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Autore: Tenru Dragon    16/01/2019    0 recensioni
-Sei diversa, speciale, non dimenticarlo, promettimelo- dice lei con un filo di voce
-Te lo prometto mamma- le rispondo abbracciandola forte per l'ultima volta.
Da quel giorno sono passati 6 anni, Elinor ha mantenuto la sua promessa, non ha dimenticato, ma ha comunque perso se stessa.
Elinor è la prova che anche tra due persone completamente diverse che in principio dovevano odiarsi, può nascere l'amore.
Dopo essere rimasta in orfanotrofio per sei anni dopo la morte della madre, Elinor decide di cambiare il suo stile di vita per tenersi al sicuro, cominciando col cercare Farkas, un vecchio amico del padre, trovando invece colui che le farà ritrovare sé stessa.
Storia già conclusa e pubblicata sul mio account di wattpad: Elenhemmingsirwin
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Silenzio, mi guarda con gli occhi pieni di lacrime –Come?- chiede, una parola piena di tristezza, detta con la voce strozzata di una donna che ha appena perso il figlio.

-Si è sacrificato per proteggere me e mia madre- dico senza entrare nei particolari, è stata colpa mia, questo penserà, come lo hanno sempre pensato tutti –Tua madre...è una strega?- chiede cercando di trattenersi, le streghe non sono amiche dei lupi, non lo sono mai state, per molti incantesimi è necessario l'utilizzo del sangue dei licantropi, specialmente dei bambini o degli Alpha, quindi molti di loro sono stati torturati e dissanguati, una morte terribile e molto dolorosa, così è successo a mio padre nonostante fosse semplicemente un beta, è stato catturato e torturato per scoprire dove io e mia madre fossimo nascose ma lui ha resistito fino alla fine.

-Lo era...- abbasso lo sguardo rattristandomi a mia volta

-O povera cara, mi dispiace tanto- disse abbracciandomi –Ora hai me- continua, mi sento sollevata, felice, accettata per la prima volta dopo anni.

Mi viene data una stanza dove passare la notte, mi cambio con un pigiama che trovo appoggiato al letto e mi soffermo un secondo davanti allo specchio appeso al muro, i miei capelli rossastri sono tutti spettinati e ho le occhiaie ben visibili grazie alla carnagione pallida che fa risaltare anche i miei occhi che ancora non capisco se sono verdi o marroni, inoltre ho un piccolo taglio all'altezza dello zigomo, "probabilmente me lo sono fatta cadendo quando sono svenuta" penso osservandomi "sono un completo disastro" mi sistemo veloce i capelli e poi vado a dormire, per la prima volta dopo anni il mio sonno è senza incubi.

La mattina seguente mi sveglio per colpa di voci che parlano accanto al mio letto -Ma...dici che ci sente?- chiede un bambino

-E se è morta?- una femmina –Ma smettila, non vedi che respira!- dice il primo sgridando la più piccola

-Si ma dorme da un saccooo- dice allungando la o finale

-Se la svegliamo si arrabbia?- chiede sempre la vocina femminile toccandomi il braccio, io apro gli occhi e i due si spaventano, riconosco subito la bambina che mi aveva fermato due giorni prima quando stavo per uccidere Samuel e il senso di colpa mi assale

-Ah! Te l'avevo detto che non era morta!- dice il maschietto fiero

-Chi sei?- chiede la bambina senza ascoltare l'altro

-Mi chiamo Elinor- dico sorridendo –E voi?-

-Non posso dirtelo, papà ha detto che non posso dire il mio nome agli sconosciuti- dice il maschio 

-Ma voi mi conoscete, ve l'ho detto, io sono Elinor...- i due ci pensano un attimo poi sorridono convinti

-Va bene, io sono Alex e lei è la mia sorellina Maya, siamo gemelli- dice fiero indicando la bambina accanto a lui

-Davvero? Ma che bello!- dico sorridendo

-Si, abbiamo 5 anni- mi spiegano mostrandomi le manine aperte –Siete proprio grandi allora..- rispondo gentile

-Si, ma però il papà di più, è tipo così...- dice Alex alzando un braccino cercando di farmi vedere l'altezza del padre

-Caspita ahahah- all'improvviso qualcuno apre la porta –Bambini, che state facendo qui?!- chiede scocciato Ed entrando –Scusaci zio...- dicono in coro –Ok, ma ora uscite, sapete che papà non vuole che vi avviciniate troppo...dopotutto resta un...- si blocca ma ho già capito dove vuole arrivare

-Un mostro- finisco io per lui, abbassando lo sguardo triste

-Ma lei mi piace- dice imbronciata Maya mentre viene spinta fuori dalla stanza da Alex che brontola sottovoce

-Ti aspettano per colazione- dice tornando serio

-Non ho fame grazie- dico sdraiandomi di nuovo –Malachia si arrabbierà se non ti presenti- 

–Credo che Malachia dovrà farsene una ragione- dico senza alzarmi, non sono mai stata alle regole di nessuno e non comincerò di certo ora, non con degli stupidi cani maleducati almeno

-Lui è l'Alpha!- dice Ed

-No, lui è il TUO Alpha, io non prendo ordini da lui-

-Come vuoi- si arrende uscendo, io mi alzo per chiudere a chiave e mi appoggio alla porta, dopo qualche minuto qualcuno cerca di aprire e non riuscendoci bussa insistentemente –Apri!- dal tono di voce capisco che non è una domanda, tono già sentito in precedenza, così mi rendo conto che l'Alpha in persona è venuto a prendermi –No- dico semplicemente mentre mi rimetto i vestiti del giorno prima

–Non costringermi a buttarla giù- risponde lui

-Tanto questa è casa tua amico, a me non fai nessun torto rompendola- dico dirigendomi dalla parte opposta della stanza.

-Elinor.Apri.la.porta- dice ancora Malachia scandendo bene le parole, io apro la finestra accanto al letto e l'aria mi scompiglia i capelli già spettinati

-Scusa non ti sento, troppo impegnata a non interessarmene- dico uscendo sul tetto in piedi, sento un rumore e vedo Malachia entrare nella mia stanza, si guarda intorno e poi mi vede, ci guardiamo negli occhi, lui sussulta, io sorrido e poi salto.

Con molta facilità atterro dolcemente sul prato, intorno a me c'è un grande villaggio ma non sto lì a guardarmi troppo attorno, inizio a correre verso il bosco, più veloce che posso per poi fermarmi appena raggiungo una radura con un fiumiciattolo che sfocia in un piccolo laghetto formando una cascata.

Sento dei passi veloci dietro di me e mi arrampico su un albero prima che quel qualcuno possa raggiungermi –Elinor, vieni giù- dice guardandomi –No grazie, sto bene qui- i suoi occhi diventano rossi ma continua ad avere lo stesso sorrisetto divertito –Non sarà affatto facile domarti- dice malizioso -No caro, la bestia da domare sei tu, non io- continuo a guardarlo con sfida, lui fa uno scatto e si arrampica ma io mi butto giù per poi atterrare e ricominciare a correre, corsa però che dura poco perché interrotta dall'Alpha che mi è praticamente atterrato addosso.

Io sono sotto e lui sopra, ci guardiamo negli occhi e una strana sensazione mi accoglie, sono attratta dal suo sguardo, il cuore mi batte velocemente nel petto e una voce nella testa sussurra una sola parola che mi esce subito dalle labbra senza il mio controllo facendomene pentire subito dopo –Mio-

Lui si avvicina piano a me ma prima che possa baciarmi lo spingo via e mi alzo di scatto –No- dico indietreggiando, lui è rimasto scioccato, arrabbiato del mio rifiuto e il suo sorriso di prima si trasforma in una smorfia –Che vuol dire NO?- chiede iracondo senza capire il mio rifiuto

-Vuol dire no, punto e basta- dico allontanandomi –Non voglio- lui si avvicina e mi fa indietreggiare finché non finisco appoggiata con la schiena ad un albero –Il tuo corpo e il tuo lupo dicono il contrario- dice lui cambiando il tono da arrabbiato a malizioso, sto per rispondere che la mia parte di lupo non si è mai veramente risvegliata e che non comincerà di certo adesso quando sento qualcuno dirigersi nella nostra direzione. 

–Zioooooo- dice una voce di donna con in sottofondo le risate di due bambini, lui si stacca da me e subito gli appare un sorriso sincero sul volto voltandosi verso Maya e Alex –Machia!- dice la bambina saltandogli in braccio –Ciao Elinor!!- dicono i piccoli sorridendomi e salutandomi con le manine

-Oh guarda un po', non sapevo fossi occupato- dice la ragazza sorridendo guardando prima me poi lui con aria fin troppo allegra

-Piacere, io sono Julia, la sorella di Malachia- dice poi rivolgendosi a me sempre sorridente 

–Elinor- ricambio stringendole la mano

-Sai, i miei bambini mi hanno parlato molto di te, un uccellino mi ha detto che sei bellissima- dice facendomi l'occhiolino per poi indicarmi con un segno del capo il bimbo

-Si? Puoi dire a quell'uccellino che lo ringrazio? Penso che anche lui sia proprio bello- dico felice, Alex arrossisce e poi si nasconde dietro alla madre per poi sbirciare nella mia direzione

-Allora mi sa che saremo rivali, io e questo uccellino- dice Malachia prendendo il bambino e lanciandolo in aria, il piccolo inizia a ridere felice e Maya arrabbiata per essere stata lasciata da parte inizia a chiedere allo zio di far volare anche lei, Julia lo guarda sorpresa –Dici sul serio?- mi guarda contenta e mi abbraccia –Non preoccuparti, ci parlo io con Sam, sono sicura che dopo un po' ti accetteranno tutti-

-Accettare? Cosa? Io non penso che resterò qui abbastanza a lungo da farmi accettare- dico agitata –Io voglio tornare a casa mia- finisco giocando nervosa con la manica della maglietta

Non hanno il tempo di rispondermi che un ululato attira la nostra attenzione, Malachia e Julia si guardano preoccupati e mi dicono di seguirli prima di correre velocemente verso il villaggio.

-Che sta succedendo?- dice l'Alpha facendosi spazio tra la folla radunata davanti a casa sua, in mezzo ci sono due lupi, uno dei quali immobile steso a terra

-Ci sono delle streghe in città, le stavamo osservando ma ci hanno scoperto, hanno lanciato un incantesimo e ora Lukas non si muove più, credo sia morto- dice piangendo uno, entrambi sono sporchi di fango e hanno delle piccole ferite superficiali su volto e braccia.

-Lukas!!- dice una donna correndo verso di lui terrorizzata, lo abbraccia e gli dice di svegliarsi con le lacrime che continuano imperterrite a scenderle sul volto, capisco immediatamente che è la sua compagna e sento una stretta al cuore nel sentire la sua voce carica di paura.

-Non è morto- dico, tutti si voltano verso di me –Se ascoltate bene sentirete ancora il battito del cuore, leggero ma vivo- spiego, tutti si mettono in ascolto e molti tirano un sospiro di sollievo.

-Tu! Tu puoi guarirlo?!- chiede la donna, senza dare spiegazioni mi avvicino a lui e mi inginocchio, metto una mano sulla sua fronte e chiudo gli occhi –Aut deam terrae et luna, da mihi potestatem ut salvificem haec filium tuum, sana eum- quando apro gli occhi una luce passa nel corpo del ragazzo che subito dopo si sveglia e si alza come se niente fosse –Cosa è successo?!- chiede spaesato mettendosi sulla difensiva.

-Nulla- dico voltandomi, senza aspettarmi alcun genere di ringraziamento torno nella camera che mi era stata assegnata con un po' di fatica, mi sento stanca e debole, non mi sono ancora del tutto ripresa dopo lo sforzo dell'altro giorno, appena arrivo desiderosa di un bel riposino però noto che le poche cose che avevo con me non sono più qui –Cosa?-

-Sono state messe nella tua nuova stanza, non puoi dormire senza porta- dice con un sorriso malizioso Malachia avvicinandosi –Seguimi- mi conduce in una stanza ancora più grande, con letto matrimoniale e bagno privato, da un mobile vedo spuntare dei vestiti da donna che osservo essere della mia taglia –E questi?- dico indicando poi dei vestiti maschili che trovo in una cassettiera –Beh ci sono due armadi, quello è il mio- dice

-Si, ma perché si trova nella mia stanza?- chiedo 

-Perché fino a nuovo avviso tu starai qui, con me.-

  
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