiusi gli occhi, lasciandomi guidare dal
piacere
che stava diventando sempre più intenso. Sempre
più forte.
- Soo
Jin cominciò ad ansimare insieme
a me, ma i suoi gemiti diventavano più rumorosi dopo ogni
mia spinta. Le tappai
la bocca con l’avambraccio. «Fatti sentire da
Namjoon e giuro che stavolta
uccido prima te e dopo lui,» la minacciai con voce roca. Soo
Jin ridacchiò e
spinse fuori la lingua per leccarmi la porzione di pelle che gli stavo
premendo
contro le labbra. Ansimai, eccitandomi ancora di più.
- Ero
arrivato al limite. Le passai
entrambe le mani dietro la schiena e la sollevai mentre mi mettevo
seduto. Mi
lasciai cadere sul materasso, osservandola mentre mi sovrastava e
cominciava a
muovere velocemente il bacino. Le afferrai i fianchi per poter regolare
quel
movimento alle mie esigenze, almeno fin quando non raggiunsi finalmente
l’orgasmo.
Mi liberai dentro di lei aumentando la pressione delle unghie sulla sua
pelle.
Vi rimasi aggrappato fin quando non cominciai a respirare regolarmente
e mi
resi conto che anche lei si era completamente soddisfatta.
- Feci
ricadere le braccia sul
materasso e sospirai profondamente, godendo a pieno di quella
sensazione
liberatoria. Chiusi gli occhi, ma poi li riaprii di scatto.
- «Prendi
ancora la pillola, vero?»
le domandai sulla difensiva.
- Soo
Jin ridacchiò, lasciandosi
cadere al mio fianco. «E se non lo facessi
più?»
- «Soo
Jin!»
- Rise
ancora più forte. «Certo,
stupido.» Si avvicinò per lasciarmi un bacio sul
collo. «Non sono così
meschina.»
- Mi
posò una mano sul petto e
cominciò ad accarezzarlo con il palmo aperto. Quando cercai
di alzarmi, prese a
baciarmi la linea della mandibola.
- «Soo
Jin, levati,» le ordinai con
voce ferma. «Non sono il tipo da coccole dopo il sesso. Non
ci vediamo da un
anno e te lo sei scordato?»
- Staccò
le labbra dalla mia pelle
e mi guardò negli occhi. «E chi ha detto che ti
sto coccolando?» Sollevai un
sopracciglio quando si rimise a cavalcioni su di me. «Non ti
sei ancora fatto
perdonare.»
- Sogghignai
e chiusi gli occhi
mentre le sue mani cominciavano a tracciare il profilo dei miei
addominali
appena evidenti. «Sei così gelosa di
lei?» le domandai. Soo Jin si bloccò.
«Non
ti va proprio giù che possa averti cacciata dalla stanza per
scoparmi un’altra,
eh?» Ridacchiai così forte che mi
sobbalzò il petto.
- «Hai
detto che non ci sei andato
a letto,» affermò lei offesa. Sollevai una
palpebra per gustarmi la sua
espressione imbronciata. «Ci sei andato o no?» mi
domandò ancora una volta,
esigendo una mia risposta. Ridacchiai di nuovo.
- «No,
non ci sono andato.»
- La
sua espressione si rilassò e
chinò la schiena per avvicinarsi al mio viso. «Eri
serio quando hai detto che non
vuoi perdermi?» mi sussurrò fissandomi le labbra.
- Spalancai
anche l’altro occhio e
la guardai mentre posava le dita sul mio mento. Di che diavolo stava
parlando? Sollevai
internamente gli occhi al cielo quando mi ricordai del nostro scambio
di
messaggi e del mio piccolo tentativo di farmi rivelare il nome di Yorin.
- «Se
l’ho detto vuol dire che è
vero,» mentii.
- «Non
tutto quello che dici è
vero,» puntualizzò. Mi guardò negli
occhi. «Per esempio, tutto ciò che hai
detto a Yorin non era sincero. Ti sei scusato con lei solo
perché Namjoon ti ha
consigliato di tenertela buona e cara.» Continuai a guardarla
cercando di
nascondere una smorfia di disappunto. «Come ha potuto
stracciare il tuo
contratto e gettartelo ai piedi? Quella ragazzina non ci sta con la
testa. Fosse
stata un’altra, non ci avrebbe pensato due volte a buttarsi
tra le tue braccia.»
- «Lei
non è te, Soo Jin,» mi uscì
spontaneo. La sua faccia sconvolta mi recò una certa
soddisfazione. «Non tutti
vogliono far parte di questo mondo,» puntualizzai per pararmi
un po’ il culo.
- Ancora
una volta, la sua
espressione si rilassò. Chinò la testa e
cominciò a lasciarmi una scia di baci
umidi sul collo. Sospirai, socchiudendo gli occhi per farmi trasportare
dai
brividi che raggiunsero le spalle.
- «Hai
intenzione di farti
perdonare o no?» mi sussurrò
all’orecchio. Si leccò leggermente le labbra.
«Io
sono ancora qui che aspetto.»
- Sogghignai.
«Mi hai già perdonato
alla grande, ma non si dica che Min Yoongi neghi a una donna quello che
vuole.»
- «Io
non voglio-»
- Non
la lasciai continuare.
Sollevai la schiena e ribaltai le nostre posizionai, sistemandomi sopra
di lei.
Quando stavo per infilarmi nuovamente tra le sue gambe, il mio
cellulare
m’informò che avevo appena ricevuto un messaggio.
Voltai la testa di scatto e
abbandonai Soo Jin tra le coperte per allungarmi verso il comodino.
Guardai lo
schermo e i miei occhi si illuminarono. Il messaggio che avevo mandato
quella
mattina aveva finalmente ricevuto una risposta.
- Scoppiai
a ridere con gli occhi
ancora incollati allo schermo. Soo Jin gattonò verso di me e
si appiccicò alla
mia schiena. Mi avvolse le braccia intorno al busto e iniziò
a lasciarmi una
serie di baci sulle spalle e sul collo. Sentivo la sua terza scarsa
premere
contro la mia spina dorsale.
- «Chi
è?» domandò mordicchiandomi
l’orecchio. Mi scostai, mantenendo l’attenzione
sullo schermo del mio cellulare.
«E da quand’è che ridi
così?»
- «Da
quando mi fanno ridere,»
chiusi il discorso senza nemmeno rispondere alla sua prima domanda.
Cercò di
sbirciare, ma mi lasciai cadere sul materasso e rivolsi il cellulare
unicamente
verso di me. Ripresi a scrivere.
- Non
mi rispose più e lanciai il
cellulare sul materasso con un sospiro. Mi passai le mani sulla faccia.
Ne ero
sicuro, quella ragazza mi avrebbe fatto diventare matto, sia per la
frustrazione sessuale che per quella mentale.
- «Si
può sapere chi è?» domandò
ancora una volta Soo Jin con un tono che trovai a dir poco fastidioso.
«Namjoon? Non dirmi che ci ha sentito?»
- Mi
tolsi le mani dalla faccia e
la guardai male. «Soo Jin, ma quella bocca ogni tanto la
chiudi oppure devi per
forza darle aria ventiquattr’ore su ventiquattro?»
Si offese di nuovo, ma non
poteva fregarmene di meno. Presi di nuovo il cellulare e diedi una
veloce
occhiata ai numeri minuscoli che segnavano l’ora
nell’angolo in alto a destra.
«Comunque, per quanto mi piaccia la tua compagnia, devo
andare a prepararmi per
i Seoul Music Awards di questa sera. Le truccatrici staranno
già dando di
matto.»
- Stavo
quasi per alzarmi, ma Soo
Jin mi afferrò il polso e fui costretto a fermarmi per
voltarmi a guardarla.
«Era una ragazza, vero?» mi domandò con
un tono di voce scoraggiato. «Avevi
detto che ero la prima della lista.»
- Feci
un debole sorriso e mi
piegai leggermente in avanti per arrivarle a un centimetro dalla
faccia. La
guardai. «Appunto. Ho detto che eri la prima della lista. Non
l’unica.»
- ▫◦▫◦▫
- Chiusi
gli occhi per evitare che
le luci della sala trucco mi facessero diventare del tutto cieco.
Perché quelle
stanze erano sempre così luminose? Molte volte mi facevano
venire il mal di
testa. Sentii la punta di un pennellino solleticarmi le labbra e
sollevai
leggermente le palpebre per osservare la ragazza che mi stava passando
un po’
di rossetto sul labbro inferiore per accentuarne il colore.
- La
squadrai da capo a piedi. Non
era male, ma fin troppo grande per i miei gusti. Abbassai di nuovo le
palpebre
per permetterle di disegnarmi una leggera linea d’eyeliner e
applicare una punta
di ombretto per ridefinire gli angoli degli occhi.
- «Yoongi,
vuoi che ti metta le
lenti a contatto?» mi domandò. Le aveva
già pronte sul tavolo.
- «No,
ti ringrazio. Ho già gli
occhi arrossati e non vorrei peggiorare la situazione.»
- Lei
annuì, avvicinando le mani al
mio collo per sistemarmi il colletto della giacca. Ci avevano fatto
indossare gli
stessi abiti di quel famoso fan-sign. Gli stessi del video di DNA.
Avevo di
nuovo la camicia bianca con la giacca nera e i jeans chiari con la
cintura di
cuoio. Ma stavolta i risvolti del colletto della giacca erano di colore
rosso.
- «Hyung!»
urlò Jimin saltellando
verso la mia sedia. Continuai a tenere gli occhi chiusi.
«Davvero hai portato
Soo Jin a casa nostra? Me lo ha detto Jungkook.»
- Arricciai
il naso. Come diavolo
se n’erano accorti? Mi sembrava di essere stato piuttosto
silenzioso. «Abbassa
la voce. Vuoi farti sentire da Namjoon?» lo ammonii.
- Jimin
si tappò subito la bocca e
si guardò intorno, ma il ragazzo dai capelli arancioni e con
il cappellino
rosso era seduto sul divano con le cuffiette nelle orecchie.
«Scusa, hai
ragione. Ma quindi è vero? Di solito non porti mai le
ragazze in casa nostra,
preferisci stare con loro quando siamo in albergo.»
- Gettai
la testa all’indietro e
sospirai. «Cosa stai cercando di dire, Jimin?»
- «Ti
sei innamorato?» sussurrò
sottovoce. «Di Soo Jin?»
- Scoppiai
a ridere in maniera
quasi isterica e mi portai una mano sugli occhi. «Ma fai sul
serio?» gli
domandai piuttosto divertito. Tolsi la mano per guardarlo in faccia.
«Io?
Innamorato di Soo Jin? Tu guardi troppi drama, Park Jimin.»
- Quest’ultimo
sembrò piuttosto
deluso. «Beh, avete una bella chimica. Che ci sarebbe di
male?» S’inginocchiò
accanto a me e osservò il mio sguardo perso nel vuoto.
«Se stai cercando di
nasconderlo perché pensi che andrò a dirlo in
giro, ti posso assicurare che…»
- «Io
non m’innamoro, Jimin,» lo
bloccai. «Non più.» Mi fermai a
riflettere. «Si soffre fin troppo e si finisce
per prenderlo sempre nel culo.»
- «Hyung,
dovresti cercare di
superare ciò che è successo con Yoona,»
sussurrò quasi intimorito. Mi si bloccò
il respiro nel petto. «Sono già passati cinque
anni. E se ti senti in colpa
perché Soo Jin era la sua migliore
amica…»
- Mi
sollevai di scatto dalla
sedia, facendogli chiudere la bocca. «È quasi ora
di andare in scena. Non ti
prepari?» tagliai corto, uscendo da quella stanza per fare
quattro passi prima
dell’esibizione.
- I
corridoi erano pieni di
artisti, truccatrici, membri dello staff, backup dancer. Erano tutti
indaffarati con il proprio lavoro e ogni tanto qualcuno chinava la
testa quando
le nostre strade si incrociavano. Io ricambiavo rispettosamente il
saluto, ma
evitavo di guardarli in faccia, troppo preso dai miei pensieri.
- \Start
Flashback/
- «Ci
sei andata a letto?» le domandai
con fare accusatorio. Di fronte al suo silenzio, le lacrime
cominciarono a
pizzicarmi gli occhi. «Cazzo, Yoona! Ci sei andata a letto
sì o no?!» esplosi,
guardandola con un rancore che prima d’ora non le avevo mai
rivolto.
- «Sì!»
esplose anche lei,
sollevando finalmente il volto per guardarmi in faccia. Nei suoi occhi
non
c’erano lacrime, solo un’inspiegabile…
fastidio? «Sì, Yoongi. Ci sono andata a
letto. Ora vedi di darci un taglio!»
- Sembrava
che qualcuno mi avesse
appena strappato il cuore dal petto. Mi voltai per non guardarla in
faccia e nasconderle
la mia espressione distrutta e ferita. Mi coprii gli occhi con entrambe
le
mani. Avevo l’irrefrenabile desiderio di graffiarmi la
faccia. «Non ci credo… Non
riesco a crederci…» farfugliai lasciando cadere le
braccia lungo i fianchi.
Guardai dritto di fronte a me e mi voltai solo quando fui sicuro di
riuscire a
contenere la mia rabbia, ma quando incontrai i suoi occhi, tutti i miei
buoni
propositi andarono a farsi fottere. «Me lo avevi
promesso…» dissi a fior di
labbra. Sentivo che sarei potuto scoppiare a piangere da un momento
all’altro.
«ME LO AVEVI PROMESSO, YOONA! Mi avevi promesso che ci
avresti provato! Mi
avevi promesso che avresti dato una chance alla nostra
relazione!»
- «Yoongi,
cosa diavolo vuoi che ti
dica?!» urlò lei. «È
successo. Non ho potuto impedirlo.»
- «Non
hai voluto impedirlo. È
diverso, Yoona!» la corressi puntandole il dito
contro. «Non ti è passato neanche per
l’anticamera del cervello il pensiero che
avresti potuto ferirmi? Dopo tutto quello che faccio per te, dopo tutto
quello
che ho affrontato per permetterti di arrivare dove sei, questi
sarebbero i tuoi
sforzi per dimostrarmi quanto ci tieni a me? A noi?!»
- La
guardai mentre si lasciava
cadere contro la parete della sala prove. Lo specchio rifletteva il mio
volto
disperato e distrutto, mentre il suo… Il suo era vuoto e
privo di sentimenti.
- «Yoongi,
ascolta…» iniziò chiudendo
gli occhi. «Sto passando un periodo difficile. Cerca di
capirmi.»
- «Me
lo ripeti da circa due mesi! Questa
sarebbe la tua scusa per avermi tradito con quel pezzo di
merda?!» ringhiai al
limite della rabbia.
- Non
so come, me la ritrovai tra
le braccia. Le tenni spalancate per la sorpresa, incapace di stringerle
attorno
al suo corpo. «Non arrabbiarti anche tu,» mi
sussurrò con la faccia premuta
contro il mio petto. «Già mia sorella continua a
dirmi che questo mondo mi ha
cambiato. Che non mi riconosce più. Tu sei l’unica
persona che è rimasta al mio
fianco nonostante ti abbia detto che non sono in grado di amare. Per me
è
difficile, Yoongi. Perciò cerca di capirmi. Anche tu hai
detto che avresti
fatto uno sforzo. Che per me saresti cambiato.»
- «E
tu quando hai intenzione di
cambiare per me?» le domandai con un filo di voce. Abbassai
le braccia e posai
le mani sui suoi fianchi. Il cuore prese a battermi velocemente nel
petto. «Quando
hai intenzione di dimostrarmi che per te valgo qualcosa?»
- «Lo
sto facendo adesso,» mi
rispose guardandomi negli occhi. «Ti sto dicendo di non
lasciarmi da sola.»
- Sospirai,
e allo stesso momento
provai una strana sensazione nel petto. Mi chinai verso di lei, ma
ancora una
volta si scostò prima che potessi catturarle le labbra.
Fissai ciò che mi stava
negando ormai da fin troppo tempo. «Allora perché
non mi baci?»
- Abbassò
gli occhi sulla mia
felpa, cominciando a giocherellare con la zip.
«Perché dovresti baciare
qualcuno che ti ha tradito?» La sua voce si fece ancora
più bassa. «Perché
dovresti baciare qualcuno che non ti ama?»
- «Non
vuoi baciarmi perché credi
di non essere degna di me?» La guardai incredulo. Yoona
annuì, continuando a
girare le dita intorno alla mia cerniera. Mi avvicinai ancora di
più e le presi
il viso tra le mani per farmi guardare negli occhi.
«Perché questo non lo lasci
decidere a me?»
- Scosse
la testa. «So bene che
tipo di persona sei, Yoongi. E so bene che tipo di persona sono
io.» Mi
accarezzò il viso. «E io non sono fatta per stare
con un ragazzo dolce e
sensibile come te. Almeno, non ancora.»
- «Mi
bacerai quando penserai di
esserlo diventata?»
- Annuì,
e il mio cuore si fermò.
«Lo farò solo quando ne sarò veramente
sicura. È quello che ti meriti.» Chinai
la schiena e poggiai il mento sulla sua spalla, abbracciandola
finalmente come
si deve. «Mi perdoni?» mi sussurrò
all’orecchio con una dolcezza che mi sciolse
il cuore.
- «Ti
amo,» le risposi
semplicemente.
- «Lo
so,» si limitò a dire ricambiando
l’abbraccio. «E mi dispiace tanto di essere
così.»
- Amare
qualcuno faceva davvero
così male? Avevo sempre pensato che innamorarsi significasse
essere felici,
poter toccare il cielo con un dito, ma c’era un lato
dell’amore che mi era
ancora ignoto. Chi amava di più, era destinato a soffrire di
più. Era questa la
verità. E io lo avevo capito troppo tardi. –Min
Yoongi.
- \End
Flashback/
- ▫◦▫◦▫
Video - Dopo
la nostra esibizione, uscimmo
dai camerini e tornammo velocemente ai nostri posti in platea, quelli
riservati
esclusivamente agli artisti. Passammo velocemente di fronte agli altri
idol, inchinandoci
quando questi ci fecero i complimenti. Jimin si fermò a
parlare con qualcuno
degli EXO e dei WANNA ONE mentre Jin si catapultò dai VIXX e
Namjoon dai GOT7.
I membri dei gruppi femminili ovviamente evitavano persino di guardarci
negli
occhi per eludere qualunque tipo di pettegolezzo. Io mi fiondai
immediatamente
al mio posto e cominciai a sventolarmi una mano in faccia per farmi
aria. Ero
sudato dalla testa ai piedi e alcune ciocche celesti mi si erano
appiccicate
alla fronte. E a proposito, dovevo dire a uno dei nostri parrucchieri
di
cambiarmi la tinta. Quel colore mi aveva stancato.
- Dopo
aver ballato DNA e Mic Drop,
ero completamente senza fiato. Ero anche piuttosto sicuro di aver rotto
il
microfono perché qualcuno si era dimenticato di passarmi
quello finto per il
mic drop. Beh, pazienza. Ci avrebbe pensato uno dei nostri manager.
Comunque,
trovai il fiato per rivolgermi a Taehyung che era seduto nella
poltroncina di
fianco alla mia.
- «Quanto
manca alla fine?» gli
domandai all’orecchio per sovrastare la musica.
- Taehyung
guardò il suo orologio.
«Circa una mezz’ora. Altre due esibizioni di due
gruppi, una premiazione e poi
abbiamo finito.»
- «Grazie
a Dio,» dissi a me stesso
sistemandomi meglio sulla poltroncina. Jungkook e Taehyung cominciarono
a
salutare i fan che stavano continuando ad urlare i nostri nomi per
farci
voltare verso di loro. Io non avevo neanche la forza di sollevare un
braccio,
quindi lasciai fare ai due maknae, a cui poi si aggiunse anche Jimin.
Le urla
si moltiplicarono quando tutti e tre cominciarono a sorridere a destra
e a
manca.
- Io
volevo solo dormire.
- Le
luci si abbassarono e a quel
punto pensai che mi sarei addormentato per davvero, ma
c’erano un miliardo di
telecamere e i fan mi stavano riprendendo con il cellulare. Non potevo
farmi
vedere in quelle condizioni. Mi tirai su e puntai gli occhi stanchi
verso il
palco, fingendo un interesse che in realtà non avevo. La
musica partì e le luci
dei riflettori puntarono verso il centro, illuminando le quattro
ragazze in
posizione. Erano le BLACKPINK.
- L’esibizione
iniziò e il ritmo
della musica mi aiutò a tenere gli occhi aperti. J-Hope si
sedette al mio
fianco e solo allora mi resi conto di essere capitato tra i due
più reattivi
alle esibizioni femminili del nostro gruppo: Taehyung e Hoseok. Mi
portai una
mano sulla fronte quando cominciarono a ballare a ritmo di musica,
fracassandomi
i timpani.
- «DDU-DU
DDU-DU DU!» urlò Taehyung
con gli indici rivolti in avanti e i pollici sollevati, imitando il
colpo di
una pistola. Subito dopo, Hoseok iniziò a muovere i fianchi
nonostante fosse
seduto. Riuscivo a sentire le sue risate nonostante la musica altissima.
- Ma
cosa avevo fatto di male nella
mia vita?
- «Hyung,
tutto bene?» mi domandò
Jungkook sporgendosi oltre Taehyung. «Hai una
faccia.»
- «Mai
stato meglio,» replicai
senza neanche guardarlo. «Anche se in questo momento vorrei
avere davvero una
pistola.»
- Mi
chinai per raggiungere la
bottiglietta d’acqua che stava proprio sotto la mia
poltroncina. Sentivo la
gola secca e avevo bisogno di idratarmi visti tutti i liquidi che avevo
perso.
Svitai il tappo e mi portai la bottiglietta di plastica sulle labbra,
mandando
giù una bella sorsata. Mi sentii rinato. Mentre stavo
mandando giù il secondo
sorso, i miei occhi si spostarono casualmente sullo schermo gigante che
stava
trasmettendo le immagini della messa in onda, e per poco non sputai
l’acqua in
faccia ad Hoseok.
- Sgranai
gli occhi e cominciai a
tossire, attirando l’attenzione di tutti i miei compagni.
J-Hope mi diede dei
leggeri colpetti sulla schiena.
- «Hyung,
stai bene?» mi domandò
preoccupato. «Bevi con calma, non ci sta inseguendo
nessuno.»
- Continuai
a tossire con la mano
davanti alla bocca e gli occhi incollati allo schermo. Jungkook fu
l’unico a
capire che avevo visto qualcosa che mi aveva profondamente turbato e
allora
ebbe la saggia idea di seguire il mio sguardo, rimanendo del tutto
scioccato.
- «Ji
Woo!» urlò puntando lo
schermo gigante, la bocca spalancata. «U-Una delle backup
dancer. È Ji Woo!»
ripeté, facendo voltare immediatamente Namjoon.
- «Dove?
Dove?!» urlarono all’unisono
Jimin e Taehyung, spingendosi tra di loro per riuscire a dare una
sbirciata allo
schermo nonostante ce l’avessero davanti agli occhi. Gli
cadde la mascella
quando la individuarono.
- È
vero. A parte me e Namjoon, gli
altri non avevano ancora capito che Ji Woo in realtà si
chiamava Yorin.
Nonostante avessero ascoltato la conversazione con In Guk, il nome di
Ji Woo
non era mai saltato fuori e avevano pensato che si trattasse di
tutt’altra
ragazza. Io e Namjoon eravamo stati troppo impegnati a pensare a un
modo per
calmare le acque per potergli spiegare la situazione. Alla fine avevamo
optato
per un contratto di lavoro e delle scuse ufficiali da parte mia, ma il
nostro
piano non era decisamente andato a buon fine.
- «Ma
non avevate detto che Ji Woo
era una bodyguard?» domandò Jin riferendosi ai tre
maknae. Si grattò il retro
della testa. «Io l’ho detto che eravate troppo
ubriachi. Chissà con chi diavolo
avete parlato a quel party. Speriamo non vada a raccontare in giro in
che
condizioni eravate.»
- «Jin-hyung,
era lei. Te lo posso
assicurare!» intervenne V. «Okay, eravamo ubriachi,
ma è impossibile che ce la ricordiamo
tutti e tre.» Jungkook e Jimin annuirono alle parole di
Taehyung.
- Mi
sentii lo sguardo di Namjoon
addosso, ma ero troppo occupato a tenere gli occhi incollati allo
schermo. O
per meglio dire, al corpo di Yorin. Ero incredulo. Quella ragazza mi
stava
prendendo per il culo, non c’era altra spiegazione. O forse
si divertiva a
provocarmi?
- Era
vestita con un pantalone nero
fin troppo attillato, scarponi rossi alti fino al polpaccio, un crop
top nero
che le lasciava la pancia scoperta e un giubbottino completamente
aperto dello
stesso colore. Come tocco finale, indossava dei guanti senza dita con
un motivo
rosso sul dorso. Sembrava pronta per salire in sella a una moto e
sgommare a
tutta velocità.
- Si
muoveva come una farfalla,
continuando ad ondeggiare i fianchi e il bacino come una di quelle
ballerine
professioniste. Ma arrivati a questo punto pensai che lo fosse davvero.
Fece
roteare il collo, e i capelli lunghi e castani le finirono davanti al
volto,
scivolando in modo fin troppo sensuale sulle sue spalle. Si muoveva con
un’energia che accomunai automaticamente ad un altro
contesto, ed è allora che
sentii pulsare il mio amichetto stretto nei pantaloni.
- Presi
un profondo respiro e
buttai la testa all’indietro, chiudendo gli occhi. Mi stava
provocando, ne ero
sicuro. Si stava prendendo gioco di me ed era venuta lì per
vendicarsi. Sapeva
che sarei stato presente a quell’evento e aveva deciso di
parteciparvi per
stuzzicarmi e farmi incazzare. Sospirai e riaprii gli occhi, ma avrei
fatto
meglio a tenerli chiusi.
- Era
il momento della breakdance e
il suo corpo cominciò a muoversi come un’onda,
prima da un lato e poi
dall’altro. Era di una sensualità scioccante. I
miei occhi finirono automaticamente
sul suo sedere, che si muoveva con fin troppa agilità. Avevo
la sensazione che
mi stesse scoppiando il cervello, e anche un’altra cosa.
Chinai la schiena in
avanti e poggiai i gomiti sulle ginocchia, coprendomi metà
volto con entrambe
le mani, eppure continuai a sbirciare attraverso le dita nonostante
stessi
sudando freddo. Non riuscivo a toglierle gli occhi di dosso.
- Ma
da quand’è che le BLACKPINK
avevano delle coreografie così sexy? E perché me
n’ero accorto soltanto adesso?
- La
coreografia terminò con un
ultimo movimento di fianchi e l’ennesimo colpo di pistola che
avrei preferito
mi arrivasse dritto al cervello. Almeno non sarei stato obbligato a
soffrire in
quella maniera.
- «Waaa,
Ji Woo!» urlò Jungkook
cominciando ad applaudire la sua eroina. Ma solo in quel momento mi
accorsi che
la vera Ji Woo era davvero presente sul palco. Quando udì il
suo nome, si
guardò intorno, ma a causa delle luci dei riflettori non
riuscì ad individuare
il suo fan urlante. E per fortuna non lo fecero neanche le telecamere.
Mi venne
voglia di sotterrarmi quando pensai ai cellulari delle fan che
sicuramente
avevano ripreso la scena.
- «Jungkook,
sta’ buono!» lo ammonì
subito Seokjin. «Potrebbero pensare che al posto di Ji Woo
hai urlato Ji Soo! Lo
sai che ultimamente ci accoppiano sempre con le BLACKPINK.»
- Jungkook
si tappò subito la
bocca, ma ormai il danno era fatto. Namjoon si passò una
mano sulla faccia per
contenere la sua frustrazione, proprio come avevo appena fatto io con
la mia.
Ma io ero frustrato per qualcos’altro.
- Quando
le luci in platea si abbassarono,
mi alzai velocemente dal mio posto con l’intenzione di
raggiungere i camerini.
Nel buio, andai quasi a sbattere contro qualcuno degli EXO che si era
alzato
proprio nel mio stesso momento. Chinai leggermente il capo, pronto a
scusarmi,
ma poi lo guardai negli occhi e le mie buone intenzioni svanirono
immediatamente.
- «Scusa,
Suga-ssi,» disse Kai.
«Non ti avevo visto.»
- Rimasi
a guardarlo con
un’espressione indecifrabile. Lo fulminai per cinque secondi
buoni prima di
fare un lieve cenno con la testa e sorpassarlo. Guidato dalla
curiosità, mi
voltai di nuovo e lo trovai ancora a fissarmi. Il suo sguardo emanava
lo stesso
carico di emozioni che gli stavo riservando anch’io. Puro
disprezzo.
- Mi
voltai nuovamente e afferrai
il cellulare che avevo ripescato in camerino dopo la nostra esibizione.
Aprii
la conversazione e vidi che Yorin non aveva ancora visualizzato i miei
messaggi. Non effettuava l’accesso da quel pomeriggio e ora
finalmente avevo
capito il perché. Le mandai altri messaggi.
ᗩngolo.ᗩutore
- Ciao
a tutti! Yoongi sembra essersi scusato con Yorin solo perché
Namjoon gli aveva consigliato di tenersela buona, ma sarà
effettivamente così? Oppure Yoongi sotto sotto comincia ad
affezionarsi a quella testa calda di Yorin? Soo Jin sembra attaccarsi
sempre di più a Yoongi e da l'impressione che per lei stia
diventando qualcosa di più che un semplice rapporto
occasionale, ma lo stesso non si può dire di Suga.
Dal flashback invece scopriamo che Yoona era una ragazza che non sapeva amare, ma che era rimasta incantata dal modo di amare di Yoongi e aveva deciso di dare ad entrambi una possibilità. Ma come avrà fatto Yoongi a perdere quella parte così bella del suo carattere e diventare quello che è adesso? Nel frattempo, Yorin sconvolge definitivamente il nostro Suga con la sua esibizione (la coreografia che balla Yorin è QUESTA e il movimento che sconvolge Yoongi è l'onda che fanno al minuto 3:00 x'D) E sembra essere comparso un altro personaggio, Kai. Tra lui e Suga di certo non scorre buon sangue, ma chissà perché? E Yorin dovrà preoccuaparsi con quell'ultimo messaggio?
Sembra la sinossi di un episodio di qualche drama ahaha Comunque spero di averti incuriosito! Se il capitolo vi è piaciuto, lasciatemi pure un commentino! Un bacione e alla prossima!
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