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Autore: 33NaLu33    08/12/2018    6 recensioni
A Natsu è successo qualcosa.
Nessuno sa spiegare il come, ma il ragazzo sempre allegro e spensierato è diventato aggressivo e pieno di rabbia immotivata. Appena vede Lucy va fuori di testa. Lei è sua e nessuno si deve permettere di toccarla. Come reagirà lei?
Alle porte del matrimonio tra Gray e Juvia un inconveniente come questo non doveva succedere, ma che cosa è successo a Natsu? cosa o chi lo ha fatto cambiare a questo modo?
Riusciranno i suoi amici a farlo tornare o tra malintesi e bugie si bruceranno nel tentativo?
-*-
-Che facciamo?- chiede Gajeel che sembra essersi calmato.
-Possiamo dargli un colpo in testa- propone Gray annuendo tra se e se; sempre felice di picchiare l'amico il ragazzo.
-E dopo cosa?- si intromette la rossa -lo stendiamo a suon di pugni ogni volta che rinviene?-
-Perché no?- domandano all'unisono. -A me sembra un idea geniale!-
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gray/Juvia, Happy, Lucy Heartphilia, Natsu
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: PWP
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II
 
 
 
 


Natsu brucia come l’inferno. Con le braccia avvolte alla sua schiena ampia e la guancia premuta contro la sua sento ogni fibra del suo corpo caldo. Si è calmato.
Non so quanto tempo sia passato da quando gli altri se ne sono andati, minuti, forse ore, ma la cosa non mi importa, ormai il cielo fuori è diventato nero e so che se non fosse per Natsu adesso sentirei congelando a causa del freddo pungente che entra dalle finestre rotte. Le lacrime proiettano luci soffuse ma è la luna che con i suoi raggi rischiara la stanza.
 
-Lucy? – le lettere biascicate e poco distinte a causa del bavaglio che ha in bocca mi fanno scattare all’indietro la testa. Con gli occhi sgranati fisso i suoi, che finalmente brillano del verde inteso che ho imparato ad amare. Senza pensarci due volte porto le mani dietro la sua testa e con non poca fatica slaccio il nodo. Prendo la stoffa in mano e voltandomi la lancio via il più lontano possibile, sperando che anche tutti i problemi possano sparire con la stessa velocità.
-Che cosa è…? – inizia a chiedere con voce rauca e lenta. Sollievo misto a felicità mi esplode nel petto “È lui. È tornato” e prima che possa anche solo pensare di finire la frase gli prendo la testa tra le mani e lo bacio. Lo bacio di un’intensità e disperazione che mi vengono le vertigini.
“Che cosa farò senza di te?” Mi faccio forza e caccio via questo pensiero. Ora non è il momento. Finché posso stare ancora con lui mi godrò ogni secondo. Avevo ripromesso a me stessa di dirgli la verità stasera prima che qualcun altro, come è successo con Freed, scopra il segreto che mi porto dentro, ma in questo momento non posso farlo.
 
Dopo un momento di sorpresa Natsu ricambia il bacio. Nonostante gli avvenimenti della giornata ha le labbra morbide come sempre, labbra che negli ultimi pochi mesi mi hanno baciata con un’intensità disarmante. E se c’è una cosa che ho imparato è che Natsu bacia con la stessa forza e passione con cui combatte. Gli passo le mani tra le setose ciocche rosa e mi stringo a lui salendogli addosso a cavalcioni, un mugolio di piacere lascia la mia gola quando, con foga, Natsu lo approfondisce facendo scontrare le nostre lingue nel bacio più disperato che ci siamo mai scambiati.
Quando prova a sporgersi in avanti per toccarmi, le corde glielo impediscono tenendolo immobilizzato e non appena le catene delle manette tintinnano ritorniamo alla dura realtà in cui ci troviamo.
Senza staccarsi da me appoggia la fronte contro la mia.
-Lucy- sussurra –che cosa è successo? -
-Non lo so- gli rispondo sinceramente accarezzandogli i capelli.
-È tutto confuso- dice corrucciando la fronte - so solo che ero molto arrabbiato. Dio, non ho mai provato niente del genere- continua scuotendo la testa.
Con mani tremanti che tradiscono le mie emozioni, gli prendo per l’ennesima volta il volto; lo faccio fermare e, con una determinazione che non ho, faccio in modo che lui apra gli occhi e mi guardi. Il verde tormentato nei suoi occhi mi fa seccare la gola.
-Natsu- inizio a dire nel modo più rassicurante che posso –non hai fatto del male a…-
-Lucy- mi dice brusco facendomi sobbalzare e impedendomi di finire la frase – non dirmi cazzate. Non sono così stupido come posso sembrare- No, Natsu non è affatto stupido, è vero è estroverso, esuberante, i suoi piani, che la maggior parte delle volte non ha neanche, sono un disastro ma non è stupido. La maggior parte delle persone che non lo conosce, che non lo conosce veramente, tende a confondere il suo ottimismo e la sua bontà di cuore con stupidità, ma Natsu non è solo bianco o nero, Natsu è pieno di tante sfumature. È semplice ma al contempo difficile, non sai mai a cosa pensa e quando vuole stupirti riesce a farlo come nessun altro.
-Ma…- ritento
-No.- dice categorico -Li vedo benissimo da solo i graffi che hai a causa mia. So… - si ferma piegando la testa indietro contro la colonna e socchiudendo gli occhi -che è colpa mia- conclude la frase con una voce dura intrisa di disgusto per se stesso.
Mentre il silenzio cala tra noi mi passo le dita sui graffi che tanto turbano Natsu. So che non lo avrebbe mai fatto di proposito, vuole troppo bene alla sua famiglia per farle del male, e così come lo so io lo sanno tutti i membri della gilda. Ma questo è Natsu il vero Natsu, so che è lui, l’ho visto nei suoi occhi. Lui non mi farà del male, non farà del male a nessuno di noi.
 
Con estrema lentezza provo ad alzarmi da lui, ma nel momento esatto in cui il mago capisce le mie intenzioni spinge le gambe, prima distese sul pavimento, indietro facendomi ricadere contro di lui. Mentre sto per inveirgli contro e chiedergli perché l’ha fatto mi fissa negli occhi, e la disperazione che vi leggo mi ferma il cuore.
-Lucy io non volevo, non volevo farti del male – dice con una voce intrisa di panico che stento a credere esca dalla sua bocca –te lo giuro su dio mi dispiace, avrei dovuto scusarmi prima cazzo, ma mi dispiace tantissimo, non ti toccherò più, mai più lo giuro, ma non andare via. Non lasciarmi qui. Non lasciarmi da solo. Ti prego slegami, troveremo una soluzione insieme, andremo da…-
-Natsu – lo fermo dandogli un pizzicotto bello forte sulla guancia.
-Ahi- impreca battendo le palpebre fermando il suo monologo.  
-Non ho nessuna intenzione di andarmene brutto idiota- si, forse ripensandoci un po’ stupido lo è. “Come può anche solo pensare che io lo lascerò da solo?” Non l’ho mai fatto prima e non lo farò adesso, figurarsi per colpa di due graffi. Ma la verità è che appena gli avrò detto quello che gli sto disperatamente tenendo nascosto sarà lui a non voler più stare vicino a me.
 
Facendomi indietro mi alzo sotto lo sguardo attento del mago e appena sono completamente in piedi qualcosa nei suoi occhi si offusca e inizia ad agitarsi come prima.
-Natsu, calmati – gli ordino con voce decisa ma dolce –ora ti libero, ma devi stare fermo, okay? –
-Si- annuisce entrando e uscendo dallo stato di agitazione, i suoi occhi lampeggiano, letteralmente, come posseduti, passano dal verde naturale a un verde luminescente. Qualsiasi cosa gli stia succedendo è potente. –Si- ripete –sono calmo- e non so se lo sta dicendo più a me o a se stesso, ma qualsiasi cosa sia sembra che può controllarla.
Con estrema lentezza mi sposto dietro di lui, faccio scorrere le dita sulle corde ruvide e con non poca fatica riesco dopo vari tentatici a slegarlo.
-Grazie- sussurra, e vederlo così, seduto sul pavimento freddo della gilda, col capo chino e le corde ormai sciolte in grembo, mi si stringe il cuore.
-Adesso ti tolgo anche le manette, poi insieme scendiamo dagli altri, e se sono ancora qui, iniziamo a cercare di capire cosa sta succedendo, se invece se ne sono andati torniamo a casa e ci pensiamo domani, va bene? –
-Si- mormora, ancora non mi guarda.
Con più audacia mi sposto di nuovo davanti a lui, gli prendo le mani calde nelle mie, e lentamente con i polpastrelli scendo sui polsi finché non incontro il freddo metallo delle manette. Non appena le tocco Natsu si irrigidisce.
-Ehi- dico provando ad attirare la sua attenzione –andrà tutto bene-
 
Con un suono acuto faccio scattare la serratura e nel momento esatto in cui le manette cadono tintinnando mi trovo schiena a terra contro il pavimento.
Spalanco gli occhi sorpresa, ma non faccio nemmeno in tempo a urlare o a protestare che Natsu è sopra di me.
La sciarpa bianca che pende dal suo collo mi solletica il seno, il gilet nero senza manica destra, così che possa mostrare con fierezza il marchio rosso fuoco sul bicipite, è aperto sul davanti, esponendo al mio sguardo i muscoli tesi del petto.
“Quanto è bello” penso mentre un brivido di eccitazione mista ad aspettativa mi percorre tutta la spina dorsale.
Sbattendo le palpebre cerco di uscire dallo stato di trans in cui mi trovo, perché perdere la concentrazione in questo momento non è affatto una buona idea.
Natsu mi ha bloccato i polsi per terra agli angoli della faccia e gambe divaricare si è seduto sui miei fianchi. Col suo peso mi tiene ferma impedendomi anche il più piccolo dei movimenti.
 
-Sai- dice con una voce roca –non pensavo che sarebbe stato così facile, ti facevo più intelligente sinceramente- sogghigna.
Confusa porto di scatto i miei occhi nei suoi pronta a urlagli contro a mia volta cose poco lusinghiere, ma nel momento esatto in cui mi rendo conto che i suoi bellissimo occhi verdi brillano di un inquietante luce il fiato mi muore in gola.
-Cosa? – tutto d’un tratto il mio cervello si svuota e boccheggio in cerca di aria.
-A quanto pare il teatrino che ho messo in scena e le patetiche suppliche sul “non mi lasciare” hanno funzionato- e dopo dieci secondi di totale smarrimento, mi rendo conto che per lui è stata tutta una recita, una recita con il solo scopo di essere liberato.
-Si- annuisce come se mi avesse letto nel pensiero piegando il busto in avanti arrivandomi a un soffio dal naso.
-Lasciami- gli ordino mentre con foga cerco di dimenami senza ottenere risultati. Con la sua straordinaria forza, che negli anni mi ha protetta e fatta sentire al sicuro, mi ha in pugno.
-Non ci penso nemmeno- dice mentre con le labbra traccia il profilo del mio viso scendendo sempre più giù. Dovrei provare repulsione ma l’unica cose che sento è calore, un calore talmente intenso che attraversa tutto il mio corpo facendomi socchiudere gli occhi. C’è qualcosa in Natsu che mi spinge a stringerlo stretto invece che allontanarlo. Baciandomi gli zigomi della guancia si fa strada sul mio collo. –Sei mia- sussurra prima di mordermi; sorpresa spalanco gli occhi prima di gettare indietro la testa mentre una scarica di piacere mista a dolore mi invade il corpo.
Con la lingua lascia piccole scie ardente mentre i canini allungati mi scorrono sulla pelle.
-E tutti dovranno saperlo- afferma continuando a baciarmi, mentre mi porta le mani sopra la testa stringendomi i polsi insieme con la sua mano destra. –Hai capito? Mia- ringhia passandomi la mano sinistra sul fianco infilandola sotto l’orlo, ha il palmo talmente caldo che per una frazione di secondo penso che mi lascerà il segno.
-Che stai dicendo? - protesto debolmente incapace di sottrarmi al suo tocco così piacevole –non essere ingenuo-
-Ingenuo? – chiede mentre di scatto alza la testa del mio collo fissandomi negli occhi. Lentamente un sorriso sghembo gli riempie la faccia dando alle iridi verdi luminescenti un’aria ancora più inquietante. E nonostante ciò, spingerlo via mi sembra sbagliato.
“Che mi sta succedendo? Lui non è Natsu” cerco di dire al mio subconscio che a quanto pare non vuole proprio capire. Qualsiasi cosa gli sia successa, questo non è lui.
–Oh, il Natsu ingenuo non c’è più- confermando i miei timori ride portandosi alla mia stessa altezza mentre con la mano vaga sul mio fianco.
-Io lo rivoglio indietro- protesto cercando di dargli uno spintone.
-E perché mai? – chiede come se niente fosse, come se i miei tentativi di spingerlo via per lui non avessero significato, e forse è proprio così. –Lui sapeva a malapena farti gemere- dice insinuando il palmo della sua mano tra i nostri corpi, toccandomi l’interno coscia scoperto tra la gonna e gli stivali. Un sospiro mi esce involontariamente facendolo sorridere ancora di più.
-Ma no, io…- mormora risalendomi la gamba -io ti farò urlare, ti farò urlare di piacere talmente tanto e talmente forte che perderai la voce. E fidati, quando avrò finito…- afferma con vigore toccando il mio centro da sopra la stoffa delle mutandine – mi sentirai qui, per settimane- conclude scandendo ogni parola.
 
Non ribatto, non respiro, non provo a spingerlo via. Forse sono pazza, forse qualsiasi cosa sia successa a Natsu e contagiosa e adesso sta contagiando anche me. Parole così volgari che dovrebbero farmi repulsione, mi eccitano come mai prima d’ora.
Nei ultimi mesi Natsu è stato un amante incredibile, durante le nostre notti di sesso insieme, perché è di questo che si tratta, “almeno da parte sua”, è sempre stato attento, lento, premuroso. Non ha mai preteso niente. Non ha mai promesso niente. Ma in quel momento, sopra di me, con la mano che vaga sul mio corpo, i suoi occhi sono pieni di promesse, promesse di un sesso che va oltre ogni mia immaginazione.
Con foga abbassa la testa prendendomi le labbra in un bacio talmente intenso e profondo che ho paura di perdermi completamente in lui. Le nostre lingue li uniscono e si respingono e nel momento esatto in cui lui mi morde il labbro inferiore, tutto il mondo sparisce, lasciando solo noi due. Appena si sposta baciandomi le guance in fiamme ansimo in cerca di aria aggrappandomi alle sue spalle.
 
Tutto d’un tratto sopra di me Natsu si blocca. Apro gli occhi confusa e appena poso il mio sguardo su di lui, so che non è più in se. Lo capisco dal bagliore nei suoi occhi, dalla stretta ora violenta sul mio fianco. 
Molto lentamente sposta la sua attenzione dietro di se. Seguo il suo sguardo e sulla soglia con la mano sulla maniglia Gray ci guarda sorpreso. Cosa incredibile visto che il mago del ghiaccio è uno difficile da stupire. “Quando è entrato?”
-Natsu, lasciala andare- dice con voce sicura ma accondiscendente, come se stesse parlando con un animale. L'unica risposta che ottiene è un ringhio basso e costante. Con lentezza Gray entra nella stanza chiudendosi la porta alle spalle. Pessima mossa. D'altro canto io sono troppo sorpresa per avvisarlo di andarsene. 
-Amico- ritenta -lascia andare Lucy- 
Natsu scatta verso di lui. Prendendolo per la gola lo sbatte con forza contro la porta facendola vibrare sui cardini.
-Io non la lascerò andare- dice facendogli il verso –Lei. È. Mia- scandisce dandogli uno strattone a ogni parola.
-Natsu- trasalendo torno in me, e urlando mi alzo goffamente per poi correre verso di loro. Lo afferro per la spalla e provo a tirarlo indietro senza risultati, è troppo forte e pesante e non si muove di mezzo millimetro. Sono consapevole che se uno dei due userà la magia, la situazione degenererà in fretta coinvolgendo di nuovo tutta la gilda. E se da una parte Natsu non vuole trovarsi da solo contro tutti, Gray non vuole ricostruire l’edificio.
Prendendogli il mento con forza esorto il mago del fuoco e abbassare lo sguardo e guardarmi.
-Natsu- dico con la voce più calma possibile –è Gray-
-E allora? non ti porterà via da me. Sei mia- e anche se non dovrei, sussulto. È la prima volta da quando la nostra specie di “relazione” ha avuto inizio, qualche mese fa, che lui dice una cosa del genere.
-Non te la porterò via- grugnisce il corvino attirando la nostra attenzione.
-Perché dovrei crederti? – chiede mollando la presa.
-Perché mi sposo tra meno di tre giorni, brutto idiota- dice il mago del ghiaccio massaggiandosi il collo.
-Come ti permetti? –
-Se tu ti sei bruciato il cervello, non è mica colpa mia-
-Ghiacciolo- lo schernisce.
-Fiammifero-
Il bagliore verde negli occhi di Natsu si affievolisce segno che si è calmato, forse non considera più Gray una minaccia o forse ci sta imbrogliando come prima, in ogni caso ora sembra più ragionevole.
-Perché sei qui? – gli chiede il Dragon Slayer prendendomi per mano e trascinandomi lontano dall’altro mago.
-Per aiutarti- tiro a indovinare e nel momento esatto in cui le parole lasciano la mia bocca Natsu si gira a guardarmi storto.
-Io non ho niente che non va-
-Giusto- concorda seriamente Gray, e quando incrocio il suo sguardo capisco che mi sta chiedendo di assecondarlo –sono qui per Happy- continua.
-Perché? – chiedo veramente sorpresa. Avevo notato che c’era qualcosa che non andava, ma non pensavo fosse grave. –Che ha? – si intromette Natsu anche lui preoccupato a sua volta, almeno questo non è cambiato.
-A quanto pare ha mangiato del cibo fatto con una delle pozioni di Juvia, una di quelle porcherie d’amore- e dal modo in cui lo dice capisco che non è stato solo l’exceed a mangiare. Gray continua ma ormai non riesco a capire nessuna parola.
 
La dura realtà si abbatte contro di me. Sapevo che non è veramente Natsu quello accanto a me, sapevo che gli è successo qualcosa, ma per un attimo ho veramente sperato che le sue parole fossero vere. Ho veramente sperato, che una volta saputa la verità lui non mi avrebbe lasciato. Ma non è lui a parlare. È una stupida pozione d’amore. Lui non mi ama, lo so perché non me l’ha mai detto.
 
Quella notte, la prima notte che sono stata con lui, la prima volta che sono stata con un uomo non c’erano state dichiarazioni. Niente promesse di amore eterno, o anche solo d’amore.
Ma è da talmente tanto tempo che sono innamorata di Natsu che quando mi ha baciata e ha continuato a baciarmi ho pensato che quello che provavo per lui sarebbe bastato per entrambi.
“Che stupida”
Lacrime calde mi riempiono gli occhi. Scanso Gray dalla porta e con una velocità che non so nemmeno di avere mi fiondo fuori dalla gilda mentre un coro di voci urla il mio nome, ma non mi fermo.
Non mi fermo nemmeno quando, piangendo, supero il centro città, non mi fermo nemmeno quando, a due a due, faccio le scale di casa, non mi fermo nemmeno quando, tra i singhiozzi, mi butto sul letto.
 
-Lucy? – Natsu mi ha seguito. Sinceramente sono sorpresa che non mi abbia bloccato durante la mia folle corsa, ma forse alla gilda qualcuno l’ha intralciato facendo perdergli tempo.
 Senza tante cerimonie, si toglie il gilet e si sdraia accanto a me. Prendendomi tra le braccia mi asciuga le lacrime baciandomi teneramente. Cosa che mi fa piangere ancora di più.
-shh- dice accarezzandomi i capelli –va tutto bene-
La verità è che va tutto fuorché bene, ma per una notte, una singola notte voglio essere egoista, voglio avere Natsu nel modo in cui lo desidero da tantissimo tempo.
 
 
-Natsu? -
-Si? –
-Mi ami? –
-Più di qualsiasi altra cosa al mondo- e so che non dovrei illudermi ma non ci riesco. Prima di addormentarmi mi stringo a lui.
 







Nel prossimo capitolo:
-Ora capisco perché non glielo vuoi dire- afferma di getto Freed. Tutti i presenti si voltano verso di lui. “Oh. Cazzo.”
-Dirmi che cosa? - chiede Natsu dopo aver lanciato un’occhiataccia all’altro mago.
-No niente, penso che stia scherzando-
-A me non sembra proprio- interviene Erza e a quanto pare tutti gli altri sono d’accordo con lei. “Brutti pettegoli.” La situazione mi sta sfuggendo di mano, e io non sono ancora pronta per la verità. Ma sinceramente, non penso lo sarò mai.
-Avete capito male- cerca di sviare Freed
-Lucy? – lo ignora completamente Natsu –che cosa mi stai nascondendo? –
-Niente- dico evasiva –non so proprio di cosa lui stia parlando-
-Lucy- ripete deciso, non si fermerà e la cosa mi fa andare nel panico. Non glielo voglio dire qui, non così, non davanti a tutti.
-Non è niente-
-Lucy! - la voce più dura.
Silenzio.
-Lucy- urla.
-Io…-
   
 
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