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Autore: reggina    09/12/2018    3 recensioni
Alcuni uomini sono diventati grandi, in alcuni casi, solo perché avevano accanto questi fiori d'acciaio. Donne che avrebbero preferito essere padrone delle loro vite e invece sono finite a fare le "stepford wives".
Donne vere. Straordinarie. Con i loro pregi e i loro difetti.
Umane. Autentiche.
Genere: Introspettivo, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Indipendenza americana
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“Desidero con tutta l’anima che i poveri negri siano liberati!”

(Martha Jefferson)


Estate 1789

Guarda Sally, dalla pelle appena ambrata.

La donna-bambina che rappresenta tutte le contraddizioni, bellissima e appena quindicenne: è una delle schiave della piantagione dei Jefferson e condivide il letto con suo padre.

Forse aspetta anche un figlio da lui .

Patsy di anni ne ha diciassette, l’estate della giovinezza , e considera la sua cameriera al pari di un amica.

Lei, figlia di Monticello , è nata proprio mentre suo padre Thomas progettava quella villa, omaggio all’Italia di Palladio.

Per i primi dieci anni della sua vita ha vissuto in quel grande cantiere aperto, ai piedi della collina di Charlottesville, circondata da bellezza, lusso e ricchezza.

La morte della mamma ha cambiato tutto. Le ha lasciato in eredità un padre incapace di soffrire, alla ricerca della futura felicità della figlia.

È un grande amore o un rapporto di sottomissione?

Sono accessori o vittime?


La vita di Patsy e quella di Sally si incrociano in una storia piena d’ombre.

La ragazzina che ha tenuto insieme la famiglia nei momenti difficili e ha aiutato a tenere insieme il padre, dopo la morte della moglie, voleva prendere il velo!

Per espiare colpe che non ha o per sfuggire alle insidie di una vita che non ha scelto?

Thomas Jefferson ne è stato allarmato: quella figlia che ha ricevuto un’istruzione che poche altre donne americane hanno e che, nella sua residenza parigina, conversava con i leader mondiali, in realtà si è innamorata.

La diciassettenne Martha ascoltava avidamente William Short mentre parlava di progetti per rendere gli schiavi affittuari liberi. Il segretario di suo padre. Il suo amore impossibile.

Pe stroncare sul nascere ogni velleità di sottrarsi al suo controllo, Thomas ha deciso di tornare in Virginia insieme a Martha, a sua sorella minore Polly e a Sally, la schiava-cameriera.


Patsy entra sotto il portico a quattro colonne che costituisce il monumentale ingresso a Monticello. I passi distinti sul pavimento verde brillante della grande hall, a richiamare l’erba del curatissimo prato esterno, e il cuore lacerato da un angoscia senza nome.

Cammina verso una finestra, da dove entra vivida la luce del mattino estivo, poi torna indietro pensierosa.

“Tutto questo spazio è bello. Non ti pare? Non ti da un senso di libertà?”

A quella stoccata Sally arriccia il naso, gli angoli della bocca si spostano verso l’alto mentre l’espressione degli occhi non è uguale a quella di un sorriso spontaneo.

Si muove lentamente. Sembra affaticata dalla gravidanza ormai evidente e dal caldo umido.

Poteva restare in Francia e vivere da donna libera.

Ha scelto di tornare, di essere ancora schiava dell’amore.

Le mani da mulatta si stringono a quelle belle e setose della padroncina , morbide come la lana.

“È ora di rivendicare una vita per te stessa, signorina Martha!”

È ora di crescere, di prendere decisioni coraggiose, per la ragazzina diciassettenne che ha sfoggiato la coccarda tricolore a sostegno della rivoluzione francese.

Tra tre mesi, con la benedizione di suo padre, sposerà un suo lontano cugino: Thomas Randolph determinato a farsi strada in Virginia, senza dipendere dall’istituzione della schiavitù .

I sei figli di Sally cresceranno senza oppressioni.

Dopo trentotto anni sarà proprio Patsy a mantenere la promessa e a rendere anche Sally una donna libera.

********


Per la prima volta abbiamo una first lady che non fu anche consorte del Presidente. La moglie di Thomas Jefferson, infatti, morì molto prima che lui venisse eletto perciò toccò alla loro figlia, Martha, fare le veci della madre in molte situazioni. Martha ebbe questo nome in onore di Martha Washington ma in famiglia era soprannominata Patsy.

Sally Hemings era una bellissima schiava per metà di origine africana e per metà inglese. Si presume che suo padre fosse il capitano inglese Hemings ( nonno materno di Martha. Quindi Sally e Patsy erano sorellastre!) Diversi storici poi sostengono che il padre dei sei figli di Sally fu proprio Thomas Jefferson .

   
 
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