Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
Segui la storia  |       
Autore: Btsuga_D    07/12/2018    4 recensioni
[COMPLETA] Nello slang giovanile, "Hook-up" é il famoso rimorchio senza impegno. L'accordo riguarda la possibilità di fare sesso senza che ci sia un sentimento sottostante. Suga, famoso Idol e rapper del gruppo BTS, è conosciuto per le sue "scappatelle di una notte" con le sue fan. La sua regola numero uno: tutto è concesso, tranne i baci sulla bocca. Per delle sfortunate circostanze, Kang Yorin è costretta a dover andare ad un fan-sign dei BTS al posto della sua migliore amica, venendo subito notata dal bel rapper. Yorin accetterà la sua offerta o resterà fedele alla sua regola numero uno, donarsi solo all'uomo che ama?
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Hook-Up
❖ On Stage
WARNING: SMUT




Feci cadere la testa all’indietro e rilassai le spalle, puntando gli occhi sul soffitto bianco sopra la mia testa. Mi lasciai offuscare dal piacere e dischiusi le labbra mentre sotto di me Soo Jin continuava a muovere la bocca seguendo il ritmo del mio bacino contro la sua faccia. Mi posò una mano sul petto per richiamare la mia attenzione e abbassai il mento ritrovandomela a un palmo dal naso. Sogghignai.
 
La spinsi contro il materasso e le bloccai i polsi sopra il cuscino. Senza staccarle gli occhi di dosso, cominciai a scendere fin quando non mi ritrovai con la bocca tra le sue gambe. Non ci pensai due volte a far scontrare la punta della lingua con la sua intimità, causandole un gemito che risuonò nella stanza buia.
 
Cercò di chiudere le gambe, ma la bloccai schiacciandole i fianchi contro il materasso, spingendo la lingua dentro di lei per assaporare ogni singola goccia di quel liquido che stava rilasciando. Mi afferrò i capelli e sollevò leggermente la schiena per mettersi seduta e avvicinare ancora di più il suo nucleo alla mia bocca.
 
Mi ritrovai in ginocchio ai piedi del letto. Le afferrai i glutei e la schiacciai contro la mia faccia, facendola gemere ancora una volta. Mi staccai solo quando mi resi conto che ormai era quasi vicina al limite. Mi posizionai sopra di lei e guardai compiaciuto la sua espressione insoddisfatta. Si sporse in avanti, cercando di catturarmi le labbra con le proprie, ma mi ritrassi all’ultimo secondo.
 
Sogghignai. «Una cosa che mi fa irritare di te, è la tua caparbietà,» le sussurrai facendola voltare senza troppi complimenti. Il suo petto nudo sbatté contro le lenzuola umide del nostro sudore. Mi avvicinai al suo orecchio e appiccicai il torace alla sua schiena. «Ma allo stesso tempo mi eccita da morire.»
 
Affondai in lei senza preavviso e posai le mani sui suoi fianchi, iniziando a muovermi senza darle il tempo di abituarsi alla mia grandezza. Soo Jin seppellì la testa nel cuscino e ne approfittai per piegarmi completamente su di lei, passandole le labbra sul retro del collo. Aveva la pelle d’oca.
 
Aumentai sempre di più il ritmo delle mie spinte e dovetti sollevare leggermente il petto per trovare un’angolazione migliore. Quando ci riuscii, abbassai la testa per contenere i brividi che si stavano formando sulla schiena e sulle gambe. Soo Jin cercò di girarsi, ma glielo impedii poggiandole una mano sulla spalla, mentre con l’altra continuai a tenerle fermo il fianco.
 
«Yoongi, voglio guardarti in faccia…» mi supplicò tra un affanno e l’altro. «O il mio perdono te lo scordi.»
 
Sollevai gli occhi al cielo e la feci voltare bruscamente, infilandomi nuovamente tra le sue gambe. Mi avvicinai alla sua faccia e la guardai negli occhi a mo’ di sfida. Ripresi a muovermi. «Soddisfatta?»
 
Lei annuì e mi allacciò le braccia intorno al collo, sfiorandomi la punta del naso con le labbra dischiuse. «Molto.»
 
«E non hai ancora visto niente.»
 
Le passai una mano sulla coscia e strinsi la pelle sudata tra le mie dita per strattonare il suo corpo verso il mio. La sua schiena strisciò contro il materasso e Soo Jin sussultò per la sorpresa, sollevando il viso per guardarmi nuovamente negli occhi. Posai il braccio vicino alla sua testa e abbassai la schiena, passando la lingua sul suo collo, sui suoi seni, soffermandomi su uno dei suoi capezzoli. Sentii le sue unghie conficcarsi nella pelle della mia schiena e scivolare verso il basso, aggrappandosi ai miei fianchi e seguendone il movimento che li faceva scontrare contro il suo bacino.
 
Aumentai il ritmo delle spinte finché non riuscii più a trattenere i gemiti. Smisi di torturare il suo capezzolo e vi posai sopra la fronte. Chiusi gli occhi, lasciandomi guidare dal piacere che stava diventando sempre più intenso. Sempre più forte.
 
Soo Jin cominciò ad ansimare insieme a me, ma i suoi gemiti diventavano più rumorosi dopo ogni mia spinta. Le tappai la bocca con l’avambraccio. «Fatti sentire da Namjoon e giuro che stavolta uccido prima te e dopo lui,» la minacciai con voce roca. Soo Jin ridacchiò e spinse fuori la lingua per leccarmi la porzione di pelle che gli stavo premendo contro le labbra. Ansimai, eccitandomi ancora di più.
 
Ero arrivato al limite. Le passai entrambe le mani dietro la schiena e la sollevai mentre mi mettevo seduto. Mi lasciai cadere sul materasso, osservandola mentre mi sovrastava e cominciava a muovere velocemente il bacino. Le afferrai i fianchi per poter regolare quel movimento alle mie esigenze, almeno fin quando non raggiunsi finalmente l’orgasmo. Mi liberai dentro di lei aumentando la pressione delle unghie sulla sua pelle. Vi rimasi aggrappato fin quando non cominciai a respirare regolarmente e mi resi conto che anche lei si era completamente soddisfatta.
 
Feci ricadere le braccia sul materasso e sospirai profondamente, godendo a pieno di quella sensazione liberatoria. Chiusi gli occhi, ma poi li riaprii di scatto.
 
«Prendi ancora la pillola, vero?» le domandai sulla difensiva.
 
Soo Jin ridacchiò, lasciandosi cadere al mio fianco. «E se non lo facessi più?»
 
«Soo Jin!»
 
Rise ancora più forte. «Certo, stupido.» Si avvicinò per lasciarmi un bacio sul collo. «Non sono così meschina.»
 
Mi posò una mano sul petto e cominciò ad accarezzarlo con il palmo aperto. Quando cercai di alzarmi, prese a baciarmi la linea della mandibola.
 
«Soo Jin, levati,» le ordinai con voce ferma. «Non sono il tipo da coccole dopo il sesso. Non ci vediamo da un anno e te lo sei scordato?»
 
Staccò le labbra dalla mia pelle e mi guardò negli occhi. «E chi ha detto che ti sto coccolando?» Sollevai un sopracciglio quando si rimise a cavalcioni su di me. «Non ti sei ancora fatto perdonare.»
 
Sogghignai e chiusi gli occhi mentre le sue mani cominciavano a tracciare il profilo dei miei addominali appena evidenti. «Sei così gelosa di lei?» le domandai. Soo Jin si bloccò. «Non ti va proprio giù che possa averti cacciata dalla stanza per scoparmi un’altra, eh?» Ridacchiai così forte che mi sobbalzò il petto.
 
«Hai detto che non ci sei andato a letto,» affermò lei offesa. Sollevai una palpebra per gustarmi la sua espressione imbronciata. «Ci sei andato o no?» mi domandò ancora una volta, esigendo una mia risposta. Ridacchiai di nuovo.
 
«No, non ci sono andato.»
 
La sua espressione si rilassò e chinò la schiena per avvicinarsi al mio viso. «Eri serio quando hai detto che non vuoi perdermi?» mi sussurrò fissandomi le labbra.
 
Spalancai anche l’altro occhio e la guardai mentre posava le dita sul mio mento. Di che diavolo stava parlando? Sollevai internamente gli occhi al cielo quando mi ricordai del nostro scambio di messaggi e del mio piccolo tentativo di farmi rivelare il nome di Yorin.
 
«Se l’ho detto vuol dire che è vero,» mentii.
 
«Non tutto quello che dici è vero,» puntualizzò. Mi guardò negli occhi. «Per esempio, tutto ciò che hai detto a Yorin non era sincero. Ti sei scusato con lei solo perché Namjoon ti ha consigliato di tenertela buona e cara.» Continuai a guardarla cercando di nascondere una smorfia di disappunto. «Come ha potuto stracciare il tuo contratto e gettartelo ai piedi? Quella ragazzina non ci sta con la testa. Fosse stata un’altra, non ci avrebbe pensato due volte a buttarsi tra le tue braccia.»
 
«Lei non è te, Soo Jin,» mi uscì spontaneo. La sua faccia sconvolta mi recò una certa soddisfazione. «Non tutti vogliono far parte di questo mondo,» puntualizzai per pararmi un po’ il culo.
 
Ancora una volta, la sua espressione si rilassò. Chinò la testa e cominciò a lasciarmi una scia di baci umidi sul collo. Sospirai, socchiudendo gli occhi per farmi trasportare dai brividi che raggiunsero le spalle.
 
«Hai intenzione di farti perdonare o no?» mi sussurrò all’orecchio. Si leccò leggermente le labbra. «Io sono ancora qui che aspetto.»
 
Sogghignai. «Mi hai già perdonato alla grande, ma non si dica che Min Yoongi neghi a una donna quello che vuole.»
 
«Io non voglio-»
 
Non la lasciai continuare. Sollevai la schiena e ribaltai le nostre posizionai, sistemandomi sopra di lei. Quando stavo per infilarmi nuovamente tra le sue gambe, il mio cellulare m’informò che avevo appena ricevuto un messaggio. Voltai la testa di scatto e abbandonai Soo Jin tra le coperte per allungarmi verso il comodino. Guardai lo schermo e i miei occhi si illuminarono. Il messaggio che avevo mandato quella mattina aveva finalmente ricevuto una risposta.
 
 
Scoppiai a ridere con gli occhi ancora incollati allo schermo. Soo Jin gattonò verso di me e si appiccicò alla mia schiena. Mi avvolse le braccia intorno al busto e iniziò a lasciarmi una serie di baci sulle spalle e sul collo. Sentivo la sua terza scarsa premere contro la mia spina dorsale.
 
«Chi è?» domandò mordicchiandomi l’orecchio. Mi scostai, mantenendo l’attenzione sullo schermo del mio cellulare. «E da quand’è che ridi così?»
 
«Da quando mi fanno ridere,» chiusi il discorso senza nemmeno rispondere alla sua prima domanda. Cercò di sbirciare, ma mi lasciai cadere sul materasso e rivolsi il cellulare unicamente verso di me. Ripresi a scrivere.
 
 
Non mi rispose più e lanciai il cellulare sul materasso con un sospiro. Mi passai le mani sulla faccia. Ne ero sicuro, quella ragazza mi avrebbe fatto diventare matto, sia per la frustrazione sessuale che per quella mentale.
 
«Si può sapere chi è?» domandò ancora una volta Soo Jin con un tono che trovai a dir poco fastidioso. «Namjoon? Non dirmi che ci ha sentito?»
 
Mi tolsi le mani dalla faccia e la guardai male. «Soo Jin, ma quella bocca ogni tanto la chiudi oppure devi per forza darle aria ventiquattr’ore su ventiquattro?» Si offese di nuovo, ma non poteva fregarmene di meno. Presi di nuovo il cellulare e diedi una veloce occhiata ai numeri minuscoli che segnavano l’ora nell’angolo in alto a destra. «Comunque, per quanto mi piaccia la tua compagnia, devo andare a prepararmi per i Seoul Music Awards di questa sera. Le truccatrici staranno già dando di matto.»
 
Stavo quasi per alzarmi, ma Soo Jin mi afferrò il polso e fui costretto a fermarmi per voltarmi a guardarla. «Era una ragazza, vero?» mi domandò con un tono di voce scoraggiato. «Avevi detto che ero la prima della lista.»
 
Feci un debole sorriso e mi piegai leggermente in avanti per arrivarle a un centimetro dalla faccia. La guardai. «Appunto. Ho detto che eri la prima della lista. Non l’unica
 
▫◦▫◦▫
 
Chiusi gli occhi per evitare che le luci della sala trucco mi facessero diventare del tutto cieco. Perché quelle stanze erano sempre così luminose? Molte volte mi facevano venire il mal di testa. Sentii la punta di un pennellino solleticarmi le labbra e sollevai leggermente le palpebre per osservare la ragazza che mi stava passando un po’ di rossetto sul labbro inferiore per accentuarne il colore.
 
La squadrai da capo a piedi. Non era male, ma fin troppo grande per i miei gusti. Abbassai di nuovo le palpebre per permetterle di disegnarmi una leggera linea d’eyeliner e applicare una punta di ombretto per ridefinire gli angoli degli occhi.
 
«Yoongi, vuoi che ti metta le lenti a contatto?» mi domandò. Le aveva già pronte sul tavolo.
 
«No, ti ringrazio. Ho già gli occhi arrossati e non vorrei peggiorare la situazione.»
 
Lei annuì, avvicinando le mani al mio collo per sistemarmi il colletto della giacca. Ci avevano fatto indossare gli stessi abiti di quel famoso fan-sign. Gli stessi del video di DNA. Avevo di nuovo la camicia bianca con la giacca nera e i jeans chiari con la cintura di cuoio. Ma stavolta i risvolti del colletto della giacca erano di colore rosso.
 
«Hyung!» urlò Jimin saltellando verso la mia sedia. Continuai a tenere gli occhi chiusi. «Davvero hai portato Soo Jin a casa nostra? Me lo ha detto Jungkook.»
 
Arricciai il naso. Come diavolo se n’erano accorti? Mi sembrava di essere stato piuttosto silenzioso. «Abbassa la voce. Vuoi farti sentire da Namjoon?» lo ammonii.
 
Jimin si tappò subito la bocca e si guardò intorno, ma il ragazzo dai capelli arancioni e con il cappellino rosso era seduto sul divano con le cuffiette nelle orecchie. «Scusa, hai ragione. Ma quindi è vero? Di solito non porti mai le ragazze in casa nostra, preferisci stare con loro quando siamo in albergo.»
 
Gettai la testa all’indietro e sospirai. «Cosa stai cercando di dire, Jimin?»
 
«Ti sei innamorato?» sussurrò sottovoce. «Di Soo Jin?»
 
Scoppiai a ridere in maniera quasi isterica e mi portai una mano sugli occhi. «Ma fai sul serio?» gli domandai piuttosto divertito. Tolsi la mano per guardarlo in faccia. «Io? Innamorato di Soo Jin? Tu guardi troppi drama, Park Jimin.»
 
Quest’ultimo sembrò piuttosto deluso. «Beh, avete una bella chimica. Che ci sarebbe di male?» S’inginocchiò accanto a me e osservò il mio sguardo perso nel vuoto. «Se stai cercando di nasconderlo perché pensi che andrò a dirlo in giro, ti posso assicurare che…»
 
«Io non m’innamoro, Jimin,» lo bloccai. «Non più.» Mi fermai a riflettere. «Si soffre fin troppo e si finisce per prenderlo sempre nel culo.»
 
«Hyung, dovresti cercare di superare ciò che è successo con Yoona,» sussurrò quasi intimorito. Mi si bloccò il respiro nel petto. «Sono già passati cinque anni. E se ti senti in colpa perché Soo Jin era la sua migliore amica…»
 
Mi sollevai di scatto dalla sedia, facendogli chiudere la bocca. «È quasi ora di andare in scena. Non ti prepari?» tagliai corto, uscendo da quella stanza per fare quattro passi prima dell’esibizione.
 
I corridoi erano pieni di artisti, truccatrici, membri dello staff, backup dancer. Erano tutti indaffarati con il proprio lavoro e ogni tanto qualcuno chinava la testa quando le nostre strade si incrociavano. Io ricambiavo rispettosamente il saluto, ma evitavo di guardarli in faccia, troppo preso dai miei pensieri.
 
\Start Flashback/
 
«Ci sei andata a letto?» le domandai con fare accusatorio. Di fronte al suo silenzio, le lacrime cominciarono a pizzicarmi gli occhi. «Cazzo, Yoona! Ci sei andata a letto sì o no?!» esplosi, guardandola con un rancore che prima d’ora non le avevo mai rivolto.
 
«Sì!» esplose anche lei, sollevando finalmente il volto per guardarmi in faccia. Nei suoi occhi non c’erano lacrime, solo un’inspiegabile… fastidio? «Sì, Yoongi. Ci sono andata a letto. Ora vedi di darci un taglio!»
 
Sembrava che qualcuno mi avesse appena strappato il cuore dal petto. Mi voltai per non guardarla in faccia e nasconderle la mia espressione distrutta e ferita. Mi coprii gli occhi con entrambe le mani. Avevo l’irrefrenabile desiderio di graffiarmi la faccia. «Non ci credo… Non riesco a crederci…» farfugliai lasciando cadere le braccia lungo i fianchi. Guardai dritto di fronte a me e mi voltai solo quando fui sicuro di riuscire a contenere la mia rabbia, ma quando incontrai i suoi occhi, tutti i miei buoni propositi andarono a farsi fottere. «Me lo avevi promesso…» dissi a fior di labbra. Sentivo che sarei potuto scoppiare a piangere da un momento all’altro. «ME LO AVEVI PROMESSO, YOONA! Mi avevi promesso che ci avresti provato! Mi avevi promesso che avresti dato una chance alla nostra relazione!»
 
«Yoongi, cosa diavolo vuoi che ti dica?!» urlò lei. «È successo. Non ho potuto impedirlo.»
 
«Non hai voluto impedirlo. È diverso, Yoona!» la corressi puntandole il dito contro. «Non ti è passato neanche per l’anticamera del cervello il pensiero che avresti potuto ferirmi? Dopo tutto quello che faccio per te, dopo tutto quello che ho affrontato per permetterti di arrivare dove sei, questi sarebbero i tuoi sforzi per dimostrarmi quanto ci tieni a me? A noi?!»
 
La guardai mentre si lasciava cadere contro la parete della sala prove. Lo specchio rifletteva il mio volto disperato e distrutto, mentre il suo… Il suo era vuoto e privo di sentimenti.
 
«Yoongi, ascolta…» iniziò chiudendo gli occhi. «Sto passando un periodo difficile. Cerca di capirmi.»
 
«Me lo ripeti da circa due mesi! Questa sarebbe la tua scusa per avermi tradito con quel pezzo di merda?!» ringhiai al limite della rabbia.
 
Non so come, me la ritrovai tra le braccia. Le tenni spalancate per la sorpresa, incapace di stringerle attorno al suo corpo. «Non arrabbiarti anche tu,» mi sussurrò con la faccia premuta contro il mio petto. «Già mia sorella continua a dirmi che questo mondo mi ha cambiato. Che non mi riconosce più. Tu sei l’unica persona che è rimasta al mio fianco nonostante ti abbia detto che non sono in grado di amare. Per me è difficile, Yoongi. Perciò cerca di capirmi. Anche tu hai detto che avresti fatto uno sforzo. Che per me saresti cambiato.»
 
«E tu quando hai intenzione di cambiare per me?» le domandai con un filo di voce. Abbassai le braccia e posai le mani sui suoi fianchi. Il cuore prese a battermi velocemente nel petto. «Quando hai intenzione di dimostrarmi che per te valgo qualcosa?»
 
«Lo sto facendo adesso,» mi rispose guardandomi negli occhi. «Ti sto dicendo di non lasciarmi da sola.»
 
Sospirai, e allo stesso momento provai una strana sensazione nel petto. Mi chinai verso di lei, ma ancora una volta si scostò prima che potessi catturarle le labbra. Fissai ciò che mi stava negando ormai da fin troppo tempo. «Allora perché non mi baci?»
 
Abbassò gli occhi sulla mia felpa, cominciando a giocherellare con la zip. «Perché dovresti baciare qualcuno che ti ha tradito?» La sua voce si fece ancora più bassa. «Perché dovresti baciare qualcuno che non ti ama?»
 
«Non vuoi baciarmi perché credi di non essere degna di me?» La guardai incredulo. Yoona annuì, continuando a girare le dita intorno alla mia cerniera. Mi avvicinai ancora di più e le presi il viso tra le mani per farmi guardare negli occhi. «Perché questo non lo lasci decidere a me?»
 
Scosse la testa. «So bene che tipo di persona sei, Yoongi. E so bene che tipo di persona sono io.» Mi accarezzò il viso. «E io non sono fatta per stare con un ragazzo dolce e sensibile come te. Almeno, non ancora.»
 
«Mi bacerai quando penserai di esserlo diventata?»
 
Annuì, e il mio cuore si fermò. «Lo farò solo quando ne sarò veramente sicura. È quello che ti meriti.» Chinai la schiena e poggiai il mento sulla sua spalla, abbracciandola finalmente come si deve. «Mi perdoni?» mi sussurrò all’orecchio con una dolcezza che mi sciolse il cuore.
 
«Ti amo,» le risposi semplicemente.
 
«Lo so,» si limitò a dire ricambiando l’abbraccio. «E mi dispiace tanto di essere così.»
 
Amare qualcuno faceva davvero così male? Avevo sempre pensato che innamorarsi significasse essere felici, poter toccare il cielo con un dito, ma c’era un lato dell’amore che mi era ancora ignoto. Chi amava di più, era destinato a soffrire di più. Era questa la verità. E io lo avevo capito troppo tardi. –Min Yoongi.
 
\End Flashback/
 
▫◦▫◦▫

Video
 
Dopo la nostra esibizione, uscimmo dai camerini e tornammo velocemente ai nostri posti in platea, quelli riservati esclusivamente agli artisti. Passammo velocemente di fronte agli altri idol, inchinandoci quando questi ci fecero i complimenti. Jimin si fermò a parlare con qualcuno degli EXO e dei WANNA ONE mentre Jin si catapultò dai VIXX e Namjoon dai GOT7. I membri dei gruppi femminili ovviamente evitavano persino di guardarci negli occhi per eludere qualunque tipo di pettegolezzo. Io mi fiondai immediatamente al mio posto e cominciai a sventolarmi una mano in faccia per farmi aria. Ero sudato dalla testa ai piedi e alcune ciocche celesti mi si erano appiccicate alla fronte. E a proposito, dovevo dire a uno dei nostri parrucchieri di cambiarmi la tinta. Quel colore mi aveva stancato.
 
Dopo aver ballato DNA e Mic Drop, ero completamente senza fiato. Ero anche piuttosto sicuro di aver rotto il microfono perché qualcuno si era dimenticato di passarmi quello finto per il mic drop. Beh, pazienza. Ci avrebbe pensato uno dei nostri manager. Comunque, trovai il fiato per rivolgermi a Taehyung che era seduto nella poltroncina di fianco alla mia.
 
«Quanto manca alla fine?» gli domandai all’orecchio per sovrastare la musica.
 
Taehyung guardò il suo orologio. «Circa una mezz’ora. Altre due esibizioni di due gruppi, una premiazione e poi abbiamo finito.»
 
«Grazie a Dio,» dissi a me stesso sistemandomi meglio sulla poltroncina. Jungkook e Taehyung cominciarono a salutare i fan che stavano continuando ad urlare i nostri nomi per farci voltare verso di loro. Io non avevo neanche la forza di sollevare un braccio, quindi lasciai fare ai due maknae, a cui poi si aggiunse anche Jimin. Le urla si moltiplicarono quando tutti e tre cominciarono a sorridere a destra e a manca.
 
Io volevo solo dormire.
 
Le luci si abbassarono e a quel punto pensai che mi sarei addormentato per davvero, ma c’erano un miliardo di telecamere e i fan mi stavano riprendendo con il cellulare. Non potevo farmi vedere in quelle condizioni. Mi tirai su e puntai gli occhi stanchi verso il palco, fingendo un interesse che in realtà non avevo. La musica partì e le luci dei riflettori puntarono verso il centro, illuminando le quattro ragazze in posizione. Erano le BLACKPINK.
 
L’esibizione iniziò e il ritmo della musica mi aiutò a tenere gli occhi aperti. J-Hope si sedette al mio fianco e solo allora mi resi conto di essere capitato tra i due più reattivi alle esibizioni femminili del nostro gruppo: Taehyung e Hoseok. Mi portai una mano sulla fronte quando cominciarono a ballare a ritmo di musica, fracassandomi i timpani.
 
«DDU-DU DDU-DU DU!» urlò Taehyung con gli indici rivolti in avanti e i pollici sollevati, imitando il colpo di una pistola. Subito dopo, Hoseok iniziò a muovere i fianchi nonostante fosse seduto. Riuscivo a sentire le sue risate nonostante la musica altissima.
 
Ma cosa avevo fatto di male nella mia vita?
 
«Hyung, tutto bene?» mi domandò Jungkook sporgendosi oltre Taehyung. «Hai una faccia.»
 
«Mai stato meglio,» replicai senza neanche guardarlo. «Anche se in questo momento vorrei avere davvero una pistola.»
 
Mi chinai per raggiungere la bottiglietta d’acqua che stava proprio sotto la mia poltroncina. Sentivo la gola secca e avevo bisogno di idratarmi visti tutti i liquidi che avevo perso. Svitai il tappo e mi portai la bottiglietta di plastica sulle labbra, mandando giù una bella sorsata. Mi sentii rinato. Mentre stavo mandando giù il secondo sorso, i miei occhi si spostarono casualmente sullo schermo gigante che stava trasmettendo le immagini della messa in onda, e per poco non sputai l’acqua in faccia ad Hoseok.
 
Sgranai gli occhi e cominciai a tossire, attirando l’attenzione di tutti i miei compagni. J-Hope mi diede dei leggeri colpetti sulla schiena.
 
«Hyung, stai bene?» mi domandò preoccupato. «Bevi con calma, non ci sta inseguendo nessuno.»
 
Continuai a tossire con la mano davanti alla bocca e gli occhi incollati allo schermo. Jungkook fu l’unico a capire che avevo visto qualcosa che mi aveva profondamente turbato e allora ebbe la saggia idea di seguire il mio sguardo, rimanendo del tutto scioccato.
 
«Ji Woo!» urlò puntando lo schermo gigante, la bocca spalancata. «U-Una delle backup dancer. È Ji Woo!» ripeté, facendo voltare immediatamente Namjoon.
 
«Dove? Dove?!» urlarono all’unisono Jimin e Taehyung, spingendosi tra di loro per riuscire a dare una sbirciata allo schermo nonostante ce l’avessero davanti agli occhi. Gli cadde la mascella quando la individuarono.
 
È vero. A parte me e Namjoon, gli altri non avevano ancora capito che Ji Woo in realtà si chiamava Yorin. Nonostante avessero ascoltato la conversazione con In Guk, il nome di Ji Woo non era mai saltato fuori e avevano pensato che si trattasse di tutt’altra ragazza. Io e Namjoon eravamo stati troppo impegnati a pensare a un modo per calmare le acque per potergli spiegare la situazione. Alla fine avevamo optato per un contratto di lavoro e delle scuse ufficiali da parte mia, ma il nostro piano non era decisamente andato a buon fine.
 
«Ma non avevate detto che Ji Woo era una bodyguard?» domandò Jin riferendosi ai tre maknae. Si grattò il retro della testa. «Io l’ho detto che eravate troppo ubriachi. Chissà con chi diavolo avete parlato a quel party. Speriamo non vada a raccontare in giro in che condizioni eravate.»
 
«Jin-hyung, era lei. Te lo posso assicurare!» intervenne V. «Okay, eravamo ubriachi, ma è impossibile che ce la ricordiamo tutti e tre.» Jungkook e Jimin annuirono alle parole di Taehyung.
 
Mi sentii lo sguardo di Namjoon addosso, ma ero troppo occupato a tenere gli occhi incollati allo schermo. O per meglio dire, al corpo di Yorin. Ero incredulo. Quella ragazza mi stava prendendo per il culo, non c’era altra spiegazione. O forse si divertiva a provocarmi?
 
Era vestita con un pantalone nero fin troppo attillato, scarponi rossi alti fino al polpaccio, un crop top nero che le lasciava la pancia scoperta e un giubbottino completamente aperto dello stesso colore. Come tocco finale, indossava dei guanti senza dita con un motivo rosso sul dorso. Sembrava pronta per salire in sella a una moto e sgommare a tutta velocità.
 
Si muoveva come una farfalla, continuando ad ondeggiare i fianchi e il bacino come una di quelle ballerine professioniste. Ma arrivati a questo punto pensai che lo fosse davvero. Fece roteare il collo, e i capelli lunghi e castani le finirono davanti al volto, scivolando in modo fin troppo sensuale sulle sue spalle. Si muoveva con un’energia che accomunai automaticamente ad un altro contesto, ed è allora che sentii pulsare il mio amichetto stretto nei pantaloni.
 
Presi un profondo respiro e buttai la testa all’indietro, chiudendo gli occhi. Mi stava provocando, ne ero sicuro. Si stava prendendo gioco di me ed era venuta lì per vendicarsi. Sapeva che sarei stato presente a quell’evento e aveva deciso di parteciparvi per stuzzicarmi e farmi incazzare. Sospirai e riaprii gli occhi, ma avrei fatto meglio a tenerli chiusi.
 
Era il momento della breakdance e il suo corpo cominciò a muoversi come un’onda, prima da un lato e poi dall’altro. Era di una sensualità scioccante. I miei occhi finirono automaticamente sul suo sedere, che si muoveva con fin troppa agilità. Avevo la sensazione che mi stesse scoppiando il cervello, e anche un’altra cosa. Chinai la schiena in avanti e poggiai i gomiti sulle ginocchia, coprendomi metà volto con entrambe le mani, eppure continuai a sbirciare attraverso le dita nonostante stessi sudando freddo. Non riuscivo a toglierle gli occhi di dosso.
 
Ma da quand’è che le BLACKPINK avevano delle coreografie così sexy? E perché me n’ero accorto soltanto adesso?  
 
La coreografia terminò con un ultimo movimento di fianchi e l’ennesimo colpo di pistola che avrei preferito mi arrivasse dritto al cervello. Almeno non sarei stato obbligato a soffrire in quella maniera.
 
«Waaa, Ji Woo!» urlò Jungkook cominciando ad applaudire la sua eroina. Ma solo in quel momento mi accorsi che la vera Ji Woo era davvero presente sul palco. Quando udì il suo nome, si guardò intorno, ma a causa delle luci dei riflettori non riuscì ad individuare il suo fan urlante. E per fortuna non lo fecero neanche le telecamere. Mi venne voglia di sotterrarmi quando pensai ai cellulari delle fan che sicuramente avevano ripreso la scena.
 
«Jungkook, sta’ buono!» lo ammonì subito Seokjin. «Potrebbero pensare che al posto di Ji Woo hai urlato Ji Soo! Lo sai che ultimamente ci accoppiano sempre con le BLACKPINK.»
 
Jungkook si tappò subito la bocca, ma ormai il danno era fatto. Namjoon si passò una mano sulla faccia per contenere la sua frustrazione, proprio come avevo appena fatto io con la mia. Ma io ero frustrato per qualcos’altro.
 
Quando le luci in platea si abbassarono, mi alzai velocemente dal mio posto con l’intenzione di raggiungere i camerini. Nel buio, andai quasi a sbattere contro qualcuno degli EXO che si era alzato proprio nel mio stesso momento. Chinai leggermente il capo, pronto a scusarmi, ma poi lo guardai negli occhi e le mie buone intenzioni svanirono immediatamente.
 
«Scusa, Suga-ssi,» disse Kai. «Non ti avevo visto.»
 
Rimasi a guardarlo con un’espressione indecifrabile. Lo fulminai per cinque secondi buoni prima di fare un lieve cenno con la testa e sorpassarlo. Guidato dalla curiosità, mi voltai di nuovo e lo trovai ancora a fissarmi. Il suo sguardo emanava lo stesso carico di emozioni che gli stavo riservando anch’io. Puro disprezzo.
 
Mi voltai nuovamente e afferrai il cellulare che avevo ripescato in camerino dopo la nostra esibizione. Aprii la conversazione e vidi che Yorin non aveva ancora visualizzato i miei messaggi. Non effettuava l’accesso da quel pomeriggio e ora finalmente avevo capito il perché. Le mandai altri messaggi.
 

ᗩngolo.ᗩutore

Ciao a tutti! Yoongi sembra essersi scusato con Yorin solo perché Namjoon gli aveva consigliato di tenersela buona, ma sarà effettivamente così? Oppure Yoongi sotto sotto comincia ad affezionarsi a quella testa calda di Yorin? Soo Jin sembra attaccarsi sempre di più a Yoongi e da l'impressione che per lei stia diventando qualcosa di più che un semplice rapporto occasionale, ma lo stesso non si può dire di Suga.

Dal flashback invece scopriamo che Yoona era una ragazza che non sapeva amare, ma che era rimasta incantata dal modo di amare di Yoongi e aveva deciso di dare ad entrambi una possibilità. Ma come avrà fatto Yoongi a perdere quella parte così bella del suo carattere e diventare quello che è adesso? Nel frattempo, Yorin sconvolge definitivamente il nostro Suga con la sua esibizione (la coreografia che balla Yorin è QUESTA e il movimento che sconvolge Yoongi è l'onda che fanno al minuto 3:00 x'D) E sembra essere comparso un altro personaggio, Kai. Tra lui e Suga di certo non scorre buon sangue, ma chissà perché? E Yorin dovrà preoccuaparsi con quell'ultimo messaggio?

Sembra la sinossi di un episodio di qualche drama ahaha Comunque spero di averti incuriosito! Se il capitolo vi è piaciuto, lasciatemi pure un commentino! Un bacione e alla prossima!

Instagram: btsuga_d
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS) / Vai alla pagina dell'autore: Btsuga_D